In Olanda si mangia meglio che in Italia: secondo l’indice globale alimentazione siamo solo ottavi

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO PASTA DIETA MEDITERRANEA CUCINARE CIBO DIETA DIMAGRIRE CUCINA POMODORI (3)Neppure in questa classifica l’Italia riesce a essere prima. L’indice globale sull’alimentazione lanciato oggi da Oxfam, che analizza quanto e quale cibo si mette in tavola in 125 paesi del mondo, relega l’Italia all’ottavo posto. Il paese – che una volta era considerato – del mangiar bene, che ha creato i prodotti tra i più copiati e piratati al mondo, dall’olio d’oliva al parmigiano, finisce dietro Austria, Danimarca, Svezia e Belgio. In testa svetta l’Olanda seguita da Francia e Svizzera. All’ultimo posto si posizionano il Ciad, preceduto di poco da Etiopia e Angola.

Good enough to eat: vince l’Olanda

L’indice Good enough to eat è stato elaborato sulla base di otto indicatori che vanno dal livello di denutrizione infantile, ai prezzi degli alimenti, dalla diversità della dieta, ai tassi di obesità e diabete. Oxfam ha cercato risposte a quattro domande: Le persone hanno abbastanza cibo? Si possono permettere abbastanza cibo? Il cibo è di buona qualità? Quali effetti ha la dieta sulla salute?
L’Olanda vince perché ha un basso tasso di diabete, prezzi relativamente stabili dei beni alimentari e una migliore varietà nutrizionale rispetto ai suoi rivali europei. Gli olandesi, tuttavia, hanno ottenuto uno scarso punteggio per quanto riguarda l’obesità.

I peggiori della classifica

Molto peggio degli italiani, se la passano gli inglesi. La Gran Bretagna occupa il 21esimo posto nella classifica soprattutto a causa degli alti prezzi del cibo. Nel biennio 2012 -2103 Trussel Trust che gestisce circa 400 banchi alimentari ha visto più che raddoppiare il numero delle persone assistite. I più sovrappeso sono comunque i kuwaitiani, gli abitanti del Burundi i più denutriti (67 per cento della popolazione), il non invidiabile primato dei bambini più malnutriti spetta sempre all’India. I paesi africani sono invece penalizzati un alto livello di volatilità dei prezzi del cibo e la qualità del cibo, in Angola ad esempio il 60 per cento della dieta è costituito da carboidrati e quasi la metà della popolazione non ha accesso all’acqua potabile.

La povertà sta aumentando

Nel mondo circa 840 milioni di persone soffrono la fame e le proiezioni, sostiene Oxfam non sono rassicuranti. Nel 2050 a causa del cambiamento climatico il numero degli affamati potrebbe salire del 10-20 per cento.
La povertà alimentare si sta allargando anche nei paesi più sviluppati. A causa della crisi e degli alti prezzi del cibo. L’Italia non ne è esente “Potrebbe essere al primo posto nella classifica di Good enough to eat, ma nel nostro paese sempre più persone fanno fatica a mangiar sano e far quadrare il bilancio” osserva Elisa Bacciotti, Direttrice Campagne di Oxfam Italia. “il costo della vita in generale è alto rispetto al reddito medio degli italiani, che in proporzione spendono di più rispetto ad altri paesi e hanno meno possibilità di acquistare cibo buono a buon mercato”. Secondo i dati Istat gli italiani strangolati dalla crisi hanno tagliato di altri 2,5 miliardi la spesa per generi alimentari nel 2013. Quattro milioni di persone in Italia mangiano nelle mense per i poveri.

La campagna di Oxfam

L’appello di Oxfam attraverso la sua campagna “Coltiva il cibo, la vita, il pianeta” rivolge a governi, istituzioni e industria è di puntare sull’agricoltura di piccola scala, affrontare le sfide poste dal cambiamento climatico, intraprendere azioni contro l’obesità, frenare la speculazione sulle materie prime agricole e tutelare il diritto alla terra.

Leggi anche:

Lo staff di Medicina OnLine

Se ti è piaciuto questo articolo e vuoi essere aggiornato sui nostri nuovi post, metti like alla nostra pagina Facebook o seguici su Twitter, su Instagram o su Pinterest, grazie!

Due milioni di italiani sono diabesi, lo sei anche tu?

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO OBESITA GRASSO SOVRAPPESO DIETA DIMAGRIRE METRO ADDOME PANCIA GRASSOLe persone sovrappeso, obese e/o con diabete in tutto il mondo sono in aumento e in Italia si segue il trend: in Italia è sovrappeso oltre 1 persona su 3 (36%, con preponderanza maschile: 45,5% rispetto al 26,8% nelle donne), obesa 1 su 10 (10%), diabetica più di 1 su 20 (5,5%). Secondo l’Associazione Medici Diabetologi, oltre il 66,4% delle persone con diabete di tipo 2 è anche molto sovrappeso o obeso, mentre lo è un quarto delle persone con diabete tipo 1, il 24%. In pratica, sono sovrappeso quasi 22 milioni di italiani, obesi 6 milioni, con diabete quasi 3,5 milioni. Il termine “diabesi” si riferisce a individui che sono contemporaneamente obesi e con diabete. I diabesi in Italia sono più di 2 milioni.

Paolo Sbraccia, presidente della Società Italiana dell’Obesità, ha affermato: «Questi numeri ci fanno capire come diabete e obesità si sostengano a vicenda. L’obesità è considerata l’anticamera del diabete e la combinazione tra le due malattie rappresenta una vera e propria epidemia dei nostri tempi, per la quale l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha persino coniato il termine diabesità. Il rischio di morte raddoppia ogni 5 punti di crescita dell’indice di massa corporea, il BMI: un diabetico sovrappeso raddoppia il proprio rischio di morire entro 10 anni rispetto a un diabetico di peso normale; per un diabetico obeso il rischio quadruplica».

Articoli sul diabete:

Articoli sul prediabete:

Lo Staff di Medicina OnLine

Se ti è piaciuto questo articolo e vuoi essere aggiornato sui nostri nuovi post, metti like alla nostra pagina Facebook o unisciti al nostro gruppo Facebook o ancora seguici su Twitter, su Instagram o su Pinterest, grazie!

La pigrizia uccide due milioni di persone all’anno

MEDICINA ONLINE DORMIRE SONNO SONNOLENZA INSONNIA DONNA DIVANO FIORI POMERIGGIO GIORNO LUCE MELATONINA SONNELLINO POMERIDIANO RIPOSO STANCHEZZA ESAURIMENTO MENTALE TRISTE NEVRASTENIA PSICHIATRIA ANSIA DEPRESSIONE.Essere pigri può sembrare una “abitudine” innocua, non è così, anzi l’accidia (parola che significa inerzia, pigrizia, avversione a fare qualcosa) è un vero e proprio killer, sottovalutato, silenzioso e inesorabile. Se ne volete sapere di più continuate la lettura, altrimenti se non altro, oggi avete finalmente scoperto il significato della misteriosa parola “accidia”! I numeri della pigrizia sono davvero impressionanti: secondo i dati dell’Organizzazione mondiale della sanità, l’assenza di esercizio e dell’attività fisica è la causa di quasi due milioni di morti (per la precisione sono 1,9 milioni di decessi) nel mondo ogni anno. Indirettamente correlate, le 2,6 milioni di morti annuali dovute a sovrappeso e obesità. I dati sono stati rilanciati dalla Società italiana di pediatria (Sip). I pediatri avvertono che la sedentarietà è anche responsabile, in una percentuale tra il 10% al 16% di alcuni tumori e del diabete di tipo 2, oltre che del 22% delle malattie cardiovascolari e di altre patologie croniche.

Leggi anche:

Lo staff di Medicina OnLine

Se ti è piaciuto questo articolo e vuoi essere aggiornato sui nostri nuovi post, metti like alla nostra pagina Facebook o seguici su Twitter, su Instagram o su Pinterest, grazie!

Cosa guadagni se ti tieni in forma e cosa rischi se non lo fai

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO YOGA RELAX MEDITAZIONE DONNA TRANQUILLITA MENTE RILASSAMENTO PALESTRA ESERCIZIO PESI MUSCOLI STRETCHING CORSA RUNNING NATURA CORREREUna vita attiva è lo strumento migliore per prevenire molte patologie. Per mantenersi in buona salute è necessario “muoversi” cioè camminare, ballare, giocare, andare in bicicletta. Un buon livello di attività fisica, infatti, contribuisce ad abbassare i valori della pressione arteriosa e quelli dell’ipercolesterolemia, a prevenire malattie cardiovascolari, obesità e soprappeso, diabete, osteoporosi; contribuisce, inoltre, al benessere psicologico, riducendo ansia, depressione e senso di solitudine.

Per i più piccoli

Per i bambini e i ragazzi la partecipazione ai giochi e ad altre attività fisiche, sia a scuola che durante il tempo libero, è essenziale per:

  • un sano sviluppo dell’apparato osteoarticolare e muscolare;
  • il benessere psichico e sociale;
  • controllare il peso corporeo;
  • favorire il funzionamento degli apparati cardiovascolare e respiratorio;
  • evitare l’instaurarsi di comportamenti sbagliati, quali l’abitudine a fumo e alcol e l’uso di droghe;
  • contribuire alla ricchezza della nazione intera: un bambino sano avrà più probabilità di essere un adulto sano che sarà più produttivo per l’Italia e peserà di meno nel bilancio sanitario del Paese.

Per i più grandi

Anche per gli anziani l’esercizio fisico è particolarmente utile in quanto:

  • ritarda l’invecchiamento;
  • previene l’osteoporosi;
  • contribuisce a prevenire la disabilità;
  • contribuisce a prevenire la depressione e la riduzione delle facoltà mentali;
  • contribuisce a ridurre il rischio di cadute accidentali migliorando l’equilibrio e la coordinazione.

Basta poco per stare bene

Uomini e donne di qualsiasi età possono trarre vantaggio anche solo da 30 minuti di moderato esercizio quotidiano. Non è necessario dedicarsi ad una attività specifica. Infatti l’attività fisica può essere di tipo sportivo oppure connessa con le attività quotidiane, ad esempio spostarsi a piedi o in bicicletta per andare a lavoro o a scuola, usare le scale invece dell’ascensore. L’importante è mantenersi attivi sfruttando ogni possibile occasione, ad esempio: dedicarsi ai lavori di giardinaggio, fare la spesa, portare a spasso il cane. Se il tempo è poco in alternativa è consigliabile almeno utilizzare il fine settimana per lunghe passeggiate e/o gite in bici, ballo e nuotate in piscina.

I vantaggi dello stare in forma

Praticare con regolarità attività sportive almeno 2 volte a settimana, aiuta a:

  • aumentare la resistenza;
  • aumentare la potenza muscolare;
  • migliorare la flessibilità delle articolazioni;
  • migliorare l’efficienza di cuore e vasi;
  • migliorare la funzionalità respiratoria;
  • migliorare il tono dell’umore.

Rischi di una vita sedentaria

Fin qui abbiamo visto i vantaggi del tenerci in forma, ma cosa rischiamo nel non farlo? La vita sedentaria è purtroppo una forte condizione predisponente, insieme ad una cattiva alimentazione, di importanti patologie, quali:

  • diabete di tipo 2;
  • disturbi cardiocircolatori (infarto, miocardico, ictus, insufficienza cardiaca);
  • insufficienza venosa;
  • sovrappeso e obesità;
  • osteoporosi;
  • artrite;
  • ipertensione arteriosa;
  • aumento dei livelli di colesterolo e trigliceridi nel sangue;
  • alcuni tumori.

Leggi quanto la vita sedentaria può essere deleteria: “La sedia: la sigaretta del terzo millennio

L’attività fisica regolare rappresenta un fattore protettivo per le malattie cardiovascolari e il diabete, sia in termini di mortalità che di morbilità. In particolare, agisce abbassando la pressione arteriosa e i valori dei trigliceridi nel sangue, aumentando il colesterolo HDL (colesterolo buono) e migliorando la tolleranza al glucosio. Quindi, se potete, uscite subito e… fate lavorare i vostri muscoli!

Leggi anche:

Articoli sul prediabete:

Lo Staff di Medicina OnLine

Se ti è piaciuto questo articolo e vuoi essere aggiornato sui nostri nuovi post, metti like alla nostra pagina Facebook o unisciti al nostro gruppo Facebook o ancora seguici su Twitter, su Instagram o su Pinterest, grazie!

Polifenoli, erbe medicinali e staminali: funzionano realmente contro il diabete?

DOTT. EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO CHIRURGO MEDICINA ONLINE LABORATORIO RICERCA OSPEDALE SCIENZA SCIENZIATO MICROSCOPIO FARMACI CHIMICA TEST ESPERIMENTO ANALISI CLINICHE LABORATORYCome tutte le malattie in rapida diffusione anche il diabete, soprattutto quello di tipo 2 che viene acquisito con gli anni ma anche il tipo 1 che si sviluppa già nei primi anni di vita, sta dando vita a un florido mercato di terapie, test diagnostici e rimedi ‘anticonvenzionali’ senza nessuna base scientifica e potenzialmente pericolosi per i pazienti. A ‘censirli’ sono stati gli esperti della società italiana di Diabetologia, durante il congresso ‘Panorama Diabete’ che si è tenuto a Riccione.

LE BUFALE CONTRO IL DIABETE

Uno degli inganni principali utilizza una parola molto in voga in questo periodo, ‘nutraceutica’, per propagandare sostanze teoricamente in grado di prevenire e curare il diabete, ma che possono nascondere dei rischi. ”Con la promessa di risultati miracolosi – spiega Rosalba Giacco, membro del Consiglio Direttivo della Sid – sempre più pazienti affetti da diabete e malattie cardiovascolari si sono avvicinati all’utilizzo di prodotti come nutraceutici, fitofarmaci e altri integratori. Forti e consolidate sono attualmente le evidenze scientifiche relative all’utilizzo di nutraceutici quali pectine, β-glucani e amido resistente o dei fitosteroli e degli acidi grassi polinsaturi della serie omega-3. Incerte o assenti sono, invece, le evidenze relative agli effetti dei polifenoli e di erbe medicinali quali ginseng, cipolle, aglio, cannella”. Si richiamano invece alle più recenti scoperte i test del DNA che dovrebbero predire i rischi di diabete di tipo 2 e delle altre malattie cardiovascolari, ma nella realtà al di fuori dei laboratori non hanno una grande utilità.

STORIE E MITI

”Non tutti i marcatori che sono stati fino ad oggi identificati sono poi utilizzabili nella pratica – sottolinea Vincenzo Trischitta dell’Università ‘La Sapienza’ di Roma – e soprattutto, aggiunti ai modelli di predizione che già esistono, che costano poco e sono ben collaudati, non migliorano il modello”. Ancora più pericolose sono le presunte terapie a base di staminali, che sono in sviluppo nei laboratori di tutto il mondo, e che secondo gli esperti in futuro daranno la possibilità di eliminare la malattia, ma che al momento non sono state introdotte nella pratica clinica, anche se impazzano cliniche e ospedali pronti a somministrarle.” Da più parti si sta cercando di far passare il concetto che la terapia con cellule staminali sia un po’ la panacea per tutta una serie di malattie croniche – sottolinea Piero Marchetti dell’Università di Pisa – Di qui il caso di un centro tedesco verso il quale si stava creando una migrazione di ‘viaggiatori della speranza’ che pensavano di trovare la soluzione ai loro mali. Finché si sono verificati dei decessi e solo a quel punto tutto è stato fermato”.

Articoli sul diabete:

Articoli sul prediabete:

Lo Staff di Medicina OnLine

Se ti è piaciuto questo articolo e vuoi essere aggiornato sui nostri nuovi post, metti like alla nostra pagina Facebook o unisciti al nostro gruppo Facebook o ancora seguici su Twitter, su Instagram o su Pinterest, grazie!

Ora solare: cosa cambia nel nostro corpo (e nel nostro portafoglio)

MEDICINA ONLINE DORMIRE SONNO SONNOLENZA INSONNIA DONNA DIVANO FIORI POMERIGGIO GIORNO LUCE MELATONINA SONNELLINO POMERIDIANO RIPOSO STANCHEZZA ESAURIMENTO MENTALE TRISTE NEVRASTENIA PSICHIATRIA ANSIA DEPRESSIONE.Come tutti sanno, o dovrebbero sapere, questa notte sposteremo di un’ora indietro le lancette dell’orologio. Alle 3 in punto dovremo fare un balzo Continua a leggere

Con la dieta mediterranea ti difendi dal diabete

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO VERDURA FRUTTA DIETA VITAMINE DIMAGRIRE CALORIE POMODORI CETRIOLI ERBETTALa dieta mediterranea riduce di oltre il 10% il rischio di ammalarsi di diabete. E se chi la segue limita anche il consumo di carboidrati, la riduzione del rischio può arrivare al 20%. Lo dimostra uno studio degli epidemiologi dell’Irccs Mario Negri di Milano, guidati dal dott. Carlo La Vecchia. La ricerca è pubblicata su ‘Diabetologia’, rivista scientifica dell’Easd, l’European Association for The Study of Diabetes.

Gli autori hanno analizzato i dati di 22.295 partecipanti alla coorte greca dello studio ‘Epic’ (European Prospective Investigation into Cancer and Nutrition), tuttora in corso, diretto da Antonia Trichopoulou. All’interno del campione, seguito attivamente per 11 anni, si sono registrati 2.330 casi di diabete di tipo 2, la forma ‘adulta’ legata agli stili di vita. Le informazioni sui consumi alimentari, raccolte tramite questionario, hanno permesso ai ricercatori di definire per ogni partecipante un punteggio da 0 a 10 in base alla minore o maggiore aderenza alla dieta mediterranea (Dm), e un punteggio che misura i carboidrati disponibili nella dieta in termini di carico glicemico (Gl).

Chi aveva un punteggio di dieta mediterranea sopra a 6 – riferiscono dall’Istituto diretto da Silvio Garattini – mostrava un rischio di diabete ridotto del 12% rispetto a chi aveva un punteggio Dm minore di 4. Per contro, chi era nel livello più alto di Gl aveva un rischio di diabete aumentato del 21% rispetto a chi era nel livello più basso. Inoltre, una dieta che combinava aderenza alla dieta mediterranea e basso carico glicemico riduceva il rischio di diabete del 20%.

Leggi anche:

Articoli sul prediabete:

Lo staff di Medicina OnLine

Se ti è piaciuto questo articolo e vuoi essere aggiornato sui nostri nuovi post, metti like alla nostra pagina Facebook o seguici su Twitter, su Instagram o su Pinterest, grazie!

Sono normopeso, sottopeso o sovrappeso? Come si calcola l’Indice di Massa Corporea (BMI)?

Dott. Loiacono Emilio Alessio Medico Chirurgo Medicina Chirurgia Estetica Benessere Dietologo Nutrizionista Cellulite Sessuologia Ecografie Tabagismo Smettere di fumare Tabella Indice di massa corporea

L’indice di massa corporea (IMC o anche BMI acronimo di Body Mass Index) è un dato biometrico espresso come rapporto tra peso e altezza di un soggetto ed è utilizzato da noi medici come un indicatore dello stato di peso forma del paziente. E’ un dato che non tiene conto delle differenze tra individuo ed individuo come la lunghezza degli arti, la larghezza del bacino, la tonicità dei muscoli, la quantità di massa grassa/magra.

I limiti dell’IMC

Purtroppo l’IMC, preso da solo, è un dato che può trarci in errore: prendiamo il caso di due persone che sono alte uguali e pesano lo stesso peso tuttavia una delle due può essere in sovrappeso per un eccesso di massa grassa, mentre il secondo può essere un culturista con molta massa magra e pochissima massa grassa. Nonostante ciò hanno lo stesso IMC. I limiti di questo indice sono superati dalla bioimpedenziometria, che ci dice QUANTO del nostro peso corporeo totale sia determinato dalla massa magra, da quella grassa e dall’acqua. Per quanto l’IMC sia un valore potenzialmente fuorviante, ha il vantaggio di fornire in maniera rapida ed economica un valore che nella maggior parte dei casi permette ai medici di inquadrare il paziente. A tal proposito, leggi anche: L’indice di massa corporea non dice sempre la verità

Come si calcola l’Indice di Massa Corporea?

L’IMC si calcola come il rapporto tra la massa-peso, espressa in chilogrammi, e il quadrato dell’altezza, espressa in metri. In pratica:

IMC = MASSA / ALTEZZA IN METRI AL QUADRATO

Piccolo esempio valido per una persona alta 1 metro e 70 cm che pesa 62 kg:

IMC = 62 / (1,7) al quadrato         quindi         62 / 2,89 = 21,45

quindi l’indice di massa corporea in questo caso sarà di 21,45 che indica un valore compreso tra 18,5 e 25, cioè il range che significa peso normale.

Per chi non vuole fare il piccolo calcolo, si può usare la tabella presente in alto in questo articolo.

Cercate il vostro peso sulla sinistra e seguite la riga finché non incontrate la colonna della vostra altezza: il numero (e il colore) che risulterà, indicherà la vostra condizione.

Se ad esempio pesate 54 kg e siete alti 1 metro e 62 cm vorrà dire che avete un IMC di circa 21 quindi siete normopeso

Se pesate 86 kg e siete alti 1 metro ed 82 cm vorrà dire che avete un IMC di circa 26 e quindi siete lievemente sovrappeso.

MEDICINA ONLINE SONO NORMOPESO SOVRAPPESO OBESO SOTTOPESO 1 2 3 GRADO ALTO BASSO IMC BMI INDICE DI MASSA CORPOREA IMPEDENZIOMETRIA BIOIMPEDENZIOMETRIA GRASSO PESO DIMAGRIRE TABELLA UOMO DONNA BAMBINO DIETA.jpg

Come già prima accennato, per superare i limiti dell’indice di massa corporea è importante eseguire una bioimpedenziometria, che ci permette di analizzare con esattezza le percentuali di massa magra, massa grassa, idratazione ed altri valori.

Leggi anche:

Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine

Se ti è piaciuto questo articolo e vuoi essere aggiornato sui nostri nuovi post, metti like alla nostra pagina Facebook o unisciti al nostro gruppo Facebook o ancora seguici su Twitter, su Instagram, su YouTube, su LinkedIn e su Pinterest, grazie!