Uno studio americano segnala la possibile efficacia preventiva esercitata dall’avocado rispetto alle patologie cardiovascolari. La ricerca dell’Università della Pennsylvania si è concentrata sulla varietà Hass ed è stata presentata nel corso dell’American Society for Nutrition Scientific Sessions and Annual Meeting at Experimental Biology.
Il dott. Li Wang, che ha coordinato lo studio, spiega: «il consumo di avocado diminuisce il numero delle particelle di colesterolo LDL piccolo e denso nei soggetti in sovrappeso e obesi».
Il colesterolo “piccolo e denso” è quello che preoccupa di più i medici perché rappresenta il principale fattore di rischio cardiovascolare. I ricercatori hanno esaminato un campione di soggetti obesi o in sovrappeso, assegnandoli in maniera casuale al consumo di un avocado della varietà Hass o a una dieta senza avocado ma in ogni caso a basso tenore di grassi. Stando ai dati resi noti da Wang e dalla coautrice della ricerca Penny Kris-Etherton, entrambe le diete avevano come risultato la diminuzione del colesterolo LDL, ma solo quella a base di avocado riusciva a ridurre in maniera significativa il numero di particelle di lipoproteine (LDL-P). Seguendo la dieta senza avocado non si registravano differenze in quest’ultimo parametro.
Continua la lettura su https://www.italiasalute.it/12387/L’avocado-fa-bene-al-cuore-e-non-fa-ingrassare.html
Leggi anche:
- Quali sono i cibi con più vitamina C, vitamina E, magnesio e beta carotene?
- Il potere degli antiossidanti: le vitamine A ed E contrastano l’invecchiamento della pelle
- A che serve la vitamina B12? L’importanza in gravidanza e allattamento
- Vitamina A (retinolo): a cosa serve, cosa provoca la sua carenza e quali alimenti ne sono ricchi?
- Assumi abbastanza vitamina D? I sintomi che indicano la sua carenza e i cibi che ne contengono in abbondanza
- Aumentare il ferro in modo naturale, specie in gravidanza
- Acido folico (vitamina B9): a cosa serve, in quali alimenti trovarlo e perché è importante prima e durante la gravidanza
- Beta carotene: cos’è, a cosa serve e in quali cibi lo trovo?
- Anemia da carenza di ferro: cause, sintomi e cure
- Ecco come il nostro corpo ci segnala la carenza di vitamine
- Prendere il sole fa bene alla salute del cuore: la vitamina D riduce il rischio di coronaropatia
- Hai voglia di un cibo in particolare? E’ il tuo corpo che ti rivela le carenze nutrizionali che hai
- Proteggere la pelle dal freddo e prevenirne l’invecchiamento: l’importanza degli integratori di vitamine
- Vitamina K: perché è importante per i neonati
- Differenza tra prosciutto di Parma e San Daniele
- Differenza tra prosciutto e culatello
- Differenza tra prosciutto crudo e speck
- Differenza tra prosciutto cotto, crudo ed affumicato
- Differenza tra culatello e coppa
- Differenza tra prosciutto crudo e prosciutto crudo magro
- Differenze tra merluzzo, nasello, baccalà o stoccafisso
- Differenza tra vino rosso, bianco e rosato
- Differenze tra noci ed arachidi: calorie ed idee in cucina
- Differenza tra pepe nero e peperoncino: proprietà, calorie ed idee in cucina
- Differenza tra pizza e piadina: calorie ed idee in cucina
- Differenza tre Parmigiano Reggiano e Pecorino Romano: calorie ed idee in cucina
- Differenze tra parmigiano e grana: colesterolo, valori nutrizionali e dieta
- La mortadella fa ingrassare o dimagrire? Quante calorie e colesterolo ha?
- Aceto balsamico su carne, pesce, verdura, frutta, formaggio e dolci
- Differenze fra cotechino e zampone
- Differenze tra i vari tipi di parmigiano
- Prosciutto di Parma: come riconoscere l’originale dalle imitazioni
- Parmigiano Reggiano: si può mangiare in gravidanza?
- Il mio bambino può mangiare il parmigiano? A che età iniziare?
- E’ vero che cucinare i cibi al microonde fa male alla salute?
- Quanto la cottura modifica i nostri cibi?
- L’alluminio è nemico dei cibi e dannoso per la salute?
- Tumore del colon retto: sintomi iniziali, tardivi e ritardo nella diagnosi
- Crudo o cotto: come la cottura bollito cambia il peso del cibo [TABELLA]
- Crudo o cotto: come la cottura arrosto cambia il peso del cibo [TABELLA]
- No ai cibi troppo cotti: l’eccessiva cottura distrugge vitamine e nutrienti
- La crosticina della carne alla griglia fa male al tuo cuore
- I dieci motivi per cui non riesci a dimagrire anche se ci provi da anni
- Quanto peso perdiamo ogni volta che andiamo in bagno?
- Cosa succede al tuo corpo quando smetti di mangiare pasta e pane
- Quante calorie contiene la pasta? Ecco i consigli per mangiarla senza ingrassare
- Glucomannano, l’integratore che nel tuo stomaco aumenta di 100 volte il proprio volume, ti sazia e ti impedisce di mangiare troppo
- Shirataki, la pasta senza carboidrati e senza glutine che non fa ingrassare e può essere consumata anche da celiaci e diabetici
Lo staff di Medicina OnLine
Se ti è piaciuto questo articolo e vuoi essere aggiornato sui nostri nuovi post, metti like alla nostra pagina Facebook o seguici su Twitter, su Instagram o su Pinterest, grazie!
In tempi di crisi economica, molte cose che ci circondano hanno una qualità più bassa. Può capitare di avere una macchina meno bella o un cellulare meno potente: ma chi se ne importa? Sono semplici oggetti! Il vero problema è quando la mancanza di soldi si riflette sul cibo che mangiamo e quindi, inevitabilmente, sulla nostra salute. La crisi economica pesa infatti molto anche sulla qualità dei cibi e per risparmiare si diffonde l’utilizzo di ingredienti ‘low cost’ che spesso nascondono frodi e adulterazioni”. E’ la denuncia della Coldiretti, secondo cui dall’inizio della crisi a oggi è aumentato del 248% il valore di cibi e bevande sequestrati dai Nas perché “adulterati, contraffatti o falsificati”. Nel 2013 in Italia sono stati sequestrati beni e prodotti per un valore di 441 milioni di euro, soprattutto prodotti base come la carne (25%), pane e pasta (15%), latte e derivati (9%), vino ed alcolici (7%); elevata la percentuale di sequestri riferiti alla ristorazione (18%).
La carenza di vitamina D può svilupparsi per svariate ragioni, riconducibili ad un’insufficiente apporto alimentare, ad un’inadeguata esposizione al sole (in particolare ai raggi UVB), ad un aumentato fabbisogno, ad un alterato assorbimento o a condizioni – come le malattie epatiche o renali – che compromettono la conversione della vitamina nella sua forma attiva.
Porta con sé prurito e irritazioni cutanee con cui può essere difficile convivere, iniziando dall’infanzia e a volte continuando fino all’età adulta. È la fastidiosa patologia che prende il nome di dermatite atopica (anche detta eczema atopico , neurodermite). Tale malattia è un eczema cronico cioè una reazione dermica infiammatoria (dermatite) cronica, pruriginosa e non contagiosa. Spesso è difficile trovare una terapia veramente efficiente per la dermatite atopica. A volte non sono efficaci né i rimedi topici, né i farmaci da assumere per via orale. Anche in questi casi rimane, però, un barlume di speranza. Sono infatti sempre più numerosi gli studi che fanno intravedere una soluzione nella integrazione alimentare con probiotici, che rappresenta un valido aiuto per migliorare la gestione della malattia.

Quante calorie contiene mediamente un panino con prosciutto crudo e un filo di manionese? Circa 350! Oggi cerchiamo di capire come fare a mangiare un panino che sia altrettanto buono ma che abbia la metà delle calorie. Continuate la lettura! Spesso non è una scelta, ma l’unico modo possibile per risolvere la pausa pranzo quando si è a lavoro o si va di corsa: il panino. Prima di tutto, lo si trova con facilità e ovunque, è veloce da consumare e si può anche preparare a casa da portare in ufficio. Insomma, il panino è un vero jolly per chi lavora, a patto di “comporlo” nel modo corretto. Vediamo allora come evitare ogni rischio, per avere un panino che sia il meno possibile calorico ma il più possibile gustoso! La prima cosa da fare è scegliere il pane giusto: ovviamente, quelli che hanno meno calorie non contengono grassi, e sono il cosiddetto pane comune, le michette (o rosette), la baguette, il francesino e la ciabatta, che apportano tra le 260 e 290 calorie l’etto. Meglio ancora sarebbe optare per il pane integrale: è più ricco di fibre e meno calorico. È anche più saporito, e questo aiuta a non esagerare con gli ingredienti e i grassi del ripieno. Alcune persone però hanno una spiccata preferenza per i panini più morbidi: quelli all’olio, ad esempio, apportano circa 300 calorie per etto, e lo stesso vale per il pane al latte. E quello in cassetta? Due fette di questo pane, per nulla saziante, ammontano a circa 250-260 calorie, a fronte di un ridotto indice di sazietà.
Alimentarci con i cibi giusti è importantissimo per tutti noi fin dal momento in cui veniamo al mondo, anzi addirittura prima di venire al mondo. Ovviamente, nel nostro periodo di residenza nel pancione della nostra cara mamma, il nostro nutrimento deriva passivamente da quello che mangia nostra madre e la sua dieta influenza enormemente il nostro destino: diversi studi scientifici, infatti, hanno dimostrato che la crescita del feto, l’esito della gravidanza stessa, e la salute del bambino nel lungo termine sono strettamente correlati al cibo di cui la madre si nutre. Un’ulteriore conferma di ciò ci arriva da un recente