Quante volte abbiamo visto un uomo parlare con una donna formosa avendo gli occhi puntati sul suo seno? Ma perché gli uomini eterosessuali sono così affascinati dai seni delle donne? Larry Young, uno dei maggiori esperti al mondo nel campo delle neuroscienze del legame sociale, nel suo nuovo libro: The Chemistry Between Us: Love, Sex, and the Science of Attraction, propone una risposta all’affascinante quesito.
L’unico mammifero che assegna un significato sessuale al seno
Gli esseri umani sono gli unici mammiferi attratti sessualmente dalle mammelle e che assegnano ad esse un significato sessuale. Non solo per l’uomo è eccitante sessualmente guardarle e toccarle, ma anche la donna prova piacere sessuale quando viene stimolata sul seno. Quando Roy Levin, dell‘Università di Sheffield, e Cindy Meston, dell’Università del Texas, ha intervistato 301 persone – tra cui 153 donne – ha scoperto che stimolando i seni o capezzoli l’eccitazione sessuale è aumentata nell’82% delle donne.
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Il seno come “segnale di genere”
Le donne hanno un seno pronunciato, gli uomini hanno un petto piatto o con una mammella poco accentuata grazie ad un muscolo pettorale più o meno allenato. Avere un seno sporgente permette quindi di identificare “a colpo sicuro” una donna. Dal punto di vista evoluzionistico quindi un seno molto voluminoso permette, dall’uomo preistorico in poi, di distinguere con rapidità una femmina con cui accoppiarsi, in maniera molto più sicura rispetto ad un esemplare con un seno di ridotte dimensioni. Lo stesso discorso si applica per i fianchi che nelle donne sono più larghi che negli uomini: seno e fianchi indicano all’uomo preistorico quale sia la femmina e più sono pronunciati più saranno facilitati nella ricerca. Basti pensare alla Venere di Willendorf che è la prima rappresentazione in nostro possesso di un corpo femminile ideale: è una piccola statua calcarea risalente all’età preistorica che si presenta dinnanzi ai nostri occhi con forme rotonde, soprattutto i fianchi e i seni. Nei secoli tali segnali non sono mai cambiati, in effetti l’unico cambiamento tra l’ideale di bellezza di tale statuetta preistorica e l’ideale attuale è… il grasso. Nell’età preistorica una femmina grassa (e una delle prime cose che segnala un eccesso di grasso è appunto un seno grande) rappresentava – in periodi di perenne carestia – un soggetto che aveva grandi possibilità di sopportare una gravidanza e ciò era un forte segnale attrattivo per il maschio. Nell’età attuale, in cui il cibo nelle società industriali è facilmente disponibile per tutti, il peso ideale è diventato segno di salute e determina forte attrazione per l’uomo. Però bacino largo e seno abbondanti resistono negli ideali maschili, ora come migliaia di anni fa.
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Il seno imita le forme dei glutei ed il seno grande le imita meglio
Perché un uomo trova sessualmente eccitante i seni di una donna? Una ipotesi si basa sull’idea che nella maggior parte dei casi i rapporti sessuali degli animali sono effettuati con una penetrazione in cui il maschio è sito posteriormente alla femmina. Alcune scimmie femmine a tal proposito espongano il loro “fondoschiena” per provocare la reazione sessuale del maschio. Negli esseri umani (che al contrario della maggioranza degli animali hanno rapporti “ventre a ventre” in cui non sono visibili i glutei), si pensa che il seno nel corso dell’evoluzione sia diventato più grande imitando i contorni della parte posteriore di una donna. Inoltre, più i seni sono grandi e più ricorderanno la rotondità dei glutei.
Ci sono ancora molti motivi per cui il seno è così apprezzato dagli uomini, scoprili leggendo la seconda parte dell’articolo a questo link: Perché agli uomini piace così tanto il seno delle donne? Seconda parte
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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine
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Che una grande quantità di donne non si piacessero, soprattutto se poste dinanzi allo specchio, è una cosa nota e risaputa per chi ha esperienza nel campo dell’estetica. Che però, moltissime donne, di età compresa tra i 20 ed i 60 anni, non vedano altro che i propri difetti, sarebbe stato veramente difficile da immaginare se i ricercatori del Dipartimento di Chirurgia Plastica ed Estetica della Facoltà di Medicina dell’Università di Ankara non avessero svolto, sul delicato ed interessante argomento, un approfonditissimo studio. Addirittura il 50% delle donne, stando a quanto dichiarato dai ricercatori dalle colonne della rivista scientifica Aesthetic Surgery Journal, noterebbe innanzitutto i propri punti deboli, soprattutto naso e pelle, e, addirittura il 48% del campione analizzato si vorrebbe sottoporre, nell’arco della propria vita, ad un intervento di chirurgia estetica.
Lavoratrici, casalinghe, mogli e mamme allo stesso tempo. Il duemila ci ha portato una donna completamente sommersa da impegni: vecchi e nuovi ruoli si sommano diventando di difficile gestione. E quando la donna arriva al punto di non riuscire più a gestire l’enorme mole di problemi quotidiani, scatta il senso di colpa: la donna si colpevolizza di non essere all’altezza dei molti ruoli che la società le impone. La donna deve essere bella ma intelligente, sexy ma chioccia, lavoratrice ma casalinga. Come potrebbe mai farcela? Finché alla donna sarà richiesto tutto questo, la donna difficilmente allontanerà lo stress ed imparerà ad amarsi. Perfino nel caso in cui dovesse farcela, la sua esistenza sarebbe comunque difficile a causa dell’estrema competizione che esiste tra donne (ed i relativi crudeli pettegolezzi di gruppo) ed a causa degli incongruenti ragionamenti degli uomini, che spesso rispondono ad una donna troppo “vincente” con disprezzo ed in alcuni casi – purtroppo – con la violenza fisica.
Il periodo post parto, si sa è molto delicato per la neo mamma che si trova ad affrontare nuove fatiche e ha quindi bisogno di più energia da dedicare al neonato, soprattutto se allatta. Nello stesso tempo ci si ritrova con un corpo che non è più quello di prima, ma non si ha molto tempo per occuparsi di se stesse attraverso la dieta giusta e l’attività fisica. Come fare allora per tornare in forma e allo stesso tempo mantenere livelli ottimali di energia? Non saranno certo valanghe di carboidrati raffinati e zucchero bianco che vi aiuteranno, anzi, questi andrebbero evitati, ma consumando carboidrati integrali e proteine in misura maggiore rispetto ai carboidrati. Le proteine infatti saziano molto di più rispetto ai carboidrati e, le uova in particolare, riescono ad assicurare livelli di energia ottimali grazie al ferro che contengono ed alla vitamina B12.
Vedo spesso in palestra, ragazze che passano ore sullo step o sul tapis roulant, che fanno bagni di sudore, arrivando spappolate a fine allenamento ma che non riescono a perdere i cuscinetti sui fianchi. Eppure sono convinte di fare tutto il necessario per eliminare grasso e cellulite. Queste ragazze però non sanno che l’eccesso può portare al risultato opposto. Queste effetto è dato dalla risposta endocrina all’attività fisica. Allenamenti troppo lunghi e troppo provanti per il corpo, come sono appunto le ore passate a sudare sullo step favoriscono il rilascio da parte dell’organismo di cortisolo: il più grande nemico del dimagrimento.
Mangiare regolarmente pesce azzurro dimezza il rischio di sviluppare l’artride reumatoide: lo suggerisce un recente studio condotto dai ricercatori dell’Institute of Environmental Medicine, Karolinska Institutet e pubblicato sulla rivista Annals of the Rheumatic Diseases. Mangiare una sola porzione di pesce azzurro a settimana può rivelarsi fondamentale a livello di prevenzione di questo tipo di malattia. Il pesce azzurro (alici, sardine, aringhe, sgombri tanto per citarne qualche qualità) è considerato un tipo di pesce poco prelibato, ma in realtà è ricchissimo per le sue qualità nutrizionali: è molto digeribile, ricco di calcio e soprattutto è ricco di grassi insaturi e soprattutto dei famosi omega 3. Insomma un vero toccasana per la salute e sarebbero proprio gli omega 3 a svolgere un importante ruolo antinfiammatorio protettivo nei confronti della malattia.
Gli estrogeni, ormoni prodotti soprattutto prima dell’ovulazione, sono molto propizi al desiderio, e lo aumentano, come è stato dimostrato da diversi studi. Una donna ha più desiderio nei giorni fertili, come se la natura avesse previsto di darle più voglia di accoppiarsi affinché si riproduca.
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