La lingua dice molto sulla tua salute: ecco come “leggerla”

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO LINGUA VERDE CAUSE CURE BOCCA DENTI LABBRA SEMEIOTICAPer centinaia di anni, l’analisi della lingua ha rappresentato uno straordinario metodo diagnostico che permetteva al medico di cogliere addirittura in anticipo le affezioni che si potrebbero verificare. Nella Medicina Tradizionale Cinese, l’osservazione della lingua è tenuta in grande considerazione, non a caso, negli anni ’80 furono fatti numerosi studi circa l’aspetto di questa e i tumori. Anche nell’antica medicina Ayurvedica, i medici utilizzavano l’osservazione della lingua non solo per stabilire l’appartenenza dell’individuo ad una costituzione piuttosto che ad un’altra, ma anche per valutarne lo stato di salute. Attualmente il medico attento, durante l’esame obiettivo, pone molta attenzione ai potenziali segni presenti sulla lingua, come ad esempio un colore particolare, o una patina presente su essa, non tralasciando altre caratteristiche correlate, come l’alito, i denti e le labbra. Tutte questre strutture anatomiche forniscono al medico numerose informazioni semiologiche, capaci di indirizzarlo verso una diagnosi o comunque di restringere il campo delle possibili patologie e indirizzare il paziente verso l’esecuzione degli esami più appropriati.

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La mappa della lingua

La lingua rappresenta – per chi è capace di cogliere le informazioni che fornisce – un formidabile indicatore del nostro stato di salute. Chiaro che – salvo rari casi – le ipotesi diagnostiche ottenute in base alla sua osservazione, debbano poi essere completate dall’anamnesi fatta durante la visita e confrontate con eventuali esami strumentali. Ma ora vediamo di tracciare una piccola “mappa” della lingua per capire meglio cosa ci comunica con il suo colore e il suo aspetto:

  • La parte centrale (dalla punta alla radice) è la zona che rappresenta, secondo la medicina tradizionale cinese, tutto l’apparato gastrointestinale: faringe, esofago, stomaco, duodeno, colon e retto.
  • Oltre al colon la parte centrale “ospita” la milza, il pancreas e il fegato.
  • La radice della lingua è la zona di vescica, reni e apparato riproduttivo.
  • La punta della lingua corrisponde al cuore.
  • Il margine esteso di tutta la lingua ci da informazioni circa la funzionalità del fegato.

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Come “leggere” la lingua

Osservando la lingua, possiamo intuire la potenziale presenza di alcune condizioni o patologie:

  • Lingua bianca: malattia infettiva in atto, gastrite, ulcera gastrica.
  • Lingua pallida: stato di anemia.
  • Lingua secca: disidratazione, problemi renali, diabete.
  • Lingua marrone/nero: sviluppo batterico sulla lingua, gastrite, fumo.
  • Lingua verde/gialla disturbi di fegato, cistifellea o milza.
  • Lingua a carta geografica: manifestazione allergica.
  • Lingua che brucia: stato di depressione psichica.
  • Lingua con chiazze bianche: forte ristagno di tossine nel tratto digerente.
  • Lingua con punti rossi  tipo angiomi: malattia angiomatosa che interessa fegato/polmoni.
  • Lingua con la faccia inferiore gialla: congestione del fegato.
  • Lingua gonfia: orticaria in atto.
  • Lingua con puntini bianchi: mughetto, stato di immunodepressione.

Patina bianca-giallastra

Quando la lingua è interamente ricoperta da una patina bianca e/o giallastra, soprattutto nella parte più interna, la persona soffre di uno squilibrio nella secrezione della bile da parte della cistifellea, che, di solito, è la causa principale dei problemi digestivi. Tutti i resti degli alimenti che non sono stati digeriti ed assimilati subiscono un processo di fermentazione e putrefazione e si trasformano in tossine.

Leggi anche: Lingua gialla con alito cattivo o mal gola: cause e rimedi

Impronte dei denti sui bordi della lingua

Alcune lingue presentano dei segni irregolari sui bordi, come se fossero stati fatti dalle mole. Le persone in questione, a volte, hanno anche la necessità di espellere muco biancastro. In questo caso la digestione non funziona correttamente e l’intestino tenue non sta assorbendo correttamente i nutrenti. Il tutto ha a che fare anche con la mancanza di minerali.

Puntini sulla lingua

I puntini nella lingua sono piccoli punti infiammati che rappresentano una scarsa digestione e la presenza di resti di cibo in decomposizione nell’intestino crasso e tenue.

Solchi sulla lingua

I solchi sulla lingua sono abbastanza frequenti e appaiono tagli di maggiore o minore profondità in diverse zone, nonostante i più frequenti si trovino nella zona centrale. Indicano problemi alle pareti del colon, che è la parte dell’intestino che risente dell’aggressione degli acidi tossici, frutto di una cattiva digestione. Questo è dovuto anche ad una mancanza di vitamine. A volte è possibile che vi sia anche muco nella lingua.

Leggi anche: Il mio alito odora di feci: cause, quando è pericoloso e rimedi

Muco nella gola e nella bocca

Il muco che si forma nella gola, e che a volte può raggiungere la bocca (causando e peggiorando spesso infiammazioni come faringite, sinusite, etc.) si deve ad una cattiva digestione che genera tossine che il corpo ha le necessità di eliminare. Se, inoltre, avete un sapore amaro in bocca, questo succede per la presenza della bile. Anche non digerire bene alcuni alimenti, con conseguente senso di acidità, provoca la formazione di muco, poiché con esso l’organismo ricopre le pareti dell’apparato digerente per proteggerlo ed evitare che si irriti.

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Ferite nella bocca

Anche le ferite sono il sintomo di una cattiva digestione: quando ci sono infiammazioni o ulcere in alcune parti del tratto gastrointestinale. Di solito, infatti, appaiono il giorno dopo aver mangiato in abbondanza. A volte i segni possono apparire fuori dalla bocca, nelle commessure, e se si aggravano possono formarsi anche delle fastidiose croste. Questi sintomi riflettono la presenza di ulcere duodenali causate da disordini digestivi. Per migliorare i sintomi che vi mostra la vostra lingua, dovete iniziare a migliorare la vostra alimentazione e disintossicare l’organismo per eliminare tutte queste tossine che lo danneggiano. Se è necessario, potete ricorrere anche ad integratori naturali per migliorare la vostra attività digerente. Infine, vi può aiutare anche fare degli sciacqui a base di olio che, realizzati giornalmente, puliscono il sistema digerente e mantengono lingua e bocca sane. La lingua che esprime buona salute invece deve essere di colore roseo ai bordi e più chiara al centro, deve essere umida e i suoi margini devono essere lisci. E’ importante prestare attenzione all’aspetto e al colore della vostra lingua e quella dei vostri bambini, per comprendere lo stato di salute e anticipare eventuali cure. A volte, per star meglio basta correggere l’alimentazione, specie quando è abbondante e scorretta, oppure adottare un regime detox per smaltire eventuali accumuli di tossine prima che queste creino maggiori danni.

Leggi anche: Patina bianca sulla lingua: da cosa può essere causata?

I migliori prodotti per l’igiene orale e il benessere della gola

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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
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Alito cattivo: tutti i rimedi migliori per combattere l’alitosi

MEDICINA ONLINE DIABETE GENGIVE BOCCA LABBRA DONNA BELLEZZA DENTI MANDIBOLA TESTA PARODONTITE ALITO CATTIVO LINGUA DENTE DENTATURACosa fare in caso di alitosi? Ecco alcuni consigli, anche se ovviamente la cura di alitosi non può prescindere dalla causa che l’ha determinata: solo curando il fattore eziologico a monte si può evitare l’alitosi in modo efficace.

Cosa fare in caso di alitosi?

In caso di alitosi, dovresti:

  • tenere il cavo orale idratato bevendo molta acqua durante la giornata, perché la saliva e l’acqua riescono a contrastare diversi batteri che si trovano all’interno della bocca;
  • cercare di mantenere una buona igiene orale, lavando i denti almeno 3 volte al giorno. Quando ci svegliamo, al mattino, abbiamo spesso l’alito cattivo perché avviene una riduzione della saliva all’interno della bocca, e quindi è molto importante lavare subito i denti con lo spazzolino e il dentifricio ( e magari fare un risciacquo con collutorio per rinfrescare l’alito);
  • utilizzare il filo interdentale spesso: se riesci, almeno una volta al giorno;
  • acquistare un dentifricio di qualità con fluoro, perché aiuta a combattere la formazione di tartaro e placca, che sono spesso la causa dell’alito pesante. Puoi optare per dei dentifrici alla menta per mantenere il tuo alito sempre profumato;
  • masticare il cibo lentamente per migliorare la digestione degli alimenti;
  • consumare caramelle o gomme da masticare apposite che coprono il cattivo odore e contribuiscono alla produzione di saliva;
  • rivolgerti al tuo dentista di fiducia per un parere e cercare la causa principale dell’alito cattivo e decidere quale cura o prodotto utilizzare per eliminare definitivamente questo problema.

Cosa non fare in caso di alitosi?

In caso di alitosi:

  • non devi stare a digiuno: questo può solo aggravare il problema;
  • cerca di evitare l’alcol: le bevande alcoliche possono attivare processi che aumentano l’effetto dell’alitosi;
  • mangia la giusta quantità di cibo durante la giornata perché un’alimentazione scorretta potrebbe interferire nei processi di digestione e aumentare quindi la probabilità di alito cattivo;
  • evita tutti i collutori che sono ricavati dall’olio dei chiodi di garofano. Il motivo? Questa particolare sostanza potrebbe ridurre la salivazione all’interno della nostra bocca e provocare quindi l’alitosi;
  • non devi eccedere nell’utilizzo di collutori e di disinfettanti perché potrebbero ridurre il flusso di salivazione nel cavo orale e peggiorare l’alitosi.

I migliori prodotti per l’igiene orale

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Continua la lettura con: Alitosi: il tipo di odore del tuo alito cattivo rivela la patologia che hai

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Alitosi: il tipo di odore del tuo alito cattivo rivela la patologia che hai

MEDICINA ONLINE Dott Emilio Alessio Loiacono Medico Chirurgo Roma LINGUA BIANCA IMPASTATA CAUSE PERICOLOSA Riabilitazione Nutrizionista Infrarossi Accompagno Commissioni Cavitazione Radiofrequenza Ecografia Pulsata Macchie Capillari Ano PeneL’alito cattivo, chiamato tecnicamente “alitosi”, è una condizione caratterizzata dall’emissione di odori sgradevoli attraverso l’atto respiratorio. Spesso non è segno di patologie importanti, tuttavia è un disturbo molto fastidioso che può interferire negativamente con le relazioni sociali. In alcuni casi il tipo di odore può addirittura dare indicazioni al medico sul tipo di patologia che potreste avere.

Quali sono le possibili cause di alitosi?

Le cause di alitosi sono numerose e vanno dalla banale ingestione di alimenti particolari, come l’aglio e la cipolla, a vere e proprie patologie. Più spesso, però, l’alitosi riflette un problema locale; denti cariati o affetti da piorrea, così come una cattiva igiene orale, sono spesso associati ad alitosi.

  • la causa principale dell’alitosi è il ristagno interdentale di residui alimentari degradati dai batteri della placca; un dente cariato, ad esempio, può trasformarsi in un piccolo serbatoio di detriti alimentari, che come tutte le sostanze organiche in via di decomposizione producono cattivi odori. Fortunatamente, la saliva e i sorsi d’acqua contribuiscono a ripulire i denti ed il cavo orale, allontanando sia i residui alimentari che i batteri;
  • la presenza di un tonsillolito (calcolo tonsillare) è frequente causa di alitosi;
  • l’alitosi può essere causata da malattie della digestione, come ad esempio il reflusso gastroesofageo, a tal proposito leggi: Reflusso gastroesofageo: sintomi, diagnosi e cura;
  • l’alitosi tipica delle infezioni rino-faringee (riniti, sinusiti, faringiti) e di alcune malattie polmonari (bronchiectasia, ascesso polmonare) è dovuta alla presenza di materiale mucopurulento e necrotico, ne risulta un cattivo odore molto intenso e pungente;
  • l’alito cattivo può essere anche espressione di una patologia epatica avanzata, ed in questo caso assume un odore simile al pesce (alitosi ammoniacale),
  • l’alito cattivo può essere anche espressione di insufficienza renale, ed in questo caso ricorda quello dell’urina;
  • l’alito cattivo può essere anche espressione di chetoacidosi diabetica, anche se in questo caso paradossalmente l’odore avrà delle meno spiacevoli note “fruttate”;
  • anche l’assunzione di alcuni farmaci, come certi antibiotici, può conferire all’alito un odore poco piacevole.

Leggi anche: Bocca secca ed asciutta da ansia, diabete, malattie del fegato: diagnosi e cure

Perché appena svegli l’alito ha un cattivo odore?

Abbiamo precedentemente visto come saliva e sorsi d’acqua contribuiscono a ripulire i denti ed il cavo orale, allontanando sia i residui alimentari che i batteri che causano cattivi odore; durante la notte – però – tale flusso salivare diminuisce e ciò spiega, almeno in parte, come mai l’alito cattivo sia particolarmente comune al risveglio.

Leggi anche: Tonsille gonfie, infiammate e con placche rimedi in adulti e bambini

Perché i fumatori hanno l’alito cattivo?

Il fumo di sigaretta, di pipa o di sigaro, oltre a contenere esso stesso sostanze che conferiscono all’alito un odore sgradevole, favorisce la secchezza delle fauci e quindi diminuisce il flusso salivare che, come abbiamo ribadito poco fa, allontana residui alimentari e batteri che causano alitosi.

Come avviene la diagnosi di questa patologia?

Per diagnosticare l’alitosi, si possono utilizzare diversi procedimenti:

  • il medico può valutare l’alito attraverso l’alitometro, un apparecchio che misura il livello di alitosi;
  • si rilevano le sostanze presenti attraverso gascromatografia;
  • si effettua un BANA test per analizzare le sostanze presenti all’interno del cavo orale.

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Il diabetico può bere latte? Quanti carboidrati e calorie ha?

MEDICINA ONLINE BERE LATTE DIABETE BEVANDA CALORIE SODIO MINERALI GASSATA OLIGOMINARALE DISTILLATA INGRASSARE DIMAGRIRE FONTANA MARE PISCINA POTABILE COCA COLA ARANCIATA THE BERE ALCOL DIETA CIBO PASTO LONTANO DAI PASTIIn caso di diabete, vale la regola che nessun cibo va ritenuto “proibito” in assoluto, ma piuttosto si deve avere la consapevolezza che certi alimenti – a forte impatto glicemico – possono essere assunti solo occasionalmente. Fra questi ricordiamo la marmellata, la cioccolata, il miele, lo zucchero, le caramelle ed il latte. Sempre d’accordo con il proprio diabetologo, è comunque possibile bere una tazza di latte parzialmente scremato o scremato al giorno, lontano dai pasti principali.

Alimento (100 grammi) Carboidrati (grammi) Calorie (kcal)
Latte intero alta qualità 4,65 64
Latte parzialmente scremato 4,8 50
Latte scremato 4,96 34
Latte scremato (1% di grasso) 4,99 42

Importante: in caso di dubbio, il paziente diabetico può – sotto controllo medico – monitorare la propria risposta glicemica all’assunzione di certi alimenti, annotando i valori su un taccuino e raffrontando le relative glicemie.

I migliori prodotti per diabetici
Qui di seguito trovate una lista di prodotti di varie marche, estremamente utili per aiutare il diabetico ed il pre-diabetico a mantenere i giusti livelli di glicemia, perdere peso e migliorare la propria salute. Noi NON sponsorizziamo né siamo legati ad alcuna azienda produttrice: per ogni tipologia di prodotto, il nostro Staff seleziona solo il prodotto migliore, a prescindere dalla marca. Ogni prodotto viene inoltre periodicamente aggiornato ed è caratterizzato dal miglior rapporto qualità prezzo e dalla maggior efficacia possibile, oltre ad essere stato selezionato e testato ripetutamente dal nostro Staff di esperti:

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Prediabete (intolleranza glucidica): sintomi, dieta e valori ematici

MEDICINA ONLINE CIBO DIETA ALIMENTAZIONE PASTA RISO SUGO DIABETE CIBI GLICEMIA CARBOIDRATI PRANZO CUCINA CENA RICETTAIl prediabete è una condizione che precede il diabete di tipo 2: nel prediabete la glicemia (il livello di glucosio nel sangue) è maggiore del normale (iperglicemia), ma non è così alta da permettere al medico di diagnosticare il diabete mellito, inoltre i sintomi del diabete conclamato non sono ancora apparsi. Ad oggi le ultime linee guida invitano ad usare il termine intolleranza glucidica, anzichè pre-diabete, per sottolineare l’idea che la situazione è ancora reversibile; nell’articolo si intenderà con questi 2 termini la stessa condizione, anche se sarebbe più corretto usare solo la nuova terminologia.

Ogni anno l’11 per cento circa dei pazienti colpiti da prediabete esaminati nel Diabetes Prevention Program sviluppa il diabete di tipo 2 in media tre anni, mentre altre ricerche dimostrano che molti pazienti affetti da prediabete sviluppano il diabete di tipo 2 nel giro di 10 anni. L’espressione prediabete è un modo chiaro per spiegare che la patologia consiste in un valore della glicemia più alto del normale; indica inoltre che il paziente rischia di sviluppare il diabete e probabilmente soffre già degli effetti collaterali del diabete. Chi ne soffre corre un rischio maggiore del normale di soffrire anche di patologie cardiovascolari, il rischio è una volta e mezza maggiore rispetto a chi ha una glicemia normale. Chi soffre di diabete, invece, ha un rischio di soffrire di patologie cardiovascolari da doppio a quadruplo rispetto alle persone sane.

Come già affermato all’inizio dell’articolo, il prediabete è una condizione silente, cioè il paziente può non essere consapevole di esserne affetto perché ancora non manifesta i sintomi del diabete conclamato. La buona notizia, però, è che la limitazione delle calorie e dei grassi, l’esercizio fisico e la perdita di peso possono far guarire il prediabete e quindi ritardare o prevenire l’insorgenza del diabete di tipo 2. Il prediabete è reversibile. Il diabete, quando compare, diventa una malattia cronica, quindi è meglio prevenirlo, anziché cercare di tenerlo sotto controllo.

Sintomi

Sono a rischio per il prediabete?

Invecchiando, soprattutto se si è in sovrappeso, aumenta il rischio di soffrire di intolleranza glucidica. Il medico dovrebbe prescrivervi un esame della glicemia se:

  • avete più di 45 anni e siete in sovrappeso,
  • avete meno di 45 anni, siete in sovrappeso e presentate altri fattori di rischio per il diabete.

Se, invece, avete più di 45 anni e il vostro peso è normale, il controllo della glicemia è facoltativo: vi consigliamo di parlarne comunque con il vostro medico.

Sono a rischio per il diabete?

Siete a rischio di soffrire di diabete se:

  • siete in sovrappeso,
  • non fate attività fisica,
  • avete un genitore, un fratello o una sorella che soffre di diabete,
  • avete avuto un figlio che al momento della nascita pesava più di 4 chilogrammi oppure avete sofferto di diabete gestazionale,
  • soffrite di ipertensione (pressione massima maggiore di 140/90 mmHg),
  • avete il colesterolo HDL basso (pari o inferiore a 35 mg/dl) o i trigliceridi alti (pari o superiori a 250 mg/dl).

Gravidanza

Una condizione di intolleranza glucidica in gravidanza espone più facilmente al rischio di sviluppare il diabete gestazionale, con pericolose conseguenze sia per la madre che per il bambino.

Diagnosi

Se siete in sovrappeso e avete più di 45 anni, vi consigliamo caldamente di chiedere al vostro medico di prescrivervi gli esami per il prediabete. Se il vostro peso è normale e avete più di 45 anni, potete chiedere al medico se nel vostro caso è opportuno fare l’esame. Se avete meno di 45 anni ma siete in sovrappeso, il medico potrà consigliarvi di fare gli esami qualora presentiati altri fattori di rischio:

  • ipertensione,
  • colesterolo HDL basso associato ai trigliceridi alti,
  • precedenti familiari di diabete,
  • precedenti personali di diabete gestazionale,
  • aver messo al mondo un figlio che alla nascita pesava più di 4 chilogrammi,
  • appartenenza a un gruppo etnico a rischio per quanto riguarda il prediabete.

Se la glicemia è normale, vi consigliamo di fare gli esami ogni tre anni. Se invece soffrite di prediabete, dovreste fare gli esami ogni anno oppure ogni due anni dopo la diagnosi. Il prediabete non provoca alcun sintomo, per la diagnosi è quindi indispensabile eseguire un esame della glicemia. Il medico vi prescriverà uno o più di questi tre esami:

  • L’esame della glicemia a digiuno misura la glicemia dopo alcune ore di digiuno. Raggiunge la massima efficacia se eseguito al mattino, dopo una notte intera di digiuno. Il medico diagnostica intolleranza glucidica se il valore della glicemia a digiuno è compreso tra 100 e 125 mg/dl, valore sopra la norma ma non sufficientemente alto da essere definito come diabete. Un valore della glicemia a digiuno pari o superiore ai 126 mg/dl significa che soffrite di diabete.
  • Il test orale di tolleranza al glucosio (curva da carico) misura la glicemia dopo un digiuno protratto per tutta la notte e dopo due ore dall’assunzione di un liquido dolcificato somministrato dal medico o dal personale del laboratorio. Si può diagnosticare il prediabete se, due ore dopo aver bevuto il liquido, la glicemia è compresa tra 140 e 199 mg/dl. Questi valori della glicemia sono sopra la norma ma non sufficientemente alti da essere definiti come diabete: se fossero pari o superiori ai 200 mg/dl si potrebbe diagnosticare il diabete.
  • L’esame dell’emoglobina glicata può essere fatto in qualsiasi momento della giornata, non necessariamente a digiuno; un valore compreso fra 5.7 e 6.4% permette al medico la diagnosi di prediabete, valori superiori portano invece alla diagnosi di diabete.

Ciascun esame deve essere confermato almeno due volte.

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Cura e terapia

Per riportare la glicemia alla normalità è possibile:

  • diminuire le calorie e la quantità di grassi nella dieta,
  • aumentare l’attività fisica.

In questo modo aumentano le probabilità di dimagrire. Se siete in sovrappeso, perdere dal 5 al 7 per cento del vostro peso può essere fondamentale per la vostra salute; ad esempio, se pesate circa 90 chili, potete provare a perdere dai 5 ai 7 chilogrammi.

Diminuire le calorie e i grassi

  • Diminuire le porzioni a cui siete abituati,
  • Quando si mangia fuori, ordinare la porzione più piccola oppure condividere l’antipasto,
  • Scegliere l’acqua o le bevande ipocaloriche, anziché le bevande normali o i succhi di frutta,
  • Scegliere le versioni light degli alimenti preferiti. Controllare le etichette per vedere se le calorie diminuiscono proporzionalmente,
  • Cuocere al forno, alla griglia o al vapore: usare padelle e pentole antiaderenti,
  • Mangiare più verdure e più alimenti integrali.

Aumentare l’attività fisica

Aumentare l’attività fisica è molto semplice, se seguirete questi semplici consigli.

  • Provate a fare le scale anziché prendere l’ascensore,
  • Parcheggiate l’automobile non proprio vicino al luogo in cui dovete recarvi,
  • Trovate un’attività che vi piaccia e vi soddisfi, come ad esempio il giardinaggio o il ciclismo,
  • Abituatevi a fare una passeggiata al giorno, fino a raggiungere mezz’ora di passeggiata veloce 5 giorni a settimana. In alternativa, suddividete i 30 minuti in due o tre passeggiate di durata inferiore,
  • Provate a fare un allenamento per la forza, sollevando pesi leggeri diverse volte al giorno.

Farmaci

Ad oggi non è stato approvato alcun farmaco per la cura del prediabete, tuttavia diversi farmaci con obbligo di ricetta, in vendita per curare il diabete o per dimagrire, sono stati usati nelle ricerche. Alcuni farmaci sembrano efficaci per ritardare la comparsa del diabete o per prevenirlo, tuttavia non sono certamente utili come le modifiche alla dieta, l’esercizio fisico e il dimagrimento.

Attualmente gli esperti sono convinti che

  • mangiare di meno,
  • aumentare l’attività fisica,
  • perdere peso,

sono metodi utili per curare l’intolleranza glucidica, più efficaci rispetto ai soli farmaci.

Prevenzione

Le ricerche hanno dimostrato che chi soffre di prediabete può prevenire o ritardare il decorso del diabete di tipo 2 fino al 58 per cento dei casi, unicamente modificando il proprio stile di vita, ad esempio dimagrendo anche di poco o facendo attività fisica regolare. Gli esperti consigliano a chi soffre di prediabete di perdere dal 5 al 10 per cento del proprio peso e di fare qualsiasi attività fisica di intensità moderata per mezz’ora al giorno. In alcuni pazienti intervenire con tempestività può addirittura far diminuire la glicemia, riportandola a livelli normali. Non preoccupatevi se non riuscite a raggiungere il peso forma: perdere anche soltanto da 5 a 7 chilogrammi può essere fondamentale! Se soffrite di prediabete avete il 50 per cento di rischio in più di soffrire di patologie cardiache o ictus, quindi il vostro medico probabilmente vi darà consigli per evitare o cercare di curare i fattori di rischio per le malattie cardiovascolari, come il fumo, l’ipertensione e il colesterolo alto. Una ricerca recente ha dimostrato che un gruppo di pazienti ad alto rischio di sviluppare il diabete di tipo 2 è riuscito a diminuire considerevolmente il rischio mangiando di meno, aumentando l’attività fisica e dimagrendo.

I pazienti:

  • hanno diminuito la quantità di grassi nella dieta,
  • hanno ridotto l’apporto calorico della dieta,
  • hanno fatto attività fisica per almeno mezz’ora al giorno, 5 giorni alla settimana, di solito con una passeggiata a passo veloce,
  • sono dimagriti, in media di quasi sette chilogrammi nel corso del primo anno della ricerca.

Queste strategie si sono dimostrate ugualmente efficaci sia per gli uomini sia per le donne, e particolarmente utili per gli over 60. Anche diverse altre ricerche hanno dimostrato che è possibile ritardare la comparsa del diabete di tipo 2 oppure prevenirlo.

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Si può vivere di sola aria senza mangiare né bere? Per quanto tempo?

MEDICINA ONLINE CIBO MANGIARE DIETA QUANTO SI PUO VIVERE SOLA ARIA CIBO ACQUA TAVOLA DIGESTIONE UVA FRUTTA DIETA CALORIE DIMAGRIRE CONSIGLI NUTRIZIONE VITAMINE SALI MINERALI DONNA VERDURA.jpgSi può vivere senza mangiare né bere, di sola aria? Domanda apparentemente banale che però – visto le ultime stravaganti mode in fato dietologico – diventa attuale. La risposta è NO, non è possibile vivere di sola aria. Il corpo dispone di riserve energetiche e liquide a cui attingere e può mettere in atto sofisticati sistemi per sopravvivere il più a lungo possibile in assenza di cibo e acqua, tuttavia, ad un certo punto, il nostro organismo cesserà di vivere senza questi preziosi carburanti?

Un adulto sano, di età media e con sforzi fisici quotidiani limitati, può arrivare a vivere mediamente ben un mese senza mangiare, tuttavia, se contemporaneamente viene privato dell’acqua, difficilmente raggiungerà questo traguardo temporale, dal momento che senza bere riuscirà a sopravvivere per una sola settimana.

Per approfondire:

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Differenze tra merluzzo, nasello, baccalà o stoccafisso

MEDICINA ONLINE PESCE MERLUZZO NASELLO BACCALA STOCCAFISSO MARE PESCHERIA MARE ACQUA NUOTARE PESCA PESCARE LAGO DIFFERENZE CALORIE VALORI NUTRIZIONALI PROPRIETA.jpgMerluzzo, nasello, baccalà, stoccafisso. Pochi alimenti come questi hanno generato nel trascorrere del tempo una così grande confusione terminologica.… Una volta per tutte facciamo chiarezza e cerchiamo di mettere ordine nella complessa questione.

Il merluzzo

Con il termine merluzzo si definiscono propriamente il merluzzo bianco o comune, il merluzzo del Pacifico, il merluzzo della Groenlandia e altri tipi simili originari di vari mari del mondo, tutti appartenenti al genere “Gadus”.
Il loro nome moderno deriva dall’appellativo “luccio di mare” (“mar lucius”) che gli tributarono i Romani in virtù della sua somiglianza con il luccio, pesce di fiume allora diffusissimo nelle nostre acque dolci. In alto potete vedere la foto di un merluzzo.

Il nasello

Con il termine nasello vengono invece denominati i pesci appartenenti al genere “Merluccius” (e già qui si capisce perché possano essere iniziate a circolare informazioni confuse al proposito).

Si tratta quindi di un altro animale e non, come sostengono varie leggende metropolitane, di merluzzo giovane o di piccole dimensioni (anche se risponde a verità il fatto che, generalmente, il nasello sia più piccolo del merluzzo).

Il baccalà

Baccalà è la parola che definisce la carne di merluzzo conservata sotto sale, un sistema pare inventato nell’antichità dai pescatori di balene baschi e subito copiato da molti popoli, sia dei Mari del Nord, sia del Mediterraneo.

Lo stoccafisso

Stoccafisso invece è il termine che indica la carne di merluzzo conservata mediante essiccazione, secondo un metodo probabilmente di origine olandese e definito “stocvisch” (pesce a bastone) da cui il nome italiano.

Caratteristica comune a baccalà e stoccafisso è quella che, per essere utilizzabili al consumo, hanno bisogno di una lunga immersione in acqua fredda, sia per eliminare il sale sia per restituire ai tessuti secchi la originaria consistenza.

Ulteriore motivo di confusione fra baccalà e stoccafisso: in Veneto, Friuli-Venezia Giulia e Trentino, regioni ai vertici nel consumo di queste carni conservate, il termine baccalà (o meglio bacalà, con una sola “c”) indica genericamente entrambi i prodotti, senza distinzione. In altre parole, il famoso “bacalà alla vicentina” o “bacalà mantecato” è in realtà stoccafisso.

Proprietà

Merluzzo e nasello, pesci molto simili (in pratica differiscono solo per le dimensioni) presentano di conseguenza proprietà nutritive affini: il nasello presenta un quantitativo di grassi leggermente superiore (0,67 contro 0,35) e maggiori calorie (82 contro 71) ma si tratta di differenze davvero minime.

Anche il baccalà e lo stoccafisso ammollati (presi in esame cioè dopo essere stati a lungo immersi in acqua fredda cambiata più volte) hanno proprietà nutritive analoghe: superiori i grassi del baccalà (1,0 contro 0,9 dello stoccafisso) e maggiori calorie (95 contro 92).

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Idee in cucina

Merluzzo al forno

Semplicissima e leggera, questa ricetta consente di apprezzare il gusto tipico del merluzzo. Sistemare in una teglia unta con poco olio i filetti di pesce, bagnarli con vino bianco secco e infornare per circa 20 minuti a forno caldo (180° C). Tritare finemente prezzemolo e aglio e stemperare in succo di limone. Sfornare, girare i filetti, inumidire con la salsa e cuocere per altri 20 minuti. Servire ben caldo.

Cartoccio di nasello con cipolle di Tropea

Prendete una pirofila e preparatevi una marinatura con pomodorini tagliati a metà, uno spicchio d’aglio e il succo di un limone, in cui introdurrete i filetti di nasello e li irrorerete di vino bianco secco, lasciandoli riposare per una mezz’oretta. Sbucciate della cipolla di Tropea e tagliatela a rondelle finissime, con le quali fodererete un foglio di carta forno (uno per ogni filetto di nasello) e vi adagerete il filetto con la marinatura.
Ungete con poco olio, aggiustate di sale, chiudete con cura il cartoccio e cuocete in forno ben caldo per un quarto d’ora circa. Il gusto delicato del nasello trarrà vantaggio da questa preparazione semplice ma saporita.

Spaghetti al sugo di baccalà

ate un soffritto di olio, cipolla e pomodorini in cui poi aggiungere il baccalà sminuzzato con le mani e due bicchieri di acqua bollente. Dopo dieci minuti di cottura aggiungere capperi, prezzemolo e olive e spegnete il fuoco, lasciando riposare qualche istante, aggiustando di sale e peperoncino. Nel frattempo avrete cotto degli spaghetti n° 5, che condirete – senza scolarli troppo – con il sugo di baccalà, decorando il piatto con foglie di basilico.

Stoccafisso all’abruzzese

Mettete a bagno una tazza di funghi porcini secchi. In un tegame di terracotta preparate un soffritto di aglio, cipolla, prezzemolo e peperoncino, aggiungete i funghi tagliati a listarelle sottili e un mestolo di brodo vegetale. Disponete nel tegame lo stoccafisso ammollato e rosolatelo per qualche minuto, aromatizzando il tutto con chiodi di garofano, alloro e cannella. Cuocete a tegame coperto per tre ore circa a fiamma bassissima, aggiungendo brodo di tanto in tanto e sistemando di sale. Dopo tre ore, togliete dal fuoco, incorporate qualche patata a tocchetti e cuocete per un’altra ora scarsa.

In conclusione

Speriamo, grazie a questo articolo, di aver sciolto dubbi e incertezze sulla materia. In ogni caso, merluzzo e nasello da una parte, baccalà e stoccafisso dall’altra dimostrano di essere tutti alimenti di grande pregio, magri e nutrienti, saporiti e salutari.
Nella scelta, affidatevi al gusto. Quale che sia la vostra preferenza, non rimarrete delusi.

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Collutori naturali e fatti in casa per disinfettare la lingua

MEDICINA ONLINE LINGUA NERA VILLOSA CAUSE DIAGNOSI TERAPIE BLACK TONGUEL’alito cattivo è un problema legato alla salute orale che può indicare la presenza di un’infezione, di malattie dei denti, delle gengive o dell’apparato digerente. In alcuni casi, però, la causa potrebbe essere la lingua, parte fondamentale della bocca che interviene nella prima fase del processo digestivo e su cui si accumula una grande quantità di batteri. La proliferazione batterica sulla lingua non solo può causare alitosi cronica, ma anche altre patologie della bocca che possono diminuire la qualità della vita e creare difficoltà di relazione. Per questo motivo, oltre a spazzolare i denti regolarmente, è molto importante curare ‘’igiene della lingua con prodotti disinfettanti non aggressivi.

Qual è il modo più indicato per disinfettare la lingua?

Per cominciare ad avere bocca e lingua più pulite e libere da colonie batteriche, procuratevi:

  • spazzolino da denti pulito ed adeguato alle vostre gengive;
  • dentifricio;
  • pulisci lingua;
  • collutorio orale.

Se non hai un pulisci lingua, puoi trovarne uno ottimo in rame qui: http://amzn.to/2AuCu5r

A questo punto:

  • mettete poco dentifricio sullo spazzolino da denti e cominciate a spazzolare la lingua, partendo dal fondo e andando verso la punta. Risciacquate con acqua tiepida;
  • usate il pulisci lingua per sfregare delicatamente la lingua ed eliminare i residui di patina bianca. Il modo corretto per farlo è tenere lo strumento in posizione orizzontale alle labbra, applicando una leggera pressione sulla lingua. Raschiate delicatamente partendo dal fondo della lingua e andando verso la punta;
  • per terminare, sciacquate la bocca con un collutorio orale antibatterico, per un paio di minuti.

Il collutorio eliminerà qualsiasi germe che i passaggi precedenti possano aver lasciato. Potete acquistarlo in diversi formati o gusti, oppure scegliere di realizzarlo in casa usando alcuni ingredienti naturali e seguendo le ricette che oggi vi proponiamo.

Collutorio al bicarbonato

Il bicarbonato di sodio è un grande alleato dell’igiene orale perché aiuta a disinfettare la bocca e neutralizza i cattivi odori.

Ingredienti:

  • 1 tazza di acqua (250ml)
  • 1 cucchiaino di bicarbonato di sodio (5 g)
  • 3 gocce di olio essenziale di menta

Preparazione:

Mettete tutti gli ingredienti in un barattolo di vetro e agitate per mescolarli bene. Usate la soluzione per fare regolarmente degli sciacqui.

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Collutorio all’aceto di mele

L’aceto di mele ha un’azione disinfettante naturale che aiuta a combattere diversi tipi di germi.

Questo semplice collutorio lascia la bocca pulita ed elimina i cattivi odori che causano l’alitosi.

Ingredienti:

  • 1 tazza di acqua (250 ml)
  • 2 cucchiai di aceto di mele (30 ml)

Preparazione:

Mescolate i due ingredienti in un barattolo e utilizzate la soluzione come collutorio dopo aver spazzolato i denti, come di consueto.

Collutorio al prezzemolo e chiodo di garofano

Un infuso di prezzemolo e chiodi di garofano aiuta a neutralizzare l’alito cattivo e la proliferazione dei batteri nella bocca.

Ingredienti:

  • ½ tazza di acqua (125 ml)
  • 1 ciuffo di prezzemolo
  • 3 chiodi di garofano interi

Preparazione:

Mettete a bollire il prezzemolo con i chiodi di garofano in mezza tazza d’acqua. Lasciate raffreddare, filtrate e usate l’infuso per fare degli sciacqui.

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Collutorio all’acqua ossigenata

Questo collutorio unisce all’azione disinfettante della bocca un effetto sbiancante che aiuta ad eliminare il colore giallastro che alcune volte assumono i denti.

Ingredienti:

  • 1 parte di acqua ossigenata (2% – 5%).
  • 3 parti di acqua.

Preparazione:

Mescolate i due ingredienti e usate il collutorio dopo avere pulito i denti e la lingua.

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Collutorio orale antisettico all’aceto e mirra

La ricetta di questo collutorio naturale unisce diversi ingredienti dalle proprietà antisettiche, antibiotiche e rinfrescanti, per facilitare la pulizia della lingua, dei denti e delle gengive.

Ingredienti:

  • 150 ml di aceto di mele
  • 120 ml di acqua
  • 15 ml di glicerina vegetale
  • 15 gr di gomma di mirra in polvere (ha proprietà antisettiche)
  • 5 gocce di olio essenziale di cannella
  • 5 gocce di olio essenziale di chiodo di garofano

Preparazione:

Mettete tutti gli ingredienti in un barattolo di vetro e agitate perché si mescolino perfettamente. Utilizzate la quantità necessaria per sciacquare la bocca e infine sputate.

Collutorio alla menta

La menta ha un’azione disinfettante che aiuta a bloccare la proliferazione batterica nel cavo orale e, in più, rinfresca la bocca e lascia un gradevole profumo.

Ingredienti:

  • 5 foglie di menta
  • ½ tazza di acqua

Preparazione:

Preparate un infuso con le foglie di menta in mezza tazza d’acqua. Quando si sarà raffreddato, utilizzatelo come collutorio, dopo aver lavato i denti.

I migliori prodotti per l’igiene orale

Qui di seguito trovate una lista di prodotti di varie marche per la cura ed il benessere della bocca e del viso, in grado di migliorare l’igiene orale, combattere l’alito cattivo, pulire la lingua dalla patina ed idratare le labbra:

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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine

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