Il sorriso di suor Cecilia, un attimo prima di morire

MEDICINA ONLINE Dott Emilio Alessio Loiacono Medico Chirurgo Roma SORRISO SUOR CECILIA PRIMA DELLA MORTE Riabilitazione Nutrizionista Infrarossi Accompagno Commissioni Cavitazione Radiofrequenza Ecografia Pulsata  Macchie Capillari Ano Pene.jpgPuò bastare una fotografia di una donna sofferente ma sorridente a scatenare i sentimenti di un popolo intero? Si, può.

Fino alla settimana scorsa nessuno conosceva suor Cecilia Maria. Era da tempo su un letto d’ospedale di Santa Fè in Argentina dove lottava contro un cancro alla lingua, la religiosa, appartenente alle carmelitane scalze della cittadina sulle rive del Paranà. Ha ricevuto le visite delle consorelle e dei parenti. Come un qualunque malato. Come un qualunque essere umano in cerca di affetto e comprensione nel momento più drammatico della propria esistenza: la malattia terminale. Stava per morire, ma affrontava il suo destino con fede e… sorridente. La foto che vedete, un attimo prima di morire, ha fatto il giro del mondo, dando un messaggio di amore specie tra i malati terminali e i loro familiari: si può essere sereni in un momento così tragico dell’esistenza umana.

La dolcissima suor Cecilia aveva appena 42 anni. Entrò nella clausura carmelitana a 26 anni, poco dopo il conseguimento del diploma di infermiera nel 2003. Nulla sappiamo della sua vita dietro le grate del monastero di Santa Teresa e San Giuseppe se non che suonasse il violino e fosse sempre allegra, sorridente. Come nei suoi ultimi istanti di vita.

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Si sente male a scuola e va in coma: rischia la vita a 15 anni per colpa dell’assorbente

MEDICINA ONLINE Dott Emilio Alessio Loiacono Medico Chirurgo Roma COMA RISCHIA VITA ASSORBENTE Riabilitazione Nutrizionista Medicina Estetica Cavitazione Radiofrequenza Ecografia Pulsata Macchie Capillari Pressoterapia Linfodrenaggio PeneSi sente male mentre è in classe e finisce in coma. Rylie Whitten rischia la vita a 15 anni per colpa di un assorbente. La ragazza ha accusato forti mal di testa, nausea e un forte senso di spossatezza, così i genitori hanno deciso di portarla in ospedale. Al pronto soccorso la situazione è peggiorata e la 15enne è andata in coma. I medici, come riporta il Daily Mail, hanno escluso la meningite e credono si tratti di uno choc tossico causato dal tampone. Rylie, infatti, aveva le mestruazioni e al momento del ricovero indossava un assorbente interno. E’ possibile che la ragazza abbia tenuto il tampone per un tempo troppo lungo e che ciò abbia dato il via a un’infezione degenerata in modo assai grave.
Secondo i medici, infatti, questo tipo di assorbenti non dovrebbero essere usati per più di 5 ore.

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Un bodybuilder muore e un altro è grave: inchiesta a Foggia

MEDICINA ONLINE INIEZIONE OLIO SYNTHOL PALESTRA MORTO ALLENAMENTO PESI MUSCOLI PALESTRA DOPING PROTEINE MORTE INTEGRATORE BODY BUILDING 14 FARMACI ILLEGALI PROIBITI ANFETAMINE TREMBOLONELa Procura di Foggia ha disposto perquisizioni in alcune palestre della città pugliese dopo che un culturista, il 30enne Gianni Racano, è morto e un altro è ricoverato in gravi condizioni. Il sospetto è che i due atleti possano avere assunto sostanze dopanti in vista di una gara di body building che si disputerà tra qualche giorno. nell’inchiesta sono indagati i titolari di due palestre.

Racano è morto il 17 aprile, dopo una settimana di coma farmacologico indotto. I suoi genitori hanno immediatamente presentato una denuncia. Gli inquirenti sospettano sia stato immesso sul mercato illegale un lotto di medicinali dopanti e pericolosi. Il timore è che possano provocare altri danni a persone che ne facciano uso.

Le condizioni dell’altro culturista coinvolto, ricoverato a Foggia, sono stabili. L’uomo è fuori pericolo. Nel corso di perquisizioni, condotte anche in palestre e abitazioni private, sono stati sequestrati prodotti medicinali su cui sono in corso accertamenti.

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Arrivederci Angelina

Dott Emilio Alessio Loiacono Medico Chirurgo Studio Roma Ecografia Mammella Tumore Seno TAC Muscoli Spalla Ginocchio Traumatologia Sport Arti Gambe Esperto Referto Articolare Medicina Estetica Radiofrequenza Cellulite Cavitazione ARRIVEDERCI ANGELINAQuando una tua paziente muore, anche una parte di te muore… Ti ho conosciuta per poco tempo ma quando ti chiedevo “come stai?” e tu rispondevi “bene”, il tuo sorriso mi riempiva di gioia… Ora potrai fare tutto quello che il tuo corpo ti impediva di fare… Arrivederci Angelina, ti voglio bene

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Troppo macho per la dieta, sempre più uomini muoiono di diabete

MEDICINA ONLINE DIETA UOMO PANCIA GRASSO DIMAGRANTE GRASSI CALORIE ATTIVITA FISICA SPORT DIMAGRIRE PERDERE PESOMettersi a dieta non è roba per uomini, stando almeno ad alcuni ricercatori danesi, secondo i quali il sesso forte corre di più il rischio di morire di diabete perché si ritene ‘troppo macho‘ per seguire un regime alimentare. Alle donne, invece, meno restie a tagliare le calorie, andrebbe meglio. Lo studio, condotto da un gruppo di ricercatori e riportato dal ‘Daily Mail’, ha evidenziato che le donne che invece seguono una dieta e fanno esercizio fisico sono meno propense ad ammalarsi di malattie legate al diabete.

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Non sarete mai dimenticati

Non penseresti mai possa succedere a te.
Era un semplice venerdì sera ad un concerto rock.
L’atmosfera era così serena, e tutti erano intenti a ballare e divertirsi.

Quando quell’uomo è arrivato all’ingresso e ha cominciato a sparare, tutti abbiamo pensato facesse semplicemente parte dello spettacolo.
Ma non era un attacco terroristico: è stato un massacro.

Dozzine di persone sono state colpite davanti ai miei occhi.
Il pavimento pieno di pozze di sangue.
I pianti di uomini adulti che stringevano i corpi morti delle proprie fidanzate hanno cominciato a riempire il locale.

Futuri demoliti, famiglie distrutte, in un istante.
Sola e sconvolta, ho finto di essere morta per più di un’ora, sdraiata tra chi era costretto a guardare i propri amati inerti…

Trattenevo il respiro, provavo a non piangere per non nutrire quegli uomini con la paura di cui erano alla disperata ricerca.
Sono stata estremamente fortunata ad uscirne viva, ma molti altri no.
Persone innocenti che erano lì per i miei stessi motivi: passare un venerdì sera sereno ascoltando musica.

Questo mondo è crudele.
Atti come questo non fanno altro che sottolineare la depravazione degli esseri umani, e le immagini di quegli uomini che volteggiavano su di noi come avvoltoi mi daranno tormento per il resto della mia vita.

Il modo in cui prendevano meticolosamente la mira prima di sparare tutti coloro che erano all’esterno della pista senza alcuna considerazione. Non sembrava vero.
Aspettavo che qualcuno finalmente mi dicesse che si trattava soltanto di un incubo.

Ma essere sopravvissuta a questo orrore mi ha dato la possibilità di accendere i riflettori sui veri eroi.
All’uomo che mi ha rassicurato e messo a repentaglio la sua vita pur di proteggermi e coprirmi la testa; alla coppia le cui ultime parole d’amore mi hanno fatto riflettere su quello che ancora c’è di buono a questo mondo; alla polizia che è riuscita a salvare centinaia di vite; al perfetto sconosciuto che si è avvicinato a me in strada e mi ha confortato per tutti i 45 minuti in cui ho pensato che l’amore della mia vita fosse morto; all’uomo ferito che ho scambiato per lui, e che dopo essermi accorta della svista mi ha stretta e confortata, nonostante fosse il primo ad essere solo e spaventato; alla donna che ha aperto la porta di casa sua ai sopravvissuti; all’amico che mi ha offerto rifugio e si è preoccupato di andare a comprare dei nuovi vestiti così che non dovessi più indossare questo top sporco di sangue; a tutti voi che vi siete preoccupati di inviarmi messaggi di supporto.

Tutto questo mi fa pensare che ci sia del potenziale affinché questo mondo diventi migliore.
Che tutto questo non debba succedere mai più.

Ma per lo più questo messaggio è per quelle 80 persone che non sono state così fortunate, e che oggi non hanno avuto la possibilità di svegliarsi.. e per tutto il dolore che i loro amici e le loro famiglie dovranno affrontare.
Mi dispiace.

Non c’è niente che possa attenuare il dolore.
Mi sento privilegiata ad essere stata lì per il loro ultimo respiro.
E avendo davvero creduto che avrei fatto la stessa fine, posso assicurarvi che il loro ultimo pensiero non era rivolto alle bestie che hanno causato tutto questo, bensì a tutte le persone che hanno amato col cuore.

Mentre ero sdraiata in mezzo al sangue di sconosciuti, aspettando quel proiettile che avrebbe segnato la fine dei miei miseri 22 anni, non ho fatto che altro che visualizzare il volto di tutti coloro che amo, sussurrandogli “Ti voglio bene”.
Ancora, e ancora una volta.

Riflettevo sui momenti più belli della mia vita.
Desideravo che le persone che amo sapessero quanto, e mi auguravo che nonostante tutto avrebbero continuato a credere nel bene.
Per non lasciar vincere quelle bestie.

La notte scorsa, la vita di molte persone è cambiata per sempre… e tocca a noi essere migliori.
Tocca a noi vivere le vite che le povere vittime di questa strage hanno desiderato, ma che non saranno mai in grado di realizzare.

Riposate in pace, angeli.
Non sarete mai dimenticati.

Isobel Bowdery, sopravvissuta alla strage del Bataclan

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Cara miss Italia Alice Sabatini, ecco cosa succedeva nel 1942

Dott Emilio Alessio Loiacono Medico Chirurgo Ecografia Vascolare Articolare Medicina Estetica Mappatura Nei Flebologo Dietologo Roma CARA MISS ITALIA ALICE SABATINI 1942 Radiofrequenza Cavitazione Cellulite Pressoterapia Linfodrenante DermatologiaQualche giorno fa è stata eletta la miss Italia 2015, si chiama Alice Sabatini e durante la serata finale del concorso, alla domanda “in che epoca ti sarebbe piaciuto vivere”, lei risponde ai giurati di voler essere nata nel 1942. “Avrei voluto esser nata nel 1942 per vivere la Seconda Guerra mondiale, ma tanto il militare non l’avrei fatto perchè sono donna”. La ragazza è giovane ed emozionata, ma questa frase, pronunciata sorridendo, è davvero fastidiosa e non può essere in nessun modo giustificata. Normalmente lascio correre quando avvengono questi “scandali da sabato sera” e cerco di non occuparmene, convinto che più si parla di un fatto stupido e più gli si da importanza. Ma questa volta non ce la faccio a trattenermi, anche perché qui non si può parlare per nulla di “fatto stupido”, ma di un evento in cui, gente come mio nonno materno, ha perso fratelli ed amici tra le bombe ed i proiettili. Mi piacerebbe parlare con Alice. Direttamente con lei.

Ecco, cara Alice, volevo semplicemente dirti quello che succedeva durante la Seconda Guerra Mondiale, non perché io l’abbia vissuta, ma perché tante testimonianze ci sono giunte da quel triste periodo storico. Osserviamo insieme questa foto datata proprio 1942, il tuo anno preferito. L’immagine mostra l’uccisione di civili da parte di truppe mobili dell’esercito tedesco (Einsatzgruppen) vicino Ivanograd, Ucraina. Questa foto – di proprietà di Tadeusz Mazur, ora conservata presso l’Archivio Storico di Varsavia – è stata spedita dal fronte orientale in Germania ed è giunta a noi poiché intercettata in un ufficio postale di Varsavia da un membro della resistenza polacca che l’ha raccolta insieme ad altra documentazione sui crimini di guerra nazisti.

Ecco, cara Alice, nella foto si vede un soldato tedesco (ed altre armi sulla sinistra fanno intuire la presenza di vari altri militari) mentre sta per uccidere a sangue freddo un uomo e suo figlio terrorizzato tra le sue braccia. L’uomo è inerme, è girato nel tentativo estremo di proteggere – col proprio corpo – il suo bambino. Altri corpi ormai senza vita, in terra. Ecco, cara Alice, quello che succedeva nel tuo amato 1942. Morte, distruzione, odio, bombe atomiche, sangue di innocenti, migliaia di bambini orfani, anziani fucilati in piazza, persone private degli arti, della dignità, dei figli, della propria vita. L’angoscia di andare a dormire, senza la certezza di svegliarsi vivi il giorno dopo. Forse tu hai visto troppe volte il film “Salvate il soldato Ryan” e pensi che in fondo la Seconda Guerra Mondiale sia una “bella storia”? No, la verità è che decine di milioni di persone sono morte nel terrore, lontane da casa e tra atroci sofferenze. Persone come te, che però a 18 anni erano già considerate adulte, con l’infanzia sfumata nella nebbia di un bombardamento che ti ha distrutto casa alle tre di notte, lontane dal caldo abbraccio di una madre come la tua che ora ti difende. Milioni di persone sono morte affinché il mondo non assista più ad un simile massacro. E sono morte anche per te, per darti la libertà di dire tutto quello che vuoi, perfino la cazzata che hai detto in diretta tv.

E poi, cara Alice, quel “ma tanto il militare non l’avrei fatto perchè sono donna”. Tralasciando il fatto che hai portato indietro di vari decenni le lotte delle donne per la parità dei sessi, volevo dirti solo una cosa. Cara Alice miss Italia 2015, la miss contenta di appartenere al sesso femminile durante la guerra: le donne durante la Seconda Guerra Mondiale venivano sfruttate, lavoravano come schiave per supportare lo sforzo bellico, aspettando per anni il ritorno di un figlio, di un padre, di un marito, di un promesso sposo che probabilmente non sarebbe mai tornato vivo a casa. Donne che vivevano nel terrore, donne che partorivano tra le macerie e morivano di infezioni, donne che venivano rapite, stuprate e mutilate, donne che venivano portate nei campi di concentramento, donne innocenti uccise a sangue freddo. Donne il cui corpo, dopo la morte, veniva vilipeso. Veniva trattato come immondizia scomoda, spogliato di ogni residua goccia di umana dignità. Smembrato. Bruciato. Annichilito.

Ecco, cara Alice, sei giovane ma questo non giustifica la tua frase infelice a dir poco. Io, al posto tuo, avrei detto che sarei voluto nascere nella metà del 1400, per poter ammirare Leonardo Da Vinci che regala al mondo L’Ultima Cena, o al massimo negli anni ’60, per vedermi dal vivo tutti i concerti dei Pink Floyd degli anni d’oro. Ma sono io. Tu preferiresti vivere la Seconda Guerra Mondiale. Sono gusti. Io spero per te che né te, né i tuoi cari, viviate mai la realtà di un conflitto mondiale. Ad ogni modo se vuoi provare la sensazionale esperienza di assaporare la guerra da vicino, ti invito a fare un viaggio in Siria, di questi tempi: tanto sei donna, cosa ti può succedere? In bocca al lupo, cara Alice.

A tutti gli altri lettori dico invece: una volta finite le riflessioni, dimentichiamoci di lei e facciamola tornare nel posto che si merita, quello dove stava tre giorni fa: nell’oblio.

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“Mangiavo solo pizza ed energy drink”: ex bodybuilder muore di tumore

MEDICINA ONLINE DEAN WHARMBY PALESTRA MORTO ALLENAMENTO PESI MUSCOLI PALESTRA DOPING PROTEINE MORTE INTEGRATORE BODY BUILDING 14 FARMACI ILLEGALI PROIBITI ANFETAMINE TREMBOLONE OBESO MUSE’ morto nell’ospedale in cui era ricoverato a causa di un tumore al fegato, dopo quasi un anno di battaglia. Dean Wharmby, ex bodybuilder che per anni ha assunto circa 10 mila calorie al giorno soprattutto grazie a tantissima carne, energy drink, pizza e panini, prima di morire aveva ammesso l’assunzione di steroidi. La sua battaglia contro il tumore era anche diventata virale: sulla sua pagina Facebook lui e la compagna Charlotte Rigby avevano documentato tutta la situazione, compreso l’approccio alla cura, basato sulla medicina naturale e su una dieta rigorosa.

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