Rapporti sessuali “malati” per i drogati del gioco d’azzardo

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO GIOCO D'AZZARDO CASINO SLOT MACHINE CARTE SCOMMESSE SOLDI (7)Una nuova causa di disturbo sessuale si sta facendo strada tra giovani e meno giovani, uomini e donne: si tratta della dipendenza dal gioco d’azzardo. “Nel maschio si osserva spesso eiaculazione precoce e diminuzione del desiderio, nella donna mancanza del desiderio sessuale. Nel corso dell’ultimo anno abbiamo osservato 26 soggetti dediti al giuoco di azzardo che lamentavano disturbi sessuali: 18 maschi e 8 donne”. Lo annuncia Aldo Franco De Rose, urologo e andrologo della Clinica urologica di Genova e presidente dell’Assai (Associazione andrologi italiani), riunita a convegno a Camogli. L’età media dei maschi era 58 anni, mentre quella delle donne di 55. Tutti erano dediti al gioco da più di un anno e soffrivano di disturbi sessuali da oltre sei mesi. In particolare, 14 uomini soffrivano di eiaculazione precoce, 6 anche di deficit erettile e 4 di mancanza di desiderio, mentre tutte le donne lamentavano mancanza di desiderio e quindi diminuzione dei rapporti sessuali, ridotti a 1 ogni 40 giorni rispetto ai 2-3 a settimana prima dell’insorgenza del disturbo.

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Dott. Emilio Alessio Loiacono
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Sperma e sesso orale sono antidepressivi naturali per le donne

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO AMORE COPPIA SESSO SESSUALITA ABBRACCIO MATRIMONIO MASTURBAZIONE ORGASMO (2)Lo sperma e il sesso orale sono antidepressivi naturali per le donne. Detta così sembra una affermazione bislacca, magari pronunciata da un uomo piuttosto ottimista. Ed invece ad affermarlo è una ricerca di qualche tempo fa della rinomata State University di New York che ha comparato la vita sessuale di 293 donne e la loro salute mentale. Il risultato ha evidenziato come il sesso orale sia il miglior rimedio per la depressione femminile, poiché lo sperma contiene sostanze in grado di risollevare l’umore e conciliare il sonno. Inoltre contiene ormoni quali il cortisolo, l’estrogeno e l’ossitocina che hanno effetti antidepressivi.

Lo sperma contiene sostanze utili all’umore

Le donne che hanno una vita sessuale regolare e non usano protezioni sono risultate più rilassate ed hanno ottenuto punteggi più alti nei test cognitivi. Questo perché oltre agli spermatozoi lo sperma contiene ormoni come la tireotropina, un antidepressivo, la melatonina, che induce il sonno e la serotonina, il neurotrasmettitore più noto tra gli antidepressivi, a tale proposito leggi anche: Cosa contiene lo sperma?

Leggi anche: La ragazza vegana che beve sperma fresco ogni giorno

Collante per la coppia

Lo studio – pubblicato sulla famosa rivista Archives of Sexual Behavior – spiega anche che le donne hanno un meccanismo fisiologico che le permette inconsciamente di sapere se il partner saprà o meno provvedere alla propria prole. I rapporti non protetti dunque sono un “collante” per la coppia, che avrebbe modo di capire fin da subito se la relazione è destinata, almeno dal punto di vista biologico, a durare. Nel caso di donne che hanno rapporti protetti, e non sono dunque esposte allo sperma del partner, potrebbe innescarsi la ricerca di nuovi partner sessuali. Un altro aspetto interessante della ricerca è che dai risultati sembra che i livelli di felicità femminile siano correlati alla quantità di sperma “in circolo” nel corpo della donna.

Leggi anche: In un rapporto orale dove va a finire e cosa accade allo sperma ingoiato? Può dare problemi alla salute?

Meno depresse senza preservativo

Le partecipanti allo studio sono state sottoposte al Beck Depression Inventory (BDI), un test per misurare i sintomi clinici della depressione. Il test ha mostrato che le donne che hanno rapporti senza preservativo sono meno depresse di quelle che invece hanno rapporti protetti. E quest’ultime presentano sintomi di depressione minori o uguali a quelli delle donne che si astengono dal sesso. Ovvio che questo non deve essere un incitamento a non usare il profilattico, specie quando il partner è occasionale: ricordiamo infatti che il profilattico è una importante barriera ad infezioni anche gravissime, come quella da HIV; a tal proposito leggi: Sesso e AIDS: l’HIV si trasmette anche tramite il rapporto orale

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Mappa della lunghezza media del pene in Italia per regione

Dott Loiacono Emilio Alessio Medico Chirurgo Medicina Chirurgia Estetica Roma Cavitazione Pressoterapia Linfodrenante Dietologo Cellulite Dieta Sessuologia Sesso Sex PSA Pene Laser Filler Rughe Botulino Ialuronico MAPPA LUNGHEZZA MEDIA PENE IN ITALIADa qualche giorno gira sulla rete la mappa che vedete in alto, tale mappa dovrebbe rappresentare in teoria la lunghezza media del pene in Italia. Secondo questa cartina i poveri abitanti del Friuli-Venezia Giulia avrebbero una media scarsa (tra 13 e 14 cm di lunghezza del pene) mentre il record delle dimensioni spetterebbe ai molisani con una lunghezza media del pene che oscilla tra 18 e 19 cm. Alcuni utenti del blog mi hanno chiesto un parere a riguardo.

Cercando sul web sono arrivato all’origine della foto, si tratta del sito “oltreuomo.com“. Il sito in questione è molto simpatico ed è famoso per alternare argomenti seri ad altri vagamente grotteschi. Nel caso della mappa della lunghezza media del pene in Italia non viene citata nessuna ricerca che avrebbe generato tale mappa quindi mi sento di dire che non rappresenta le reali lunghezze medie del pene nelle nostre regioni. Stiano tranquilli i lombardi e si “ridimensionino” i siciliani e, soprattutto, i molisani!

La cosa paradossale e tragicomica è che molti siti in giro per il web stanno riportando tale mappa come fosse vera con le inevitabili reazioni dei creduloni: contenti i meridionali, arrabbiati i cittadini del nord!

Se volete condividete questa mappa, ma più per fare uno scherzo ai vostri amici, specialmente se sono del nord!

Una mappa della lunghezza media del pene nel mondo, questa volta autentica, la potete trovare seguendo questo link: Mappa mondiale della lunghezza del pene: gli italiani quale posizione occupano?

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Fare sesso ti tiene in forma ed è più piacevole della corsa

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO AMORE COPPIA SESSO SESSUALITA ABBRACCIO MATRIMONIO MASTURBAZIONE ORGASMO (10)Il sesso brucia più calorie della camminata, secondo una ricerca canadese. La ricerca si è svolta presso la University of Quebec di Montreal ed ha coinvolto 21 coppie eterosessuali di età fra i 18 e i 35 anni, alle quali è stato chiesto di indossare un bracciale che potesse registrare il consumo di energia fisica durante quattro diversi amplessi e durante una sessione di camminata e una di corsa. Risultato: il sesso è più efficace con i maschi. Gli uomini bruciano infatti 4,2 calorie al minuto, mentre le donne si fermano a 3,1. Moltiplicando questi numeri per la durata media del rapporto (24,7 minuti) si ottengono rispettivamente 104 e 69 calorie totali. Secondo i ricercatori: “I dati raccolti suggeriscono che in certi casi l’attività sessuale possa essere considerata al pari di un esercizio di fitness. Oltretutto, gli uomini e le donne che hanno partecipato all’esperimento affermano (banalmente!) che il sesso è stato molto più piacevole dei trenta minuti di esercizio sul tapis roulant. Pertanto questo studio potrebbe avere delle implicazioni sul lavoro dei professionisti della salute e sulla loro programmazione delle attività che puntano a uno stile di vita sano”.

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Siti a luci rosse: meno traffico durante feste e partite di calcio

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO PENE SESSO UOMO SCROTO TESTICOLI DISFUNSIONE ERETTILE IMPOTENZAI dati che arrivano dal portale PornHub rivelano interessanti aspetti dei comportamenti sociali degli internauti a luci rosse: lo scorso primo luglio allo stadio Olimpico di Kiev mentre si giocava la finale degli Europei tra Spagna e Italia è avvenuto un crollo del traffico online dei siti a luci rosse addirittura del 40% nel nostro Paese e del 35% in quello dei nostri avversari. Anche a Natale succede qualcosa di simile: i click sui siti porno lo scorso anno, sono scesi del 16% la notte della vigilia e  addirittura del 25% il giorno di Natale. E il trend è confermato anche a Capodanno, con un crollo del 50% il 31 dicembre e del 31% il primo giorno dell’anno nuovo.

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Sempre meno sesso: colpa di crisi economica, incertezze e social network

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO COPPIA AMORE SESSO RAPPORTO INNAMORATIUno studio svolto dal NatCen Social Research e dai ricercatori dell’University College di Londra ha messo a confronto le abitudini della popolazione sessualmente più attiva (tra 16 e 44 anni) oggi e negli anni novanta: si è scoperto così che la media dei rapporti mensili delle coppie eterosessuali era vent’anni fa di di circa sette, mentre oggi non va sopra i quattro. Le cause? Secondo lo studio sarebbero crisi economica, assenza di certezze per il futuro e sempre maggiore presenza dei social network nella vita quotidiana.

Il Dr Cath Mercer, dell’University College di Londra, ha affermato: “Le persone sono preoccupate per i loro posti di lavoro, preoccupate per i soldi e non sono in vena di sesso. Non solo, però, se si pensa che generalmente le coppie prima di addormentarsi invece che dedicarsi a coccole e carezze finisco sotto alle coperte con il tablet e lo smartphone in mano per dare un’ultima sbirciata a Twitter e Facebook o per rispondere alle e-mail.”

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Col freddo diminuisce il desiderio sessuale? Non è vero

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO NEVE FREDDO COPPIA SESSO AMOREBasta con l’adagio che lega indissolubilmente malinconia e freddo invernale: viceversa, quando le temperature scendono la libido degli uomini sale, parola di una pubblicazione comparsa su The Psychology of Human Sexuality. L’aspetto interessante è che il motivo, a quanto pare, dipende dal fatto che tra dicembre e febbraio le donne ci appaiono più sensuali di quel che sembrano in estate. L’indagine è durata un anno e ha coinvolto 114 uomini. Ogni trimestre i volontari dovevano recarsi presso l’ufficio dei ricercatori, che mostravano loro due gruppi differenti di fotografie: nel primo erano ritratti volti di donne, nel secondo corpi femminili con indosso costumi da bagno. Ogni tre mesi sempre i medesimi scatti.

Il risultato è stato rivelatore: di fronte alle foto con i volti, il livello di eccitazione non cambiava in modo significativo nel corso dei 12 mesi. Al contrario, le immagini più rivelatrici facevano sì che il trimestre dicembre/febbraio risultasse molto più caldo di quello che va da giugno ad agosto. Le stesse donne, nelle stesse immagini, producevano dunque una reazione differente a seconda del periodo dell’anno. I ricercatori hanno poi approfittato di un’utile coincidenza: hanno cioè chiesto agli uomini con una relazione stabile se riscontrassero la medesima fluttuazione del desiderio con le loro partner. Risposta: sì, perché sembravano loro più sexy quando faceva freddo.

Come mai succede tutto questo? Lo studio non lo dice: lo scopo era raccogliere dati, non formulare ipotesi. Intorno alla pubblicazione hanno però battagliato due teorie diverse: da un lato c’è chi ipotizza che il livello degli ormoni degli uomini cambi insieme al mutare delle stagioni e che durante l’inverno sia più alto rispetto al resto dell’anno. Dall’altro lato c’è chi sostiene una tesi meno fisiologica e più psicologica: tutto dipenderebbe dal fatto che in estate è più semplice vedere corpi molto scoperti, e dunque il grado di suggestione necessario a stimolare l’eccitazione sarebbe maggiore rispetto a quando le donne sono imbacuccate dalla testa ai piedi.

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Uomo nel DNA, donna all’esterno: la Sindrome da insensibilità agli androgeni (Sindrome di Morris)

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO DONNA BELLA OCCHI VERDI TRUCCO COSMETICA CAPELLI BELLEZZA ESTETICA GIOCO DI SGUARDILa Sindrome da insensibilità agli androgeni, in inglese androgen insensitivity syndrome, anche conosciuta col nome di Sindrome di Morris o Femminilizzazione testicolare, è una patologia appartenente ai “Disordini della Differenziazione Sessuale” (DSD): i soggetti affetti sono persone con corredo cromosomico 46,XY (a cui corrisponde un fenotipo maschile) sviluppano caratteri sessuali femminili. Per farvi capire meglio: il soggetto ha “cromosomi da uomo” tuttavia esternamente appare una donna a tutti gli effetti. E’ una malattia rara, l’incidenza è stimata tra 1/20.000 e 1.99.000 maschi nati vivi; essendo rara consente l’esenzione dal ticket. Le persone affette da questa sindrome sono dal punto di vista anatomico, psicologico e legale delle donne.

CAUSE

L’insensibilità dei tessuti agli androgeni è causata da un allele recessivo che si trova nel cromosoma X (X-linked): è pertanto la madre che trasmette tale condizione alla prole.

Leggi anche: La vagina è uguale in tutte le donne?

TRASMISSIONE AI FIGLI

Una madre portatrice di un gene difettoso ha una possibilità su due che suo figlio XY sia affetto da AIS e una possibilità su due che una figlia XX sia lei stessa portatrice di un gene difettoso. Le donne XX possono sottoporsi a test specifici per verificare se sono portatrici. Alle famiglie affette deve essere offerta la consulenza genetica per informarle sul rischio di ricorrenza e per identificare eventuali portatrici nella famiglia. È consigliata di rado la diagnosi prenatale.

FISIOPATOLOGIA

Nei soggetti affetti da questa sindrome vi è un’insensibilità dei tessuti bersaglio fetali all’azione degli ormoni androgeni. La conseguenza è: sviluppo di gonadi maschili ritenute in addome, sviluppo caratteri sessuali femminili secondari (mammelle, ma non utero né ovaie), ipoplasia vaginale.

L’insensibilità agli androgeni può essere di vari gradi, da 1 (leggera) a 7 (totale o completa).

Se l’insensibilità agli androgeni è completa (grado 7) si parla di CAIS.

Se invece l’insensibilità è parziale (gradi da 1 a 6) si parla di PAIS.

Nel PAIS sono quindi comprese situazioni diverse: dal grado 1 in cui l’insensibilità è lieve e i genitali esterni sono maschili, al grado 6 in cui l’insensibilità è elevata e l’aspetto dei genitali è femminile, passando per varie forme (gradi 2, 3, 4 e 5) in cui c’è una presenza di caratteri sia maschili sia femminili.

Nella forma completa (CAIS) così come in quella parziale (PAIS) non ci sono ovaie, né utero, né tube di Falloppio; la vagina è a fondo cieco e talvolta è corta o quasi inesistente. Alla pubertà avviene lo sviluppo femminile del corpo, però non compaiono le mestruazioni e non è possibile la gravidanza. Alcune ragazze con AIS possono avere una certa quantità di peluria (AIS grado 6), ma normalmente essa è assente (Grado 7) perché la sua crescita dipende dagli androgeni. I capezzoli sono poco sviluppati e di colore chiaro. Può essere necessario ampliare la vagina per permettere i rapporti sessuali.

SINTOMI

I sintomi e segni includono:

  • Amenorrea primaria.
  • Assenza di peli pubici.
  • Individui longilinei, bacino stretto, riduzione dei peli pubici e ascellari.
  • Capezzoli di colore più chiaro.
  • Sterilità.
  • Soggetti psicologicamente e socialmente femminili.
  • Ernia inguinale, rigonfiamenti e dolore in addome a causa dei testicoli ritenuti nel canale inguinale.

Leggi anche: Intersessualità: cause, tipi, sintomi, terapia

DIAGNOSI

La diagnosi si effettua tramite esame obiettivo della vagina fatto spesso in pubertà quando sorge il sospetto per via della mancata comparsa del menarca. Oltre alla clinica, sono importanti i dati di laboratorio. Il profilo ormonale caratteristico comprende l’aumento basale dell’ormone luteinizzante (LH) e dei livelli del testosterone negli adulti e dei livelli di testosterone nei neonati dopo stimolazione con gonadotropina corionica umana (HCG). I livelli sierici dell’ormone anti-Mülleriano (AMH) sono normali o aumentati. L’ecografia o la risonanza pelvica mostrano l’assenza delle strutture Mülleriane (utero, tube di Falloppio e porzione superiore della vagina), in conseguenza dell’azione dell’ormone anti-Mülleriano (AMH) testicolare. A causa della resistenza agli androgeni, sono assenti le strutture che derivano dai dotti di Wolff (dotti deferenti, epididimo, vescichette seminali). La diagnosi viene confermata dall’analisi genetica.

DIAGNOSI DIFFERENZIALE

La diagnosi differenziale si pone con il deficit di 17-beta-idrossisteroido deidrogenasi, l’ipoplasia delle cellule di Leydig, la disgenesia gonadica completa XY (sindrome di Swyer), il deficit di 5-alfa-reduttasi tipo 2 e le varianti dell’iperplasia congenita del surrene

TERAPIA E FOLLOW UP

La terapia ha come obbiettivo l’asportazione chirurgica delle gonadi ritenute in addome(gonadectomia), che può essere eseguita dopo la pubertà – quando la femminilizzazione è completa – o prima della pubertà, quando deve essere seguita una terapia estrogenica sostitutiva. L’asportazione dei testicoli elimina il rischio – seppur basso – di una degenerazione neoplastica.  Secondo alcuni colleghi il pericolo di degenerazione tumorale è talmente basso che si tende ad aspettare ad effettuare la gonadectomia o addirittura ad evitarla. La dilatazione della vagina può rendersi necessaria per evitare la dispareunia. Nei pazienti adulti è necessario misurare la densità minerale ossea ogni cinque anni. È necessario un sostegno psicologico. I pazienti adulti hanno una normale identità femminile, sono sterili e sono a rischio di osteoporosi, se la terapia sostitutiva ormonale è inadeguata. Il rischio di carcinoma in situ e di gonadoblastoma è inferiore al 5%.

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