Come capire se a lui o a lei è piaciuto fare l’amore?

MEDICINA ONLINE ANSIA DA PRESTAZIONE SESSO TRISTE SESSUALE PENE EREZIONE IMPOTENZA DISFUNZIONE ERETTILE PAURA TIMORE COPPIA MENTE PSICOLOGIA LETTO PENETRAZIONE MATRIMONIO FIDANZATI UOMO DONNA LIBIDO SPERMA PIACERE SEXUn nostro lettore ci ha chiesto: “Secondo voi è possibile capire se una donna ha provato o no realmente piacere durante un rapporto sessuale?” Essendo la medesima richiesta di una nostra lettrice che ci chiede parallelamente se è possibile capire se l’uomo ha provato o no piacere sessuale durante un rapporto, oggi pubblichiamo questa facile guida ai segnali che ognuno di noi – consciamente o inconsciamente – manda all’esterno quando prova un piacere di tipo sessuale.

I segni del piacere sessuale maschile

Identificare un orgasmo maschile è una cosa molto più semplice rispetto a quello femminile, dal momento che, nella maggior parte dei casi, le sensazioni fisiche sono associate all’espulsione di sperma; tuttavia l’eiaculazione può non essere presente come ad esempio nel caso dell’eiaculazione retrograda o nell’aneiaculazione, oppure lo sperma può essere emesso in quantità estremamente ridotte come nel caso dell’ipoposia; a tal proposito leggi anche:

A parte l’eiaculazione, esistono altri segni chiari del piacere maschile e dell’orgasmo (nella maggioranza dei casi questi segnali sono simili a quelli femminili):

  • Durante un orgasmo maschile, al pari di quello femminile, vi è un marcato aumento della frequenza cardiaca/respiratoria, delle palpitazioni e della sudorazione.
  • Quando il piacere sessuale diventa intenso, si può verificare midriasi, cioè dilatazione delle pupille degli occhi.
  • L’erezione del pene aumenta all’aumentare del piacere sessuale ed è solitamente massima durante l’eiaculazione.
  • L’ano dell’uomo può contrarsi ritmicamente ed involontariamente per alcuni secondi durante l’orgasmo, a causa della contrazione del muscolo pubo-coccigeo, a tal proposito leggi anche: Esercizi di Kegel: allena il tuo muscolo pubococcigeo per aumentare la potenza sessuale e contrastare l’eiaculazione precoce
  • Si può verificare che, durante l’apice del piacere, i globi oculari si spostino molto in alto, al punto che le pupille siano quasi completamente nascoste dalla palpebra, ciò accade anche nella donna.
  • Durante l’orgasmo maschile, gli arti tendono ad irrigidirsi, specie quelli inferiori, ed è anche possibile che le dita delle mani e – più spesso – dei piedi tendano a piegarsi su sé stesse.
  • Tutta la zona genitale diventa turgida ed arrossata.
  • L’eccitazione dell’uomo è visibile anche tramite i suoi capezzoli che si inturgidiscono, esattamente come avviene nella donna.
  • Altro segno di piacere sessuale maschile è la pelle d’oca.

I segni del piacere sessuale femminile

Come appena visto, identificare un orgasmo è una cosa semplice per gli uomini, dal momento che, nella maggior parte dei casi, le sensazioni fisiche sono associate all’eiaculazione o all’espulsione di sperma. Ma per le donne non sempre il massimo del piacere è percepito così chiaramente. Teoricamente parlando, l’orgasmo è una scarica di eccitazione sessuale ed è caratterizzata da sensazioni molto piacevoli seguite da uno stato di rilassamento. Viene spesso descritto dalle donne come un momento esplosivo e drammatico ma nella pratica non sempre accade. Molte donne credono però di non avere la capacità di provare un orgasmo e sottovalutano le proprie manifestazioni fisiche e psichiche; altre fingono l’orgasmo, solo per non deludere l’uomo. Ma quali sono i segni dell’orgasmo femminile? Eccone alcuni tipici, tenendo presente che essi non sono ovviamente presenti in tutte le donne, quindi la loro assenza non indica necessariamente mancanza di orgasmo.

  • Uno dei segni più chiari riguarda la contrazione ritmica involontaria dei muscoli della vagina cioè le “contrazioni orgasmiche”. Questi spasmi incontrollabili, che di solito durano tra 5 e 15 secondi con intervalli molto brevi (circa un secondo), a volte sono percepiti anche dal partner, perché le pareti della vagina premono ritmicamente sul pene dell’uomo. Tali contrazioni sarebbero equivalenti a quelle che nell’uomo determinano il rilascio dello sperma tramite i ripetuti getti eiaculatori. A tale proposito leggi: Contrazioni vaginali durante l’orgasmo femminile [VIDEO] Attenzione: immagini sessualmente esplicite
  • Durante un orgasmo femminile, al pari di quello maschile, vi è anche un marcato aumento della frequenza cardiaca/respiratoria, delle palpitazioni e della sudorazione.
  • Il clitoride può contrarsi e ritirarsi temporaneamente durante l’orgasmo.
  • Spesso può avvenire anche che le donne durante l’orgasmo abbiano una sorta di eiaculazione di liquido denso, biancastro e filamentoso misto ad urina, questa evenienza è spesso percepita dalle donne come una cosa imbarazzante, tuttavia è un fatto assolutamente normale; a tal proposito leggi: Cos’è il liquido emesso da una donna durante l’orgasmo?.
  • L’ano della donna può contrarsi ritmicamente ed involontariamente per alcuni secondi durante l’orgasmo.
  • Si può verificare che, durante l’apice del piacere, i globi oculari si spostino molto in alto, al punto che le pupille siano quasi completamente nascoste dalla palpebra.
  • Durante l’orgasmo femminile, gli arti tendono ad irrigidirsi, specie quelli inferiori, ed è anche possibile che le dita delle mani e – più spesso – dei piedi tendano a piegarsi su sé stesse.
  • Tutta la zona vulvare diventa molto turgida, arrossata e gonfia.
  • Quando il piacere sessuale diventa intenso, si può verificare midriasi, cioè dilatazione delle pupille degli occhi.
  • L’eccitazione nella donna è visibile anche tramite i suoi capezzoli che si inturgidiscono proprio grazie agli stimoli sessuali.
  • Altro segno di orgasmo femminile è la pelle d’oca.

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Sesso: il sexy robot femminile e quello maschile con pene “bionico” [VIDEO]

MEDICINA ONLINE SEXY DOLLS BAMBOLA GONFIABILE ROBOT IA SESSO Realbotix USA Matt McMullen.jpgLe bambole gonfiabili sono ormai preistoria. La frontiera moderna delle sexy-dolls, le bambole del sesso, è rappresentata da veri e propri robot dotati di intelligenza artificiale che parlano, imparano e soddisfano ogni desiderio sessuale.

A realizzare questi “avatar” è la Realbotix fondata dall’americano Matt McMullen (che vedete in foto accanto ad un sexy robot), che ha attualmente sul mercato modelli solo femminili il cui costo, a seconda degli optionale, varia da 12.000 a 15.000 euro l’uno. Come rivela il Daily Star, un famoso quotidiano online britannico, l’azienda statunitense quest’anno farà uscire anche una versione maschile dei robot sessuali, a cui deve ancora dare un nome. “Il suo pene bionico sarà meglio di qualsiasi vibratore – spiega McMullen – e grazie a una speciale funzione potrà durare tutto il tempo necessario”. Nel frattempo già sono disponibili modelli femminili davvero molto realistici, giudicate voi guardando il video in QUESTO LINK.

Le bambole del sesso realistiche, seppur non “robotiche”, esistono già da diversi anni e sembrano delle persone vere, ad esempio guardate qui: Questa è la donna dei tuoi sogni, ma NON è una donna! In realtà è…

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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
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Differenza tra omosessuale, eterosessuale, bisessuale, asessuale, polisessuale e pansessuale

MEDICINA ONLINE TRADIMENTO GELOSIA SINDROME DI OTELLO OSSESSIONE GELOSIA PATOLOGICA NORMALE DIFFERENZE GEALOUS GIRL BOY MAN WOMAN LOVE WALLPAPER AMICIZIA RAPPORTO SESSO TRADIRE FIDANZATIL’orientamento sessuale di un individuo indica l’attrazione emozionale, romantica e/o sessuale di quella persona verso altri individui, che possono essere dello stesso sesso, di sesso opposto, entrambi o altro. È importante notare che l’orientamento sessuale è cosa distinta dal sesso biologico, dal sesso assegnato alla nascita e dall’identità di genere (cioè il genere a cui sente di appartenere, ovvero se la persona identifica sé stessa come maschio, come femmina o altro a prescindere dal proprio sesso assegnato alla nascita). Il concetto di orientamento sessuale usato per gli esseri umani è applicabile anche a numerose specie del mondo animale, dove sono riscontrati gli stessi tipi di orientamento che sono presenti anche nell’uomo (anche quello omosessuale, seppur non direttamente finalizzato alla conservazione della specie); tuttavia la sessualità animale è differente da specie a specie e da quella umana, e creare parallelismi precisi tra di esse è difficile.

Cause dell’orientamento sessuale

Allo stato attuale della ricerca scientifica, l’orientamento sessuale si definisce solitamente durante la prima infanzia, ma non esiste – tuttavia – un consenso definitivo tra gli scienziati su quali siano le esatte ragioni per cui una persona sviluppi o – secondo alcuni – possieda fin dalla nascita, un orientamento sessuale eterosessuale, bisessuale od omosessuale. Tendenzialmente le cause andrebbero ricercate in una combinazione di influenze genetiche, ormonali e ambientali, ma non sono emerse prove definitive al riguardo; per quanto concerne l’opinione diffusa secondo cui abusi sessuali, eventi traumatici o una cura o educazione errata dei figli possano influenzare lo sviluppo dell’orientamento sessuale, essa è priva di evidenze scientifiche. È invece largamente condiviso fra gli studiosi il fatto che l’orientamento sessuale non sia frutto di una scelta, così come non esiste alcuna evidenza che esso possa essere modificato artificialmente tramite le cosiddette “terapie riparative” usate per “convertire” un gay, una lesbica o un bisessuale in etero, tecniche che il nostro Staff ritiene non solo ridicole ed inutili, ma addirittura estremamente negative e controproducenti per il benessere psicologico delle persone che vi sono sottoposte, quasi sempre contro una effettiva volontà ed in contesti spesso fortemente influenzati da politiche conservative, povertà, scarso livello culturale e concetti religiosi profondamenrte anacronistici.

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Quando ci si rende conto del proprio orientamento sessuale?

Non esiste una risposta certa a questa domanda, tuttavia generalmente la percezione del proprio orientamento sessuale – similarmente all’identità di genere – comincia a definirsi tra la media infanzia e la prima adolescenza, ma varia enormemente da persona a persona ed è indipendente dall’attività sessuale vera e propria: ad esempio, un individuo può sentire di essere eterosessuale, bisessuale, omosessuale o altro anche prima di avere avuto rapporti sessuali, e viceversa, e la stessa cosa avviene per l’identità sessuale. Va inoltre considerato che la presenza di pregiudizio e discriminazione nella società costituiscono un impedimento, per le persone con orientamento sessuale omosessuale o bisessuale, a comprendere appieno il loro orientamento: può ad esempio accadere che un adolescente provi attrazione per coetanei dello stesso sesso, ma nasconda agli altri ed a sé stesso tale preferenza per paura del giudizio degli altri, di commettere un peccato “religioso”, di essere “bullizzato” o di deludere i propri genitori, soprattutto se ciò avviene in un contesto di modeste dimensioni, dove “le voci corrono”, come ad esempio un piccolo paese. Nascondere le proprie preferenze sessuali o la propria identità sessuale, qualora questi non rientrino in un antiquato concetto di “normalità”, è – nella maggioranza dei casi – fonte di profonda angoscia.

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Orientamento sessuale eterosessuale

Eterosessualità è il termine sociale applicato a quelle persone che si sentono attratte sentimentalmente ed eroticamente da persone del sesso opposto. Un uomo eterosessuale sarà attratto dalle donne ed una donna eterosessuale sarà attratta dagli uomini. L’eterosessualità costituisce l’orientamento sessuale attualmente prevalente (sia fra gli esseri umani che in quasi tutte le specie animali, salvo alcune eccezioni), definendo la capacità riproduttiva delle specie e permettendo la riproduzione e la sopravvivenza della specie umana. Una società completamente omosessuale impedirebbe la riproduzione ed la sopravvivenza della specie. L’orientamento sessuale eterosessuale è rappresentato dalla comparsa nella sfera della coscienza (consapevolezza piena) di una preponderanza di sentimenti, pensieri erotici e fantasie sessuali (nella maggioranza dei casi a partire dalla pubertà) che riguardano individui di sesso opposto al proprio.

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Orientamento sessuale omosessuale

L’omosessualità è il termine sociale applicato a quegli individui che esprimono attrazione psicofisica per individui dello stesso sesso. Definisce in modo specifico la relazione intercorrente tra un maschio con un altro maschio (genericamente indicata oggi con il termine “gay“) oppure la relazione intercorrente tra una femmina con un’altra femmina (genericamente indicata con il termine “lesbica“). L’orientamento omosessuale è rappresentato dalla comparsa nella sfera della coscienza (consapevolezza piena) di una preponderanza di sentimenti, pensieri erotici e fantasie sessuali che riguardano un individuo dello stesso sesso. È da non confondere con l’effeminatezza – sebbene le due cose vengano popolarmente spesso accostate – che non costituisce un carattere peculiare dell’omosessualità, anche se può rappresentarne una delle forme. L’omosessualità può rimanere latente per tutta la vita, oppure può emergere ma essere tenuta nascosta al pubblico o essere ammessa pubblicamente (“coming out“).

Leggi anche: Profilattico: i consigli per evitare che si deteriori e come comportarsi quando si rompe durante il rapporto

Orientamento sessuale bisessuale

La bisessualità è definita come attrazione verso persone di entrambi i sessi, cioè sia maschi che femmine, con eguale intensità e forza (senza giungere mai a “scegliere” definitivamente nessuno dei due orientamenti precedenti) o con la predilezione per uno dei due sessi senza però disdegnare il sesso opposto. L’orientamento bisessuale è rappresentato dalla comparsa nella sfera della coscienza (consapevolezza piena) di sentimenti, pensieri erotici e fantasie sessuali che riguardano indistintamente, sia persone di sesso omologo, sia persone di sesso differente. In alcuni casi l’individuo può sentirsi eterosessuale od omosessuale per un certo periodo della vita per poi identificarsi come bisessuale, oppure sentire di essere bisex “da sempre”. Nella sub-cultura giovanile emo ha sempre più preso piede la valenza positiva del concetto di bisessualità.

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Asessualità

Il termine “asessualità” (dove la prima “a” deriva dall’alfa privativo greco ed indica “mancanza di”) indica la totale assenza di attrazione verso qualsiasi genere/sesso, quindi sia verso il proprio che per quello opposto. Il movimento asessuale ha evidenziato l’esistenza di due elementi dell’attrazione, quello erotico e quello romantico, che nell’ambito dell’orientamento individuale possono esistere anche separatamente. Oltre a chi non prova nessuna forma o grado di attrazione la comunità asessuale include coloro la cui attrazione possiede la componente emozionale ma non quella erotica ed anche coloro che hanno uno scarso livello di attrazione verso qualsiasi sesso.

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Pansessualità

La pansessualità è un orientamento sessuale caratterizzato da una potenziale attrazione (estetica, sessuale o romantica) per delle persone, indipendentemente dal loro sesso e identità di genere. Questo potrebbe includere (ad una prima differenza quindi dalla bisessualità) anche una potenziale attrazione per persone che non rientrano nella concezione binaria di maschio/femmina, come ad esempio gli individui che si identificano con entrambi o nessuno dei due generi binari, o ancora individui che invece si identificano in un genere diverso da quello che era stato assegnato loro alla nascita. La pansessualità è spesso definita come la capacità di amare una persona, indipendentemente dal suo genere assegnato alla nascita, dal suo sesso biologico, dalle sue preferenze sessuali e dalla sua identità sessuale. Altra differenza con la bisessualità (e con tutti gli altri tipi di sessualità), è che un pansessuale non considera il sesso o il genere di una persona quando essa può essere di interesse. Le stesse persone sono viste come tali, come persone alle quali interessarsi: viene quindi a mancare il fatto che ci si può interessare, o si può provare attrazione per una persona di un sesso o di generi specifici, come è invece per tutti gli altri orientamenti sessuali, in quanto la concezione stessa di sesso della persona, nel momento in cui stia suscitando qualcosa a livello affettivo o attrattivo, non viene affatto presa in considerazione. Un bisessuale è cosciente di essersi ora innamorato di una donna, ora di un uomo; un pansessuale, invece, sarebbe più a suo agio a dire che si è innamorato di una persona che gli è piaciuta. Inoltre, non si deve compiere l’errore comune di confondere il prefisso “pan-” (termine greco che significa “tutto”) con il fatto che ai pansessuali possano piacere esteticamente e/o romanticamente tutte le persone del mondo: “pan” è inteso come “tutti i generi di persona”, non come “tutte le persone”. E paradossalmente, infatti, i pansessuali risultano molto selettivi e attenti nel valutare il grado di interesse provato verso qualcuno. Non sarebbe strano infatti se un pansessuale trovasse poco o per niente attraente una persona molto osannata dalla maggior parte delle altre persone ad esempio perché considerata bellissima: per i pansessuali il gusto personale conta più di tutte le possibili influenze culturali esterne.

Polisessualità

La polisessualità viene adoperata dalle persone che ritengono di poter essere attratte da persone di sesso e genere diverso, ma non vogliono identificarsi come bisessuali, poiché ciò implicherebbe l’esistenza di soli due generi sessuali (il binarismo di genere).

Importante: alcune delle definizioni contenute in questo articolo sono soggette a cambiamenti nel tempo e non tutti i ricercatori, medici e psicologi le intendono nello stesso identico modo.

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Come si pratica un buon sesso orale ad un uomo?

MEDICINA ONLINE KISSING SIDE BACIARE DESTRA SINISTRA LATO AMORE COPPIA DIVORZIO LITIGIO MATRIMONIO FIDANZATO PARTNER UOMO DONNA AMORE SESSO SEX WALLPAPER GIRL MAN BOY WOMAN SAD COUPLE HIUna giovane lettrice ci ha scritto chiedendoci consigli su un argomento di cui non riesce a parlare con le proprie coetanee perché la imbarazza. La richiesta è la seguente: “Sto insieme al mio ragazzo da tempo ormai, ma io NON HO PROPRIO IDEA di come soddisfarlo tramite il sesso orale, quindi mi servirebbero consigli spiegati in maniera molto elementare, senza parole troppo tecniche, grazie”.

Cara lettrice, ti anticipiamo che per quanto riguardo il sesso orale all’uomo (chiamato anche “fellatio”, pronuncia “fellazio”), non c’è una vera e propria tecnica “giusta” o “sbagliata”: ognuno ha dei gusti soggettivi! Inoltre in certi momenti è preferibile lasciarsi andare alle emozioni del momento, piuttosto che fare la “lista” delle cose da fare e da non fare. Ad ogni modo ti consigliamo di non iniziare a stimolare subito il pene, bensì di partire baciando il partner prima sulla bocca, poi spostandosi lentamente sul petto, sulla pancia, sul pube e solo alla fine rivolgi le tue attenzioni sullo scroto (la “sacca” che contiene i testicoli) ed infine sul suo pene: creerai un crescendo di eccitazione nel tuo partner.

La posizione perfetta non esiste: alcuni uomini preferiscono stare stesi a letto, altri preferiscono stare seduti, altri ancora adorano stare in piedi perché hanno una sensazione di maggiore dominio sulla partner. Neanche il luogo “perfetto” esiste: evita solo di farlo in posti dove potresti incorrere in reati, come ad esempio in luoghi pubblici. I consigli che seguono valgono ovviamente sia in caso di coppie eterosessuali che omosessuali.

Iniziamo

La stimolazione del pene potrebbe iniziare con piccoli baci lungo l’asta, tutto intorno, mentre lo carezzi con entrambe le mani, oppure usando una mano sull’asta e posando l’altra sui testicoli, massaggiandoli delicatamente: ricorda che sull’asta – se turgida -puoi massaggiare in modo più intenso, ma i testicoli devono essere manipolati con più dolcezza rispetto all’asta del pene ed al glande: stringere troppo i testicoli potrebbe essere molto doloroso per il partner. Gioca con la pelle del prepuzio, con la lingua e con le labbra fino a che scoprirai il glande, cioè la parte alta del pene. Considera che il glande è la parte più sensibile e delicata del sesso maschile, inseme al frenulo (quello che comunemente si chiama “filetto”, vedi immagine in basso) e che è sensibilissimo alle stimolazioni delicate. Attenzione però: usare una stimolazione troppo intensa su queste parti, potrebbe causare disagio, dolore o traumi al partner.

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Mostrati eccitata da quello che stai facendo

Usa delicatezza, ma anche energia e passione: all’uomo piace molto l’idea che la partner abbia voglia di fargli sesso orale e che abbia voglia di eccitarlo fino a fargli raggiungere il piacere. Uno dei segreti per eccitare un uomo è dimostrargli che tu sei eccitata da lui e da quello che gli stai facendo: trasmettere al tuo partner il messaggio che stai facendo una cosa “solo per fargli un piacere” è, nella maggioranza dei casi, la cosa peggiore che tu possa fare anche se in realtà – per alcuni uomini – l’idea di “costringere” la propria donna a fargli una fellatio potrebbe essere fonte di eccitazione. Rimane comunque valido il fatto generale che mostrarti “annoiata” può raffreddare anche il partner più focoso.

A questo punto puoi massaggiare il pene su e giù con le mani mentre inserisci il suo glande in bocca ritmicamente, oppure inserire solo il suo glande in bocca senza usare le mani, oppure ancora alternare un massaggio solo con le mani e solo con la bocca. Il movimento tra mani e bocca non deve essere per forza “parallelo”: la bocca può ad esempio muoversi più o meno velocemente rispetto alle mani e/o nella medesima o diversa direzione. Il “trucco” principale è scoprire come a lui piace di più: più l’uomo è eccitato e più il suo pene tende ad essere gonfio e turgido, quindi, capito il movimento che a lui piace di più, insisti su quello (cambiandolo di tanto in tanto, altrimenti anche il gesto più eccitante può essere noioso se ripetuto sempre uguale). Alterna movimenti più rapidi a movimenti più lenti, ma sempre con un buon ritmo, e quando inserisci il suo glande in bocca, prova ad “aspirarlo”. Gioca con la tua lingua, muovendola ritmicamente. Mordicchia il glande, ma senza stringere troppo!

Puoi tenere gli occhi chiusi, ma un fatto che generalmente piace agli uomini è che la donna (o l’uomo) li guardi durante la fellatio: quindi guarda il tuo partner negli occhi con l’espressione più sensuale di cui sei capace e sposta la vista tra il suo viso ed il suo pene.

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Accarezzalo sui testicoli con le dita e, solo se lui lo gradisce, puoi provare ad inserire un dito (ad esempio l’indice o il medio) nel suo ano per massaggiargli la prostata (il “punto L), muovendolo delicatamente avanti ed indietro e premendo sulla ghiandola prostatica, mentre magari col pollice gli massaggi la zona perineale (quella posta tra lo scroto e l’ano), come mostra l’immagine in alto. Evita solo di inserire il dito nell’ano troppo in profondità, a meno che lui non lo gradisca, e con troppa foga, specie se hai le unghie lunghe (in quest’ultimo caso potresti procurargli una lesione anche grave!). ATTENZIONE: molti uomini non gradiscono questa pratica, quindi chiediglielo prima di farlo. Per approfondire questo argomento, leggi anche: Punto G maschile: trovare e stimolare il punto L per provare orgasmi più intensi ed aumentare la forza dell’eiaculazione

L’orgasmo si avvicina: cosa fare?

Per prima cosa ti chiederai: come fare a capire quando si avvicina l’orgasmo? Anche se lui non te lo dice, il suo corpo parla per lui: il suo respiro inizia ad essere accelerato, ansima, l’asta del pene e soprattutto il glande diventa più turgido. A quel punto devi decidere se farlo eiaculare nella tua bocca o no. Se vorresti farlo eiaculare ed eventualmente ingoiare il suo liquido seminale, ma proprio non sopporti il suo sapore, potresti far leggere al tuo partner questo articolo: Come avere un’eiaculazione più abbondante e migliorare sapore, odore, colore e densità dello sperma?

Se non vuoi lo che sperma finisca nel tuo cavo orale, togli il glande dalla tua bocca ed inizia a stimolarlo dolcemente con le mani, senza fretta e senza stringerlo troppo ma in maniera decisa (evitando però di bloccare l’uretra a livello del frenulo) e sempre più rapida. Se ti stanchi con una mano, può cambiare braccio: masturbalo finché non viene nelle tue mani o su un fazzoletto. Oppure puoi continuare a tenere il glande in bocca continuando a massaggiarlo con le mani, dicendogli di avvertirti quando sta per eiaculare ed al momento giusto sposta il pene in direzione diversa dalla tua bocca (e dal tuo viso, se ti da fastidio l’idea che ti eiaculi sulla faccia). Evita solo di essere indecisa e di interromperti a metà mentre lui sta eiaculando: ciò non è di certo molto gradito dall’uomo e potrebbe rovinare inevitabilmente il momento. Evita anche di stringere troppo l’asta del pene mentre lo sperma sta uscendo: potresti stringere l’uretra (il condotto attraverso cui passa il liquido seminale) dando una sensazione di fastidio.

Durante l’orgasmo, solo se l’uomo lo gradisce, prova ad inserire un tuo dito nel suo ano: la pressione sulla sua prostata potrebbe aumentare il piacere (attenzione: a molti uomini non piace!). Al termine dell’orgasmo, rallentati e poi fermati rapidamente dal momento che il partner potrebbe provar fastidio ad essere ulteriormente stimolato nel periodo refrattario che segue l’eiaculazione.

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E’ possibile portare avanti una relazione se il sesso è insoddisfacente?

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Cara signora, è molto difficile rispondere ad una domanda del genere, così soggettiva: una coppia può sopravvivere ad eventi tragici, mentre un’altra può finire per una sciocchezza. Parimenti una storia senza un sesso soddisfacente può continuare tanti anni in modo comunque appagante, mentre una storia “tutto sesso” può “bruciarsi” subito: non esistono regole, in amore!

E’ però innegabile che l’intesa sessuale è certamente molto importante in una coppia, ma è anche vero che con gli anni anche le coppie più “focose” tendono ad avere un po’ meno attrazione sessuale e ciò capita praticamente a tutte le coppie ed è normale. I figli (ed i nipoti) che crescono, la crisi economica, l’avanzare degli anni, i problemi di erezione (lui) e di lubrificazione (lei), gli acciacchi dell’età, l’aumento della pornografia online e relativo effetto Coolidge, i chili di troppo accumulati a causa di un metabolismo che dopo i 30 anni non fa altro che calare… Tutto questo può ovviamente “raffreddare” gli animi e far prediligere alla coppia attività più rilassanti. Ciò non significa che da una certa età in poi “i giochi son chiusi”, anzi, è importante che da ambo i partner ci sia la volontà di mantenere accesa la fiamma del desiderio, per quanto possibile, organizzando cenette fuori, viaggi, usando vestiti più “provocanti” in certe occasioni, facendo il bagno insieme…

Diverso è invece se il sesso è insoddisfacente fin dai primi anni del rapporto: in questo caso, secondo la nostra esperienza, è ben difficile – anche se non impossibile – che la coppia sopravviva, a meno che entrambi i partner non siano “asessuali“.

Se credi di vivere una crisi di coppia, prenota la tua visita e, grazie ad una serie di colloqui riservati, riuscirete a risolvere definitivamente il vostro problema.

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Migliorare la sessualità femminile con pochi semplici esercizi

MEDICINA ONLINE FITNESS SEXY WOMAN PESI PALESTRA GIRL HP PESO ALTEZZA SPORT GINNASTICA STRETCHING GYM WORKOUT PROTEINE INTEGRATORI AMINOACIDI BCAA GLUTAMINA ALFA LIPOICO CARNITINA TERMOGENICO MUSCOLI MASSA GRASSA CARDIO.jpgAbbiamo visto nel post precedente come l’attività fisica sia importante per mantenere una sessualità sana nell’uomo. Le stesse indicazioni vanno bene naturalmente anche per le donne che hanno – e a volte se ne dimenticano – nel proprio corpo, l’arma più potente dell’universo conosciuto per ravvivare un rapporto apparentemente destinato all’eutanasia.

Allenare la sessualità della donna
Praticare un’attività sportiva con regolarità e impegno aiuta a tenere allenata e funzionale anche l’attività sessuale femminile. Anche per le donne vale l’indicazione di praticare tutti quegli sport che migliorano la funzionalità dell’apparato cardiocircolatorio e la resistenza come il jogging, la marcia veloce, il ciclismo o il nuoto. L’importante è che siano sport e attività motorie che si prolungano nel tempo, almeno per 30/40 minuti, praticati a ritmi moderati. L’attività fisica aiuta a produrre serotonina, il neurotrasmettitore del buon umore, a migliorare la fiducia in sé e naturalmente ad armonizzare l’aspetto fisico.

Entrare in sintonia con il lato più sensuale del proprio corpo
Per le donne possono anche essere indicate le attività fisiche con esercizi che aiutano a migliorare la consapevolezza del proprio corpo, aumentare la sinuosità dei movimenti e renderle più attraenti agli occhi degli uomini. Gli allenamenti dedicati alle zone del corpo considerate più sexy (glutei, gambe, fianchi, lombari) possono aiutare le donne ad entrare in sintonia con il lato più sensuale del proprio corpo, così da renderle più ricettive e più interessate al sesso oltre che ovviamente più attraenti agli occhi del partner.

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Movimenti sinuosi per essere più attraenti con la Pole Dance
Tra gli esercizi che ultimamente sembrano andare molto di moda c’è la Pole Dance, cioè il ballare attorno al palo. Questa abbina la flessuosità del ballo alla sensualità dei movimenti. Una volta imparata, oltre a rendere il vostro corpo più sinuoso, potrete anche vedere l’effetto sul vostro partner. Un consiglio che do ad alcune pazienti desiderose di riaccendere una passione ormai flebile nel loro partner, è di fare un corso di Pole Dance senza dirlo al marito/fidanzato per poi fargli vedere – tra il serio e l’ironico – quello che si è imparato facendogli una sorpresa, magari per il suo compleanno: vi assicuro che sarà un regalo che difficilmente si dimenticherà!

Balli di coppia e danza del ventre
Anche i balli di coppia possono rivitalizzare la sessualità, soprattutto se fatti con il proprio compagno. Provare qualcosa di nuovo insieme, soprattutto se sensuale come ad esempio un tango, può aiutare a migliorare l’intesa di coppia sia dentro che fuori dal letto. Se invece proprio non riuscite a trascinare con voi il vostro partner potreste pensare ad un corso di danza del ventre. Questa insegna ad usare il proprio corpo e si concentra ovviamente sul bacino, ciò vi aiuterà a tenerlo tonico e vi regalerà anche un nuovo modo di controllarlo e muoverlo durante l’amplesso sessuale. Anche per la danza del ventre vale il consiglio dato per la Pole Dance: imparatelo di nascosto e una sera stupite il vostro partner facendo un piccolo spettacolo solo per lui!

Basta poco per far riesplodere la vostra sensualità
Viviamo in un momento di crisi economica, ma se non avete i soldi per pagarvi un corso in palestra sappiate che non avete comunque scuse: con pochi euro potrete infatti procuravi lo strumento del piacere per eccellenza. Sto parlando ovviamente… dell’hula-hoop! Andate nella vostra cantina e probabilmente ne troverete uno, oppure rubatelo a vostra figlia piccola. Questo apparentemente innocuo strumento racchiude invece una esplosione di sensualità visto che può aiutarvi a migliorare muscolatura, vascolarizzazione, coordinazione, ritmo e resistenza proprio nella zona che è più importante durante il rapporto sessuale. Inoltre un quarto d’ora/mezz’ora al giorno di hula-hoop con in sottofondo un po’ della vostra musica ritmata preferita, vi aiuterà a sentirvi un po’ più giovani, migliorare il vostro umore e bruciare anche 250 calorie in 30 minuti. Questo vi permetterà di migliorare il vostro aspetto fisico ed anche la vostra percezione di sensualità.

Ricordate: il vostro corpo è un’arma di seduzione straordinaria a qualsiasi età: basta allenarlo ed anche il più freddo degli uomini si scioglierà come neve al sole!

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Perché la festa della donna si festeggia l’8 marzo e si regala la mimosa?

MEDICINA ONLINE DONNA FESTA DELLA DONNA GIORNATA INTERNAZIONALE FESTIVITA VIOLENZA DATA FIORE MIMOSA PERCHE SI FESTEGGIA SI REGALA FEMMINE FESTA UOMO NATURA AMORE REGALARE.jpgLa “Festa della donna”, più correttamente chiamata “Giornata internazionale della donna”, ricorre l’8 marzo di ogni anno, per ricordare sia le conquiste sociali che le discriminazioni e le violenze di cui le donne sono state e sono ancora oggetto in ogni parte del mondo, anche se – per ricordare queste ultime –  dal 1999 è stata istituita la “Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne” che ricorre ogni anno il 25 novembre. Anche se la festa della donna in Italia si festeggia dal 1922 in poi, la ricorrenza è una occasione fissa negli Stati Uniti già da più di un decennio prima, dal 1909.

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Perché la festa della donna si festeggia proprio l’8 marzo?

Anche se la risposta a tale domanda è ben definita, sono ancora tante le leggende circolate – e che circolano ancora – negli anni sull’origine della ricorrenza. Tra le più gettonate quella secondo la quale l’8 marzo si ricorda la morte di centinaia di operaie, uccise nel rogo di una fabbrica di Cottons divampato a New York nel 1908, o ancora la repressione poliziesca di una manifestazione sindacali di operaie tessili di New York. Niente di più falso: la festa della donna nacque negli Stati Uniti come il ‘Woman’s Day’, il giorno della donna, il 3 maggio 1908, quando durante una conferenza del Partito socialista di Chicago, la socialista Corinne Brown prese la parola, causa l’assenza dell’oratore ufficiale designato, discutendo dello sfruttamento operato dai datori di lavoro nei confronti delle operaie e delle discriminazioni sessuali subite in termini salariali e di orario di lavoro. Quell’iniziativa non cambiò la situazione delle donne nell’immediato, ma alla fine dell’anno il Partito socialista americano raccomandò a tutte le sezioni locali di riservare l’ultima domenica di febbraio 1909 all’organizzazione di una manifestazione in favore del diritto di voto femminile. Negli Stati Uniti la prima e ufficiale giornata della donna fu celebrata il 23 febbraio 1909 e verso la fine dell’anno, a New York, scioperarono ventimila camiciaie. Un segnale decisivo per la popolazione femminile. Il successivo 27 febbraio alla Carnegie Hall, tremila donne celebrarono ancora il Woman’s Day. Ma sarà solo nel 1910 che le socialiste americane, durante la Conferenza internazionale della donna a Copenaghen, proposero di istituire una comune giornata dedicata alla rivendicazione dei diritti delle donne. Mentre negli USA la festa continuò a essere celebrata a fine febbraio, alcuni paesi europei come Germania, Austria e Svizzera, iniziarono a festeggiare la giornata della donna il 19 marzo.

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L’8 marzo durante la Prima Guerra Mondiale ed in Italia

Durante gli anni della Prima Guerra Mondiale, le celebrazioni furono interrotte, fin quando l’8 marzo 1917, a San Pietroburgo, le donne guidarono una grande manifestazione che rivendicava la fine della guerra. Manifestazioni e proteste esplosero in tutto il paese, portando al crollo dello zarismo. L’8 marzo 1917 rimase nella storia a indicare l’inizio della Rivoluzione russa di febbraio, una data scelta anche dalle donne durante la seconda conferenza internazionale delle donne comuniste nel 1921, fiche fissarono all’8 marzo la ‘Giornata internazionale dell’operaia’. In Italia la Giornata internazionale della donna si tenne per la prima volta nel 1922, per iniziativa del Partito comunista d’Italia, che la celebrò il 12 marzo, prima domenica successiva all’8 marzo. Il 16 dicembre 1977, l’Assemblea generale delle Nazioni Unite propose a ogni paese di dichiarare un giorno all’anno la ‘Giornata delle Nazioni Unite per i diritti delle Donne e per la pace internazionale’ e di comunicare la decisione presa al Segretario generale. L’Assemblea riconobbe l’8 marzo, che già veniva festeggiato in diversi paesi, come la data ufficiale.

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Perché l’8 marzo si regalano le mimose alle donne?

La scelta del fiore della mimosa come fiore simbolo della celebrazione, questa risale all’8 marzo 1946, quando, con la fine della guerra, l’8 marzo venne festeggiato in tutta Italia e tre donne iscritte all’Unione donne italiane (Udi) Rita Montagnana, Teresa Noce e Teresa Mattei, proposero di usare questo fiore come simbolo in quanto la mimosa fiorisce proprio nei primi giorni di marzo.

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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine

Come si fa a capire se una ragazza è vergine o no?

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Dal punto di vista teorico, la verginità vaginale di una donna è correlata all’integrità di una membrana chiamata “imene”, che ricopre l’esterno dell’apertura della vagina:

  • se l’imene è integro, allora si presume che nessun pene sia mai penetrato nella vagina e che la donna sia vergine;
  • se l’imene è lacerato o assente (vedi immagine in alto, alla voce “orifizio vaginale aperto”), allora si presume che la donna sia stata già penetrata in vagina da un pene e quindi la donna non sia più vergine.

Quanto detto non è però sempre vero, per varie ragioni:

  • un imene lacerato o assente non indica necessariamente il fatto che la donna sia stata penetrata da un pene: l’imene si lacera anche in seguito alla penetrazione di dita (ad esempio durante la masturbazione fatta dalla donna stessa o da altre persone) oppure alla penetrazione di altro oggetto (ad esempio un sex toy come questo), o anche in seguito a traumi o patologie;
  • un imene parzialmente lacerato potrebbe indicare che non c’è stata una vera penetrazione peniena completa, ma solo uno o più tentativi di penetrazione non riusciti;
  • un imene assente non indica necessariamente che la donna sia stata penetrata: alcune donne possono nascere con una agenesia congenita dell’imene, cioè senza averlo del tutto fin dalla nascita;
  • un imene presente ed integro non indica necessariamente che la donna non sia mai stata penetrata (completamente o parzialmente, da pene, dita o altri oggetti) dal momento che alcuni imeni sono talmente elastici da resistere a vari tentativi di penetrazione peniena;
  • un intervento chirurgico come l’imenoplastica è in grado di ricostruire un imene lacerato, restituendo teoricamente la verginità alla donna;
  • un imene parzialmente lacerato potrebbe apparire integro ad un occhio meno esperto:
  • anche un imene integro può apparire parzialmente lacerato ad occhio meno esperto, per la normale presenza di uno o più forellini che permettono la fuoriuscita del sangue mestruale (vedi foto in alto: imene anulare, sepimentato e cribroso);
  • un imene potrebbe essere assente anche a causa di una imenotomia, cioè un intervento chirurgico in cui l’imene viene inciso. E’ una operazione che si rende necessaria in caso di “imene imperforato congenito“, cioè quando l’imene non presenta i normali forellini necessari per far defluire il sangue durante le mestruazioni, situazione che porta ad “ematocolpo” ed “ematometra“, cioè alla dolorosa raccolta di sangue rispettivamente nella vagina e nella cavità uterina.

Da quanto detto appare quindi chiaro che è estremamente difficile dire con certezza se una donna sia vergine o no unicamente osservando il suo imene, inoltre in questa sede stiamo considerando solo la verginità relativa alla vagina: non è detto che una donna “vaginalmente vergine” non abbia mai avuto alcun rapporto sessuale; ad esempio potrebbe aver avuto uno o più rapporti anali e/o orali.

Che cos’è l’imene?

L’imene è una membrana mucosa che ricopre l’esterno dell’apertura della vagina. Nel primo rapporto completo solitamente avviene la deflorazione, cioè la rottura dell’imene, evento che viene fatto coincidere con la perdita della verginità. Molti pensano che, finché si è vergini – cioè finché non avviene la rottura di questa membrana – rimanere incinta sia impossibile, ma ciò non è vero. Come già prima accennato, l’imene – anche quando è integro – non è infatti a “tenuta stagna”, bensì possiede una piccola apertura (a volte anche più di una, di grandezza variabile, come potete vedere sul lato sinistro della foto in alto). Tali forellini permettono il normale passaggio verso l’esterno del sangue mestruale e delle secrezioni: un imene nato senza aperture, impedirebbe tale deflusso, causando i prima citati ematocolpo ed ematometra e rendendo necessaria una imenotomia.

Leggi anche: Rottura dell’imene (deflorazione): come avviene, è dolorosa?

Come individuare l’imene? Com’è fatto un imene integro?

L’imene è situato subito prima dell’inizio della vagina, non in profondità, appena dopo le piccole labbra. Una donna lo può vedere anche da sola, usando uno specchietto, sedendosi sul bidet a cosce aperte e con una fonte di luce davanti: se l’imene è integro si vede una specie di plica di tessuto carnoso, rosa-rosso, attaccata alle pareti vaginali subito all’interno delle piccole labbra, che non chiude completamente l’orifizio vaginale. Solitamente nel mezzo dell’imene, anche se ancora integro, vi sono uno o più forellini fisiologicamente necessari per la fuoriuscita delle mestruazioni anche prima del primo rapporto, come già prima più volte accennato.

Leggi anche: Come si fa a capire se l’imene si è davvero rotto o no?

Com’è fatto un imene lacerato?

Quando la donna non è più vergine – o comunque in tutti quei casi in cui l’imene è stato lacerato – il tessuto che compone l’imene potrà apparire in vari modi:

  • come un anello di tessuto di colore uguale alla mucosa vaginale, inserito tutt’intorno all’ingresso della vagina;
  • come dei resti di tessuto come delle piccole sporgenze rosa-rosse.

Potrebbe anche essere praticamente non più visibile, specie se la donna ha già avuto vari rapporti, vedi immagine in alto sul lato destro.

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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine

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