Panettone e pandoro: quale dei due contiene più burro?

MEDICINA ONLINE NATALE DOLCI NATALIZI PANDORO PANETTONE SFOGLIATA LIEVITAZIONE INGREDIENTI ZUCCHERO A VELO CALORIE RICETTE DIFFERENZE DIETA CIBO DOLCE COLOMBA PASQUA BUONE FESTE CAPODANNO.pngTra i due tipici dolci natalizi, quello a maggior contenuto di burro è il pandoro, ciò si riflette anche sul apporto calorico: il panettone generalmente ha fino a 360 calorie per 100 grammi, mentre il pandoro arriva fino a 410 calorie.

Leggi anche:

Lo staff di Medicina OnLine

Se ti è piaciuto questo articolo e vuoi essere aggiornato sui nostri nuovi post, metti like alla nostra pagina Facebook o seguici su Twitter, su Instagram o su Pinterest, grazie!

Marmellata di pesche fatta in casa: ricetta facile, veloce e gustosa

MEDICINA ONLINE MARMELLATA DI PESCHE FATTA IN CASA VASETTO DISINFETTATO BATULINO CONSERVE VASO VETRO JAM MARMELADE MARMELDE FRUTTA LIGHT LEGGERA ZUCCHERO RICETTA FACILE VELOCE GUSTOSA DIABETE DIETA CALORIECosa c’è di meglio da fare di una buona e gustosa marmellata di pesca fatta in casa? Armatevi di pazienza e di tante pesche biologiche e non trattate, specie se utilizzate anche la buccia.

Gli ingredienti:

  • 1 kg di pesche;
  • 350 g di zucchero;
  • succo di mezzo limone.

Preparazione:

  1. cominciate a tagliare le pesche a piccoli pezzetti con le bucce privandole del nocciolo;
  2. versate le pesche e lo zucchero in una pentola insieme al succo di mezzo limone
  3. cuocere fuoco lento fino ad ebollizione;
  4. continuare la cottura per trenta minuti mescolando con un cucchiaio di legno;
  5. trascorso il tempo necessario per la cottura, potete mixare con un minipimer per ottenere una consistenza molto cremosa;
  6. ancora calda versare nei barattoli di vetro sterilizzati e lasciare raffreddare capovolti per ottenere l’effetto sottovuoto.

Leggi anche:

Lo staff di Medicina OnLine

Se ti è piaciuto questo articolo e vuoi essere aggiornato sui nostri nuovi post, metti like alla nostra pagina Facebook o seguici su Twitter, su Instagram o su Pinterest, grazie!

Differenza tra cioccolato bianco e al latte: quale ingrassa di più?

MEDICINA ONLINE POLLO CIOCCOLATO BIANCO WHITE CHOCOLATE Italian egg pie EGGS PASTO FRITTA OLIO SAUSAGE DIET LIGHT DINNER DIETA DIMAGRIRE CALORIE MANGIARE INGRASSARE DIMAGRIRE COLESTEROLO CUCINA RICETTA LEGGER.jpgIl cioccolato bianco è un alimento dolce ottenuto dalla lavorazione di vari ingredienti come burro di cacao, saccarosio e latte vaccino o suoi derivati (prevalentemente latte in polvere).

Il cioccolato bianco contiene non meno del 20 % di burro di cacao e del 14 % di sostanza secca del latte ottenuta dalla disidratazione parziale o totale del latte intero, del latte parzialmente o totalmente scremato, di panna, di panna parzialmente o totalmente disidratata, di burro o di grassi del latte; questi ultimi devono essere presenti in quantità pari almeno al 3,5 %

Il cioccolato bianco presenta un colore molto pallido ed una consistenza simile a quella del cioccolato al latte, dal quale si distingue per l’ASSENZA di polvere di cacao.

Ingredienti principali del cioccolato bianco:

  • Burro di cacao: è una sostanza grassa ottenuta per lavorazione dei semi di cacao. Questo ingrediente conferisce il gusto e le caratteristiche organolettiche tipici del prodotto, nel quale (per legge) dev’essere presente in quantità minime del 20% (in alcuni cioccolati bianchi si registrano percentuali che raggiungono anche il 45%). Oltre che nel cioccolato bianco, Il burro di cacao è presente anche negli altri tipi di cioccolato, nei rossetti, nei cosmetici e in alcuni farmaci.
  • Latte in polvere: è un prodotto ricavato dalla disidratazione del latte vaccino; nel cioccolato bianco non deve essere inferire al 14% (sia per caratterizzarne il gusto che per assicurarne la giusta consistenza).
  • Saccarosio: o zucchero da tavola, è sempre presente nel cioccolato bianco poiché NON esistono in commercio tipi di cioccolato bianco amaro o non dolcificato.

In merito alla sua composizione, il cioccolato bianco è (come quello al latte) più difficile da fondere rispetto al fondente ma può essere impiegato comunque nelle preparazioni tipo mousse, salse e glasse.

Quale fa ingrassare di più?

Il cioccolato al al latte contiene 353 calorie per 100 grammi e 30 grammi di grassi (di cui
acidi grassi saturi 19 g; acidi grassi polinsaturi 1,4 g; acidi grassi monoinsaturi 7 g).

Il cioccolato bianco contiene 539 calorie per 100 grammi di prodotto e 32 grammi di grassi (di cui acidi grassi saturi 19 g; acidi grassi polinsaturi 1 g; acidi grassi monoinsaturi 9 g).

Il cioccolato bianco fa quindi ingrassare di più rispetto al cioccolato al latte ed entrambi fanno ingrassare di più rispetto al fondente.

Leggi anche:

Lo staff di Medicina OnLine

Se ti è piaciuto questo articolo e vuoi essere aggiornato sui nostri nuovi post, metti like alla nostra pagina Facebook o seguici su Twitter, su Instagram o su Pinterest, grazie!

Differenza tra prosciutto crudo e prosciutto crudo magro

MEDICINA ONLINE PROSCIUTTO COTTO O CRUDO DIFFERENZE PIU CALORIE DIABETE GLICEMIA INSULINA ZUCCHERI CARBOIDRATI CIBO DOLCE MANGIARE ACQUA VALORI PROPRIETA NUTRIZIONISTA TAVOLA DIETA DIMAGIl prosciutto (sia cotto che crudo) è un taglio che può essere magro o grasso a seconda della mondatura; privando il prosciutto del “grasso visibile” è quindi possibile avvalersi di un alimento relativamente magro (fino anche a contenere appena un sesto dei lipidi originali); invece mantenendo il tessuto adiposo dell’animale il prosciutto conserva un elevato livello di grassezza. Ovviamente all’aumentare della quantità di grassi contenuti nel prosciutto, cresce proporzionalmente anche l’apporto calorico.

Prosciutto Lipidi su 100g di parte edibile
Prosciutto crudo di Parma 18,4g di lipidi per 100g di parte edibile
Prosciutto crudo di Parma magro (privato del grasso visibile) 3,4g di lipidi per 100g di parte edibile
Prosciutto cotto 14,7g di lipidi per 100g di parte edibile
Prosciutto cotto magro (privato del grasso visibile) 4,4g di lipidi per 100g di parte edibile

Leggi anche:

Lo staff di Medicina OnLine

Se ti è piaciuto questo articolo e vuoi essere aggiornato sui nostri nuovi post, metti like alla nostra pagina Facebook o seguici su Twitter, su Instagram o su Pinterest, grazie!

Differenza tra zuccheri semplici e complessi con esempi

MEDICINA ONLINE PASTA ALLA NORMA RICETTA ORIGINALE SICILIANA GUSTOSA FACILE VELOCEPer maggiore correttezza scientifica, si dovrebbe parlare di “differenza tra carboidrati semplici e complessi”, dal momento che usare la parola “zucchero” come sinonimo di “carboidrato” è un errore.

Qual è la differenza tra carboidrati semplici e complessi?

In base alla loro struttura chimica i carboidrati vengono classificati in semplici e complessi. 

  • carboidrati semplici (anche chiamati “zuccheri”): comprendono i monosaccaridi, i disaccaridi ed i oligosaccaridi. L’unione di due monosaccaridi genera i disaccaridi come il saccarosio, il lattosio e il maltosio.
  • carboidrati complessi: comprendono i polisaccaridi, come ad esempio l’amido, le fibre e il glicogeno. I polisaccaridi sono caratterizzati da un gran numero di unità ripetitive, legate insieme per formare molecole grandi e complesse. Si parte da piccole catene lineari di un minimo di 10 unità ripetitive (sotto questo numero si parla di oligosaccaridi).

Da quanto detto appare quindi chiaro che gli zuccheri sono un tipo di carboidrato. Mentre tutti gli zuccheri sono carboidrati, non tutti i carboidrati sono necessariamente zuccheri.

Possiamo chiamare zuccheri:

  • glucosio;
  • fruttosio;
  • saccarosio;
  • lattosio;
  • maltosio;
  • maltodestrine.

NON possiamo chiamare zuccheri:

  • glicogeno;
  • amido;
  • fibre.

Quindi: tutti i carboidrati sono zuccheri? NO.
Da quanto detto prima appare chiara la differenza tra carboidrati e zuccheri. Gli zuccheri sono un tipo particolare che appartiene alla grande classe dei carboidrati.

Perché è bene indicare la presenza di zuccheri negli alimenti?
Perché carboidrati semplici (zuccheri) e complessi (polisaccaridi) hanno caratteristiche chimiche e metaboliche anche molto diverse, che influenzano notevolmente organismi con determinati bisogni o patologie. Pensiamo all’indice glicemico e calorico di un alimento, fortemente influenzato dalla sua componente zuccherina. Un paziente obeso o diabetico farebbe sempre bene a leggere con attenzione questo aspetto delle etichette dei cibi che sceglie, così come un dietologo si baserà anche su queste informazioni per consigliare una dieta.

Leggi anche:

La distinzione dei carboidrati in “semplici” e “complessi” riguarda la velocità di assimilazione, cioè il tempo che impiegano per essere digeriti, quindi “smontati” e ridotti a molecole elementari (glucosio, fruttosio e galattosio) capaci di oltrepassare la parete intestinale e di entrare nel sangue.

Sono complessi, e perciò più lenti nella digestione, i carboidrati dei legumi, della pasta, del pane o del riso (tutti ricchi di amido, una molecola molto lunga e complessa che i nostri enzimi debbono accorciare nella digestione).
Sono considerati carboidrati semplici e di rapido assorbimento quelli del miele o dello zucchero (saccarosio) con cui dolcifichiamo il caffè, quelli della frutta o delle spremute.

L’indice glicemico segnala con quale rapidità l’organismo metabolizza un alimento, basato su una scala in cui il glucosio puro ha un valore di 100.
Gli alimenti con un indice alto (come il pane, la pasta, riso, le patate, i cereali che si consumano a colazione e molti altri) vengono digeriti più velocemente e fanno sentire prima la sensazione di fame, mentre quelli con indice più basso (riso e pane integrale, legumi e verdure) bruciano lentamente e provocano un più duraturo senso di sazietà.
Inoltre aggiungendo in ogni pasto le fibre, che derivano dalla parte strutturale dei vegetali e sono indigeribili, si rallenterà la risposta glicemica dell’organismo, facilitando il transito dei cibi digeribili attraverso l’intestino tenue e crasso, aiutando cosi a prevenire le costipazioni. Si trovano in frutta, verdura, legumi e cereali integrali.

Gli alimenti con un indice glicemico alto in pratica fanno produrre all’organismo più insulina; questo ormone “toglie di mezzo” gli zuccheri dal sangue facendoli entrare nelle cellule e riduce la lipolisi (perdita di grasso), provocando una minore disponibilità di acidi grassi liberi: l’abbassamento della glicemia crea la sensazione di fame.
Quindi la cosa ideale sarebbe mangiare carboidrati complessi, che sono spesso quelli con indice glicemico più basso, per non rischiare una precoce insorgenza della sensazione di fame.

Il fruttosio contenuto nella frutta provoca una risposta insulinica molto bassa, non solo non riduce il livello degli acidi grassi circolanti, ma anzi ne favorisce l’utilizzazione, risparmiando così una parte delle scorte muscolari di zuccheri, rappresentate dal glicogeno.

Il fruttosio come fonte di zuccheri nell’attività sportiva, presenta dei vantaggi quali:

  1. rapido svuotamento gastrico;
  2. bassi livelli della glicemia e dell’insulinemia;
  3. miglior utilizzo FFA (acidi grassi liberi circolanti);
  4. assorbimento modulato.

Leggi anche:

Lo staff di Medicina OnLine

Se ti è piaciuto questo articolo e vuoi essere aggiornato sui nostri nuovi post, metti like alla nostra pagina Facebook o seguici su Twitter, su Instagram o su Pinterest, grazie!

 

I diabetici possono mangiare i kiwi?

MEDICINA ONLINE KIWI FRUTTA PROPRIETA CALORIE ZUCCHERI GRASSO DIMAGRIRE DIABETE INSULINA SANGUE GLICEMIAIl kiwi contiene mediamente 61 calorie per 100 grammi e circa 15 grammi di carboidrati. Il kiwii è un tipo di frutta che può essere assunta dal paziente diabetico, in dosi moderate, lontano dai pasti principali e dopo parere positivo del medico.

Importante: in caso di dubbio, il paziente diabetico può – sotto controllo medico – monitorare la propria risposta glicemica all’assunzione di certi alimenti, annotando i valori su un taccuino e raffrontando le relative glicemie.

Leggi anche:

Lo staff di Medicina OnLine

Se ti è piaciuto questo articolo e vuoi essere aggiornato sui nostri nuovi post, metti like alla nostra pagina Facebook o seguici su Twitter, su Instagram o su Pinterest, grazie!

Il cioccolato fondente protegge il cuore e previene il diabete

MEDICINA ONLINE CIOCCOLATO CACAO CIBO DIABETE INSULINA DOLCI DOLCE GRASSI ZUCCHERO CARBOIDRATI CUORE PANCREAS DIGESTIONE.jpgNé al latte, né bianco. Solo il cioccolato nero fa bene alla salute. Mangiarne un pezzetto al giorno può infatti prevenire le malattie cardiache e aiutare chi soffre di diabete, riducendo i livelli di zucchero nel sangue e di insulina. Lo hanno scoperto gli scienziati del Centre for Global Cardiometabolic Health della Brown University (Usa), che hanno pubblicato uno studio sulla rivista ‘Journal of Nutrition’, finanziato dall’American Heart Association, dal National Heart, Lung and Blood Institute e da un’azienda di dolciumi, mettendo anche in evidenza che il cacao aumenta i livelli di colesterolo ‘buono’ quando se ne consumano tra i 200 e i 600 milligrammi al giorno.

Nell’indagine, gli esperti hanno esaminato la salute cardiometabolica di 1.139 volontari che hanno consumato flavanoli del cacao in 119 diversi trial. L’autore senior Simin Liu spiega: “La nostra meta-analisi evidenzia come i flavanoli del cacao influiscano sui biomarcatori cardiometabolici, fornendo una guida nella progettazione di futuri grandi studi per la prevenzione del diabete e delle malattie cardiovascolari“, sfruttando le qualità del cioccolato.

Xiaochen Lin, che ha lavorato con Liu nello studio, ha aggiunto: “Abbiamo scoperto che l’assunzione di flavanoli del cacao può ridurre la dislipidemia, la resistenza all’insulina e l’infiammazione sistemica, che sono i principali fattori di rischio per le malattie subcliniche cardiometaboliche”.

Lin però avverte: “I gruppi inclusi nella nostra meta-analisi erano composti principalmente da consumatori di cioccolato scuro. Di conseguenza i risultati non dovrebbero essere generalizzati per i diversi tipi di questo alimento, il contenuto di additivi e zucchero potrebbe essere sensibilmente superiore a quello del cioccolato fondente. Ora è tempo di organizzare grandi studi randomizzati a lungo termine, in grado di migliorare la nostra comprensione di come i benefici a breve termine dell’assunzione di cacao possano essere tradotti nella pratica clinica”.

Per approfondire, leggi anche:

Articoli sul prediabete:

Lo staff di Medicina OnLine

Se ti è piaciuto questo articolo e vuoi essere aggiornato sui nostri nuovi post, metti like alla nostra pagina Facebook o seguici su Twitter, su Instagram o su Pinterest, grazie!

Differenza tra zuccheri e carboidrati: sono la stessa cosa?

MEDICINA ONLINE MANGIARE DOLCI CIOCCOLATO FRUTTA MAGRA DIABETE CALORIE GLICEMIA GASSATA OLIGOMINARALE RICETTA INGRASSARE DIMAGRIRE INSULINA GLICATA COCA COLA ARANCIATA THE BERE ALCOL DIELe parole “zuccheri” e “carboidrati” sono sinonimi? No. Per compredere bene l’argomento partiamo dalle nozioni basilari: in base alla loro struttura chimica i carboidrati vengono classificati in semplici e complessi. Continua a leggere