Con “distonia” in medicina si indica una difficoltà motoria caratterizzata dall’assunzione di posture del tutto involontarie dell’individuo: il paziente assume senza volerlo posizioni innaturali e le mantiene per tempi prolungati senza poterle modificare volontariamente oppure riuscendo a modificarle ma sono molto lentamente. Le distonie rientrano nel grande gruppo delle “discinesie” (disordini del movimento) e possono essere suddivise in due grandi gruppi:
- distonie generalizzate: riguardano tutto il corpo, più rare e hanno di solito esordio in giovane età;
- distonie focali: più frequenti, interessano un solo distretto corporeo e hanno un esordio adulto.
Un tipo specifico di distonia focale e segmentale è il “crampo dello scrivano”.
Crampo dello scrivano
Il crampo dello scrivano (o della dattilografia, o del pianista), è una caratteristica distonia focale che interessa l’avambraccio/mano che colpisce professionisti nell’esercizio delle loro attività (di norma complesse, raffinate ed eseguite per molte ore giornaliere) e scompare all’interrompersi della stessa. Il crampo dello scrivano colpisce più frequentemente i soggetti adulti e hanno scarsa o nulla evolutività, rimanendo localizzate al distretto primitivamente interessato. Il crampo dello scrivano era considerato un tempo disturbi di natura psicologica, mentre oggi sono stati giustamente inquadrati come distonie focali, poiché i pazienti compiono compiti motori ripetitivi che “affaticano” i circuiti nervosi coinvolti nel controllo di tale movimento (distonie task specifiche). Il soggetto nell’atto dello scrivere afferra la penna con molta forza e il braccio assume particolari posture, quale la sua elevazione e quella della spalla, mentre il polso assume la posizione in flessione o estensione.
Cause e fattori di rischio
È una sindrome compressiva del nervo mediano a livello dell’avambraccio ove questo nervo scorre adagiato sul muscolo flessore profondo delle dita ricoperto dal flessore superficiale delle dita. Tale compressione è provocata dalla presenza di strutture fibrosclerotiche trasversali situate sul muscolo flessore profondo che attraversano a ponte il nervo mediano. Il fattore di rischio principale è un tipo di lavoro che implica un lavoro cronico ed eccessivo a livello di avambraccio polso (pianisti, violinisti, chitarristi, dattilografi, programmatori…) tanto che appartiene di diritto alle malattie crampiformi occupazionali.
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Sintomi e segni
Il crampo dello scrivano è caratterizzato da una distonia crampiforme dei muscoli dell’avambraccio e/o della mano, cioè un disordine del movimento caratterizzato da contrazioni muscolari involontarie prolungate che causano frequentemente torsioni, movimenti ripetitivi o posture anomale. Tutto ciò determina una notevole compromissione della motilità. La sintomatologia accusata è riferita dal soggetto come una crescente difficoltà alla scrittura manuale e ad altre attività che comportano l’utilizzo delle dita in ripetuti, continui, piccoli movimenti. Compare anche una contrattura dei muscoli dell’avambraccio e della mano e il soggetto cerca di compensare con l’articolazione del gomito e della spalla, il deficit di motilità ingravescente del polso e delle dita. Il crampo dello scrivano è definito una distonia d’azione poiché non si osserva a riposo, bensì è scatenata dal tentativo di un movimento volontario, in questo caso la scrittura.
Diagnosi
Quando si è di fronte a soggetti che presentano un disturbo del movimento, è necessario classificarlo sulla base delle caratteristiche cliniche. In seguito è opportuno eseguire un inquadramento eziologico e a tale scopo saranno necessarie numerose indagini diagnostiche. Solo dopo un corretto inquadramento clinico – diagnostico si potrà iniziare la terapia. In sostanza la diagnosi della distonia e quindi del crampo dello scrivano, è solo clinica, attraverso l’individuazione di contrazioni anomale del muscolo o di posture distorte anomale. Infatti, la distonia stessa non provoca alterazioni morfologiche dell’encefalo rilevabili con la risonanza magnetica o con la tomografia computerizzata e pertanto tali metodiche diagnostiche, sono prescritte allo scopo di escludere la presenza di patologie diverse del sistema nervoso che possono provocare forme secondarie di
distonia (come ad esempio la malattia di Wilson o l’ischemia cerebrale). L’esame della scrittura evidenzia una progressiva perdita di velocità e della precisione dei caratteri che da grandi diventano sempre più piccoli e allungati con una perdita dell’allineamento delle parole.
Terapie
Il trattamento del crampo dello scrivano con le tecniche di rilassamento muscolare, con la fisioterapia, con farmaci somministrati per via sistemica e con le strategie chirurgiche ha sempre dato risultati deludenti. In particolare, nei casi più lievi, il trattamento è farmacologico con antinfiammatori e miorilassanti, e fisico (calore e massaggio). Nelle forme invece deficitarie o paralitiche, l’unica terapia è quella chirurgica e consiste nella neurolisi del mediano con ablazione delle lacinie fibrose. Dopo l’intervento scompaiono subito le crisi crampiformi, ma per completo il recupero della normale ortografia possono servire anche dai 3 ai 9 mesi.
Terapia botulinica
Il crampo dello scrivano beneficia della terapia con botulino, un potente veleno sintetizzato da un batterio, Clostridium botulinum, divenuto famoso per il suo uso in medicina estetica. La sua inoculazione nel muscolo colpito provoca un graduale ma temporanea debolezza, con sollievo dai sintomi di distonia. Poiché si tratta di una paralisi transitoria e reversibile, la terapia va ripetuta periodicamente, alla ricomparsa dei sintomi e comunque solitamente ogni 2-4 mesi. Il numero di sedute cui sottoporsi dipende dal tipo del disturbo e dalla risposta individuale del paziente alla terapia.
Terapie non convenzionali
Esistono varie terapie non convenzionali cioè azioni volte a migliorare lo stato di un soggetto, al di fuori delle pratiche mediche riconosciute (farmaci, fisioterapia, logopedia).
La terapia non convenzionale della distonia, si estrinseca in un approccio basato sul movimento (con operatore o in autonomia) attraverso la promozione motoria, l’allenamento a specifiche tecniche del respiro e dell’energia Karate, Qi Gong), la musicoterapia… Un approccio non basato sul movimento che consiste nell’assunzione di sostanze nutritive (vitamine), nell’eseguire esercizi di rilassamento, in interventi “mente-corpo” (training autogeno, shiatsu, manipolazione chiropratica e osteopatica, meditazione, agopuntura, ecc.).
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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine
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