Cerco la gravidanza: quanto tempo è necessario per rimanere incinta?

MEDICINA ONLINE Dott Emilio Alessio Loiacono Medico Chirurgo Roma A CAPIRE SONO INCINTA SINTOMI GRAVIDANZA Riabilitazione Nutrizionista Medicina Estetica Cavitazione Radiofrequenza Ecografia Pulsata Macchie Capillari Linfodrenaggio Pene Vagina AnoSi potrebbe paragonare il concepimento di un figlio a una vera e propria vincita alla lotteria: per vincere bisogna giocare, ma quando si gioca non si è mai sicuri di vincere! Quanto tempo mediamente è necessario per restare incinta? Se hai dei rapporti sessuali regolari, frequenti e nei periodi più fecondi (per le donne con un ciclo regolare i rapporti dovrebbero essere concentrati tra circa il decimo ed il quindicesimo giorno dopo il ciclo mestruale), calcola in media 8 mesi di attesa, prima di poter rimanere incinta. Se fai l’amore nei periodi più fecondi, senza utilizzare contraccettivi, hai 1 possibilità su 5 di restare incinta, cioè il 20% di probabilità. Ovviamente questi dati sono estremamente variabili, alcune rimangono incinte al primo tentativo mentre altre dopo anni di prove. La probabilità di gravidanza senza eccessive attese aumenta statisticamente al diminuire della vostra età: più siete giovani e più velocemente potete rimanere incinte.

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Fare un controllo

Se sai per certo che tu e il tuo partner avrete problemi nel concepire un figlio, (se per esempio un componente della tua o della sua famiglia ha avuto dei problemi di infertilità), è meglio fare subito un controllo, invece di aspettare inutilmente. Lo stesso vale per coloro che hanno più di 38 anni: fate un controllo se avete qualche dubbio. L’incapacità di ottenere una gravidanza dopo almeno un anno di rapporti liberi, permette di fare diagnosi di infertilità.

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Se sei incinta e prendi la pillola, viene il ciclo?

MEDICINA ONLINE PILLOLA CONTRACCETTIVA DIMENTICATA RISCHIO GRAVIDANZA INCINTA AUMENTARE QUANTITA SPERMA EIACULAZIONE FORZA PENE EREZIONE IMPOTENZA DISFUNZIONE ERETTILE VAGINA SESSULITA SESSO COPPIA AMORE.jpgPur ad elevatissima efficacia, la pillola anticoncezionale non impedisce la gravidanza nel 100% dei casi: è comunque possibile rimanere incinta pur prendendola regolarmente. Quando ciò avviene si verifica una condizione particolare in cui la gravidanza inizia, ma la donna continua ad assumere giornalmente il farmaco. In questo caso le mestruazioni sono presenti? E’ possibile che, come d’altra parte può avvenire in una qualunque gravidanza, compaiano delle perdite di sangue che il più delle volte non sono a carattere mestruale, cioè sono di solito più scarse e di durata inferiore rispetto alla mestruazione. Esse possono mimare la mestruazione e rassicurare la paziente, che però è incinta. Questo è il motivo per cui, in presenza di flussi mestruali anomali nel senso sopra ricordato, si consiglia di contattare il medico e di eseguire un test di gravidanza anche se si sta assumendo la pillola in modo adeguato.

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Dopo il parto: quando ricominciare a prendere la pillola anticoncezionale?

Dott. Loiacono Emilio Alessio Medicina Chirurgia Estetica Benessere Dietologia Sessuologia Ecografie Tabagismo Smettere di fumare a pillola anticoncezionale aumenta o diminuisce il desiderio sessuale femminile

Avete da poco partorito; quando dovete ricominciare ad assumere la pillola? Dipende se stai o no allattando:

  • se non allatti: appena ritorna il ciclo, circa cinque settimane dopo il parto, puoi iniziare a riprendere la pillola anticoncezionale estro-progestinica;
  • se allatti: gli estrogeni vanno evitati perché potrebbero passare nel latte, anche se in piccole quantità, mentre non c’è nessun problema ad assumere la pillola progestinica, a base di solo progesterone, che non viene rilasciato nel latte. In alternativa si può inserire la spirale, ma occorre aspettare 3 mesi dopo un parto naturale ed almeno 7-8 mesi dopo un cesareo. Nessun problema invece ad usare il preservativo da subito.

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A che serve la vitamina B12? L’importanza in gravidanza e allattamento

MEDICINA ONLINE BERE LATTE DIABETE BEVANDA CALORIE SODIO MINERALI GASSATA OLIGOMINARALE DISTILLATA INGRASSARE DIMAGRIRE FONTANA MARE PISCINA POTABILE COCA COLA ARANCIATA THE BERE ALCOL DLa vitamina B12 (o cobalamina; in inglese “vitamin B12” o “cobalamin”) è una vitamina essenziale, dal momento che il nostro organismo non è in grado di produrla da solo. E’solubile in acqua e si trova comunemente in una varietà di alimenti come pesce, crostacei, carne e prodotti caseari. La vitamina B12  – unitamente alle altra vitamine del cosiddetto complesso vitaminico B – fisiologicamente aiuta a mantenere sane le cellule nervose ed i globuli rossi – ed è necessaria anche per sintetizzare il DNA, il materiale genetico presente in tutte le cellule. La vitamina B12 è normalmente legata alle proteine del cibo e l’ambiente acido presente nello stomaco ne permette la separazione dalle stesse durante il processo di digestione.

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Cosa avviene alla vitamina B12 dopo averla ingerita?
Nello stomaco, l’ambiente acido e la pepsina staccano la cobalamina dalle proteine cui si trova associata ed essa, poi, si lega alla cobalofillina (o aptocorrina), proteina che viene secreta nella saliva. Nel duodeno, l’azione delle proteasi provenienti dal pancreas determina la degradazione della cobalofillina e la cobalamina, aiutata dall’ambiente alcalino, si lega a una glicoproteina che viene rilasciata dalle cellule parietali dello stomaco: il fattore intrinseco. Il complesso vitamina-fattore intrinseco viene riconosciuto da uno specifico recettore (complesso megalina-cubilina), situato sugli enterociti dell’ileo, che lega il tutto e, tramite un processo di endocitosi, ne permette il trasporto all’interno della cellula.

Fabbisogno nell’adulto, nei bambini, in gravidanza e allattamento
Le linee guida suggeriscono quantità comprese tra 1 e 2 mcg/die come valore medio di fabbisogno per l’adulto normale. Questo fabbisogno, aumenta di almeno il 50%, nel periodo della gravidanza in quanto, oltre al fabbisogno per la madre, c’è quello per il sostenimento della formazione dei globuli rossi del feto in accrescimento, e durante l’allattamento, poiché è attraverso il latte che il neonato assume il suo fabbisogno giornaliero di vitamina B12, Non esistono studi specifici che abbiano analizzato i valori raccomandati per i bambini, e perciò le indicazioni sono basate su quelli degli adulti e proporzionate al dispendio energetico (da 0.4 mcg al giorno per i neonati fono a 6 mesi, fino a 1.8 mcg nei soggetti di 9-13 anni).

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Vitamina B12: in quali cibi trovarla in abbondanza?
La cobalamina si trova in abbondanza nei prodotti di origine animale (carne, pesce, latticini, uova). Gli alimenti che ne contengono di più sono fegato, molluschi e alcuni tipi di pesce. Per questo motivo per chi sceglie una dieta completamente vegetariana o vegana è vivamente consigliabile il ricorso a integratori di vitamina B12. Nell’intestino umano esistono batteri sintetizzanti cobalamina ma sono situati in zone dove il fattore intrinseco (vedi paragrafi precedenti) non arriva per cui l’assorbimento di quest’ultima è irrisorio.

Deficit di vitamina B12
Livelli di vitamina B12 inferiori a 200 pg/ml sono considerati indicativi di un deficit della vitamina. Anche i livelli di omocisteina e di acido metilmalonico possono indirettamente essere indicativi di ipovitaminosi da vitamina B12. L’omocisteina aumenta in caso di bassi livelli di vitamina B12 (> 13 micromoli/L), ma poiché risente anche di altri fattori (vitamina B6 e acido folico) è un marker poco specifico. L’acido metilmalonico è un marker più specifico perché la sua conversione ad acetilCoA dipende direttamente dalla vitamina B12: in caso di carenza della vitamina i livelli sierici di acido metilmalonico aumentano (> 0,4 micromoli/L).

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Quando si verifica una carenza di vitamina B12?
Stati di carenza di vitamina B12 si verificano in caso di:

  •  processi patologici interessanti le cellule parietali dello stomaco o per resezione delle parti di quest’organo che secernono fattore intrinseco (cardias e fondo)
  • uso di contraccettivi orali
  • scarso apporto con la dieta (tipicamente in chi segue una dieta vegana o vegetariana)
  • eccessiva assunzione di alte quantità di vitamina C (> 1 g): ciò può generare stati carenziali di cobalamina dal momento che – ad alte dosi – la vitamina C, in presenza di ferro, si può comportare da ossidante e formare radicali liberi che danneggiano la cobalamina e il fattore intrinseco.

Cosa succede in caso di deficit?
Il deficit di cobalamina provoca la comparsa di anemia perniciosa, malattia caratterizzata da: anemia megaloblastica e disturbi del sistema nervoso. È sempre importante, in questi casi, valutare la concentrazione di cobalamina e acido folico in quanto anche la carenza di quest’ultimo provoca un quadro di anemia megaloblastica però senza interessamento nervoso. L’aggiunta di acido folico in una situazione di anemia perniciosa migliora il quadro anemico ma non ha nessun effetto sui disturbi del sistema nervoso che, anzi, continuano a peggiorare.

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Arriva la pillola che brucia i grassi senza bisogno di fare sport

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO DIMAGRIRE GRASSO DIETA DIETOLOGIA CALORIE IPOCALORICA OBESO OBESITA SOVRAPPESO KG BILANCIA (2)Chi mi conosce sa che sono molto riluttante a credere nelle “pillole miracolose bruciagrassi”, tuttavia questa volta i risultati dei test di laboratorio sono abbastanza incoraggianti. La soluzione per bruciare i grassi in eccesso sembrerebbe arrivare da un team di ricerca della Deakin University di Melbourne, in Australia. Si tratta di una pillola che agisce sui muscoli e permette al corpo di bruciare i grassi senza dover fare sport: sarebbe capace di produrre effetti sui muscoli equivalenti a quelli di un vero allenamento.

L’equipe ha scoperto che il meccanismo nei muscoli dei topi che attiva il metabolismo in grado di bruciare i grassi è controllato da una sola proteina; il gruppo ha così modificato geneticamente questa proteina in modo da poterla ‘accendere e spegnere’ a comando, scoprendo che anche senza movimento fisico i muscoli dei topi si trasformavano come se avessero svolto attività sportiva, con conseguente attività metabolica nel consumo delle riserve di grassi. Questa scoperta ha permesso di realizzare una medicina che inducesse una sorta di stato di “fitness attivo”.

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Perché ho un ritardo del ciclo? Quanti giorni devono passare prima di preoccuparmi? A chi chiedere aiuto?

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO CHIRURGO DONNA TRISTE PREOCCUPATA OROLOGIO RITARDOQuando si verifica un ritardo nel ciclo mestruale, alcune donne sono felicissime perché erano in cerca di una gravidanza, mentre altre si preoccupano perché l’ultima cosa che vorrebbero in quel momento della loro vita era rimanere incinte. Il ritardo del ciclo non è ovviamente sinonimo di bimbo in arrivo: ci sono tanti altri motivi che giustificano il non presentarsi delle mestruazioni alla data prevista o anche di sua mancanza temporanea (salto di una mestruazione), eccovene una lista:

  1. Lo stress: influenza molti aspetti della nostra salute, tra cui sicuramente anche il ciclo mestruale. Alti tassi di stress fanno aumentare la concentrazione dell’ormone cortisolo e diminuire la quantità di gonadotropine circolanti che possono causare la non ovulazione e quindi il non arrivo delle mestruazioni alla data prevista.
  2. Un’influenza o una febbre alta ed altre comuni patologie temporanee, possono causare ritardo del ciclo mestruale.
  3. Ovaio policistico. Le cause riscontrabili in un ritardo del ciclo mestruale, possono essere collegate, tra le altre cose, alla sindrome dell’ovaio policistico, un’affezione dovuta ad una iper-produzione di estrogeni, che causano il verificarsi di numerosi follicoli all’interno delle ovaie.
  4. Orari di lavoro particolari e cambio di abitudini lavorative: chi ha orari di lavoro particolari o irregolari, come ad esempio chi lavora anche di notte, e chi ha da poco cambiato abitudini lavorative, può avere dei cicli alterati.
  5. Assunzione di nuovi farmaci: se stai assumendo dei farmaci che non hai mai preso prima e noti irregolarità del ciclo, parlane con il medico: potrebbero essere loro la causa del ritardo. La somministrazione esogena di androgeni o progestinici può causare salto della mestruazione. Attenzione inoltre ai farmaci che assumete se prendete anche la pillola anticoncezionale perché alcuni non sono compatibili e potrebbero inibire l’effetto della pillola.
  6. Patologie endocrinologiche. Una moltitudine di patologie che riguardano alterazione della funzione surrenalica, ipotalamica, ipofisica e tiroidea (sia ipertiroidismo che ipotiroidismo), possono alterare il ritmo delle mestruazioni.
  7. Aumenti di peso repentini ed obesità: un aumento repentino della massa grassa ed un peso eccessivo potrebbero avere influenza sull’equilibrio ormonale e quindi comportare irregolarità o addirittura assenza del ciclo mestruale. Molte donne riacquistano la regolarità del ciclo mestruale dopo perso i chili in eccesso (anche solo una parte).
  8. Diminuzioni rapide di peso ed essere sottopeso: quando si è sottopeso e quando si è subito un brusco calo di peso, spesso il corpo si ritrova senza il “materiale” per creare una giusta quantità di ormoni: manca quella dose di massa grassa indispensabile per la sintesi ormonale necessaria al corretto ciclo mestruale.
  9. Anoressia. In caso di anoressia si può verificare amenorrea secondaria cioè l’interruzione delle mestruazioni per almeno 3 cicli o 6 mesi consecutivi in una donna con cicli regolari. Di solito basta semplicemente aumentare di peso per far tornare il ciclo mestruale.
  10. Sindrome di Cushing: l’ipercortisolismo esogeno o endogeno, sia causato da un adenoma ipofisario (malattia di Cushing) che da un adenoma surrenalico (sindrome di Cushing), spesso si associa all’amenorrea prima citata.
  11. Troppo sport. Fare sport in maniera eccessiva può determinare ritardo del ciclo. Questo problema diventa comune quando la donna è una atleta professionista.
  12. Calcoli sbagliati: succede più spesso di quello che si pensi in questa vita così caotica e colma di impegni! Segnare erroneamente la data delle ultime mestruazioni è causa di un falso ritardo del ciclo. L’unica cosa da fare in questi casi per capire quando dovrebbe tornare la mestruazione, è monitorare l’ovulazione sapendo che le mestruazioni in genere tornano dopo un paio di settimane da essa.
  13. Adenomi ipofisari: gli adenomi ipofisari, soprattutto i macroadenomi, possono causare frequentemente amenorrea ipogonadotropa (caratterizza da valori bassi di gonadotropine LH e FSH), sia per danno diretto delle cellule gonadotrope sia indirettamente mediante l’iperprolattinemia da deconnessione. Oltre agli adenomi non secernenti anche gli adenomi producenti ACTH (malattia di Cushing) o GH (acromegalia), possono causare amenorrea.
  14. Ritardo dell’ovulazione: può succedere di ovulare più tardi del previsto e così anche le mestruazioni di conseguenza arrivano dopo.
  15. Radioterapia. La radioterapia può indurre amenorrea.
  16. Fibromi uterini. I fibromi sono tumori benigni che sono abbastanza frequenti nelle donne in età fertile e possono determinare alterazioni del ciclo. La maggior parte delle donne che vengono colpite da fibromi non ha problemi di fertilità e può rimanere tranquillamente incinta, sebbene alcune donne potrebbero non essere in grado di sostenere una gravidanza in maniera naturale. Alcune pazienti affette da fibroma hanno mestruazioni abbondanti mentre altre potrebbero avere perdite anche tra una mestruazione e l’altra (fenomeno chiamato comunemente “spotting”, ma che da solo non è sintomo di fibroma).
  17. Intervento chirurgico. Un intervento chirurgico recente può determinare ritardo del ciclo e amenorrea.
  18. Pre-menopausa: è il periodo, intorno alla seconda metà dei quarant’anni, che intercorre tra la fase riproduttiva e la fase non più fertile. Questo periodo può essere più o meno lungo durante il quale i cicli possono essere più o meno frequenti, più o meno abbondanti o comunque non più come prima. Un caso tipico è il salto di un sempre maggiore numero di mestruazioni. La fertilità non è assente ma è ridotta pertanto è ancora necessario utilizzare dei metodi anticoncezionali.
  19. Menopausa precoce. La menopausa precoce è l’interruzione del normale funzionamento delle ovaie nelle donne che non hanno ancora superato i 40 anni: le loro ovaie, se affetta da questa condizione, esauriscono la propria scorta di follicoli e pertanto smettono di produrre l’ormone estrogeno. Le donne in menopausa precoce potrebbero non avere mestruazioni o avere un ciclo molto irregolare, quindi nel loro caso rimanere incinte è molto difficile, tuttavia non del tutto impossibile.
  20. Menopausa fisiologica: quando si verifica la menopausa, intorno ai cinquant’anni di età ma con estrema variabilità tra donna e donna, il corpo smette di ovulare e quindi di essere fertile. E’ un evento naturale ma che può anche essere causato chirurgicamente attraverso l’isterectomia oppure  attraverso sostanza chimiche come diverse forme di chemioterapia.

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Ho usato sempre il profilattico, mi devo preoccupare lo stesso?

L’uso del preservativo, anche se usato in maniera perfettamente corretta, non esclude al 100% la possibilità di gravidanza. L’Organizzazione Mondiale della Sanità indica il 2% di gravidanze indesiderate in caso di uso perfetto (continuativo e corretto) e il 15% di gravidanze indesiderate in caso di uso tipico.

Leggi anche: E’ possibile rimanere incinta con il coito interrotto?

Uso la pillola, posso essere incinta?

L’uso della pillola contraccettiva, come avviene per il profilattico, non esclude al 100% la gravidanza. Anche con un uso perfetto del farmaco, è possibile un 1% di gravidanze.

Leggi anche: Il liquido pre-eiaculatorio può indurre gravidanza e trasmettere l’HIV?

Non volevo una gravidanza, quanti giorni devono passare prima di preoccuparmi?

Questa è una domanda a cui nessun medico può rispondere con certezza. Dipende da fattori assolutamente soggettivi, visto che per una donna con mestruazioni regolari anche un ritardo di pochi giorni può significare gravidanza mentre una con mestruazioni molto irregolari anche ritardi di dieci giorni non indicano necessariamente gravidanza. Inoltre il concetto stesso di “preoccupazione” è totalmente soggettivo, essendo alcune donne più emotive di altre. E’ importante sapere che in genere si considera regolare un ciclo che abbia una durata compresa fra i 24 e i 36 giorni (a meno che non si verifichi oligomenorrea: mestruazioni distanziate con cicli di durata > 35 giorni oppure polimenorrea: mestruazioni ravvicinate con cicli di durata < 21 giorni). Il mio parere personale è di non preoccuparsi con un ritardo di circa una settimana in una donna con mestruazioni mediamente regolari, ma, ripeto, è un dato assolutamente variabile.

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Cosa fare se ho ritardo del ciclo e sospetto una gravidanza?

Ovviamente una delle cause di ritardo del ciclo è la gravidanza. Se sospettate di essere incinte, perché avete avuto rapporti non protetti, o li avete avuti durante le ultime mestruazioni (fatto che non esclude gravidanza) o perché avete assunto in maniera errata la pillola anticoncezionale,  l’unico modo per capire se effettivamente il vostro ritardo è dovuto al concepimento di un bambino, è un semplice test di gravidanza fatto con l’urina del mattino, che rileva l’ormone beta HCG.

Quando va fatto il test di gravidanza?

Il test va fatto ad almeno 3 settimane circa dal rapporto a rischio, altrimenti si rischia un falso negativo, cioè il test può dirvi che non siete incinte mentre in realtà lo siete.

Leggi anche: In quale giorno e settimana del ciclo è più probabile rimanere incinta?

Cosa fare se il test di gravidanza è positivo?

Se il test di gravidanza è positivo – e non siete sicure che sia una bella notizia – la prima cosa da fare IN OGNI CASO è mantenere la calma, evitando di prendere qualsiasi decisione in modo affrettato ed irrazionale. Se potete parlatene col partner, coi vostri genitori o con una persona di fiducia. Ovviamente poi recatevi subito dal vostro medico di famiglia e avvisate il vostro ginecologo per sapere quali passi seguire. Se non avete un ginecologo di fiducia, chiedete al vostro medico di famiglia di indicarvene uno. La prima cosa da fare, se volete continuare la gravidanza, è assumere acido folico, che – se cercavate di rimanere incinte – avreste già dovuto iniziare ad assumere PRIMA concepimento. La prima cosa da fare, se NON volete continuare la gravidanza, è fermarvi un secondo, fare un bel respiro e decidere a mente lucida quale sia la cosa che vogliate davvero fare. IMPORTANTE: non ti isolare, cerca aiuto e pareri in parenti o persone di estrema fiducia.

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Sono minorenne ed ho paura di dirlo ai miei genitori: a chi chiedere aiuto?

Se non puoi o non te la senti di affrontare il discorso con i tuoi genitori o il tuo medico di famiglia, non perdere tempo commentando qui in basso o sui forum del web: il mio consiglio è quello di recarti al più presto nel consultorio familiare della tua zona. I consultori familiari sono delle strutture socio – sanitarie, pubbliche o private convenzionate dell’Azienda Sanitaria Locale, nate per rispondere ai vari bisogni della famiglia, della donna, della coppia, dell’infanzia e dell’adolescenza. Cerca il consultorio familiare più vicino a te tramite Google (cerca “consultorio familiare” + il nome della tua città) e recati lì anche da sola, anche se sei minorenne. Gli operatori ti accoglieranno, ti diranno cosa fare, con quali professionisti parlare e – in seguito al risultato degli accertamenti – ti saranno vicino nel valutare le decisioni più giuste da prendere. In bocca al lupo di cuore da parte mia!

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Obesità: in arrivo il pasto immaginario in pillola per ingannare organismo e bruciare i grassi

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO FARMACISTA FARMACIA FARMACO PILLOLA COMPRESSA PASTICCA MEDICAMENTO INTEGRATORE ALIMENTARE PRINCIPIO ATTIVO VITAMINE (6)Il sogno di ogni persona in sovrappeso: una pillola che fa sparire piano piano i chili in eccesso. Ecco che dagli Usa potrebbe arrivare un pasto immaginario per ingannare l’organismo e indurlo a bruciare grassi nell’errata convinzione di aver assunto nuovi cibi. È la strategia messa a punto da un team di scienziati Usa: gli esperti hanno sviluppato una pillola in grado di ottenere un effetto dimagrante sfruttando questo piccolo inganno per il corpo. In pratica, spiega Ronald Evans, direttore del Gene Expression Laboratory del Salk Institute di La Jolla (California) e autore senior dello studio pubblicato su Nature Medicine, “questa pillola è come un pasto immaginario: invia gli stessi segnali che normalmente partono all’interno dell’organismo quando si ingeriscono grandi quantità di cibo”.

Continua la lettura su https://www.ilfattoquotidiano.it/2015/01/06/obesita-pasto-immaginario-in-pillola-per-ingannare-organismo-bruciare-i-grassi/1317813/

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Il cibo è finito: mangeremo solo pillole?

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO FARMACISTA FARMACIA FARMACO PILLOLA COMPRESSA PASTICCA MEDICAMENTO INTEGRATORE ALIMENTARE PRINCIPIO ATTIVO VITAMINE (4)Nel prossimo futuro, neppure troppo “prossimo”, mangeremo solo pillole e integratori? Dovremo dire addio al latte, alla carne, al pesce, sostituendoli con il tipico frullato di proteine che si vede spesso in palestra? Dovremo dire addio al pane, alla pasta, al riso, al posto dei quali mangeremo solo una pastiglia di carboidrati? Negli Usa impazza il dibattito sulla “fine del cibo“. Ma davvero si potrà sostituire con pillole e polverine? Saremo costretti (o spinti) a breve a decretare la fine del cibo, inteso come alimentazione tradizionale?

L’esperimento

Tutto è nato da un “esperimento”, come racconta The New Yorker , da parte di tre uomini, costretti a passare giorni in un claustrofobico appartamento di San Francisco alla ricerca di un’idea geniale per la loro start up. Oltre ad aver azzerato la propria vita sociale, i tre si sono ritrovati alle prese con un problema: il cibo. Si erano ridotti a mangiare spaghettini in scatola, wurstel impanati e fritti e quesadillas (pasticcio di formaggio, Ndr) integrando con tavolette di vitamina C, per evitare lo scorbuto. Dopo una settimana di pasti a base di hamburger e pizza da 5 dollari consumati in una piccola cucina, senza lavastoviglie, hanno iniziato a pensare a una soluzione “ingegneristica” al problema, dal momento che uno di loro è proprio un ingegnere elettronico.

Abbiamo bisogno della molecola, non del cibo

“Si ha bisogno di amminoacidici e grassi, non di latte in sé; di carboidrati, non di pane. È vero che la frutta e la verdura contengono vitamine e minerali, ma sono costituite soprattutto da acqua” si è detto l’ingegnere in questione che, partendo da questo principio (corretto dal punto di vista fisiologico), ha iniziato a vedere il cibo come un mezzo di sostentamento, al momento però troppo complicato, costoso e fragile. Perché dunque non ricorrere alla chimica e ai suoi componenti? Uno dei tre, dopo aver esaminato i siti web della Food and Drug Administration, della U.S.D.A e dell’Institute of Medicine, compilò una lista dei 35 elementi nutrienti indispensabili per la sopravvivenza. Poi, invece che andare al supermercato, li ordinò via internet sotto forma di pillole o polverine, e li mise in un frullatore con acqua. Il risultato, che assomigliava a una limonata, venne pubblicato in un post dal titolo “Come ho smesso di mangiare cibo”.

Spendere poco e stare bene

Insomma, spendendo meno (470 dollari al mese), con la soluzione ottenuta l’ingegnere diceva di sentirsi benissimo. Per un mese si è alimentato solo così e il suo blog è balzato in cima alla classifica delle Hacker News. I tre hanno capito che la loro idea, battezzata dalla stampa come “La fine del cibo”,  poteva diventare business. Ma davvero si può pensare di sostituire le banane con polverine, o serate a base di spaghetti e gelato in compagnia con beveroni scuri? E che dire di una cena da gustare in un ristorante?

Stare a tavola è qualcosa di più

“È chiaro che chi va nello spazio o deve alimentarsi in modo particolare, può sostituire alcuni cibi con qualcos’altro, ma dobbiamo tener presente che il cibo è non un fatto puramente alimentare, è un fatto culturale e storico” dice Antonio Santini, definito il padre indiscusso della ristorazione italiana. Già 30 o 40 anni fa si diceva che nel 2000 ci saremmo alimentati solo con compresse, ma non è successo nulla del genere e credo che non succederà mai. Stare a tavola è anche convivialità: un pesce cucinato in modo straordinario non è solo un alimento che nutre, ma è anche capacità di mettere a punto una preparazione. Credo che tutti questi progetti di cibo “chimico” potrebbero anche essere realizzati, ma non rinunceremo mai al piacere di sederci a tavola, provando felicità solo a vedere un piatto ben cucinato, prima ancora di gustarlo” spiega ancora Santini.

Ma cosa ne pensa di chi porta in tavola sempre più alimenti costruiti in laboratorio?

“Credo che il cibo sia salute e cultura. Noi dobbiamo pensare prima di tutto che ciò che si serve e si mangia deve essere sano, preparato bene e buono. Gli alimenti devono essere coltivati in un ambiente sano, seguendo procedure che non prevedano alterazioni genetiche: il cibo non deve essere deturpato della sua naturalità e deve essere rispettoso dell’ambiente, sia che si tratti di un alimento di origine vegetale sia che sia di origine animale”. “Io credo che si possa intervenire, ma non si deve dimenticare che le nostre conoscenze scientifiche devono far sì che l’alimento migliori in fase di crescita e allevamento, per ottenere un prodotto di sempre maggiore qualità e che faccia sempre meglio alla nostra salute”.

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