Rapporti sessuali in gravidanza: la guida trimestre dopo trimestre

MEDICINA ONLINE Dott Emilio Alessio Loiacono Medico Chirurgo Roma CONSIGLI RIMANERE INCINTA GRAVIDANZA BAMBINO Medicina Estetica Riabilitazione Nutrizionista Dieta Grasso Cavitazione Radiofrequenza Ecografia Seno Luce Pulsata Macchie Cutanee PressoterapiaRapporti sessuali in gravidanza nel primo trimestre

Nel primo trimestre, l’azione degli ormoni può incidere negativamente sul desiderio: nausea e stanchezza sono tutt’altro che infrequenti e la futura mamma può non avere affatto voglia di fare l’amore. In alcuni casi, poi, l’aumento degli ormoni femminili e soprattutto del progesterone fa crollare la libido. Non è una contraddizione: anche nella donna, come nell’uomo, il desiderio viene stimolato dal testosterone, che è un ormone maschile, ma presente – in quantità diverse – in entrambi i sessi. E durante la gravidanza, è ridotto a livelli minimi.
Non sempre, però, il picco di progesterone abbassa la libido. Perché agisce anche su un altro versante: rende la zona genitale più lubrificata e, quindi, più sensibile. Questo ormone, infatti, fa aumentare l’irrorazione sanguigna in tutti i tessuti. In particolare, diventa ancora più recettivo alle stimolazioni il cosiddetto “punto G”, una zona all’interno della vagina ricca di terminazioni e nota per essere fonte, anche in condizioni normali, di un piacere profondo.
Di solito comunque, nei primi tre mesi, la futura mamma dimostra una certa riluttanza a lasciarsi andare: non solo per i disturbi fastidiosi sopra citati, ma anche per il timore che, in questa fase più delicata, avere rapporti possa mettere a rischio l’esito della gravidanza.

Rapporti sessuali in gravidanza nel secondo trimestre

Passato lo scoglio dei primi tre mesi, il desiderio quasi sempre torna a farsi sentire. Molte donne si sentono più belle, anche fisicamente: il seno è rigoglioso, la pelle morbida e i capelli fluenti. Chi vive l’attesa come se avesse raggiunto il culmine della femminilità prova una grande energia vitale, che porta a esibire il pancione, a sentirsi importanti, quasi onnipotenti per la propria capacità creativa. C’è un po’ di sano narcisismo in questo comportamento e se la donna riesce a dare ascolto e ad assecondare la sua libido, la sessualità può essere molto appagante.
Adesso è importante che anche il compagno continui a manifestare il suo desiderio, a considerare la partner una donna attraente come e più di prima. Questo infonde un grande senso di sicurezza e rinsalda la coppia, soprattutto in vista del “dopo”, quando trovare momenti di intimità sarà più difficile. In questa fase, se esistono resistenze ad avere rapporti, sono soprattutto di tipo psicologico.
Un timore diffuso è che le contrazioni che si avvertono durante e dopo l’orgasmo possano creare problemi. Di solito, sono di breve durata e provocano un leggero indurimento dell’utero, che passa nel giro di qualche minuto. Soltanto se dovessero intensificarsi, o essere molto fastidiose, è meglio rivolgersi al proprio ginecologo.
Il calo del desiderio può essere dovuto anche a veri e propri pregiudizi. Quelli più comuni riguardano il timore di “fare male al bambino nella pancia”. In realtà il piccolo si trova avvolto nel sacco amniotico, contenuto – a sua volta – nell’utero, ben protetto.
Un altro freno è l’idea che il bambino possa essere quasi “turbato” dai rapporti sessuali in gravidanza dei genitori, come se percepisse che si tratta di una cosa segreta tra loro. Ma questa remora dipende soltanto da un timore che gli adulti proiettano sul figlio: probabilmente loro stessi, da piccoli, sono rimasti turbati quando hanno scoperto che mamma e papà avevano una loro vita sessuale.

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Rapporti sessuali in gravidanza nel terzo trimestre

Nel terzo trimestre, l’ingombro del pancione, il maggior affaticamento, la preoccupazione, più o meno consapevole, del parto e di quanto accadrà quando arriverà il bambino, possono frenare il desiderio. Ma non è la regola.
In questa fase di solito la donna cerca più tenerezza, ascolto e comprensione dal partner. È come se “regredisse” psicologicamente e tornasse lei stessa bambina per prepararsi ad accogliere e capire meglio il neonato. Tutto normale, quindi, se la voglia di fare l’amore non è alle stelle.
Le donne che invece si sentono un po’ inibite a causa delle dimensioni abbondanti della loro pancia, e non si vedono per niente sexy, dovrebbero sapere che la maggior parte degli uomini trova molto stimolante l’idea di fare l’amore con la propria compagna incinta. Lo confermano anche numerose ricerche sessuologiche. Ma qual è il motivo? Certamente l’idea di compiere un atto considerato trasgressivo e un po’ “proibito”. Molti uomini, inoltre, considerano il pancione della propria partner gioiosamente sexy, quasi un trionfo della femminilità, e si sentono anche orgogliosi perché è il segno più tangibile della loro virilità.
E il problema dell’ingombro del pancione come si può risolvere? Nell’ultimo trimestre dell’attesa, potrebbe essere più agevole che la futura mamma si disponga su un fianco, con il partner di fronte o dietro di lei, o in alternativa che si metta sopra di lui. Nuove posizioni mai provate prima risultano talvolta particolarmente comode: la gravidanza, allora, può diventare l’occasione giusta per sperimentare modi diversi di vivere l’intimità di coppia.

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Anaffettività: non farla diventare una scusa per perdonargli tutto

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“Non è che non mi ama… è che non è capace di amare, a causa di una specie di malattia del cervello che si chiama sindrome anaffettiva, o qualcosa del genere”.

Eccola qui, la nuova dilagante scusa che molte donne hanno trovato per giustificare un compagno non proprio attento. “Anaffettività”, un termine che ultimamente è diventato di uso corrente. In realtà le persone anaffettive sono quelle che hanno una reale e patologica difficoltà ad esprimere le loro emozioni. Spesso è la paura di soffrire (magari perché traumatizzate da un’esperienza negativa o da un vissuto difficile) a bloccarle, altre volte è proprio l’incapacità patologica a provare dei sentimenti. Un vero ‘anaffettivo’ ha un virtuale ‘buco nero’ nell’anima e – in alcuni casi – ha bisogno di aiuto medico specializzato per risolvere il suo disagio che nei casi più gravi può essere il sintomo di psicosi, nevrosi o altri disturbi.

Leggi anche: “Se tu non mi ami è colpa mia”: i pensieri di una donna che ama un uomo anaffettivo

E se fosse solo un alibi?

Ma una cosa è un problema che richiede cure mediche, altra è un atteggiamento che non va scusato ma dal quale tenersi alla lontana. Un uomo distratto, che ha per la propria compagna poche attenzioni o al massimo frettolosi pensieri spesso solo quando ha bisogno di qualcosa, è semplicemente un cattivo partner. Senza etichette o scuse. Forse non è abbastanza innamorato di voi. Forse non tiene abbastanza al rapporto. Ma vero è che un conto è confessare a se stesse di essersi innamorate di un uomo che non ci ama e ci tratta male, altra è quella di credere che quell’uomo sia ‘anaffettivo’. Una giustificazione su misura, lo spirito da crocerossina che c’è in ogni donna si risveglia e la realtà fa molto meno male. Un alibi che fa comodo ad entrambe le parti: lui può continuare a fare letteralmente quello che vuole e la donna può continuare ad illudersi che lui sia l’uomo giusto, nonostante tutto.

Se credi di essere intrappolata o intrappolato in una relazione tossica o che il tuo partner o la tua partner sia anaffettivo o anaffettiva, prenota subito la tua visita e, grazie ad una serie di colloqui riservati, ti aiuterò a gestire ed a superare questa situazione.

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Dott. Emilio Alessio Loiacono
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Di cosa sono fatte le pareti della vagina?

MEDICINA ONLINE VAGINA VULVA APPARATO GENITALE FEMMINILE SCHEMA ANATOMIA UTERO TUBE FALLOPPIO OVAIOLe pareti della vagina sono composte di morbide pieghe elastiche di pelle membranoso-mucosa che si allungano o contraggono (con il concorso dei muscoli pelvici) per adeguarsi alla misura del pene, durante l’atto sessuale.

Parete vaginale e sessualità

Durante l’eccitazione sessuale, specie se vi è stimolazione del clitoride, le pareti della vagina si auto-lubrificano. Ciò riduce l’attrito che può manifestarsi in conseguenza delle varie attività sessuali. In passato si riteneva che le ghiandole di Bartolino fossero responsabili della lubrificazione vaginale. Studi successivi rilevarono invece che è la stessa parete vaginale ad emettere goccioline di liquido che, dapprima isolate, successivamente formano un velo continuo e lucente su tutta la parete. La risposta vaginale è la stessa qualunque sia il tipo di stimolazione sessuale (clitoridea, mammaria, orale, ecc) ma la quantità di liquido può essere maggiore o minore a seconda dell’intensità e della durata dello stimolo. La lubrificazione si verifica anche in post-menopausa, ma la quantità di liquido secreto è fortemente inadeguata.

Anatomia della parete vaginale

La parete della vagina risulta costituita da tre tonache: mucosa, muscolare e av­ventizia.
La tonaca mucosa superiormente fa seguito alla mucosa del muso di tinca e inferiormente continua con la cute del vestibolo della vagina. È formata dall’epitelio di rivestimento e dalla lamina propria.

  • L’epitelio di rivestimento è del tipo pavimentoso composto, costituito da più strati: strato basale, intermedio e superficiale.
    • Lo strato basale è formato da cellule più o me­no cilindriche con grande nucleo vescicoloso e presenta numerose mitosi.
    • Lo strato intermedio è costituito da diversi piani di cellule fusiformi il cui citoplasma contiene glicogeno.
    • Lo strato superficiale è costituito da cellule appiattite il cui citoplasma può contenere granuli cheratoialini; i nuclei presentano gradi diversi di picnosi.L’epitelio vaginale è molto sensibile al tasso ematico degli ormoni sessuali e presenta, durante il ciclo mestruale, modificazioni notevoli in rapporto alla fase estrogenica o a quella progesteronica, tanto che si può parlare di un ciclo vaginale. L’esame di strisci vaginali colorati con meto­do di Papanicolau consente di stabilire la situazione endocrina del soggetto. Nei primi 14 giorni del ciclo mestruale (fase estrogenica), si osserva un aumento progressivo di cellule acidofile (indice acidofilo) con nuclei piccoli e picnotici (indice picnotico). Nella fase progesteronica successiva, l’indice acidofilo e picnotico si riducono; compaiono invece cellule basofile con nuclei grandi a cromatina dispersa. Queste cellule, che tendono ad ammassarsi e a desquamare, hanno un citoplasma caratterizza­to da margini arricciati.
  • La lamina propria, su cui poggia l’epitelio, si solleva in papille. È formata da tessuto connettivo denso, ricco di fibre elastiche, che diminui­scono andando in profondità. Sono presenti va­si, soprattutto venosi e accumuli di linfociti, mentre mancano le ghiandole. La superficie va­ginale è infatti lubrificata ad opera del muco cervicale.

La tonaca muscolare ha uno spessore ridotto; è formata da fasci di fibrocellule muscolari lisce a decorso prevalentemente spirale, separati da connettivo ricco in fibre elastiche.

La tonaca avventizia connette la vagina alle formazioni adiacenti. È sottile, ma resistente ed è formata da tessuto connettivo ricco di fasci elastici che tende a diventare fibroso nella por­zione inferiore. In essa sono contenuti ricchi plessi venosi.

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Le dimensioni del pene determinano il grado di piacere femminile?

MEDICINA ONLINE AUMENTARE QUANTITA SPERMA EIACULAZIONE FORZA PENE EREZIONE IMPOTENZA DISFUNZIONE ERETTILE VAGINA SESSULITA SESSO COPPIA AMORE TRISTE GAY ANSIA PRESTAZIONE IMPOTENZA DISFULe dimensioni del pene determinano il grado di piacere femminile?

Falso. Le dimensioni di un pene normale sono variabili da persona a persona, come la statura, ma non vi è correlazione fra le dimensione del pene ed il grado di soddisfazione sessuale femminile, a meno che non si parli di micropene. La sessualità femminile è molto più sfaccettata di quanto il maschio immagini (e possa comprendere) e numerose ricerche hanno documentato come non vi sia correlazione fra le dimensioni del pene del partner ed il livello di soddisfazione sessuale della donna. Chi pensa che un pene lungo sia essenziale per una sessualità al top, somiglia a colui che crede che uno spilungone messo in un campo di pallacanestro sia automaticamente un campione di basket! Onestamente però va anche ricordato che un pene di dimensioni maggiori rispetto alla media (specie la sua circonferenza) possa determinare un vantaggio fisico, ma anche psicologico per l’uomo (che si sente più sicuro di sé) ma anche per la donna che ovviamente tenderà a preferirlo ad un pene di dimensioni minori; a tal proposito leggi anche: Le dimensioni del pene contano o no? Le confessioni senza censura delle mie pazienti ed i loro consigli per avere un pene più bello

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Esistono cibi in grado di migliorare davvero la prestazione sessuale? 

MEDICINA ONLINE DIFFERENZA PEPE NERO PEPERONCINO ROSA VERDE PICCANTE PROSTATA CALORIE CUCINA RICETTE CIBO MANGIARE DIETA DIMAGRIREEsistono cibi in grado di migliorare davvero la prestazione sessuale ?

Fin dalla antichità si è sempre cercato di individuare cibi cosiddetti afrodisiaci stimolanti, per esempio il corno di rinoceronte, le ostriche, il peperoncino, etc…, ma in modo scientifico nessun alimento è stato dimostrato essere in grado di migliorare davvero la prestazione sessuale.

E’ però scientificamente vero che alcuni cibi e bevande possono peggiorare l’erezione e sono purtroppo quelli considerati più buoni: fritti, grassi, alcolici e dolci; invece una alimentazione sana e bilanciata (con pochi grassi e tanta frutta e verdura) può aumentare le possibilità di avere erezioni efficaci e durature.

Il peperoncino, agendo da vasodilatatore, potrebbe effettivamente facilitare l’erezione ma, infiammando la prostata, potrebbe aumentare le possibilità di eiaculazione precoce.

Infine è importante ricordare che nel caso che un paziente abbia bisogno di assumere dei farmaci per stimolare l’erezione è molto importante fare pasti leggeri con pochi cibi grassi, per ottenere un maggiore assorbimento e quindi avere la massima risposta al farmaco.

Integratori alimentari efficaci nel migliorare quantità di sperma, potenza dell’erezione e libido sia maschile che femminile

Qui di seguito trovate una lista di integratori alimentari acquistabili senza ricetta, potenzialmente in grado di migliorare la prestazione sessuale sia maschile che femminile a qualsiasi età e trarre maggiore soddisfazione dal rapporto. Ogni prodotto viene periodicamente aggiornato ed è caratterizzato dal miglior rapporto qualità prezzo e dalla maggior efficacia possibile, oltre ad essere stato selezionato e testato ripetutamente dal nostro Staff di esperti:

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Differenza tra spermatozoo e cellula uovo

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Lo spermatozoo (o spermio) è il gamete maschile presente negli esseri viventi ed ha il compito di raggiungere il gamete femminile, l’uovo, per fecondarlo durante la riproduzione sessuale. Dall’unione delle due cellule si forma lo zigote,la prima cellula diploide, la quale andando incontro a numerose divisioni mitotiche, andrà a svilupparsi in un embrione.
Il processo di formazione dello spermatozoo avviene nell’età giovanile dai 11 ai 15 anni, e viene chiamato spermatogenesi; avviene in particolari organi chiamati testicoli, le gonadi maschili, presenti nell’apparato genitale di individui di sesso maschile.

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Flirt estivo o vero amore? Ecco come capirlo

MEDICINA ONLINE SESSO ANALE ANO RETTO LUBRIFICANTE FECI PAURA CLISTERE COUPLE AMORE DONNA PENE EREZIONE IMPOTENZA DISFUNZIONE ERETTILE VAGINA SESSULITA SESSO COPPIA JEALOUS LOVE COUPLE FAvete conosciuto carino al mare o in vacanza e volete sapere se è un flirt estivo oppure amore? La cosa più logica sarebbe parlarne con lui e capire che ne pensa e cosa vuole in questo momento della sua vita, ma se non volete sembrare assillanti o esagerate potete capirlo da sole. Ogni storia inizia come un flirt, ci si incontra, si sta bene insieme e nasce qualcosa che può durare, così’ come può esaurirsi nell’arco di una notte, di un weekend o di una settimana. Per capire se si tratta solo di un flirt dovete innanzitutto analizzare i suoi comportamenti e quello che fa, se le smancerie sono sincere o se sono solo un modo efficace per fare sesso.

Potrebbe stare ore solo a baciarvi o fare il bagno al mare o se vuole sempre andare subito al sodo? La passione ci sta ed è bellissimo essere travolti, ma sono certa che se vi concentrate un pochino riuscirete a cogliere qualche differenza tra i due comportamenti. Un’altra cosa a cui prestare attenzione è se vi da appuntamenti giorno per giorno o se pianifica per i giorni successivi, se di impegna il pomeriggio per la sera, magari si sta guardando intorno, se invece fa programmi gli piacete voi perché siete voi.

I flirt vanno inquadrati come flirt solo così sono divertenti e piacevoli, perché se uno pensa già a tutto quello che verrà dopo, alle vacanze di Natale e ai weekend da qui all’eternità è la fine, si vive tutto male e ci si rovina anche quello che di bello potrebbe esserci. Non pensate che siano solo gli uomini a cercare dei flirt, anche le donne sono così, si divertono con i tipi da spiaggia e poi magari hanno il fidanzato con giacca e cravatta che le aspetta a casa.

Cogliete i segnali, provare a buttare giù qualche proposta per il mese o le settimane successive, se il partner diventa bianco, accampa scuse e cambia argomento alla velocità della luce, è un flirt e nient’altro, valutate voi se è quello che volete o no.

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Mancata erezione da ansia da prestazione: come combatterla

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L’ansia è un fattore che influisce continuamente la vostra vita, pertanto, è più che probabile che un uomo sperimenti questa indesiderata sensazione prima di un rapporto sessuale. L’ansia ci mantiene vigili e ci aiuta a far fronte a ogni evento o situazione stressante. Purtroppo per noi maschi, però, questo problema può danneggiare notevolmente la nostra vita di coppia, proprio perché l’ansia da prestazione maschile colpisce direttamente le nostre prestazioni a letto.

Leggi anche: Ansia da prestazione sessuale: vincila con un sano egoismo

Uno dei problemi di questo disturbo è l’enorme difficoltà che ha un uomo nell’esporre il problema al proprio partner, tanto grande è il senso di vergogna ed impotenza. L’incubo più grande di un uomo che soffre di ansia da prestazione maschile è quello appunto di non riuscire a raggiungere l’erezione al momento decisivo, quando è in procinto di avere un rapporto completo con una donna.

Questa sua disfunzione fa sì che l’uomo perda la sua più grande caratteristica, cioè la sua autostima nel sentirsi il maschio dominante. È questo il vero problema dell’ansia da prestazione maschile: questo disturbo di natura prettamente mentale fa si che il maschio si concentri quasi esclusivamente sull’atto finale del rapporto, e cioè l’orgasmo suo e della compagna, perdendo così di vista tutto ciò che ruota attorno al sesso ed ai suoi piaceri. Se volete rimediare a questa vostra paranoia cercate di vivere appieno le sensazione che vi dà l’esperienza sessuale con la vostra compagna, godete di ogni attimo a partire dai preliminari, fino ad arrivare al traguardo tanto desiderato.

Leggi anche: Ansia da prestazione sessuale: cos’è e come combatterla

Ci sono in realtà un gran numero di diversi trattamenti e rimedi, per quanto riguarda la cura dell’ansia da prestazione maschile. Una delle strategie che vi consigliamo è proprio quella destinata alla disfunzione erettile (DE), conosciuta come la tecnica di focalizzazione sensoriale. Questa tecnica è praticamente mirata a prendere consapevolezza della completezza del rapporto sessuale, capendo finalmente che non è il risultato finale ad essere importante, ma tutto l’insieme dell’atto in sé. Questo farà in modo che la vostra ansia da prestazione maschile se ne vada per sempre, ora che riuscite ad apprezzare appieno il vostro incontro intimo con il partner; e una volta che hai finito con questa prima fase, si arriverà alla seguente, caratterizzata da un periodo durante il quale non si dovrà praticare rapporti completi di penetrazione, ma soltanto qualche piccolo giochetto mirato ad accrescere la complicità con la propria compagna ed il desiderio di possederla. Questo vi aiuterà moltissimo al momento di avere il tanto atteso incontro, visto l’altissimo stimolo e la gran voglia di soddisfarvi entrambi.

La terapia analitica, cioè psicoterapia e l’ipnosi con la psicoanalisi, può essere molto efficace nel trattare i problemi più profondi che influenzano la vostra ansia da prestazione maschile. Anche se essa, assieme alla disfunzione erettile, è solita avere cause biologiche, molti dei problemi sono infatti psicologici.

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L’ipnosi può ridurre l’ansia prestazione sessuale per promuovere un senso più rilassato e sicuro di sé, aumentando la vostra autostima, la felicità e la serenità della vostra mente.

Un altro dei rimedi per alcuni tipi di ansia da prestazione maschile è attraverso la prescrizione di una terapia farmacologica, con ad esempio il Levita, il Cialis o il Viagra, farmaci che vi garantiranno – in presenza di adeguato stimolo sessuale – un’erezione facilitata in un arco temporale variabile. Il Cialis ad esempio può garantirvi l’erezione sotto stimolo sessuale per un periodo che va da 5 a 36 ore dopo l’assunzione. Prima di procedere con una terapia farmacologica è sempre consigliato contattare un medico che vi potrà prescrivere il rimedio più adatto: alcuni tipi di disfunzione erettile sono infatti refrattari a questi farmaci.

Se pensi di soffrire di disfunzione erettile da cause psicologiche o di ansia da prestazione, prenota la tua visita e, grazie ad una serie di colloqui riservati, ti aiuterò a risolvere il tuo problema.

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