Le mele fanno ingrassare o dimagrire? Quante calorie hanno?

MEDICINA ONLINE MANGIARE FRUTTA DONNA MELA MELE BUCCIA INGRASSARE DIMAGRIRE TIPO DIFFERENZE FOGLIA ALBERO VITAMINE MINERALI CALORIE CARBOIDRATI DIABETE ZUCCHERI VALORI NUTRIZIONALI.jpgLa mela fa ingrassare a dimagrire? Pur non potendo essere considerato un cibo “dimagrante” di per sé, grazie al suo modico apporto calorico (circa 52 calorie per 100 grammi), può effettivamente aiutarci se stiamo cercando di perdere peso, tuttavia c’è una differenza se scegliete di mangiarla durante o dopo la cena.

Come tutti i frutti, anche la mela contiene zuccheri, ma un conto, però, è mangiarla dopo pranzo, quando stomaco e intestino sono al massimo delle loro potenzialità, un conto è inserirla nel menu della propria cena, poche ore prima di andare a dormire. Mela o non mela, la cena deve essere sempre leggera sia per evitare di ingrassare sia per non svegliarsi ripetutamente nel cuore della notte a causa della cattiva digestione. L’ultimo pasto della giornata è quello a cui si deve prestare maggiore attenzione, così come agli spuntini notturni: molti, per esempio, non riescono a resistere alla tentazione di mangiare dei quadrati di cioccolata al latte o una manciata di salatini prima di andare a dormire. Cosa fare in questi casi? mangiare una mela dopo cena fa ingrassare?

La mela fa ingrassare se la mangiate di sera dopo una cena sostanziosa, altrimenti no; è consigliabile mangiarla solo quando vi assale la fame notturna: prima di andare a dormire, una mela fungerà da snack spezza-fame ed eviterete di rimpinzarvi di alimenti troppo calorici (no alla frutta secca!). Se la mangiate lontana dalla cena, stimola il metabolismo e permette un più efficace smaltimento dei grassi: un effetto simile a quello dell’uva.

Le proprietà della mela non finiscono qui e alcune interesseranno senz’altro chi vuole dimagrire: evita i tipici gonfiori causati da pasti abbandonanti e intensifica la flora batterica. Questo cosa significa? Un intestino più sano: digestioni e transito intestinale più efficiente. C’è, però, anche un effetto indesiderato: se mangiate la mela prima di andare a dormire, sicuramente vi sveglierete, di notte, per correre in bagno. Niente di grave, anzi, utile per chi soffre di stitichezza e problemi similari.

Mangiare una o due mele al giorno – da alternare con altra frutta di stagione – è una buona abitudine e, d’estate, soprattutto nei mesi di giugno e luglio, la potete sostituire con anguria, melone e ananas. Questa sera, dopo la cena, potete mangiare tranquillamente una mela senza paura di ingrassare.

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Uomo pigro e svogliato: cosa fare e come comportarsi con lui?

MEDICINA ONLINE GELOSIA UOMO PIGRO PIGRIZI SAD COUPLE AMORE DONNA PENE EREZIONE IMPOTENZA DISFUNZIONE ERETTILE VAGINA SESSULITA SESSO COPPIA TRISTE GAY ANSIA JEALOUS LOVE COUPLE FRINEDS LOVER SEX GIRL MAN NO WOMAN WALLPAPER.jpgNella vita di coppia, può capitare di vivere periodi di crisi e spesso per rimediare a queste fasi di alti e bassi, ci vuole, all’interno della coppia una manciata di dinamicità. Ma se l’uomo è pigro? Bene, per molte donne, la pigrizia maschile è un vero è proprio dramma, ci si ritrova accanto un uomo svogliato e poco attento alle esigenze dalla propria donna, ma peggio ancora, senza spirito di iniziativa. Una brava compagna, saprà come agire, per dare una scossa al proprio uomo, ma arriva un momento in cui anche le donne più volenterose arrivano ad un bivio e se l’uomo non saprà indicar loro la strada giusta, movimentando la loro relazione, la coppia, inevitabilmente, colerà a picco. Si sa che l’entusiasmo della coppia è fondamentale per mantenere un rapporto sempre vivo e passionale, quindi se il vostro compagno per qualche motivo è diventato pigro dovrete essere voi donne a prendere l’iniziativa risvegliando così il suo essere audace. Molto spesso la pigrizia non indica mancanza di desiderio sessuale, quindi per le donne sarà piuttosto semplice riuscire a stuzzicare il proprio uomo, il quale magari preso da troppi pensieri lavorativi e familiari non si impegna a prendere molte iniziative. Per tentare di stuzzicare il vostro uomo non dovrete necessariamente mostrarvi sfacciate indossando completini sexy che facciano capire al vostro uomo di aver voglia solamente di fare l’amore, ma in moltissime situazioni può risultare molto più efficace il corteggiamento più semplice. A questo punto, se siete interessate all’argomento in questione, non vi esta che continuare a leggere gli interessanti passi di questa utile guida per comprendere facilmente cosa fare se lui è pigro.

Se accanto a voi, c’è un uomo che passa il week end sul divano e che non ha mai proposte da fare, si tratta di uno degli esemplari di uomo cronicamente pigro. Tocca a voi inserire la marcia giusta per coinvolgerlo nella vostra vita, o almeno in quella che vorreste sia. Se nonostante le vostre proposte di serate piccanti o di divertimento non lo invogliano, allora dovrete attuare una tecnica puramente femminile, che non va intesa ad ogni costo come ” ripicca”. Iniziate ad presentare al vostro uomo la possibilità di divertirvi senza di lui e cercate di leggerne le sue sensazioni più private.

Uscite da sole lasciandolo a casa, chiamate le vostre amiche di sempre e organizzate dei pomeriggi di shopping, una bella pizza in allegria o un cinema. Quando vi ritirerete a casa, dopo una serata al femminile, siate vaghe, ma fategli capire che la serata è stata divertentissima e piacevole e che subito ne avete organizzato un’altra. Inizialmente lui si mostrerà contento per voi e per il vostro divertirvi, ma con il tempo, vorrà sapere cosa vi abbia così divertite anche senza la sua presenza, voi rimanete sul vago e stuzzicatelo. La volta successiva vi chiederà di organizzare una serata uguale, ma con due soli protagonisti: voi due. Bene, accettate.

Se invece, lui si dovesse mostrare scocciato dal vostro continuo uscire da sole con le amiche, arriva il momento dell’attacco, raccontategli il perché della vostra scelta e ditegli che le cose, malgrado lo infastidiscano, non cambieranno, fino a che lui non si deciderà di coinvolgervi in modo divertente ed originale, invece di crogiolarsi nella sua pigrizia. Se lo farà, avrete vinto la battaglia e allora le cose saranno cambiate, ma non abbassate mai la guardia. Se invece nonostante tutto, il suo modo di fare rimarrà identico, è meglio cambiare orizzonti e trovare una persona più adatta a voi e che magari, vi segue anche in capo al mondo.

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Fenofibrato Teva (fenofibrato) 200mg foglietto illustrativo

MEDICINA ONLINE FARMACO FARMACI EFFETTI COLLATERALI INDICAZIONI CONTROINDICAZIONI EFFETTO DOSE DOSAGGIO PILLOLE CREMA PASTIGLIE SUPPOSTE SIRINGA INIEZIONE EMIVITA FARMACOCINETICADenominazione

FENOFIBRATO TEVA

Categoria Farmacoterapeutica

Sostanze modificatrici dei lipidi, non associate; fibrati.

Principi Attivi

Ogni capsula contiene 200 mg di fenofibrato.

Eccipienti

Contenuto della capsula: sodio laurilsolfato, povidone (K-25), amido di mais, pregelatinizzato, crospovidone (tipo A), croscarmellosa sodica, carbossimetilamido sodico (estratto dalla patata), silice colloidaleanidra, sodio stearilfumarato. Rivestimento della capsula: gelatina,titanio diossido (E171), rosso allura AC. Inchiostro commestibile contenente gommalacca, ferro ossido nero, glicole propilenico.

Indicazioni

Terapia aggiuntiva alla dieta o ad altro trattamento farmacologico (per esempio attivita’ fisica, riduzione del peso) per le seguenti condizioni: trattamento dell’ipertrigliceridemia grave in presenza o assenzadi livelli bassi di colesterolo HDL; iperlipidemia mista quando le statine sono controindicate o non tollerate.

Controindicazioni/Eff.Secondar

Disfunzione renale o epatica grave; patologie della cistifellea; cirrosi biliare; fotoallergia nota o reazioni fototossiche nel corso di trattamenti con fibrati o ketoprofene; pancreatite cronica o acuta ad eccezione della pancreatite acuta dovuta a ipertrigliceridemia grave; bambini.

Posologia

Per uso orale. Per le dosi non ottenibili/praticabili con questo dosaggio, sono disponibili altri dosaggi e forme farmaceutiche. Adulti: negli adulti, la dose iniziale raccomandata e’ di una capsula da 200 mg assunta ogni giorno durante un pasto principale. Il fenofibrato deve essere sempre assunto insieme al cibo, in quanto e’ meno bene assorbitoa stomaco vuoto. Le misure dietetiche stabilite prima della terapia devono essere continuate. La risposta alla terapia deve essere monitorata determinando i valori dei lipidi nel siero. Di solito il trattamentocon fenofibrato e’ seguito da una rapida riduzione dei livelli di lipidi nel siero, tuttavia il trattamento deve essere sospeso se non si raggiunge una risposta adeguata nell’arco di tre mesi. Bambini: nel bambino, la dose raccomandata e’ di 67 mg di fenofibrato micronizzato/die/20 kg di peso corporeo. L’uso di forme di dosaggio da 200 mg e’ controindicato nei bambini. Anziani: nei pazienti anziani senza compromissione renale, e’ raccomandata la normale dose per adulti. Compromissionerenale: in caso di disfunzione renale, puo’ essere necessario ridurrela dose in base al livello della clearance della creatinina, per esempio: clearance della creatinina < 60 ml/min: due capsule da 67 mg; clearance della creatinina <20 ml/min: una capsula da 67 mg.

Conservazione

Conservare nella confezione originale, per tenere il medicinale al riparo dalla luce. Conservare il blister nella scatola esterna.

Avvertenze

In caso di disfunzione renale, puo’ essere necessario ridurre la dosedi fenofibrato in base al livello di clearance della creatinina. La riduzione della dose deve essere presa in considerazione nei pazienti anziani con funzionalita’ renale compromessa. Funzionalita’ epatica In alcuni pazienti sono stati riportati aumenti dei livelli delle transaminasi. Nella maggior parte dei casi si e’ trattato di aumenti transitori, minori e asintomatici. Si raccomanda di monitorare i livelli delletransaminasi ogni 3 mesi per i primi 12 mesi del trattamento. Attenzione deve essere riservata ai pazienti che sviluppano un aumento dei livelli di transaminasi e il trattamento deve essere interrotto se i livelli di ASAT e ALAT aumentano piu’ di 3 volte rispetto al limite superiore dei valori normali o alle 100 UI. Pancreatite: sono stati segnalati casi di pancreatite in pazienti che assumono fenofibrato. Questa evenienza puo’ rappresentare una mancata efficacia in pazienti con ipertrigliceridemia grave, un effetto diretto del farmaco o un fenomeno secondario mediato da formazione di calcoli o depositi sabbiosi nel trattobiliare con ostruzione del dotto biliare. Miopatia: a seguito di somministrazione di fibrati o di altri agenti ipolipemizzanti, sono statisegnalati casi di tossicita’ muscolare, compresi casi molto rari di rabdomiolisi. L’incidenza di questi effetti aumenta in caso di ipoalbuminemia e pregressa insufficienza renale. La tossicita’ muscolare deve essere sospettata nei pazienti che presentano una mialgia diffusa, miosite, crampi muscolari, debolezza e/o un aumento marcato della CPK (livelli superiori di 5 volte i valori normali). In questi casi il trattamento con fenofibrato deve essere interrotto. I pazienti con fattori dipredisposizione alle miopatie e/o rabdomiolisi, che comprendono pazienti di eta’ superiore ai 70 anni, anamnesi personale o familiare di disturbi muscolari ereditari, danno renale, ipotiroidismo ed elevata assunzione di alcol, possono essere a maggiore rischio di sviluppare unarabdomiolisi. Per questi pazienti, gli eventuali benefici e rischi della terapia a base di fenofibrato devono essere soppesati con attenzione. Il rischio di tossicita’ muscolare puo’ essere aumentato se il fenofibrato viene somministrato con un altro fibrato o con un inibitore della HMG-CoA reduttasi, particolarmente nei casi di preesistente malattia muscolare. Di conseguenza, la co-prescrizione di fenofibrato con una statina deve essere riservata ai pazienti con dislipidemia combinatagrave ed elevato rischio cardiovascolare senza una storia pregressa di miopatia. Tale terapia di combinazione deve essere adottata con cautela e i pazienti devono essere monitorati attentamente per individuareeventuali segni di tossicita’ muscolare. Per i pazienti iperlipidemici che assumono estrogeni o contraccettivi contenenti estrogeno, e’ necessario accertarsi se l’iperlipidemia sia di natura primaria o secondaria. Funzionalita’ renale: il trattamento deve essere interrotto in caso di aumento dei livelli della creatinina > 50% dell’ULN (limite superiore della normalita’). Si raccomanda di prendere in considerazione la misurazione della creatinina nel corso dei primi tre mesi successiviall’inizio del trattamento. Bambini Il trattamento precoce e’ giustificato solo in caso di malattia ereditaria (iperlipidemia familiare); inoltre si dovra’ procedere alla determinazione della natura precisa della iperlipidemia attraverso test genetici e esami di laboratorio. Siraccomanda di iniziare il trattamento insieme a un regime dietetico controllato per un periodo di almeno 3 mesi. L’inizio del trattamento con il medicinale deve essere preso in considerazione solo dopo una consulenza specialistica e solo in casi di forme gravi con segni clinici di aterosclerosi e/o xantoma e/o in casi in cui i pazienti siano affetti da patologie cardiovascolari aterosclerotiche prima dei 40 anni d’eta’.

Interazioni

Anticoagulanti orali: il fenofibrato aumenta l’effetto degli anticoagulanti orali e puo’ accentuare il rischio di sanguinamento. Nei pazienti che assumono una terapia a base di anticoagulanti orali, la dose degli anticoagulanti deve essere ridotta di circa un terzo all’inizio deltrattamento e successivamente adeguata in modo graduale se necessarioin base al monitoraggio INR (International Normalised Ratio). Inibitori della HMG-CoA reduttasi o altri fibrati Il rischio di grave tossicita’ muscolare aumenta se il fenofibrato viene assunto insieme agli inibitori della HMG-CoA reduttasi o ad altri fibrati. Tale terapia di combinazione deve essere adottata con cautela e i pazienti devono esseremonitorati attentamente per individuare eventuali segni di tossicita’muscolare. Ciclosporina: durante la somministrazione concomitante di fenofibrato e ciclosporina sono stati riportati alcuni casi gravi di danno reversibile della funzionalita’ renale. La funzionalita’ renale ditali pazienti deve essere pertanto monitorata con attenzione e il trattamento con il fenofibrato deve essere sospeso in caso di alterazionegrave dei parametri di laboratorio.

Effetti Indesiderati

Frequenza degli effetti indesiderati: comune (>= 1/100, <1/10), non comune (>=1/1.000, <1/100), raro (>= 1/10.000, <1/1.000), molto raro (<=1/10.000), non nota. Esami diagnostici. Raro: aumento della creatinina e dell’urea nel siero, generalmente lieve. Patologie del sistema emolinfopoietico. Raro: lieve diminuzione dell’emoglobina e dei leucociti. Patologie del sistema nervoso. Raro: cefalea, astenia sessuale. Patologie dell’orecchio e del labirinto. Raro: vertigini. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Molto raro: pneumopatie interstiziali. Patologie gastrointestinali. Comune: disturbi digestivi, gastricio intestinali (dolore addominale, nausea, vomito, diarrea e flatulenza) di gravita’ moderata; non comune: pancreatite. Patologie della cutee del tessuto sottocutaneo. Non comune: reazioni come eruzioni cutanee, prurito, orticaria, o reazioni di fotosensibilita’; raro: alopecia;molto raro: fotosensibilita’ cutanea con eritema, formazione di vescicole o noduli sulle zone della pelle esposte alla luce del sole o ai raggi UV artificiali in casi singoli (anche dopo diversi mesi di uso senza complicanze). Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Raro: tossicita’ muscolare (mialgia diffusa, miosite, crampi muscolari e debolezza); molto raro: rabdomiolisi. Patologie vascolari. Non comune: tromboembolismo (embolia polmonare, trombosi venosaprofonda). Patologie sistemiche. Raro: stanchezza. Patologie epatobiliari. Comune: in alcuni pazienti e’ possibile riscontrare livelli moderatamente elevati di transaminasi nel siero che raramente interferiscono con il trattamento; non comune: sono stati riportati casi di calcolosi biliare; molto raro: sono stati riportati rarissimi casi di epatite. Quando si manifestano sintomi (per esempio itterizia, prurito) che indicano epatite, si dovra’ ricorrere ad analisi di laboratorio per accertamenti e il fenofibrato deve essere sospeso, se e’ il caso.

Gravidanza E Allattamento

Non sono disponibili dati adeguati relativi all’impiego di fenofibratonelle donne in gravidanza. Gli studi effettuati sugli animali non hanno dimostrato alcun effetto teratogeno. Sono stati riscontrati effettiembriotossici nell’intervallo di dosi che hanno provocato tossicita’nelle madri. Il rischio potenziale nell’uomo non e’ noto. Pertanto ilfenofibrato deve essere utilizzato durante la gravidanza solo in seguito a un’attenta valutazione del rapporto rischio/beneficio. Non sono disponibili dati relativi all’escrezione del fenofibrato e/o dei suoi metaboliti nel latte materno. Pertanto non deve essere utilizzato in madri che allattano.

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Differenza tra presentazione cefalica, podalica e trasversale nel parto

MEDICINA ONLINE PARTO GRAVIDANZA NATURALE CESAREO DIFFERENZE CHIRURGIA FOTO WALLPAPER PICTURE UTERO CHIRURGO OPERAZIONE RISCHI VANTAGGI VANTAGGI ALLATTAMENTO MADRE FIGLIO NEONATO MORTAìDi solito il bambino nasce presentando per prima la testa, in questo caso la presentazione è “cefalica”. In alcuni casi però il bambino si presenta ‘di podice, nel senso che presenta prima le natiche o i piedi. I bambini in posizione podalica possono essere partoriti dalla vagina con l’aiuto di una ostetrica, anche se attualmente la maggior parte dei bambini in posizione podalica sono candidati per un cesareo elettivo.

Ci sono molti tipi di presentazione podalica, ma il più comune è quello in cui le natiche del bambino vengono espulse per prime e le gambe sono piegate sotto il corpo del bambino, con le ginocchia piegate e i piedi vicino alle natiche (full or breech). Simile al caso sopra citato è quello in cui le gambe del bambino sono stese e vicine alle sue orecchie, mentre in altri casi una o entrambe le gambe stese si presentano per prime.

Un raro caso di presentazione è quella trasversale. Qui il bambino giace di fianco all’interno dell’utero e una mano o un gomito sono entrati per primi nel canale del parto. Anche se spesso i bambini che si presentano trasversalmente possono cambiare posizione, ciò non si verifica sempre, e in tal caso un parto cesareo diventa necessario.

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Ci si abbronza con il trucco?

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Prendere il sole è davvero rilassante per molte di noi, tuttavia come fare quando vogliamo prendere il sole senza fare a meno del nostro trucco? In teoria con il makeup addosso ci si abbronza di meno ed in maniera non omogenea. Come fare allora?

Per prima cosa il beauty case delle vacanze dovrebbe contenere solo l’essenziale: un buon mascara waterproof, un paio di ombretti o matite colorate e un rossetto luminoso.
La pelle infatti merita finalmente di respirare, senza dimenticare che con l’uso di creme solari per proteggere l’epidermide, fondotinta, correttore e quant’altro potrebbero creare un orrendo effetto “maschera” che con il passare delle ore tenderà a lucidarsi o colare.

In passato make up e creme solari erano considerate quasi completamente incompatibili, ma per fortuna oggi le nuove formulazioni più leggere ci vengono incontro! Truccarsi in spiaggia non è più un tabù: bisogna però scegliere i prodotti giusti. Lasciate nell’armadietto di casa i prodotti che utilizzate normalmente in città e armatevi di trucchi ad hoc.

Partiamo dalla base. Sul mercato esistono oggi ottimi fondotinta solari: si tratta di un fondotinta compatto ideato appositamente per la belle stagione, quando il rialzo delle temperature fa durare pochissimo gli altri prodotti. Unendo gli evidenti effetti cosmetici ad un’effettiva ed efficace protezione solare dai raggi UV (definibile in base al tipo di pelle: protezione bassa, media o alta) e grazie alla sua composizione di sostanze come vitamine e sali minerali, questo tipo di fondotinta minimizza le imperfezionidonando uno splendido effetto bronzato. La formulazione a lunga tenuta, garantisce la resistenza al sudore e al sebo in eccesso e gli esperti assicurano anche all’acqua.

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Come per tutti i fondotinta è essenziale scegliere la gradazione perfetta per il nostro colore di pelle per evitare orrendi distacchi cromatici tra mento e collo! In questo caso però c’è una difficoltà in più: nel momento dell’acquisto la vostra pelle sarà cadaverica dopo mesi rintanate in scuole e uffici e non saprete esattamente quale gradazione d’abbronzatura raggiungerete a fine vacanza. Come orientarsi? L’ideale è scegliere una o massimo due tonalità più scure di quella di partenza, tenendo conto dei giorni a disposizione per abbronzarsi. Attenzione però a non esagerare!

In alternativa potete scegliere una crema colorata: leggere e luminose, idratano e regalano un’aria estremamente naturale con quel tocco di colore che soprattutto nei primi giorni di mare ci può veramente salvare!

In spiaggia poi puntate tutto su sopracciglia e ciglia: un arco sopraccigliare perfettamente depilato intensificherà immediatamente il vostro sguardo. Aggiungete solo un tocco di mascara waterproof, che resiste alle alte temperature e all’acqua senza il fastidioso “effetto panda” e sarete perfette! Vietati in questi casi gli ombretti: in polvere o in crema, anche le formule più moderne faticano a resistere ad acqua, sudore e afa, finendo irrimediabilmente per colare e irritare gli occhi!

E per le labbra? Con il sole il rischio disidratazione è alle porte: nutrire, proteggere e colorare sono quindi le parole d’ordine. Per fortuna oggi esistono degli ottimi lipgloss che uniscono al filtro solare quel tocco glam a cui proprio non potete rinunciare: albicocca, arancio, rosa corallo e fucsia sono i colori più indicati e da Kiko a Mac le proposte non mancano.

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Le paure del parto cesareo e di quello naturale

MEDICINA ONLINE DONNA GRAVIDANZA INCINTA PANCIA ANATOMIA IMMAGINI FETO BAMBINO BIMBO POSIZIONE PODALICO ESERCIZI MANIPOLAZIONE GINECOLOGO OSTETRICOSpesso il parto naturale spaventa la donna: si ha paura di soffrire, di incorrere in problematiche che investano la salute del bambino, spesso ancora ci lasciamo spaventare dai racconti delle nostre amiche o parenti. Molte volte, senza neanche conoscere le differenze che vi sono, si preferirebbe partorire con il taglio cesareo (impropriamente chiamato parto cesareo), perché si pensa di soffrire di meno rispetto al parto naturale… Ed è in queste situazioni che le nostre nonne ci ripetono come tutte le donne nei secoli scorsi abbiamo partorito spontaneamente, poiché prima la scienza medica non prevedeva scelta.

Quando però particolari condizioni lo richiedono, il parto deve avvenire tramite taglio cesareo. Questo può essere:

  • programmato in precedenza,
  • oppure essere praticato d’urgenza.

Il ricorso al taglio cesareo non deve atterrire la donna che invece preferirebbe il parto naturale, in quanto oggi questo intervento è da considerarsi relativamente sicuro  sia per la mamma che per il bambino.

La parola intervento denota la differenza tra il taglio cesareo ed il parto naturaleÈ importante infatti spiegare come il parto cesareo è infatti un intervento, mentre il secondo non lo è, e impropriamente usiamo la parola parto cesareo, mentre il termine corretto è taglio cesareo.

La degenza post-partum prevista per l’intervento di taglio cesareo è di quattro giorni, mentre quella del parto naturale è di due o tre ed il decorso del puerperio è simile a quello del parto spontaneo.

Care future mamme, non speriamo in un parto piuttosto che in un altro, lasciamo che siano gli eventi a determinare la modalità del parto e guardiamo al risultato, al nostro piccolo cucciolo che sta per nascere, non lasciamoci spaventare, e cerchiamo di vivere con serenità un’esperienza unica al mondo.

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Differenza tra parto eutocico (fisiologico) e distocico

MEDICINA ONLINE PARTO GRAVIDANZA NATURALE CESAREO DIFFERENZE CHIRURGIA FOTO WALLPAPER PICTURE UTERO CHIRURGO OPERAZIONE RISCHI VANTAGGI VANTAGGI ALLATTAMENTO MADRE FIGLIO NEONATO MORTAìE MORTA LIQUIDOSi definisce parto l’espulsione spontanea o l’estrazione strumentale del feto e degli annessi fetali dall’utero materno. Il parto può distinguersi in due tipi:

  • eutocico o “fisiologico” se avviene spontaneamente, non richiede alcun intervento ostetrico ed inizia in modo del tutto naturale, senza dover ricorrere a farmaci.
  • distocico o “non fisiologico” se, in seguito a complicazioni, è necessario l’intervento medico che utilizza forcipe e ventosa oppure effettua il cesareo. Le cause possono essere diverse: difficoltà dell’utero a contrarsi (distocia dinamica) o disturbi dovuti alla dilatazione del canale cervicale (distocia meccanica), una conformazione del bacino che rende difficile la fuoriuscita del bimbo oppure anomalie nella presentazione o posizione del piccolo, o, ancora, un suo peso eccessivo.

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Ho scoperto di avere il prediabete: cosa posso fare per evitare il diabete conclamato?

MEDICINA ONLINE CIBO DIETA ALIMENTAZIONE PASTA RISO SUGO DIABETE CIBI GLICEMIA CARBOIDRATI PRANZO CUCINA CENA RICETTAIl riscontro di alterata glicemia a digiuno (valori di glicemia tra 100-125 mg/dl) e/o di ridotta intolleranza al glucosio (glicemia a 120 minuti compresa tra 140-199 mg/dl) e/o di emoglobina glicata (Hb glicata) compresa tra 42-48 mmol/mol, configura il quadro di “prediabete”. Cosa fare se si scopre di essere “prediabetici”? Occorre in tal caso agire sulla causa che determina il rialzo dei valori glicemici (e che è la stessa che porta al diabete di tipo 2) e che è rappresentata nella maggior parte dei casi dall’eccesso di peso.

La terapia del prediabete consiste per prima cosa nel modificare lo stile di vita tramite un’alimentazione corretta e bilanciata, sempre associata a un’attività fisica regolare, volte alla diminuzione della glicemia, della percentuale di massa grassa corporea e del  calo ponderale. Utile in tal senso consultare un medico nutrizionista qualificato, per una dieta ipocalorica ipoglucidica adatta al vostro metabolismo.

In caso di scoperta di prediabete è anche importante controllare regolarmente (ed appuntarsi su un diario):

  • il peso corporeo;
  • i valori della pressione arteriosa;
  • i valori della glicemia.

Sono consigli che valgono per tutti, per garantirsi una buona qualità di vita, ma – se siete prediabetici – valgono ancora di più.

Il vostro medico vi fornirà tutte le raccomandazioni adeguate e personalizzate alle vostre specifiche necessità. Perché siano efficaci, è importante seguirle in modo scrupoloso. È in gioco la salute futura di ciascuno.

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