Vuoi smettere di fumare? Attenzione al ciclo mestruale

MEDICINA ONLINE SIGARETTA ELETTRONICA FUMARE NICOTINA FUMO SMETTEREL’ho sempre detto: il momento migliore per smettere è ora! O, ancora meglio, era ieri! Non esiste un momento migliore per smettere di fumare. O forse non è esattamente così? Secondo una nuova ricerca esiste, almeno per donne che fumano che vogliono diventare ex-fumatrici, un piccolo accorgimento che potrebbe essere di grande aiuto: programmare il momento in cui si abbandoneranno le sigarette in funzione del proprio ciclo mestruale.

Come il ciclo mestruale influenza la voglia di fumare

Il ciclo mestruale sembrerebbe infatti avere effetti considerevoli sull’astinenza da nicotina delle fumatrici mentre cercano di smettere; lo ha scoperto un nuovo studio guidato da Adrianna Mendrek dell’Università di Montreal, insieme a un team di ricerca dell’Institut universitaire en santé mentale. «I nostri dati ci hanno mostrato come l’incontrollabile necessità di fumare sia molto più forte all’inizio della fase follicolare che inizia dopo la mestruazione. Il calo ormonale di estrogeno e progesterone potrebbe aggravare i sintomi dell’astinenza e aumentare l’attività dei circuiti neurali che sono associati con il desiderio», spiegano i ricercatori.

Differenze di genere

Ed è per questo motivo che secondo Mendrek potrebbe essere molto più facile per una donna provare a smettere di fumare verso la metà della fase luteale, quando si forma il corpo luteo e vengono prodotti livelli molto elevati sia di progesterone sia di estrogeno (in preparazione a un’eventuale gravidanza). La differenza tra maschi e femmine in questi ambiti è piuttosto spiccata, considerazione che è emersa sia da studi sugli esseri umani che da studi su modelli animali. Meno di una ex-fumatrice su dieci riesce a non ricominciare dopo un anno o in periodi comunque relativamente brevi, e per le donne smettere si è dimostrato più difficile che per gli uomini (anche a parità del numero di sigarette fumate). Negli studi sui topi, per vagliare gli effetti della nicotina e di altre sostanze, i ricercatori hanno osservato che «i ratti femmina sviluppano la dipendenza più rapidamente e sono disponibili a impegnarsi molto di più anche per ottenere la stessa dose della sostanza», spiega Mendrek. Indagini che l’hanno portata a concludere che le donne sono probabilmente più a rischio di diventare dipendenti e gli ormoni sessuali potrebbero esserne la motivazione. Ed è per questo che di fronte alla decisione di smettere potrebbe essere opportuno prendere in considerazione il proprio ciclo mestruale.

Lo studio

Lavorando con 34 persone tra uomini e donne, ognuno dei quali fumava più di 15 sigarette al giorno, i ricercatori hanno fatto compilare un questionario e sottoposto tutti i partecipanti a risonanza magnetica (MRI) mentre guardavano fotografie neutrali o immagini appositamente pensate per far loro venire voglia di fumare. Tutte le donne hanno partecipato all’esperimento due volte, la prima all’inizio della fase follicolare del ciclo mestruale e la seconda verso la metà della fase luteale. In parallelo sono stati misurati a tutte i livelli di progesterone ed estrogeno.
Una delle difficoltà principali, spiega Mendrek, è il fatto che tra topi e umani c’è una differenza sostanziale quando si tratta di comprendere i meccanismi della dipendenza. Ogni fumatore o fumatrice è unico nel suo utilizzo del tabacco ma anche nella sua storia personale, situazione sociale e nell’ambiente in cui vive. Fattori come l’ansia, lo stress ed eventuali condizioni psicologiche andrebbero considerate in modo molto più soggettivo. Dall’analisi dei risultati è emerso che non ci sono differenze significative tra uomini e donne per quanto riguarda i circuiti neurali coinvolti nel fenomeno della dipendenza. D’altra parte però i meccanismi di attivazione variavano molto nelle donne in base alla fase del ciclo mestruale in cui si trovavano durante la scansione. Alcune aree della corteccia frontale, temporale e parietale mostravano attivazione  corticale molto più forte in fase follicolare, mentre nell’ippocampo si trattava di un’attività limitata durante tutta la fase luteale.

I limiti dello studio

Ci sono comunque alcuni limiti nello studio pubblicato su Psychiatry Journal, come sottolinea la stessa autrice: in primis i fattori psicologici e sociali, determinati dal fatto che le donne prese in considerazione per la ricerca hanno detto loro stesse in quale fase del ciclo mestruale si trovavano in quel momento.  Inoltre il gruppo di soggetti studiati era limitato.

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Aumentare il desiderio sessuale femminile: guida completa

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO CHIRURGO DONNA SESSO SEXY SENO SDRAIATA LETTO AMORE ORGASMOAd avere cali di libido non sono solo gli uomini: ne soffrono anche le donne.

Quali sono le cause più comuni del calo del desiderio sessuale femminile?

I motivi più comuni per questo calo del desiderio sessuale nella donna sono fondamentalmente cinque:

  1. Alterazioni ormonali che rendono necessario l’intervento del medico ed eventualmente una terapia farmacologica adeguata;
  2. calo di desiderio fisiologico a causa di gravidanza o età (menopausa);
  3. uso di farmaci come antidepressivi, ansiolitici, antiulcera, diuretici e contraccettivi;
  4. psicologici;
  5. legati a partner non adatti.

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COME RIACCENDERE IL DESIDERIO FEMMINILE?

Per riaccendere il desiderio femminile, può essere utile seguire i seguenti punti:

  1. Crea novità nel rapporto sessuale, nuovi stimoli, giochi, complicità. Il modo migliore per far tornare il desiderio sessuale è quello di trovare nuove emozioni e nuovi stimoli. Qui occorre molta complicità con il partner e voglia di fare qualcosa di nuovo. Le situazioni nuove potenzialmente sono infinite: dal passare la serata in un posto dove non siete mai stati (ad esempio che ne dite di portarla ad un planetario?), all’andare ad un ristorante in riva al mare; dal fare un viaggio insieme fino al provare nuove situazioni sotto le lenzuola. Prova ad esempio a comprare qualche giocattolo erotico, a vedere insieme un film erotico, o a studiare qualche posizione sessuale nuova.  Bisogna far funzionare la fantasia e trovare qualche idea piccante nuova.
  2. Utilizza integratori naturali per aumento libido. Vedi paragrafo successivo.
  3. Aiuta la tua partner senza rendere la situazione troppo stressante e non sforzare il rapporto. Il partner deve aiutare la propria compagna senza costringere o rendere stressante una situazione già di per sé delicata. Il desiderio sessuale non va ricercato con forza, ma con amore e pazienza. I cali di desiderio sono normali nella donna.
  4. Cerca di migliorare te stesso. Dopo tanti anni insieme non ti curi più di piacerle? Grosso errore. Cura la tua immagine! Ad esempio perdi la pancetta e metti su un po’ di muscoli, specie su braccia, petto e spalle, iscrivendoti in palestra: potrebbe essere una soluzione ed ovviamente anche lei è invitata a non smettere di curare la propria immagine!
  5. Falle un regalo inaspettato. Non aspettare una occasione speciale per farle un regalo: niente è più bello del ricevere un regalo inaspettato! Non serve spendere un patrimonio: basta anche un mazzo dei suoi fiori preferiti, o una cornice con dentro una vostra bella foto insieme.
  6. Falle una sorpresa. Portala ad esempio al cinema senza avvertirla. Crea situazioni intriganti e inaspettate.
  7. Falla ingelosire. Potrebbe essere un sistema interessante per riaccendere la passione, ma non esagerate o la farete solo arrabbiare!
  8. Rendi unica la sua serata. Relativamente alla sfera sessuale, l’uomo e la donna funzionano in maniera diversa: mentre l’uomo entra in “modalità sesso” solo quando inizia il rapporto, la donna comincia a fare l’amore già dal momento in cui la mattina gli dirai “Amore questa sera molla tutto che ti porto in un bel posto nuovo: sarà una serata bellissima!”. Rimani volutamente misterioso, stimola la sua curiosità per tutto il giorno. Mandale messaggi sul cellulare con indizi su dove andrete. La sessualità della donna, al contrario di quella maschile, è più cerebrale che fisica. La donna fa l’amore già mentre sceglie il vestito da indossare e si trucca per uscire, se sarete stati in grado di stimolarla a dovere. La donna fa l’amore al tavolo del ristorante se sarete una persona sensuale. Mentre cenate fate un malizioso gioco di sguardi, oppure mentre stai parlando, interrompi il discorso, guardala fisso negli occhi, scostale i capelli dalla fronte e dille: “Non esiste al mondo una donna più bella di te”. La serata deve essere un crescendo di feeling e di “sesso cerebrale” che culmina con il “sesso fisico” e non una noiosa sequenza di eventi in attesa di fare l’amore.

INTEGRATORI ALIMENTARI

Per affrontare e provare a risolvere il calo del desiderio sessuale femminile in modo del tutto naturale, un aiuto può arrivare dagli integratori alimentari.
Esistono in commercio dei prodotti in grado in molti casi di ridare alla donna vitalità e tonicità, anche – in alcuni casi – grazie all’effetto placebo. Eccone alcuni:

  1. Maca Peruviana: è una radice originaria del Perù, tradizionalmente usata come un afrodisiaco naturale maschile ma anche femminile per aumentare l’energia, vitalità, vigore e resistenza; è utilizzata anche per trattare i sintomi legati alla menopausa (come le vampate, la depressione o la secchezza vaginale).
  2. Damiana: capace di stimolare l’attività sessuale femminile e contrastare la frigidità.
  3. Muira Puama: utilizzata fin dall’antichità per le sue proprietà afrodisiache.
  4. Panax Ginseng: da sempre conosciuto per le sue proprietà tonico-energizzanti e noto per essere un efficace afrodisiaco naturale per le donne che aiuta il desiderio sessuale e il raggiungimento dell’orgasmo.
  5. Tribulus Terrestris. Il Tribulus Terrestris è rinomato soprattutto per il suo contenuto di protodioscina. Si tratta di una sostanza steroidea che si presenta sotto forma di saponina. Questa sostanza sarebbe in grado di incrementare la produzione di testosterone e dell’ormone luteinizzante LH, oltre che degli ormoni DHEA e DHEA-S. Viene usato come afrodisiaco sia per l’uomo che per la donna.
  6. Ginkgo Biloba: noto vasodilatatore stimola la circolazione sanguigna a livello vaginale, facilitando così la sensazione di piacere, la stimolazione e la lubrificazione.

Integratori alimentari efficaci nel migliorare quantità di sperma, erezione e libido maschile e femminile

Qui di seguito trovate una lista completa di integratori alimentari acquistabili senza ricetta, potenzialmente in grado di migliorare la prestazione sessuale sia maschile che femminile a qualsiasi età e trarre maggiore soddisfazione dal rapporto:

Vibratori e sex toys

Esistono una serie di vibratori, sex toys ed indumenti, che possono essere usati per ottenere più piacere e rendere più appagante il rapporto per entrambi i partner, noi vi consigliamo questi:

Ritardanti

Questi prodotti possono ritardare l’eiaculazione, permettendo di far durare più a lungo il vostro rapporto sessuale, molto utili anche per chi soffre di eiaculazione precoce:

Prodotti per facilitare il sesso anale

Il sesso anale praticato con un lubrificante di buona qualità, rende il rapporto più piacevole ed appagante per entrambi i partner. Il miglior lubrificate anale attualmente sul mercato, selezionato, testato e consigliato dal nostro Staff, è il seguente: http://amzn.to/2BUNEAO. Questo prodotto facilita e rende più piacevole il sesso anale e può essere usato da solo, cospargendolo su pene e superficie esterna dell’ano, o inserendolo all’interno dell’ano tramite un clistere di alta qualità come questo: http://amzn.to/2kmuIU4

Se il rapporto anale è troppo doloroso, potete usare questo spray che anestetizza l’ano e rende più semplice e piacevole la penetrazione: https://amzn.to/2kplWFo

Una ottima pulizia per minimizzare il rischio di tracce fecali, è questa doccetta per pulizia intestinale: http://amzn.to/2pfLYgw

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Cervello maschile e femminile: quali sono le differenze?

MEDICINA ONLINE CERVELLO MASCHILE FEMMINILE DIFFERENZE ENCEFALO PSICOLOGIA AMORE PENSIERI OBIETTIVI PROBLEM SOLVING SOLUZIONE ITER MECCANISMI MEMORIA RAGIONAMENTO.jpgIl cervello è l’organo più importante del sistema nervoso centrale con un peso piuttosto variabile che non supera i 1500 grammi ed ha un volume compreso tra i 1100 e i 1300 cm³, tenendo presente la possibilità di significative variazioni tra individuo e individuo, anche legate a sesso, età e altri fattori.

Il cervello della donna adulta pesa in media circa il 12% in meno di quello dell’uomo adulto. Fino a non molti decenni or sono questo veniva interpretato come il correlato biologico di una presunta superiorità intellettiva dell’uomo rispetto alla donna. In realtà questa differenza riflette semplicemente la maggiore taglia corporea del maschio rispetto alla femmina nella specie umana. Infatti se si fa una misura non assoluta del peso cerebrale, ma relativa al peso corporeo la differenza si annulla ed anzi ne esiste una molto lieve a favore della femmina.

Il cervello femminile ha l’11% in più di neuroni rispetto a quello maschile nelle aree del linguaggio e dell’ascolto, inoltre presenta zone collegate alle emozioni e alla memoria, situate nell’ippocampo, più grandi che negli uomini. Il cervello femminile ha meno circuiti neuronali nell’amigdala, zona del cervello in cui si attivano le risposte di fronte al pericolo o si generano i comportamenti aggressivi, ecco perché alcuni possono arrivare a uno scontro fisico in pochi secondi mentre molte donne fanno di tutto per evitare il conflitto.La zona del cervello in cui si genera l’ansia è quattro volte inferiore negli uomini. Nell’uomo lo spazio cerebrale preposto all’impulso sessuale è due volte più grande.

Esistono altre piccole ma significative differenze anatomiche fra il cervello della donna e dell’uomo: in particolare le connessioni fra i due emisferi cerebrali sono relativamente più sviluppate nella donna che nell’uomo, mentre in piccoli centri nervosi di una regione del cervello chiamata ipotalamo, esistono nell’uomo neuroni maggiori in numero e dimensioni. D’altro canto, test appropriati mettono in luce differenze in alcune capacità intellettive fra l’uomo e la donna, ad esempio nel pensiero logico-matematico, nella capacità di calcolo, nell’abilità linguistica, nella capacità di orientamento spaziale.

In linea di massima è possibile ipotizzare oggi che l’uomo possegga un cervello che segue schemi logici più basati sulla razionalità, mentre nella donna il funzionamento cerebrale sarebbe maggiormente di tipo intuitivo, che nell’uomo il funzionamento dei circuiti nervosi sia più rigido mentre è più plastico nella donna. Questa differenza è certamente il risultato di una catena di effetti, avvenuti nel corso di millenni, che coinvolgono la genetica, gli ormoni, il cervello, i comportamenti, e che non implicano alcun giudizio di inferiorità o superiorità, di maggiore o minore intelligenza, ma semplicemente il riconoscimento del fatto che durante l’evoluzione, nel corso di millenni, l’uomo e la donna hanno avuto ruoli diversi e per questo si sono realizzati adattamenti cerebrali diversi nei due sessi, in grado di fornire una base neurobiologica alle diversità comportamentali.

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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
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Cos’è la pubertà, a che età inizia e come si manifesta?

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO OSPEDALE ANAMNESI ESAME OBIETTIVO SEMEIOTICA FONENDOSCOPIO ESAMELa pubertà è un periodo della vita di un essere umano in cui avvengono marcati cambiamenti psichici, morfologici e funzionali attraverso i quali il corpo di un bambino diviene un corpo adulto capace di riprodursi producendo autonomamente i propri ormoni sessuali. I cambiamenti che avvengono in pubertà riguardano soprattutto lo sviluppo dei caratteri sessuali secondari, la maturazione delle gonadi (testicolo e ovaio, che iniziano la gametogenesi, cioè la formazione di spermatozoi ed oociti) e modificazioni psicologiche e comportamentali (come lo sviluppo della pulsione sessuale).

A che età inizia la pubertà nel maschio?
Nel maschio la pubertà inizia intorno al tredicesimo anno di età e dura fino ai 18-20 anni.

A che età inizia la pubertà nella femmina?
Nella femmina la pubertà inizia generalmente prima che nel maschio, intorno all’undicesimo anno di età e dura fino a circa 18 anni.

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Cosa determina un anticipo della pubertà?
Nell’ultimo secolo e mezzo nei paesi sviluppati si è assistito ad un anticipo progressivo  della pubertà, almeno fino agli anni ’70, spiegabile sulla base di diversi elementi. Se da un lato ha inciso il maggior apporto calorico e proteico, unitamente alle migliori condizioni igieniche ed ambientali, dall’altro anche il contesto fortemente sessualizzato che caratterizza le società occidentali contribuisce ad anticipare in maniera evidente l’inizio della pubertà.

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Cosa determina un ritardo della pubertà?
Vi sono una serie di fattori che agiscono in senso contrario, come l’altitudine (l’ipossia relativa ritarda lo sviluppo puberale) e l’attività fisica particolarmente intensa (specie se associata a basso peso corporeo e disordini alimentari). Infine, non bisogna dimenticare che a parità di condizioni di vita, salute, alimentazione e contesto sociale, l’epoca della pubertà può comunque differire – anche in maniera significativa – sulla base di fattori genetici individuali.

Leggi anche: Ipotalamo: anatomia, struttura e funzioni

Come si manifesta la pubertà nei maschi?
Nel maschio, il primo segno della pubertà è l’aumento di volume dei due testicoli, vale a dire di quegli organi deputati alla produzione degli spermatozoi. A tal proposito, si parla di spermarca per indicare la prima eiaculazione, che normalmente avviene tra i 13 ed i 16 anni; la normospermia viene invece raggiunta a circa 17 anni. Inizia a crescere un accenno di barba sul viso.

Come si manifesta la pubertà nelle femmine?
Analogamente al maschio, nella donna si parla di menarca per indicare l’età di insorgenza della prima mestruazione, che compare appunto verso l’undicesimo anno di età; dopo questo periodo la percentuale di cicli anovulatori si attesta intorno al 55% nei primi due anni, per poi scendere al 20% dopo 5 anni e risalire nella pre-menopausa (si tratta ovviamente di dati generali, suscettibili di un’ampia variabilità individuale). Le mammelle iniziano a svilupparsi ed ingrandirsi.

Leggi anche: Cos’è una ghiandola endocrina? A che servono gli ormoni ed il sistema endocrino?

Come identificare con esattezza l’inizio della pubertà?
Mentre nelle donne l’inizio della pubertà, corrispondente al menarca è facilmente identificabile, come anche l’aumento delle mammelle, molto più difficile risulta nel maschio risalire all’epoca dello spermarca; molto spesso, infatti, il funzionamento dei testicoli si rende evidente per la prima volta durante un sogno, con l’emissione di sperma senza che il giovane stesso si sia reso conto dell’accaduto.

Leggi anche: A che età inizia a crescere il seno nelle donne?

Quali sono i cambiamenti in pubertà che avvengono in entrambi i sessi?
Aldilà del menarca per le femmine e dello spermarca per gli uomini, la pubertà si accompagna a profondi cambiamenti morfologici, funzionali e psichici comuni sia ai maschi che alle femmine, con le duvute differenze qualitative/quantitative. Per entrambi i sessi si assiste alla comparsa di peli ascellari, pubici ed anali, allo sviluppo delle ghiandole sudoripare e degli organi sessuali, all’aumento di lunghezza delle corde vocali e al cambiamento della voce; il tutto accompagnato da un rapido incremento della statura. Al termine della pubertà saranno cambiate anche le differenze nelle proporzioni tra massa ossea, massa muscolare (una volta e mezza superiori nel maschio adulto), e tessuto adiposo (due volte superiore nella femmina adulta).

Leggi anche: Storia di un seno: dall’embrione alla menopausa

Quando si parla pubertà precoce e ritardata?
Entro certi limiti, ritardi ed anticipi nell’insorgenza della pubertà sono in genere fisiologici, ma in determinate situazioni possono nascondere una patologia (spesso di origine ormonale) od una grave alterazione organica. In genere si parla di pubertà precoce quando insorge prima degli 8 anni nella donna e dei 9 nel maschio, e di pubertà ritardata qualora non compaiano segni di sviluppo sessuale entro i 13,4 anni nella femmina ed i 14 anni nel maschio.

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Le sei cose che le ragazze si chiedono sul tuo pene

MEDICINA ONLINE Dott Emilio Alessio Loiacono Medico Chirurgo Roma SEI COSE RAGAZZE PENE Riabilitazione Nutrizionista Medicina Estetica Cavitazione Radiofrequenza Ecografia Pulsata  Macchie Capillari Linfodrenaggio Pene Vagina Glutei Presso.jpgIn Italia si parla ancora poco di educazione sessuale, sia a scuola che in famiglia e, quando se ne parla, si è troppo occupati di elencare malattie veneree e modi per prevenire l’HIV per affrontare alcune domande che invece ci si pone spesso sull’altro sesso. Ecco ad esempio una lista di cose che le ragazze più giovani si chiedono spessissimo sul sesso e più precisamente sul pene:

1) Perché alcuni ragazzi sono circoncisi ed altri no? Che differenza c’è?
Spesso per motivi religiosi, ad esempio nella cultura ebraica i neonati vengono circoncisi. Anche in America, per ragioni culturali (quasi l’80% della popolazione maschile) adottano questa pratica. La differenza sta nell’igiene (molto più facile da pulire) e nell’estetica del pene. Tutto qui!

2) Perché c’è bisogno di un’erezione completa per fare sesso?
Semplicemente perché, senza erezione, il pene non riuscirebbe a penetrare nella vagina e – ancora peggio – non riuscirebbe ad eiaculare in profondità verso l’utero, cosa importante per aumentare le possibilità di concepimento.

3) Qual è la misura media del pene dei ragazzi?
Per scoprirlo cliccate su questo link.

4) I preservativi riducono il piacere maschile durante il sesso?
Il preservativo, pur se in versione “sensibile”, determina sicuramente un a stimolazione sessuale minore nell’uomo, tuttavia rimane tra i contraccettivi più efficaci per impedire la trasmissione di malattie anche molto serie, quindi usatelo, specie se non conoscete a fondo il vostro partner.

5) Un pene può rompersi?
Certamente si. Vi invito a leggere questo articolo: Cosa accade e cosa si prova quando si frattura il pene?

6) Se un ragazzo non riesce ad avere un’erezione vuol dire che non gli piaccio?
Non necessariamente. I motivi per cui una erezione tarda ad arrivare possono essere molti. Paradossalmente è più probabile che non abbia una erezione perché… gli piaci troppo e soffre di ansia da prestazione!

Dott. Emilio Alessio Loiacono
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Sesso dopo i 50 anni: come cambia la donna a letto?

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO CHIRURGO MAMMA DONNA BAMBINA NATURA RELAX FAVOLA ALLEGRIA FELICITA FAMIGLIA MADRE FIGLIA ALBEROLa passione di una donna non invecchia e la vita sessuale prosegue dopo gli “anta” e dopo uno o più figli. Ovviamente il segreto è accettare i cambiamenti. Secondo studi recenti le donne più attive sessualmente sarebbero proprio le quarantenni e le cinquantenni. Tanto che sono sempre di più le donne di questa età che ricercano partner più giovani, che possano loro garantire appagamento. Una vita sessuale appagante pare sia l’ingrediente fondamentale per tenere alta l’autostima, sentirsi in forma e psicologicamente serene. Non è necessario essere stati grandi amanti nel passato. In questa nuova fase della vita si possono scoprire altre forme di approccio alla sessualità. Il sesso dopo i 50 anni si può assaporare con una nuova intimità che gli impegni passati hanno impedito. La sessualità nella seconda metà della vita poi, aiuta a ritrovare la voglia di vivere e condividere, di amare in maniera più pura, esperta, libera da condizionamenti sociali e familiari. Insomma: il sesso dopo i 50 anni deve essere consapevole.

Accettare il proprio corpo che cambia

Per vivere un sesso appagante dopo i cinquant’anni bisogna adattare le aspettative. È impossibile sperare di avere le stesse prestazioni di un tempo, e non si può pretendere che il nostro corpo sia come quello di vent’anni prima. Fondamentale è sapersi accettare e adattarsi a nuovi stimoli senza paura. La cura di sé è fondamentale e serve a comunicare a se stessi e agli altri amore per la vita.
Non bisogna buttarsi giù e vedere solo difetti, perché la sessualità e la passionalità si basa su un equilibrio tra fattori emotivi e fisici. Bisogna anche cercare di non avere paure ingiustificate che rischiano altrimenti di compromettere il rapporto. In sostanza, non bisogna avere aspettative, ma solo la consapevolezza che nella vita si cambia.

Come cambia la donna dopo i 50 anni?

Quando una donna entra in menopausa, non vive solo cambiamenti fisici, ma soprattutto psicologici. Le loro modalità di espressione (ansia, irritabilità, depressione) causano nella donna un disturbo di identità. Se prima la vita sessuale e sociale era piena e gratificante potrà esserlo ancora. Se il calo degli ormoni e altri fattori causano calo della libido, basta parlarne con il medico che prescriverà rimedi a base di estrogeni. Pelle, lineamenti, capelli: tutto cambia. L’importante è non arrendersi, parlarne con serenità, e accettare il naturale scorrere del tempo con dignità e serenità.

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Lui ama il sesso, lei no: quanto pesa la mancata intesa sessuale?

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO CHIRURGO AMORE COPPIA SESSO FIDANZATI SOLE TRAMONTODieci anni fa, ad un cineforum estivo, un’amica mi ha presentato una ragazza. Mi ha colpito subito: molto carina, anche se un po’ timida e riservata. Tra noi è subito scattato un bel feeling e dopo la prima serata in gruppo abbiamo iniziato ad uscire da soli. Non ci abbiamo messo molto ad affezionarci e a metterci insieme, ma con calma. Con tanta calma. Anche dal punto di vista sessuale: lei non era proprio il tipo da andare a letto con uno la prima sera. Neanche la seconda né la terza, per la verità. Finché un giorno ho deciso di invitarla da me. In programma: a cena un piatto di pasta e un’insalata (non sapevo cucinare), nel dopocena baci ed effusioni fino a, speravo io, il dunque. La cena è filata liscia, il dopo cena pure anche se lei era un po’ rigida e nervosa, e nemmeno io riuscivo a rilassarmi molto.

Tutto perfetto…tranne il sesso

Tra un bacio e l’altro, non riuscivo a capire bene fino a dove potevo spingermi fino a che lei, di colpo, si è spogliata e sdraiata sul divano. Rifiutando però tutti i miei tentativi di preliminari, anche quelli più semplici come i baci sul collo. Nel rapporto si è sciolta un po’, anche se restava rigida a taciturna. Come se non riuscisse a godersi la nostra intimità e il momento che stavamo vivendo insieme. Le volte successive non è andata meglio, anche perché io ho iniziato a pensare di non essere capace, che fosse colpa mia. Un peccato, perché fuori dal letto invece andava tutto alla grande: ci piacevano le stesse cose, avevamo le stesse idee. Un giorno ho deciso di prendere in mano la questione, anche se l’ho fatto con tatto, ridendo e sdrammatizzando la nostra mancata intesa sessuale. Lei però è diventata subito seria e mi ha detto che odiava il sesso orale – sia farlo che riceverlo. E che anche il sesso in generale, a dirla tutta, per lei aveva un’importanza relativa in una relazione: stare bene con il partner non implicava per forza andarci a letto.

Quanto pesa l’intesa sessuale, se non c’è?

Questo discorso mi ha tranquillizzato molto, ho capito che non era colpa mia. L’ho accettato senza sforzi: per me è importante che nelle relazioni in generale e nel sesso in particolare ognuno faccia ciò che si sente. Inoltre il poco interesse per il sesso era coerente con la sua storia. All’epoca io avevo 34 anni, lei 29: sapevo che aveva fatto sesso per la prima volta a 25 anni, che veniva da una famiglia molto religiosa. In ogni caso, la nostra storia andò avanti senza particolari problemi e quando finì, circa un anno dopo, fu per altri motivi legati al fatto che avevo perso il lavoro e stavo passando un brutto momento. Certo, il fatto che tra noi non ci fosse intesa sessuale ha pesato: forse essere più affiatati a letto ci avrebbe unito di più anche nei momenti difficili. Oggi credo che va bene scendere a compromessi, ma che in una coppia debba esserci equilibrio: in un percorso di vita con un’altra persona il sesso non sarà fondamentale, ma di certo resta importante.

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Nasce femmina, ma è maschio: bimbo di 2 anni operato per cambiare sesso

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO CHIRURGO OSPEDALE CHIRURGIA SALA OPERATORIA OPERAZIONE CHIRURGICAUn caso davvero eccezionale, come eccezionale è stato l’intervento chirurgico realizzato al Policlinico Paolo Giaccone di Palermo da Marcello Cimador, associato di Chirurgia pediatrica e responsabile dell’Urologia pediatrica. Il piccolo era stato dichiarato alla nascita come appartenente al sesso femminile, ma ulteriori accertamenti eseguiti presso la Neonatologia del Policlinico Universitario di Palermo avevano poi accertato un corredo cromosomico maschile. La famiglia ha avviato quindi la procedura per il cambio di sesso da femmina a maschio presso l’anagrafe del comune di nascita. Il caso è stato poi affidato al professore Marcello Cimador, che ha pianificato la strategia chirurgica per restituire al piccolo la sua identità di maschio, con dei genitali appropriati al proprio sesso cromosomico. E’ stato prima ricostruito il pene, poi sono stati asportati utero e vagina.

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