Julio Iglesias dedica un brano al suo pene: “è il mio alleato, il mio amico fedele”

Julio Iglesias AMIGO PENE MEDICINA ONLINE SESSO ANALE ANO RETTO LUBRIFICANTE PRIMA VOLTA COUPLE AMORE PENE EREZIONE DISFUNZIONE ERETTILE VAGINA SESSULITA SESSO COPPIA CAMEL TOE LOVE FIRSIl famosissimo cantante spagnolo Julio Iglesias, oggi 73enne, con la collaborazione del cantante americano Renato Santos avrebbe scritto una canzone, Amigo, dedicandola al suo pene!

E’ il mio alleato, il mio amico fedele – recita il testo – ardente, iperattivo, avventuriero, compagno dei miei desideri…“.

Con all’attivo oltre 300 milioni di dischi venduti in 42 anni di carriera, Iglesias è certamente una leggenda della musica latina, ma è altrettanto noto anche per essere stato un intrepido tombeur des femmes. Negli anni ’70 ha emozionato milioni di donne con brani come “Pensami”, “Se mi lasci non vale”, “Sono un pirata, non sono un signore”.

Nel 2012 fece scalpore una biografia dell’artista pubblicata da Vaitiare Hirshon, “Bambole di pezza”, in cui l’ammaliante Julio appariva come un maliardo playboy, un erotomane e un drogato: “Lo conobbi quando avevo soltanto 17 anni, lui 38. Era il 1982. Già dal primo incontro, mi tentò con la marijuana. Vedrai che ti piacerà, disse. Poi mi offrì un tiro di coca e andammo a letto“, scriveva l’autrice. A 73 anni suonati con questo nuovo brano l’ardito spagnolo rivendica e ribadisce la sua mascolinità con un’ode al suo pene.

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L’infermiera cade in ospedale e schiaccia neonato che teneva in braccio

MEDICINA ONLINE NEONATO BIMBO BAMBINO PANNOLINO INFERMIERA NEWBORN SCHIACCIA CADE MORTE TRAUMA CULLA.jpgÈ in prognosi riservata il bambino di due mesi che è rimasto schiacciato dal corpo di un’infermiera che lo stava portando dal pronto soccorso al reparto di pediatria. È successo all’ospedale Umberto I di Nocera Inferiore.

La donna sarebbe caduta durante il percorso tra i due reparti rovinando sul piccolo. Il bambino, figlio di una coppia di Nocera Superiore, era stato portato in ospedale per una crisi respiratoria.

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Differenza sanificazione, disinfezione, disinfestazione, derattizzazione

MEDICINA PULIZIA INFEZIONE SANIFICAZIONE DITTA DISINFEZIONE VIRUS BATTERI DETERGENTE PRODOTTO DIFFERENZA DISINFESTAZIONE RATTI VERMI TOPI DERATTIZZAZIONI IMPRESA DITTA FOTO ACQUA PULITO.jpgPulizia, disinfezione e sanificazione sono termini che frequentemente sono utilizzati con lo stesso significato: e cioè si utilizzano indifferentemente per indicare quelle pratiche usate per rimuovere sporco batteri e contaminanti da superfici. Molto spesso questi 3 termini vengono poi confusi con disinfestazione e derattizzazione che si riferiscono invece a quei processi mirati all’allontanamento di animali e parassiti dagli ambienti.

Proviamo a fare un po’ di chiarezza, vediamo come li definisce la normativa.

L’art. 1 del D.M. 274/1997 definisce:

  • attività di pulizia: quelle che riguardano il complesso di procedimenti ed operazioni atti a rimuovere polveri, materiale non desiderato o sporcizia da superfici, oggetti, ambienti confinati ed aree di pertinenza;
  • attività di disinfezione: quelle che riguardano il complesso dei procedimenti ed operazioni atti a rendere sani determinati ambienti confinati ed aree di pertinenza mediante la distruzione o inattivazione di microrganismi patogeni;
  • attività di sanificazione: quelle che riguardano il complesso di procedimenti ed operazioni atti a rendere sani determinati ambienti mediante l’attività di pulizia e/o disinfezione e/o di disinfestazione ovvero mediante il controllo ed il miglioramento delle condizioni del microclima per quanto riguarda la temperatura, l’umidità e la ventilazione ovvero per quanto riguarda l’illuminazione ed il rumore.
  • attività di disinfestazione: quelle che riguardano il complesso di procedimenti ed operazioni atti a distruggere piccoli animali, in particolare artropodi, sia perché parassiti, vettori o riserve di agenti infettivi sia perché molesti e specie vegetali non desiderate. Può essere integrale se rivolta a tutte le specie infestanti ovvero mirata se rivolta ad una singola specie;
  • attività di derattizzazione: quelle che riguardano il complesso di procedimenti ed operazioni di disinfestazione atti a determinare la distruzione completa oppure la riduzione del numero della popolazione dei ratti o dei topi al di sotto di una certa soglia;

Va inoltre sottolineato che esiste uno stretto legame tra le attività prese in considerazione dalla legge con la salute dei cittadini e l’integrità dell’ambiente.
Quindi è chiaro che ogni termine ha il proprio significato, differente dagli altri e indica un processo ben preciso atto a ridurre i rischi sanitari. Il Ministero della Salute fornisce – alle imprese del settore – precise indicazioni che riguardano sia l’ambito tecnico ed organizzativo sia l’aspetto operativo.

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Differenza tra osso ed avorio: come distinguerli

MEDICINA ONLINE OSSA OSSO SCHELETRO CANE UOMO DIFFERENZE TESSUTO SPUGNOSO TRABECOLARE COMPATTO CORTICALE FIBROSO LAMELLARE CARTILAGINE OSSO SACRO COCCIGE BACINO SISTEMA NERVOSO CENTRALE PERIFERICO MIDOLLO OSSEO SPINALEL’avorio si ricava dalle zanne e dai denti degli elefanti, delle balene e di altri animali. Il suo alto valore è dovuto, in parte, anche al fatto che è illegale, soprattutto quello proveniente dalle zanne di elefante. Molti artisti ed artigiani hanno usato dell’avorio finto per creare sculture ed altri oggetti del tutto simili a quelli in avorio, ma ci sono alcuni modi per identificare i falsi fatti in osso.

Tieni in mano l’oggetto e soppesalo

L’avorio è un materiale denso e pesante. Pensa ad una palla da biliardo, in passato era fatta di avorio; quando tieni in mano una di queste bocce ti sembra immediatamente molto pesante e solida. Se l’oggetto in questione ti sembra stranamente leggero, puoi escludere che si tratti di avorio.

L’osso può avere l’esatto peso dell’avorio, quindi solo perché un oggetto ti sembra pesante e resistente non significa che sia per forza avorio.
Se hai difficoltà a valutarne il peso, comparalo ad altri oggetti che sei sicuro siano in avorio. Puoi trovare anche online dei siti che ti forniscono il peso e le misure di molti oggetti in avorio.

Fai passare le dita sopra l’oggetto per percepirne la superficie

Si dice che l’avorio sia liscio come il burro. Non è morbido ma, nelle giuste mani, è abbastanza semplice da scolpire. Se la superficie ti sembra ruvida e piena di solchi, probabilmente non è avorio. Se ti sembra incredibilmente liscio, invece potrebbe esserlo.

Esamina la superficie e la patina dell’oggetto attraverso una lente di ingrandimento

Non sempre è possibile determinare se un oggetto è in avorio guardandolo con una lente di ingrandimento, ma usarla ti può fornire degli ottimi indizi. L’avorio vero è lucido e bellissimo, spesso con una tonalità leggermente paglierina. Può anche avere assunto un colore marroncino a causa del sebo delle mani che l’hanno toccato con il passare del tempo. Ma se vedi delle macchie o altri segni, probabilmente non è avorio. Cerca queste indicatori:

  • Linee tratteggiate incrociate. Dovrebbero esserci delle linee parallele (con piccole irregolarità) che percorrono la lunghezza dell’oggetto. Perpendicolari a queste linee dovresti notare dei segni a V (linee di Schreger[1]), o delle linee circolari. Queste sono caratteristiche dell’avorio di elefante o di mammut.
  • La superficie presenta molti punti e forellini? in questo caso ci sono grosse probabilità che l’oggetto sia d’osso. A volte l’osso viene sbiancato, quindi dovresti fare altri test per esserne sicuro.
  • Tutti i tipi di osso hanno dei segni indicatori della presenza di midollo sulla superfice. Non sono visibili ad occhio nudo, ma con una lente dovresti individuarli. L’avorio di solito è più liscio, più duro e senza macchioline.

Test dello Spillo Caldo

  1. Scalda uno spillo. Tienilo sotto la fiamma di una candela o di un accendino per qualche secondo finché diventa molto caldo. Puoi usare qualunque pezzo di metallo, ma uno spillo è l’ideale perché non lascia grandi segni.
  2. Appoggia lo spillo sulla superficie dell’oggetto. Scegli un punto discreto, non molto visibile così alla fine non lo danneggerai troppo (anche se con l’avorio non dovrebbe succedere).
  3. Annusa il punto dove hai appoggiato lo spillo. Se si tratta di avorio non dovresti sentire alcun odore particolare. Se si tratta di osso dovresti sentire un leggero odore come di capello bruciato.
    L’avorio vero non si rovina con questo test perché è abbastanza duro da resistere al calore. Invece, se l’oggetto è in plastica, lo spillo lascerà un foro. Dato che alcune plastiche (come la bachelite) hanno un valore molto più alto dell’avorio, non fare questo test se non sei certo che sia in materiale plastico.

Fai valutare l’oggetto da un antiquario

Queste persone hanno maneggiato centinaia di migliaia di pezzi in avorio, osso, plastica, e sono molto abili nel riconoscere i materiali usando i metodi sopra descritti, oltre al fatto che hanno una profonda conoscenza del commercio dell’avorio. Assicurati che il tuo esperto sia un antiquario rispettabile. Non entrare in un negozio qualunque, cercane uno specializzato in avorio per essere certo di ottenere una valutazione corretta.
Le fiere dell’antiquariato sono un’ottima occasione per chiedere una valutazione. Fai una ricerca online e trova quella più vicina a casa tua.

Richiedi un test chimico

Per non avere alcun dubbio sull’origine del materiale che hai in mano, portalo in un laboratorio forense e chiedi un esame chimico. La struttura cellulare dell’avorio è diversa da quella dell’osso e un laboratorio ben equipaggiato può darti la risposta definitiva.

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Bimba di due anni grigliata viva sul barbecue, la madre: “Dovevamo andare insieme in paradiso”

MEDICINA ONLINE bimba morta barbecue paradiso Girl, 2, found ‘barbecued alive by her mother_ after neighbours heard her screamsIl corpo, quasi completamente carbonizzato, di una bimba di appena due anni è stato rinvenuto dalla polizia in seguito ad una segnalazione dei vicini di casa che avevano sentito delle urla e in seguito notato una spessa coltre di fumo provenire da un garage. È quanto accaduto domenica sera a Zemst, una cittadina belga poco a nord di Bruxelles.

Come riporta Metro.co.uk, per la morte della piccola, rinvenuta cadavere all’interno di un barbecue, è stata arrestata la madre. La donna però è ricoverata in ospedale ed è ancora sotto choc e per questo motivo la polizia, che la sta piantonando, non l’ha ancora interrogata. Sulla vicenda c’è un massimo riserbo da parte degli inquirenti, ma le prime dichiarazioni della donna sarebbero trapelate poco dopo l’arresto: «Dovevamo morire insieme, bruciando. Solo così avremmo raggiunto insieme il Paradiso».

La donna, la cui identità non è stata resa nota, ha 27 anni e potrebbe soffrire di gravi disturbi psichici. L’autopsia sul corpo della bimba è già stata effettuata ma le autorità hanno deciso di non rivelarne l’esito per motivi di privacy. Le indagini, in questo momento, si stanno concentrando sugli ultimi istanti di vita della piccola: non è ancora chiaro, infatti, se la bimba è stata bruciata viva o se era già morta quando è stata chiusa nel barbecue.

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Si può produrre energia dalle feci?

MEDICINA ONLINE LABORATORIO BLOOD TEST EXAM ESAME DEL SANGUE FECI URINE GLICEMIA ANALISI GLOBULI ROSSI BIANCHI PIATRINE VALORI ERITROCITI ANEMIA TUMORE CANCRO LEUCEMIA FERRO FALCIFORME MSi può produrre energia dalle feci? Si, le feci possono essere utilizzate per produrre corrente elettrica.

In un gran numero di aree del mondo, caratterizzate da penuria di carburante vegetale o fossile, lo sterco di animali erbivori (dromedari, bovini, equini) trova un importante utilizzo come carburante.

Per lo più esso viene fatto disseccare al sole dopo averlo mescolato con paglia, dandogli forme che ne consentano un più facile trasporto. Per esempio in Arabia o in Egitto, caratterizzati da una scarsità eccezionale di legname e di altro materiale utile ad essere bruciato per ricavarne calore, allo sterco viene fatta assumere una forma discoidale ed è chiamato aqrāṣ ǧilla.

In Cina sono oltre 20 milioni le abitazioni dotate di un sistema di produzione del biogas dagli scarichi del wc.

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Le feci più piccole e più grandi del mondo

MEDICINA ONLINE DIARREA VIAGGIATORE VACANZA VIAGGIO CIBO ESOTICO INFEZIONI CIBI CONTAMINATI ACQUA INTESTINO DOLORE FECI LIQUIDEIl record per gli escrementi più piccoli del mondo va alle deiezioni dell’acaro: sono grandi un millesimo di millimetro e possono trasmettere allergie all’uomo. Il record per le feci più grandi del mondo va invece a quelle degli elefanti: ne producono fino a 6 kg in una singola evacuazione. Il sistema digestivo di un elefante non è molto efficiente e solo il 40% di quello che mangia (circa 250 kg. al giorno), viene digerito, mentre il resto viene espulso nel giro di 18 ore. Combinazione perfetta visto che il passaggio rapido del cibo crea subito spazio per del nuovo che entra, mentre la digestione incompleta risulta in feci, 150 kg al giorno, ricche di semi e frutti ancora intonsi che vengono disseminati insieme ad un concime eccezionale sul suolo.

Le feci “meno visibili” sono quelle prodotti dalla balena azzurra, una nuvola quasi trasparente che viene abbandonata nel mare. I più riconoscibili e anche i più dannosi per le malattie che possono portare sono gli escrementi di topo.

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Coppia di cannibali conservava i resti di 30 persone nel freezer

MEDICINA ONLINE RUSSIA CANNIBALI COPPIA Dmitry Bakshaev.jpgNormalmente, si è portati a pensare al cannibalismo come a un qualcosa di arcano, relegato a tempi primitivi, o a popoli che non hanno ancora conosciuto la civiltà. Purtroppo, questa orrenda pratica è ancora presente ed anche in Paesi piuttosto evoluti: a conferma di ciò giunge un fatto dall’immenso territorio russo, ove una coppia è stata appena fermata con l’accusa di aver rapito, ucciso, smembrato e mangiato, circa 30 persone.

La vicenda, raccontano i media locali (tra cui “Mir24”), ha avuto una svolta ai primi di Settembre quando, in un dormitorio militare, erano stati trovati dei resti di una donna, poi seguiti da un secchio contente altri pezzi della medesima vittima: in seguito, per le strade della cittadina di Krasnodar (Russia meridionale europea, non lontano dal Mar Nero e da Soci), era stato rinvenuto uno smartphone nella cui memoria erano presenti foto con un uomo immortalato in bella posa con dei resti umani tipici di una donna. Da qui, risalire al proprietario del telefono, il 35enne Dmitry Bakshaev, era stato relativamente semplice.

Nel corso dei primi interrogatori, l’uomo – secondo il periodico online “Ria Novosti” – avrebbe coinvolto anche la moglie, la 42enne Natalia Shaporenko, infermiera presso un istituto militare, e avrebbe ammesso 2 omicidi: gli inquirenti, però, avrebbero già identificato 7 vittime, e sospettano che la coppia, attiva con una lunga sequenza omicida sin dal 1999, abbia potuto assassinare e divorare circa 30 vittime.

Nel frattempo, come diffuso dal tabloid britannico “Daily Mirror“, le perquisizioni delle forze dell’ordine avrebbero scoperto, nella casa della coppia, resti umani nel freezer del frigorifero, conservati presumibilmente per un “consumo successivo“, e questo avrebbe portato ad ulteriori accertamenti nell’appartamento, nell’eventualità e nel timore che possano essere rinvenuti altri resti.

L’episodio di Kranodar, purtroppo, non è il primo nelle immense lande di Madre Russia: qualche decennio fa, infatti, i media di tutto il mondo portarono alla luce la storia del cannibale di Rostov, un certo Andrej Romanovič Čikatilo che, viaggiando in lungo e in largo nell’URSS, divorò circa 53 persone (compresi dei bambini), tra gli anni ’80/90, con la scusa di esser rimasto traumatizzato dalla carestia avvenuta negli anni ’30. L’uomo, cui il presidente russo Eltsin rifiutò un appello, fu condannato a morte con un colpo di pistola alla nuca, proprio nella prigione di Rostov.

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