Tronchetto alla crema di castagne: ricetta deliziosa e semplice da preparare

MEDICINA ONLINE Dott Emilio Alessio Loiacono Medico Chirurgo Roma TRONCHETTO ALLA CREMA DI CASTAGNE RICETTA  Riabilitazione Nutrizionista Infrarossi Accompagno Commissioni Cavitazione Radiofrequenza Ecografia Pulsata  Macchie Capillari Pene.jpgE’ una delle ricette dolci più golose ma non è difficile da preparare, basta solo mettere tra gli ingredienti pazienza e passione. Non è certamente un dolce “dietetico” quindi va mangiato con moderazione! Vediamo oggi come cucinare il tronchetto alla crema di castagne.

Ingredienti per la pasta:

  • 80 gr di farina;
  • 80 gr di zucchero;
  • 4 uova;
  • 40 gr di maizena (amido di mais);
  • un cucchiaio di rum.

Ingredienti per la farcitura:

  • 1,3 kg di castagne;
  • foglia di alloro;
  • 200 ml di panna fresca;
  • 150 gr di burro;
  • 140 gr di zucchero;
  • 3 cucchiai di cacao in polvere;
  • 2 cucchiai di rum.

Preparazione della farcitura:

  1. Lessiamo le castagne per 40 minuti mettendole subito in acqua fredda con la foglia di alloro.
  2. Ancora calde togliamo la buccia e la pellicina.
  3. Frulliamo con lo zucchero, burro, cacao e rum.
  4. Dividiamo il composto in due e solo in uno uniamo la panna montata.
  5. Mettiamo entrambe in frigo.

Preparazione della pasta:

  1. Lavoriamo i tuorli con lo zucchero fino a renderli soffici.
  2. Uniamo la farina e la maizena setacciate.
  3. Uniamo il rum e alla fine  gli albumi montati a neve.
  4. Stendiamo l’impasto in una teglia 30×35, foderata con carta forno.
  5. Mettiamo in forno a 180° per 15 minuti.
  6. Rovesciamo la pasta sul canovaccio, togliamo la carta e arrotoliamo ancora calda.
  7. Lasciamo raffreddare e srotoliamo.

Preparazione finale: 

  1. Farciamo la crema raffreddata con la crema con la panna.
  2. Arrotoliamo nella carta forno e mettiamo in frigo per un’oretta.
  3. Pareggiamo le estremità dopo aver tolto la carta.
  4. Spalmiamo la superificie con la crema senza panna.
  5. Mettiamo di nuovo in frigo per un’ora.
  6. Righiamo la superficie e decoriamo a piacere, ad esempio con granella di zucchero e marron glaces.

Per la versione light di questo dolce, potete usare come farcitura questa crema di castagne, decisamente meno calorica di quella prima esposta: Crema di castagne alla vaniglia: ricetta salutare, buonissima e facile da preparare

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Frutta e verdura di stagione: novembre e dicembre

MEDICINA ONLINE Dott Emilio Alessio Loiacono Medico Chirurgo Roma FRUTTA VERDURA STAGIONE NOVEMBRE DICEMBRE Riabilitazione Nutrizionista Infrarossi Accompagno Commissioni Cavitazione Radiofrequenza Ecografia Pulsata  Macchie Capillari Pene.jpgSono arrivati i primi freddi dell’autunno e e non dobbiamo farci cogliere impreparati sulla spesa del mese di novembre e dicembre. Scegliere frutta e verdura di stagione è importante per evitare di acquistare e mangiare cibi che non  garantiscono lo stesso apporto vitaminico e le stesse proprietà nutritive di un frutto o ortaggio nel suo periodo naturale di maturazione.

Frutta di stagione del mese di novembre:
Pere, nocciole, uva, ananas, banane, cachi,  mandorle,  noci, kiwi, mele, limoni, arance, clementine e pompelmi

Verdura di stagione del mese di dicembre:
broccoli, bietole, carciofi, cavolfiori, cavoli, finocchi, porri, radicchio e spinaci, zucca, carote, cipolle,  cavolini di bruxelles, verza, erbette, cardi, patate, topinambur, coste e barbabietole.

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Febbre alta nei bambini e neonati: quali farmaci e cosa fare

MEDICINA ONLINE Dott Emilio Alessio Loiacono Medico Chirurgo Roma FEBBRE ALTA QUANDO MEDICO Riabilitazione Nutrizionista Medicina Estetica Cavitazione Radiofrequenza Ecografia Pulsata Macchie Capillari Linfodrenaggio Pene Vagina GluteiIMPORTANTE: quelli che seguono sono solo consigli generali. Contattate sempre un pediatra prima di far assumere qualsiasi farmaco a vostro figlio.

Come misurare la febbre nei bambini?

L’apparecchio migliore è il termometro elettronico digitale, poiché facile da usare, economico e con elevata affidabilità.  Vanno bene anche i termometri a infrarossi, che si mettono a contatto con la pelle o sono dotati di un puntatore che permette l’uso a distanza, ma hanno un costo piuttosto elevato; sconsigliato in ogni caso il termometro a infrarossi auricolare, perché dà risultati poco affidabili se utilizzato da persone non esperte.

Leggi anche: Perché ci viene la febbre e perché non dobbiamo aver paura di lei

Dove misurare la temperatura nei bambini?

Il posto migliore per misurare la temperatura con termometro è sotto l’ascella. Sconsigliata la misurazione sotto la lingua, perché può essere influenzata da numerosi fattori, come l’assunzione di cibi caldi o freddi, e perché richiede la collaborazione del bambino. Sconsigliata anche la misurazione rettale, perché è troppo invasiva e disagevole per il bambino, inoltre è potenzialmente dannosa perché può procurare lesioni e trasferire batteri da soggetto a soggetto se non viene pulita adeguatamente.

Leggi anche: Differenza tra misurazione della febbre orale, cutanea e rettale

Quando e come abbassare la febbre?

L’uso di farmaci antipiretici è previsto solo se la febbre si accompagna a segni di malessere generale. Dunque, le linee guida smontano la convinzione diffusa secondo la quale la febbre deve essere abbassata sempre e comunque se supera i 38,5°. E’ bene informare il pediatra e chiedere a lui consiglio se abbassare o no la febbre con farmaci. Una febbre alta non va abbassata troppo bruscamente con antipiretici, cortisonici ecc., poiché così facendo si potrebbe invece incorrere in complicazioni. Oltretutto bisogna sempre tener presente che noi o il nostro bambino possiamo essere allergici ai farmaci che si ritengono utili.

Quali farmaci usare per abbassare la febbre nei bambini?

Per i bambini, quando il malessere generale è evidente, usare paracetamolo (la famosa Tachipirina) ed ibuprofene (l’antinfiammatorio non steroideo meno gastrolesivo, commercializzato col nome di Brufen) ma non insieme e sempre facendo attenzione alla dose (pediatrica, non quella per adulti!). In caso di asma preferire sempre il paracetamolo. In caso di vomito meglio preferire l’assunzione rettale. L’Aspirina (nome commerciale dell’acido acetilsalicilico) nei pazienti pediatrici non va usato perché più gastrolesivo dell’ibuprofene e per il rischio di Sindrome di Reye (spesso associata alla somministrazione di acido acetilsalicilico).

Leggi anche: Febbre dopo vaccino: come curarla e quanto dura?

Meglio gocce, supposte o sciroppo?

Le Linee Guida raccomandano di somministrare sia paracetamolo sia ibuprofene in gocce o sciroppo, in quanto l’assorbimento è più costante ed è possibile maggiore precisione nel dosaggio, che deve essere sempre calcolato in base al peso corporeo e non in base all’età del bambino. Meglio evitare invece le supposte, sia perché sono sgradevoli per il bambino sia perché possono causare effetti collaterali, dal momento che si tende al sovradosaggio. Le supposte vanno utilizzate solo se, oltre alla febbre, è presente vomito o altre condizioni che impediscano l’impiego di farmaci per via orale.

Antibiotici nei bambini

Gli antibiotici non vanno mai somministrati di propria iniziativa, ma solo dietro prescrizione del pediatra, quando sospetta un’infezione batterica. Gli antibiotici infatti sono del tutto inutili nelle infezioni virali (rinite, rinofaringite, bronchite, bronchiolite), per di più usarli in modo errato può portare allo sviluppo di resistenze controproducenti.

Febbre nel neonato/lattante/bambino: cosa fare?

Se il bambino ha meno di 28 giorni di vita, il neonato febbrile deve essere portato subito in ospedale, per l’elevato rischio di patologia. Se invece si tratta di lattante, cioè bambino dalle 4 settimane compiute fino al compimento del dodicesimo mese di età, è necessario farlo visitare in giornata dal pediatra, poiché è una fascia d’età in cui il rischio di infezione batterica grave – come setticemia, polmonite, pielonefrite, meningite – è pari a circa il 10%. In ogni caso è bene rivolgersi rapidamente al pediatra se il lattante piange in maniera inconsolabile, rifiuta completamente il cibo o assume un comportamento che induce la mamma a pensare ‘non è lui’. Nelle età successive, è sempre opportuno informare il pediatra della condizione del bambino e seguire le sue istruzioni.

Sono utili spugnature e bagni tiepidi?

Le Linee Guida sconsigliano tutti i vari mezzi fisici per abbassare la febbre, come spugnature fredde, bagni tiepidi, borse del ghiaccio, esposizione a correnti fredde o frizione della cute con alcool.

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Melograno: proprietà, calorie, benefici per la salute, olio e scrub esfoliante

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO CHIRURGO MELOGRANO MELAGRANA GRANATA FRUTTO DIETA CIBOIl melograno (Punica granatum) è una pianta appartenente alla famiglia delle Punicaceae, originario dell’Asia sud-occidentale ed ormai diffuso in tutto il mondo. Il frutto del melograno si chiama granata o melagrana. Con il termine melograno spesso si indicano sia l’albero che il frutto, ma più correttamente in italiano il frutto viene chiamato melagrana, tuttavia da ora in poi nell’articolo chiamerò il frutto con “melograno”. Il nome melograno deriva dal latino malum (“mela”) e granatum (“con semi”). La forma del melograno ricorda in effetti quella di una mela, ma ecco all’interno la sorpresa dei suoi numerosi chicchi dal gusto leggermente acidulo.

Qual è il periodo dell’anno tipico della melagrana?
E’ un frutto tipico dei mesi più freschi, quelli autunnali (matura a partire dal mese di ottobre).

Quante calorie ha una melagrana?
E’ un frutto poco calorico, 100 grammi di melagrana contengono circa 65 calorie. Un melograno di media grandezza contiene solitamente circa 70/80 calorie.

Proprietà e benefici della melagrana
E’ ricco di sostanze molto importanti per la nostra salute, tra cui:

1) Antiossidanti contro i radicali liberi. Il frutto del melograno è tra i più ricchi di antiossidanti. In particolare è una fonte di flavonoidi che aiutano il nostro organismo a mantenersi in salute e a prevenire l’invecchiamento precoce. In generale gli antiossidanti servono a contrastare l’azione dei radicali liberi. Grazie alla presenza di antiossidanti come gallico e ellagico , questo frutto aiuta inoltre a proteggere la pelle contro i danni UVB, proteggendo il DNA delle cellule. Per lo stesso motivo i melograni contribuiscono ad evitare il cancro della pelle, gli effetti dell’invecchiamento cutaneo e anche aiutare ad alleviare i sintomi delle scottature.

2) Vitamine per i malanni autunnali. Si tratta inoltre di una fonte di vitamine, soprattutto di vitamina A, vitamina C, vitamina E e vitamine del gruppo B. In autunno il suo contenuto di preziose vitamine ci aiuta a prevenire i malanni di stagione e a rafforzare l’organismo.

3) Sali minerali per depurare e diuresi. Il melograno contiene anche sali minerali importanti come il manganese, il potassio, lo zinco, il rame e il fosforo. La composizione di questo prezioso frutto si completa con acqua, zuccheri e fibre. La sua ricchezza d’acqua e il suo contenuto di potassio lo rendono un alimento utile per depurare l’organismo e per stimolare la diuresi.

4) Calcio per osteoporosi in menopausa. Consumare il melograno regolarmente può contribuire ad aumentare il livello di calcio: è importante ottenere la giusta quantità di calcio al giorno specie per le ossa, al fine di prevenire le malattie legate alla perdita di densità ossea come l’osteoporosi. Bere o mangiare melograni è particolarmente utile se la perdita ossea è dovuta ai cambiamenti dati dalla menopausa, questo perché i semi di melograno contengono estrogeni, l’ormone che durante la menopausa le donne perdono gradualmente a causa del depauperamento delle uova nelle loro ovaie .

5) Protezione da varie malattie. Le sostanze contenute nel melograno, prevengono molte patologie. Rafforzano il sistema immunitario, ci aiutano a tenere sotto controllo i livelli di colesterolo e ad abbassare la pressione sanguigna soprattutto quando il suo innalzamento è dovuto a cause alimentari. Il consumo costante di melograno sembra prevenire l’Alzheimer.

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Utilizzi della melagrana e dei suoi chicchi in cucina e in cosmesi
Come possiamo sfruttare appieno il frutto del melograno?

1) Macedonie. Alcune persone sono felicissime di sgranare i chicchi di melograno e di condirli semplicemente con un po’ do succo di limone, mentre altre utilizzano i chicchi come ingrediente aggiuntivo ad altra frutta di stagione per preparare delle macedonie.

2) Piatti salati. I chicchi di melagrana si abbinano anche a piatti salati, a partire dalle insalate di cavolo rosso e dalle insalate di cereali. Ad esempio, i chicchi di melagrana sono un ingrediente davvero gustoso da abbinare alla frutta secca per preparare il cous cous o al farro e all’uva per preparare un’insalata di frutta e cereali.

3) Succo di melograno. Come fare per preparare un gustoso succo di melograno? Preparare il succo di melograno è semplice come spremere un’arancia o un limone. Infatti basta avere a disposizione un normalissimo spremiagrumi. In questo modo otterrete una bevanda ricca di vitamine e di antiossidanti.

4) Scrub per esfoliare la pelle. I semi di melograno schiacciati sono perfetti per l’esfoliazione! Perché non fare uno scrub fai da te per viso e corpo con un po’ di zucchero?
Per aiutare ad eliminare le cellule morte della pelle basterà unire una purea di semi di melograno con olio di cocco e zucchero, ottenendo un impasto che dovrà essere steso sulla pelle con massaggi circolari, evitando il contorno occhi e risciacquando subito con acqua tiepida.

Olio di semi di melograno per pelle secca, rughe, eczemi e psoriasi
L’olio di semi di melograno si ricava mediante la spremitura a freddo dei semi rimasti dopo la separazione della polpa e l’estrazione del succo. Rappresenta circa il 12-20% del peso totale dei semi. I semi di melograno contengono vitamina E, acido ellagico, steroli e acidi grassi, in particolare acido linolenico.
Per le donne che hanno la pelle secca o irritata è un vero trattamento di bellezza, infatti i suoi usi in cosmetica richiamano sempre di più l’attenzione a questo olio antico e di grande efficacia. Ottime sono infatti le capacità di nutrire, idratare e riparare l’epidermide e migliorare l’elasticità della pelle. Senza la giusta umidità, le rughe diventano più abbondanti e pronunciate, la pelle appare asfittica e manca di lucentezza.
Questo olio apporta la giusta umidità, ha proprietà estrogeniche naturali, antiossidanti, è antinfiammatorio, antimicrobico, migliora l’elasticità della pelle e la protegge. Tali proprietà curative uniche sono dovute alla sua composizione unica di acidi grassi, principalmente acido punicico (CLA).
Olio di melograno può dare sollievo alle irritazioni dovute a eczemi, psoriasi e pelle bruciata dal sole. Aiuta la produzione di collagene e agisce sui radicali liberi. Lo si trova come ingrediente in balsami per labbra, creme, lozioni sieri per il viso, saponi, oli da massaggio, prodotti per la cura del viso e del corpo. Diversi studi recenti hanno dimostrato che stimola la proliferazione dei cheratinociti, favorendo la rigenerazione e il rafforzamento dell’epidermide.

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Fenomeno di Raynaud: cause, sintomi e trattamento

MEDICINA ONLINE Raynaud's Syndrome SINDROME FENOMENO DI RAYNAUD MANI DITA GELONI FREDDO MALATTIA AUTOIMMUNITARIA ARTRITE  OSSA ARTICOLAZIONE PELLE CIANOTICA.jpgIl fenomeno di Raynaud (in inglese Raynaud’s phenomenon) è caratterizzato da uno spasmo eccessivo dei vasi sanguigni della periferia che provoca una riduzione del flusso di sangue alle regioni coinvolte. La reazione può essere innescata dal freddo e/o dallo stress emotivo (emozioni intense, spavento) e/o dal rapido passaggio da ambienti caldi a freddi o da altri fattori, alcuni dei quali ancora non del tutto chiari. La riduzione del flusso sanguigno determina da insensibilità alle mani seguita da cianosi, pallore, dolore, formicolio e bruciore. Nella metà dei casi il fenomeno può essere secondario ad altre patologie; nel caso sia idiopatico (cioè non si conosca il motivo che lo ha determinato) prende il nome di sindrome di Raynaud (in inglese Raynaud syndrome), e talvolta è soprannominato ipersensibilità o “allergia” al freddo. Il fenomeno di Raynaud si manifesta soprattutto nelle dita delle mani e dei piedi, ma può coinvolgere anche altre zone del corpo, come la punta del naso, i lobi delle orecchie e la lingua.

Eponimo

Il fenomeno di Raynaud deve il suo nome al medico francese Maurice Raynaud (1834-1881).

Cause e fattori di rischio

A volte si associa dolore. Il fenomeno di Raynaud è denominato:

  • primario o primitivo: il fenomeno si presenta da solo, senza una malattia a monte che lo determini;
  • secondario: il fenomeno è il segno di una patologia;
  • idiopatico: se non si conosce la causa a monte che lo ha determinato.

Il fenomeno di Raynaud primario è più frequente della forma secondaria. Il primario in genere esordisce sotto i 25 anni di età e colpisce soprattutto le donne che riportano una intolleranza al freddo che risale all’infanzia. I pazienti con Raynaud secondario presentano invece spesso i sintomi di una condizione associata (tipicamente artrite, lupus, sclerodermia…), come dolori alle articolazioni, eruzioni cutanee e debolezza.

Leggi anche: Fattore reumatoide alto o basso? Valori normali e Reuma test

Fenomeno di Raynaud primitivo o idiopatico

Il fenomeno di Raynaud è considerato primitivo o idiopatico se si manifesta da solo e non si associa ad altre malattie. In questa forma tende a manifestarsi spesso nelle giovani donne e in particolare durante l’adolescenza e nei primi anni dell’età adulta. Si ritiene che il Raynaud idiopatico sia almeno in parte ereditario, sebbene non siano stati ancora identificati geni specifici. Il fumo di sigaretta è un fattore in grado di aumentare la frequenza e l’intensità degli attacchi; secondo alcuni autori sembra giocare un ruolo anche una componente ormonale. Caffeina, estrogeni e beta-bloccanti non selettivi sono spesso elencati come fattori aggravanti, ma le evidenze che dovrebbero essere evitati non appaiono solide. Il freddo, lo stress psico-fisico e le emozioni intense aumentano il rischio che si verifichi il fenomeno.

Fenomeno di Raynaud secondario

Il fenomeno di Raynaud, o Raynaud secondario, si associa a un’ampia varietà di altre condizioni e malattie:

  • Malattie del tessuto connettivo
    • Sclerodermia
    • Lupus eritematoso sistemico
    • Artrite reumatoide
    • Sindrome di Sjögren
    • Dermatomiosite
    • Polimiosite
    • Sindrome cronica da agglutinine a frigore
    • Sindrome di Ehlers-Danlos
  • Farmaci
    • Betabloccanti
    • Farmaci citotossici – in particolare chemioterapici e specialmente bleomicina
    • Ciclosporina
    • Bromocriptina
    • Ergotamina
    • Sulfasalazina
    • Farmaci stimolanti il sistema nervoso centrale, come ad esempio amfetamine e metilfenidato
    • Farmaci da banco, ad esempio pseudoefedrina
  • Occupazionali
    • Esposizione prolungata delle mani a composti chimici o plastici, esempio cloruro di vinile, mercurio o PVC
  • Manifestazione paraneoplastica

Altre cause e fattori di rischio:

  • arteriopatia;
  • disturbi nervosi;
  • arto colpito da un ictus;
  • sclerosi multipla;
  • poliomielite;
  • uso professionale di strumenti vibranti, come martelli pneumatici, decespugliatori o motoseghe;
  • sindrome del tunnel carpale;
  • sindrome dello stretto toracico superiore;
  • patologia tiroidea;
  • fumo;
  • freddo;
  • lesioni a mani o piedi (fratture, interventi chirurgici o congelamento).

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Sintomi e segni

Il fenomeno di Raynaud si verifica soprattutto in quei distretti a maggior dispersione calorica e minore richiesta metabolica (più sacrificabili) cioè le dita (soprattutto quelle delle mani). In alcuni casi si associa fastidio o dolore della parte interessata. È caratterizzato da tre fasi che in tutto possono durare da meno di un minuto a diverse ore.:

  • Fase ischemica (o “del pallore”): l’afflusso di sangue si riduce e la zona diventa pallida, fredda, insensibile e a volte dolorante;
  • Fase della stasi venosa (o “della cianosi”): l’area colpita inizia a diventare bluastra e si può avvertire formicolio e fastidio;
  • Fase dell’iperemia reattiva (o “dell’arrossamento”): il sangue torna ad irrorare la zona copiosamente e la zona appare rossastra ed è calda. Si possono verificare formicolio, intorpidimento e dolore. Il normale flusso in genere si ripristina in un quarto d’ora.

Nella maggior parte dei casi, il fenomeno può interferire con le attività quotidiane dei pazienti (specie quelle che richiedono l’uso delle mani o dei piedi), ma non causa alcun danno a lungo termine per le estremità.

Leggi anche: Malattie reumatiche: cosa sono, come si curano, sono pericolose?

Diagnosi

La diagnosi è essenzialmente clinica: l’esame obiettivo permette di inquadrare il fenomeno, spesso senza necessità di ricorrere a test di stimolazione al freddo. La videocapillaroscopia è l’esame di prima scelta per distinguere il fenomeno di Raynaud idiopatico da quello secondario a malattie dello scleroderma spectrum (sclerodermia, polidermatomiosite, connettivite mista). La videocapillaroscopia in questi pazienti presenta alterazioni tipiche: anse capillari ridotte in numero, zone avascolari, anse capillari giganti dette megacapillari, microemorragie. Il test di stimolazione al freddo prevede l’immersione della mano del paziente in acqua ghiacciata, per provocare un episodio. Si può anche praticare una manovra compressiva effettuata dal paziente spingendo i palmi l’uno contro l’altro con le mani giunte a preghiera (segni evocabili in maniera più sfumata rispetto al test di stimolazione al freddo).

Leggi anche: Proteggere la pelle di viso, mani e corpo dal freddo: rimedi e consigli

Complicanze

Le complicanze sono rare. Si possono verificare:

  • ulcere della pelle;
  • cicatrici;
  • cancrena;
  • dita sottili e affusolate, con la pelle liscia e lucida;
  • unghie fragili e che crescono lentamente.

Terapia

Nei pazienti che soffrono di fenomeno di Raynaud è importante evitare l’esposizione al freddo, utilizzando guanti e calze pesanti in modo da mantenere calde le estremità. Dal punto di vista farmacologico, nelle persone refrattarie al trattamento conservativo, molto efficaci sono i calcio antagonisti, che riducono il numero e la durata degli episodi di vasospasmo inducendo vasodilatazione delle arteriole periferiche. Nei casi più gravi si può ricorrere alla simpatectomia (simpatectomia toracica endoscopica), una controversa procedura chirurgica.

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Perché ho sempre le mani ed i piedi freddi? Cosa fare e cosa NON fare per scaldarli

MEDICINA ONLINE FREDDO MANI MANO INVERNO AUTONNO TEMPERATURA GELONI FASTIDIO PIEDI GHIACCIO FREDDISSIMO ESTREMITA CAPILLARI UNGHIE DOLORE SINOSITE RAFFREDDORE FEBBRE INFLUENZA TERMOGRAFIA.jpgMolti pazienti lamentano, specie nei mesi invernali, la fastidiosa sensazione di avere sempre mani e piedi freddi. I soggetti non solo vengono da me per cercare un rimedio a tale fastidio, ma anche perché hanno il timore che esso possa essere la spia di qualche malattia. In effetti tale condizione è assolutamente normale quando la cute delle estremità degli arti è esposta a temperature molto basse, tuttavia, in alcuni casi, avere mani e piedi freddi può essere effettivamente sintomo di una patologia. Cerchiamo oggi di fare un po’ di chiarezza e di tranquillizzare tanti pazienti! Partiamo come al solito da una domanda…

Perché il freddo raffredda mani e piedi?

Il quesito – apparentemente banale – nasconde uno dei mille trucchi che la meravigliosa fisiologia del nostro corpo mette in atto per farci mantenere in vita. Quando la temperatura dell’ambiente si abbassa di molto, le arterie più piccole – che scorrono vicino alla superficie cutanea – si restringono per limitare la dispersione di calore (si parla in questi casi di vasocostrizione o vasospasmo). Tale meccanismo di difesa, oltre a rendere fredde le estremità corporee, ne accentua anche il pallore in maniera anche a volte piuttosto intensa, come tutti noi abbiamo sperimentato almeno una volta nella nostra vita. Ciò serve all’organismo per conservare il calore del corpo nei luoghi corporei dove è più importante mantenerlo, cioè negli organi interni, come ad esempio l’apparato digerente subito dopo un pasto. Proprio come dice il detto “mani fredde, cuore caldo”, il calore è quindi privilegiato nelle zone centrali – vitali – e ciò avviene sacrificando le estremità del corpo, appunto mani e piedi. Senza questa difesa, anche un freddo non così rigido, potrebbe creare sei seri problemi alla nostra salute, anzi alla nostra stessa vita.

Leggi anche: Avete sempre freddo? Ecco la dieta che vi riscalda!

Mani e piedi freddi nello sport

Quello che ho appena detto vale ancora di più quando il nostro fisico è impegnato in una attività sportiva. Quando si pratica sport durante i mesi invernali, specialmente la corsa o il ciclismo (cioè sport praticati all’aria aperta e dove il movimento stesso dell’atleta crea un flusso d’aria fredda continuo), la sensazione di freddo alle mani e piedi può diventare particolarmente molesta. Anche in questo caso la colpa del freddo avvertito a mani e piedi, è causato dalla fisiologia del nostro corpo: il sangue viene spostato dalla periferia alle masse muscolari impegnate nello sforzo. Non trovate che la fisiologia sia un vero e proprio esempio di efficienza?

Leggi anche: Proteggere la pelle di viso, mani e corpo dal freddo: rimedi e consigli

Altre cause non patologiche

Uno stile di vita non salutare può determinare la sensazione cronica di freddo alle estremità. Cattiva alimentazione, ma soprattutto sedentarietà, ed ancor di più il fumo di sigaretta, possono essere alla base di questo disturbo. L’ansia cronica, la cattiva digestione e le allergie/intolleranze alimentari sembrano essere correlate al peggioramento del sintomo.

Mani e piedi freddi: da quali patologie sono causati?

In alcuni casi, però, avere mani e piedi freddi può essere l’espressione di determinate patologie che diminuiscono eccessivamente il flusso di sangue a queste regioni corporee. Senza entrare troppo nel dettaglio, tale sintomo può essere causato da crioglobulinemia, infezione da candida, alterazioni degli estrogeni, cervicale, anemia ed una gran quantità di patologie legate ad alterazione del circolo sanguigno.

Sindrome di Raynaud

A proposito di mani/piedi freddi non si può evitare di parlare della Sindrome di Raynaud. Quando vengono esposte alle basse temperature, le estremità di una persona colpita dalla Sindrome di Raynud appaiono fredde, bluastre, indolenzite e intorpidite, talvolta tremanti. Questo morbo colpisce soprattutto le donne di età compresa tra i 20 ed i 40 anni. Per approfondire: Fenomeno di Raynaud: cause, sintomi e trattamento

Sindrome del tunnel cubitale

In caso di Sindrome del tunnel cubitale (compressione del nervo ulnare a livello del gomito), i pazienti lamentano comunemente intorpidimento, difficoltà a mantenere a lungo la posizione di flessione del gomito, ed appunto una sensazione di freddo sul lato ulnare (interno) della mano.

Leggi anche: La dieta anti-freddo per rafforzare il tuo sistema immunitario: mai più raffreddore!

Mani e piedi freddi: il ruolo della tiroide

Mani e piedi freddi possono essere anche espressione di un ridotto funzionamento della tiroide (ipotiroidismo); si accompagnano in tal caso ad un’aumenta sofferenza alle basse temperature, pallore, debolezza cronica, aumento di peso ed altri sintomi caratteristici. Patologie della tiroide possono causare una forte intolleranza a temperature eccessive (sia nel lato più caldo del termometro, che in quello più freddo). Per approfondire: Ipotiroidismo: sintomi, diagnosi, cura farmacologica e consigli dietetici

Ateropatia periferica

La sensazione di freddo ai piedi è tipica dell’ateropatia periferica, una condizione in cui il lume delle arterie si presenta notevolmente ristretto per la presenza di placche adipose (vedi aterosclerosi). In tal caso mani e piedi freddi sono spesso associati a disfunzione erettile e zoppia intermittente.

I farmaci che causano freddo a mani e piedi

Anche alcuni farmaci possono provocare, o peggiorare una condizione preesistente di freddo a mani e piedi. La sensazione di freddo alle estremità corporee è comune soprattutto tra i pazienti in terapia con farmaci beta-bloccanti, farmaci che sono utilizzati principalmente come antiaritmici, antipertensivi e antianginosi.

Leggi anche: Laringite, asma, sinusite, raffreddore: riduci i sintomi con i suffumigi

Mani e piedi freddi: cosa evitare

Alcuni consigli rapidi per chi soffre di mani e piedi freddi: evitare il fumo ed il caffè, non manipolare oggetti gelidi a mani nude, quando ci si trova in ambienti freddi muovere di tanto in tanto le dita delle mani e dei piedi per riattivare la circolazione, evitare di indossare calzini troppo stretti e proteggersi con appositi indumenti. Quando si lavano i piatti, e per risparmiare si usa l’acqua fredda, mai dimenticare di indossare dei guanti adatti.

Mani e piedi freddi: cosa fare per scaldarli

Vasodilatatori naturali sono l’alcool, i rimedi erboristici a base di foglie di ginko biloba ed il peperoncino piccante. Se la condizione è cronica, o notate un rapido peggioramento del sintomo, il mio consiglio è di evitare i rimedi fai da te e farsi controllare da un medico. Buon caldo a mani e piedi a tutti!

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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine

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Quasi 70 gradi sotto zero: il villaggio più freddo al mondo

Si d’accordo: abbiamo avuto un dicembre mite, quindi il freddo – arrivato improvviso in questi ultimi giorni – ci ha colto di sorpresa. Ma siete davvero sicuri di volervi lamentare per qualche grado in meno? Esiste un posto in Russia dove la temperatura arriva a sfiorare i 70 gradi sotto zero! Benvenuti a Ojmjakon: il villaggio più freddo al mondo!

Ojmjakon (Оймякон in russo) è localizzato presso il fiume Indigirka nel Nord-est della Repubblica di Sacha-Jacuzia nell’est della Siberia ed ha circa 800 abitanti. Ojmjakon è uno dei candidati, insieme a Verchojansk e Tomtor, per il polo nord del freddo (i “poli del freddo” sono i posti nell’emisfero sud e nord dove è stata registrata la temperatura più bassa dell’aria).

Nel 26 gennaio 1926 sarebbe stata registrata una temperatura addirittura di −69.9 °C. Ojmjakon è considerato attualmente il posto abitato più freddo di tutto l’emisfero nord del mondo. In estate invece la temperatura media è di soli 13,5 °C, cioè 22 °C massima, 5 °C minima. La vostra città non vi sembra più tanto fredda, vero?

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Rinfrescare la casa senza climatizzatori evitando bollette esagerate, inquinamento, mal di gola e torcicollo

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO DONNA NATURA FELICE LIBERA ALLEGRA FORTE CORAGGIO FIDUCIA SOLE CALDO VACANZA RELAXE’ uno dei mesi di giugno più caldi degli ultimi anni, ed anche la recente pioggia che ha colpito l’Italia negli ultimi tre giorni, non ha abbassato poi così tanto la temperatura. Molti non resistono ed accendono il proprio climatizzatore, ma per rinfrescare la casa senza condizionatore – in modo economico ed ecologico – basta seguire dei consigli semplici ed estremamente pratici.

Il climatizzatore è antiecologico e può far male alla nostra salute

Quando l’estate si avvicina, puntuale ricomincia la corsa all’acquisto del climatizzatore più potente del mercato. Ma ci si dimentica di una cosa: l’aria condizionata, se non usata con criterio, rischia di mandare alle stelle le nostre bollette, per non parlare del fatto che l’uso continuato del climatizzatore può causare danni alla salute come mal di gola, bronchiti, torcicollo ed otiti. Ma anche la natura non è risparmiata! Persino i condizionatori ecologici, anche abbastanza costosi, per quanto ne dicano i più grandi estimatori, un certo danno lo procurano, in termini di grossi consumi che poi producono emissioni nocive per l’ambiente. Esistono delle alternative “green” rispetto al condizionatore, di sicuro più vantaggiose per la nostra salute e per i nostri portafogli messi a dura prova dalla crisi economica.

Consigli pratici per rinfrescare la tua casa

Come rinfrescare casa? Ecco sette consigli:

1) Pavimento radiale: se avete la possibilità di effettuare degli interventi di ristrutturazione, potreste optare per il pavimento radiale, che consiste nell’allestire, prima di appoggiare il pavimento, un sistema di tubi che verrà distribuita in tutta la casa. All’interno dei tubi viene fatto passare un liquido, che sarà caldo o freddo a seconda della stagione che stiamo vivendo.

2) Montate delle tende esterne protettive sul balcone: servono a evitare che il calore giunga direttamente alle finestre; potete usare anche un ombrellone da balcone per creare un piccolo spazio ombreggiato, dove poter trascorrere qualche minuto all’aperto durante le ore meno calde.

3) Ventilatori per rinfrescare l’ambiente: soprattutto quelli a soffitto che consumano molto poco, circa 15 volte in meno al condizionatore, e ci regalano, immediatamente, la sensazione di avere qualche grado in meno.

4) Chiudete le persiane ed abbassate le tapparelle: evitate di far entrare la luce e il calore del sole, nella vostra abitazione, nelle ore più calde. Durante queste ore, quando il sole picchia forte contro la vostra casa, chiudete anche le finestre per evitare che entri aria umida e pesante in casa.

5) Evita tutto ciò che crea umidità: bucato, docce e bagni con acqua calda, lavare le stoviglie, cucinare, son tutte faccende da rimandare alle ore serali. Regola la fiamma dei fornelli, altrimenti produrrà un calore eccessivo e, se puoi, consuma cibi freschi e crudi come frutta e verdura e relega l’uso della cucina alla sera.

6) Usa colori chiari per te e la tua casa: tende, copriletti, lenzuola, copricuscini rigorosamente tutti in bianco e possibilmente di fibra naturale. Il bianco riflette il calore piuttosto che assorbirlo e la consistenza del cotone ti darà una sensazione di freschezza.

7) Niente fonti di calore: quindi spegnete tutti gli elettrodomestici che non usate, evitate l’uso di asciugacapelli, forno, ferro da stiro e tutto ciò che emana calore, rimandandone l’utilizzo nelle prime ore del mattino o in tarda serata.

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