Capacità massima dello stomaco: si può “mangiare fino a scoppiare”?

MEDICINA ONLINE Dott Emilio Alessio Loiacono Medico Chirurgo Roma CAPACITA MASSIMA STOMACO SCOPPIARE SEVEN Riabilitazione Nutrizionista Infrarossi Accompagno Commissioni Cavitazione Radiofrequenza Ecografia Pulsata  Macchie Capillari Ano Pene.jpgQuante volte, dopo un pasto abbondante, abbiamo detto “sto scoppiando”. Ma davvero si può mangiare fino a scoppiare, come avviene nel film Seven di David Fincher da cui è tratta l’immagine in alto? Cominciamo dalla prima vera domanda che dovreste farvi:

Qual è la capienza massima dello stomaco?

Nell’uomo lo stomaco in condizioni fisiologiche ha una capacità media di 0,5 L (mezzo litro) se vuoto, ed ha una capienza media – se completamente pieno – di circa 1-1,5 L. Dopo un pasto normale, generalmente si espande per contenere circa 1 litro di bolo, ma può anche arrivare a dilatarsi per contenerne fino a 4 litri ed oltre, comprimendo però gli altri organi della cavità addominale, e spesso anche del torace. Se un liquido è inserito gradatamente nello stomaco, le pareti di un gran mangiatore abituale riescono a sopportare fino a circa 7 litri, con però gravi rischi di compressione di organi e vasi vicini e con la concreta possibilità di rottura delle pareti.

Leggi anche: Si può vivere senza bere acqua? Per quanto tempo?

Le pareti dello stomaco si possono rompere?

Certamente si, ed era lo scopo di alcune terribili torture medievali. Sono presenti diversi casi nella letteratura scientifica di “esplosione” dello stomaco. Ad esempio nel 1984 una donna arrivata al pronto soccorso dell’ospedale di Liverpool aveva una pancia estremamente dilatata, simile a quella di una donna al nono mese di gravidanza stando alle note dei medici, ma in breve si scoprì che il suo stomaco conteneva carne, uova, funghi, carote, un cavolfiore intero, pane, dieci pesche, quattro pere, due mele, quattro banane, susine, uva e latte per un totale di poco meno di nove chili di cibo. Il suo stomaco si ruppe di lì a poco e la donna morì per la sepsi che ne derivò. Più di recente a Miami una donna malata di bulimia è stata trova morta con lo stomaco lesionato: il “colpo di grazia” è stato il bicarbonato di sodio assunto dalla donna dopo una abbuffata pantagruelica, dal momento che questa sostanza agisce riducendo l’acidità di stomaco ma anche creando gas che costringe a eruttare. Nel caso di questa donna il gas non è stato espulso e per colpa della notevole pressione che si è venuta a creare, lo stomaco si è rotto. Il bicarbonato, in casi limite, può anche gonfiare talmente a dismisura lo stomaco da spingere il diaframma verso i polmoni e provocare un soffocamento.

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Perché in condizioni normali è difficile che lo stomaco si rompa?

Ci sono volte in cui la fame e la gola ci porterebbero a mangiare di tutto, ma il nostro corpo conosce la nostra ingordigia e ci previene. Lo stomaco possiede recettori che – quando le sue pareti sono sotto stress per un pranzo troppo abbondante – inviano segnali di sazietà al cervello e quest’ultimo a sua volta ci “ordina” di smettere di mangiare e contemporaneamente fa rilassare la valvola fra esofago e stomaco: così un po’ di aria può uscire dandoci sollievo, ma se ci intestardiamo a ingozzarci ancora i segnali di disagio diventano sempre più evidenti con dolore, nausea, difficoltà a starnutire fino ad arrivare al vomito, ad aritmie cardiache e dispnea (difficoltà a respirare). Uno stomaco sano, in altri termini, prima di scoppiare ci costringe a rigurgitare tutto ciò che ci abbiamo introdotto “a forza”.

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Cibi drenanti contro ritenzione idrica e gonfiore intestinale

MEDICINA ONLINE Dott Emilio Alessio Loiacono Medico Chirurgo Roma CIBI DRENANTI RITENZIONE IDRICA GONFIORE Riabilitazione Nutrizionista Infrarossi Accompagno Commissioni Cavitazione Radiofrequenza Ecografia Pulsata  Macchie Capillari Ano Pene.jpg
La ritenzione idrica è causata dal fatto che il nostro corpo trattiene acqua in eccedenza per una serie di motivi, come il mangiare troppo sodio, ma anche lo stare in piedi a lungo, in luoghi caldi, così come l’uso di alcuni farmaci, o come la sindrome premestruale nelle donne ancora fertili o la menopausa in donne più avanti con gli anni. Può anche essere il risultato di una grave condizione medica, coinvolgendo organi importanti come reni, cuore, e fegato, così come il sistema linfatico. Le donne presentano un rischio alto di ritenzione idrica anche, a causa della fluttuazione dei livelli ormonali. Ecco una lista di alcuni alimenti che possono essere utili per diminuire la ritenzione idrica:

Cipolle

Ricche di vitamine e di potassio, le cipolle svolgono un’azione diuretica sull’organismo. Inoltre sono utilissime per l’apparato urinario, poiché combattano moltissime infezioni.
Consiglio:  un grande vantaggio di questo alimento è quello di poter essere consumato, a piccole dosi, molto frequentemente. Cerca quindi di aggiungere le cipolle anche ad ogni pasto, crude in insalata o cotte per insaporire tutti i tuoi piatti.

Cetrioli

Composto dal 96% acqua, è un ortaggio indicatissimo per la ritenzione idrica perché possiede proprietà depurative e rinfrescanti, grazie all’alto contenuto di sali minerali come potassio, fosforo, sodio e magnesio.
Consiglio: se non ti fa impazzire il sapore di questo ortaggio, puoi ovviare bevendo dell’acqua aromatizzata con una fettina di cetriolo. Sarà una bibita rinfrescante, energetica e super depurativa!

Ananas

Dissetante e drenante, perfetto per la stagione estiva. Contiene la bromelina, un enzima che digerisce le proteine e che lo rende un valido aiuto nel favorire la digestione e in caso di infiammazioniritenzione idrica e cellulite.
Consiglio: l’ananas perde la bromelina con il calore, quindi tutte le volte che l’ananas è cotto, come in torte o marmellate questo enzima si perde.

Anguria

Contiene il 95% d’acqua, ha pochissime calorie, fornisce molto potassio e ha spiccate proprietà idrofobe, cioè nemiche della ritenzione idrica. Inoltre contiene anche magnesio, e fosforo che ti aiutano a combattere l’afa e la spossatezza derivanti dal caldo.
Consiglio: meglio mangiare l’anguria a metà mattina o pomeriggio e non a fine pasto, perché diluisce i succhi gastrici e quindi rende più lenta e laboriosa la digestione.

Asparagi

Depurativi e diuretici aiutano ad eliminare il ristagno di liquidi nei tessuti. Grazie al glutatione, aiuta l’organismo a depurarsi, migliorando la sua capacità di contrastare i radicali liberi.
Consiglio: per l’elevato apporto di acidi urici, chi soffre di cistite o ha problemi renali dovrebbe mangiare asparagi con moderazione.

Lattuga

Disseta, rinfresca, rimineralizza (contiene ferro, potassio e fosforo) ed è ricca di vitamine. Ha proprietà depurative ed antispastiche, analgesiche e sedative. Grazie al discreto contenuto di fibre, la lattuga è un naturale regolatore dell’organismo.
Consiglio: per le sue proprietà sedative e antispasmodiche, può essere usata in forma di decotto o centrifugato per alleviare gli stati di ansia ed irrequietezza, soprattutto nei bambini, o per trattare i disturbi del sonno e per calmare la tosse nervosa.

Mele

Le mele contengono una fibra molto utile alla salute e sono ricche di fitoestrogeni, degli isoflavoni che svolgono un’azione simile agli estrogeni femminili. Inoltre, grazie al potassio tiene sotto controllo la pressione e regola la diuresi, bilanciando il sodio e combattendo la ritenzione idrica.
Consiglio:  anche l’aceto di mele è perfetto per contrastare la ritenzione idrica e per eliminare l’acqua in eccesso. Sceglilo come condimento delle tue insalate per un aumentato effetto drenante!

Mirtilli

Favoriscono la riduzione dei liquidi in eccesso e contengono una quantità di antociani (classe di pigmenti idrosolubili appartenenti alla famiglia dei flavonoidi) che hanno un forte potere antiossidante e prevengono le cellule dall’attacco dei radicali liberi.
Consiglio: i mirtilli a colazione aiutano anche l’intestino. Prepara una composta casalinga ponendo in una pentola due manciate di bacche fresche, un cucchiaio di zucchero di canna e un poco di acqua: porta a bollore e fai raffreddare. Usa la composta sul pane per colazione: depura e sgonfia l’intestino.

Pomodori

Per il suo alto contenuto di potassio, il pomodoro è tra gli alimenti più indicati per contrastare la ritenzione idrica o altri disturbi come la pressione arteriosa alta. E poi contrasta gonfiori, edemi, ristagni, elimina le tossine ed è ricco di vitamina C, che aiuta anche il metabolismo.
Consiglio: per il tuo aperitivo scegli un bel succo di pomodoro con del prezzemolo. Combatterai la ritenzione idrica e allo stesso tempo fornirai al tuo corpo tante altre sostanze che ti faranno vivere un’estate al top della forma!

Ribes

Ricchi di vitamina C (in particolare modo quelli neri), vantano una discreta quantità di ferro e potassio e svolgono una buona azione diuretica e antinfiammatoria (soprattutto delle vie urinarie). Inoltre, possono avere degli effetti benefici per quanto riguarda la circolazione e la fragilità dei capillari.
Consiglio: il ribes nero può causare un aumento della pressione ed è perciò controindicato per chi soffre di ipertensione arteriosa.

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Dieta per abbassare il colesterolo: cibi consigliati e da evitare

MEDICINA ONLINE DIETA FIBRA FRUTTA VERDURA GRASSI ZUCCHERI PROTEINE MACEDONIA FRAGOLE MANGIARE CIBO COLAZIONE MERENDA PRANZO DIMAGRIRE RICETTA PESO MASSA BILANCIA COLON INTESTINO DIGESTIONE STOMACO CALORIE PROPRIETA CARBOPer comprendere appieno quello di cui stiamo parlando, vi consiglio di leggere prima questo mio articolo: Colesterolo: cos’è, a cosa serve, perché è pericoloso?

E’ importante subito chiarire che – nonostante sembri paradossale – non è il consumo di alimenti ricchi di colesterolo a determinare ipercolesterolemia, bensì è il consumo di cibi contenenti alte quantità di grassi saturi ad aumentare la colesterolemia. Il colesterolo introdotto con l’alimentazione è in quantità molto ridotte, mediamente un terzo di grammo. Lo studio VERA del 1993, ha dimostrato che non esiste alcuna correlazione tra consumo di colesterolo (latte, panna, uova, burro, grassi animali ecc.) e colesterolemia. Il rapporto smentirebbe un’opinione diffusa secondo la quale la causa primaria del colesterolo alto sta nel consumo di alimenti contenenti colesterolo.

Chiarito questo punto si intuisce come il segreto per far diminuire il colesterolo nel sangue, sia quello di evitare i cibi che contengono alte quantità di grassi saturi.

Alimenti da evitare per mantenere una adeguata colesterolemia:

  • Cibi da fast food molto farciti
  • Latte intero
  • Burro
  • Tuorlo di tutti i tipi di uova
  • Formaggi grassi come gorgonzola e grana
  • Cibi troppo elaborati
  • Dolci, in particolar modo quelli a base di panna
  • Gelato
  • Carne rossa come il manzo
  • Muffin
  • Frutti di mare come le aragoste
  • Arachidi
  • Cibi fritti
  • Cibi grassi
  • Pelle del pollo
  • Frattaglie come il fegato e il cervello
  • Lardo
  • Panna da cucina
  • Condimenti vegetali
  • Pesci grassi e/o sott’olio come il tonno e le sardine
  • Insaccati come salame e mortadella
  • Strutto
  • Salse a base di uova
  • Pancetta
  • Omega 6
  • Pane all’olio

Alimenti non vietati per mantenere una adeguata colesterolemia:

  • Cereali
  • Albume
  • Yogurt
  • Vitamine
  • Frullati
  • Hamburger semplice
  • Formaggi poco grassi come mozzarella e certosino
  • Latte scremato
  • Frutta fresca
  • Tagli magri di carne come il filetto e puntine
  • Farina integrale
  • Pesci magri come la sogliola e l’orata
  • Tacchino e pollo senza pelle

Alimenti da “amici” della colesterolemia:

  • Noci
  • Mandorle
  • Cereali, in particolar modo l’avena
  • Frutta come uva e mirtilli
  • Verdura
  • Olio di oliva
  • Soia
  • Aglio
  • Omega 3
  • The verde
  • Nocciole

I seguenti alimenti possono essere assunti, sempre senza esagerare con le quantità:

  • Bevande
  • Pane
  • Riso
  • Pasta
  • Alimenti ricchi di fibre
  • Zucchero, miele e marmellata
  • Spezie, con moderato uso di sale
  • Limone, pompelmo e aceto
  • Legumi
  • Frutta di stagione ad eccezione del cocco.

I migliori prodotti per abbassare il colesterolo e dimagrire
Qui di seguito trovate una lista di prodotti di varie marche, che sono estremamente utili per abbassare il colesterolo e dimagrire, fattori che diminuiscono il rischio di ipertensione, ictus cerebrale ed infarto del miocardio. Noi NON sponsorizziamo né siamo legati ad alcuna azienda produttrice: per ogni tipologia di prodotto, il nostro Staff seleziona solo il prodotto migliore, a prescindere dalla marca. Ogni prodotto viene inoltre periodicamente aggiornato ed è caratterizzato dal miglior rapporto qualità prezzo e dalla maggior efficacia possibile, oltre ad essere stato selezionato e testato ripetutamente dal nostro Staff di esperti:

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Fattori di rischio cardiovascolare modificabili e non modificabili

MEDICINA ONLINE Dott Emilio Alessio Loiacono Medico Chirurgo Roma FATTORI DI RISCHIO CARDIOVASCOLARE MODIFICABILI Riabilitazione Nutrizionista Infrarossi Accompagno Commissioni Cavitazione Radiofrequenza Ecografia Pulsata  Macchie Capillari.jpgI fattori di rischio cardiovascolare sono condizioni che risultano statisticamente correlate ad una patologia cardiovascolare (come infarto del miocardio ed ictus cerebrale). I fattori di rischio cardiovascolare si dividono tradizionalmente in fattori di rischio non modificabili e fattori di rischio modificabili. Per capire meglio cos’è con precisione un “fattore di rischio“, leggi questo articolo: Che significa e che differenza c’è tra “fattore di rischio modificabile e non modificabile”?

Fattori non modificabili che aumentano il rischio cardiovascolare:

  • età: il rischio di malattie cardiovascolari aumenta con l’età e, nei pazienti anziani, l’età diviene il fattore di rischio dominante;
  • sesso: gli studi finora condotti hanno fatto emergere un rischio maggiore negli uomini rispetto alle donne in pre-menopausa. Dopo la menopausa tuttavia, il rischio cardiovascolare nelle donne tende ad aumentare rapidamente. L’effetto protettivo è esercitato, almeno in parte, dagli estrogeni che favoriscono livelli più elevati di colesterolo HDL rispetto agli uomini;
  • familiarità: il rischio di malattia coronarica è tanto maggiore quanto più diretto il grado di parentela con un individuo già colpito, quanto più elevato è il numero di parenti affetti, e quanto più precocemente si è manifestata la malattia in questi soggetti. In alcuni casi, la familiarità è dovuta alla trasmissione ereditaria di altri fattori di rischio quali diabete, ipertensione o ipercolesterolemia.

Fattori modificabili che aumentano il rischio cardiovascolare:
I fattori modificabili sono quelli suscettibili di correzione mediante modifiche dell’alimentazione, del comportamento, dello stile di vita, o mediante interventi farmacologici:

Un fattore protettivo cardiovascolare è l’opposto di un fattore di rischio cardiovascolare, cioè una condizione che diminuisce il rischio di sviluppare una patologia cardiovascolare, ad esempio l’attività fisica moderata ed il consumo giornaliero di frutta e verdura, sono considerati fattori protettivi nei confronti delle malattie cardiovascolari. Ovviamente la presenza di un fattore di protezione NON esclude necessariamente la comparsa della malattia, come l’assenza di un fattore di protezione non implica necessariamente la comparsa della malattia.

I migliori prodotti per abbassare il colesterolo e dimagrire
Qui di seguito trovate una lista di prodotti di varie marche, che sono estremamente utili per abbassare il colesterolo e dimagrire, fattori che diminuiscono il rischio di ipertensione, ictus cerebrale ed infarto del miocardio:

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Colesterolo: cos’è ed a cosa serve?

MEDICINA ONLINE Dott Emilio Alessio Loiacono Medico Chirurgo Roma COLESTEROLO COSE COSA SERVE IMPORTANTE  Riabilitazione Nutrizionista Infrarossi Accompagno Commissioni Cavitazione Radiofrequenza Ecografia Pulsata  Macchie Capillari Ano Pene.jpgIl colesterolo – parola che deriva dal greco chole (bile) e stereos (solido) – è una molecola appartenente alla classe degli steroli, molto importante per il corretto funzionamento dell’uomo e degli animali in generale. Demonizzato (in parte a ragione) in campo medico, bisogna però ricordare che una giusta quantità di colesterolo è necessario alla vita: basti pensare che se in questo preciso momento io togliessi completamente tutto il colesterolo dal vostro corpo, voi morireste.
Quando in medicina si parla di “colesterolo”, NON si intende il colesterolo vero e proprio, ma si parla in realtà di una classe di lipoproteine (vedi più avanti nella sezione “Come viene trasportato il colesterolo?”) che circolano nel sangue. La concentrazione del colesterolo nel sangue – o meglio delle lipoproteine a cui abbiamo appena accennato – prende il nome di colesterolemia. Variazioni della colesterolemia oltre i valori di riferimento normali, prendono il nome di:

  • ipercolesterolemia: indica un eccesso di colesterolo nel sangue; più precisamente ci si riferisce ad un aumento del colesterolo trasportato dalle lipoproteine a bassa densità (LDL), comunemente definito “colesterolo cattivo”.
  • ipocolesterolemia: indica un deficit di colesterolo nel sangue.

E sono entrambe condizioni pericolose per la salute: non è vera quindi la credenza che avere un colesterolo più basso del normale sia un fatto positivo, pur essendo ovvio che in un paese industrializzato come l’Italia, è l’ipercolesterolemia a rappresentare il problema emergente, essendo un importante fattore di rischio cardiovascolare.

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Quantità di colesterolo prodotto, assunto e conservato dall’uomo
L’uomo produce autonomamente quasi tutto il colesterolo che gli serve, cioè una quantità che oscilla tra 1 e 2 grammi al giorno negli adulti. Solo una piccola parte (in media 0,1 fino 0,3, massimo 0,5 grammi) viene assunta con l’alimentazione. Il contenuto di colesterolo nell’organismo umano adulto e sano è di circa 150 grammi. La maggior parte del metabolismo del colesterolo avviene nel fegato.

Quali sono le funzioni del colesterolo nel nostro corpo?

  • Il colesterolo è un componente essenziale della membrana cellulare di tutte le cellule animali: si inserisce fra i due strati di fosfolipidi orientandosi con il gruppo -OH vicino alle teste polari dei fosfolipidi, diminuendo così la fluidità della membrana, aumentando la stabilità meccanica delle cellule, diminuendo la permeabilità a piccole molecole idrosolubili.
  • Il colesterolo si aggrega con alcune proteine della membrana cellulare formando vescicole in grado di trasportare il loro contenuto ai vari organuli cellulari.
  • Insieme alle molecole proteiche il colesterolo regola lo scambio di sostanze messaggere tramite la membrana cellulare.
  • Il colesterolo è coinvolto nella crescita e nella divisione cellulare.
  • Il colesterolo è la sostanza base per la sintesi degli ormoni steroidei come aldosterone, cortisone, testosterone, estradiolo.
  • Il colesterolo è essenziale per lo sviluppo embrionale: le malformazioni di neonati dopo la somministrazione di Contergan (un farmaco usato negli anni ’60, ora ritirato dal commercio) alle madri erano causate da un disturbo nella biosintesi di colesterolo.
  • Il colesterolo prodotto nel fegato viene impiegato in buona parte per la produzione di bile, una sostanza escreta nel duodeno che serve a emulsionare i lipidi alimentari per renderli assorbibili dall’intestino tenue.

Come viene sintetizzato il colesterolo nel nostro corpo
A tale proposito leggi: Come viene sintetizzato il colesterolo nel nostro corpo? Le tappe della biosintesi

Da cosa viene regolata la sintesi di colesterolo nel corpo ed a cosa porta una sua cattiva regolazione?
La risposta a questa domanda la trovate in questo articolo: Sintesi di colesterolo: cosa succede quando non viene regolata bene?

Come viene trasportato il colesterolo?
Per comprendere i meccanismi del trasporto del colesterolo nel nostro corpo, leggi questo articolo: Come viene trasportato il colesterolo nel sangue?

Quali sono i valori normali di colesterolo e trigliceridi?
A tale proposito leggi questo articolo: Colesterolo e trigliceridi: valori normali, alti, bassi ed interpretazione

Grassi saturi della dieta e colesterolo
L’Organizzazione mondiale della sanità, nel suo Food and health in Europe: a new basis for action, sintetizza i risultati degli studi sul colesterolo e alimentazione: i grassi saturi influiscono, anche se in maniera diversa, sul livello del colesterolo LDL. Nel dettaglio:

  • l’acido miristico, contenuto nel latte vaccino intero (non scremato), è il più forte stimolatore della produzione di LDL;;
  • l’acido laurico, contenuto negli olii e grassi di piante tropicali e nel latte in piccole quantità, l’acido palmitico, contenuto nei grassi animali (carne, pesce e molluschi) e in olii e grassi da piante tropicali, e alcuni acidi transsaturi sono forti stimolatori della produzione di LDL
  • l’acido stearico, contenuto nel grasso di manzo e nel lardo di suino, non aumenta il colesterolo LDL;
  • gli acidi transsaturi riducono l’apporto di acidi grassi polinsaturi, soprattutto di omega 3. Tali grassi sono generati soprattutto nell’idrogenazione dei grassi insaturi, processo utilizzato per la produzione di margarine industriali a partire da olii vegetali;
  • Gli acidi polinsaturi riducono il rapporto LDL/HDL, mentre i monoinsaturi non hanno effetto.

È dunque la qualità dei grassi, e del rapporto LDL/HDL, e non il loro apporto totale, a determinare il fattore di rischio cardiovascolare da colesterolemia.

IMPORTANTE: Anche se non tutti i grassi saturi agiscono nello stesso modo, è il consumo di alcuni di essi – contenuti negli alimenti – ad aumentare la colesterolemia, non certo il colesterolo introdotto con l’alimentazione che – come abbiamo precedentemente visto – è assunto in quantità molto ridotte con l’alimentazione, mediamente un terzo di grammo. Lo studio VERA del 1993, ha dimostrato che non esiste alcuna correlazione tra consumo di colesterolo (latte, panna, uova, burro, grassi animali ecc.) e colesterolemia. Il rapporto smentirebbe un’opinione diffusa secondo la quale la causa primaria del colesterolo alto sta nel consumo di alimenti contenenti colesterolo.

Perché l’eccesso di colesterolo (ipercolesterolemia) è così pericoloso?
A tale proposito leggi questo articolo: Eccesso di colesterolo (ipercolesterolemia): perché è pericoloso?

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Che significa somministrazione di un farmaco PER OS o PO?

MEDICINA ONLINE FOOD SUPPLEMENT INTEGRATORE ALIMENTARE RUGHE PELLE VITAMINE MINERALI MULTI TERMOGENICO GRASSO DIMAGRIRE ALFA LIPOICO FARMACO ASPIRINA TACHIPIRINA PER OS ASSUNZIONE BOCCA GIRL DONNA RAGAZZA BIONDA WALLPAPERCon “somministrazione di un farmaco per os” si intende semplicemente che quel farmaco deve essere assunto per via orale, quindi per bocca. Dire:

  • somministrazione per os
  • somministrazione per via os
  • somministrazione via os
  • somministrazione O.S.
  • somministrazione per bocca
  • somministrazione per via orale
  • somministrazione PO
  • Somministrazione P.O.

Sono tutti sinonimi e non devono impaurire il povero paziente! Sono usati dai vari medici sulle ricette e prescrizioni mediche, per dire la medesima cosa.

Curiosità
“Per os” deriva dal latino per, che significa attraverso, e dal latino òs, òris, che significa bocca (in lingua inglese “OS” è anche acronimo di Oral Somministration, che significa appunto Somministrazione Orale).

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Stanchezza pomeridiana tra lavoro e palestra: come ottenere il meglio dal vostro pomeriggio

MEDICINA ONLINE Dott Emilio Alessio Loiacono Medico Chirurgo Roma STANCHEZZA POMERIDIANA LAVORO PALESTRA Riabilitazione Nutrizionista Infrarossi Accompagno Commissioni Cavitazione Radiofrequenza Ecografia Pulsata  Macchie Capillari Ano Pene.jpgAvete appena pranzato, il pomeriggio è appena agli inizi, avete ancora tanto lavoro da fare ma gli occhi iniziano a diventare un po’ pesanti, il livello di energia diminuisce e la necessità di un pisolino diventa quasi impellente. Ma perché si verifica ciò? La stanchezza pomeridiana può essere causata da svariate condizioni, tra cui: un calo di zuccheri nel sangue, disidratazione, noia, un pasto eccessivo e relativa digestione, carenza di sonno. Le barrette di cioccolato e la caffeina non sono un aiuto veramente efficace: possono funzionare nell’immediato, ma dopo un breve lasso di tempo, il livello di energia tende a scemare nuovamente.

Tuttavia, esistono alcune strategie che favoriscono la ripresa e permettono di tornare al lavoro o all’attività che state svolgendo con più grinta. Consumare piccoli pasti ogni 3 o 4 ore durante il corso della giornata è un modo per prevenire questi cali di energia. Ma se questo rimedio non si adatta al vostro programma giornaliero, provate a ripristinare un adeguato livello di energia con uno dei metodi che andremo a elencare qui di seguito.

Mantenersi idratati

Mantenersi idratati è fondamentale per preservare un buon livello di energia. Quindi, prima di precipitarvi verso il distributore automatico dell’uffico alla ricerca di qualcosa che vi tiri su, provate a bere un bel bicchiere di acqua. Quando si è disidratati, ci si sente stanchi. Quindi, uno dei modi più semplici e privi di calorie per contrastare un calo di energia è bere un bicchiere di acqua. Con l’avanzare dell’età, i meccanismi che regolano il senso di sete non sono più affidabili e il loro funzionamento non è più perfetto come un tempo. Quindi, tenete sempre a portata di mano delle bottigliette di acqua (sulla scrivania o in macchina) e sorseggiatela regolarmente.

Se l’acqua non è di vostro gradimento, potete anche optare per un bicchiere di tè freddo o una tazza di tè caldo. Per esempio, il rito quotidiano del tè delle cinque, presente in molte culture, accompagnato da un piccolo spuntino aiuta a prevenire i cali di energia. Bere una tazza di tè contribuisce a preservare un adeguato livello di idratazione e l’aggiunta di un piccolo spuntino aiuta a prevenire i morsi della fame che possono favorire un’abbuffata durante la cena. Inoltre, il tè è ricco di antiossidanti e altre sostanze che promuovono un buono stato di salute. Quindi, aggiungete alla vostra dispensa o portate in ufficio diversi tipi di tè e qualche spuntino (da 100 calorie l’uno) in modo da potervi godere un piacevole e rigenerante momento di pausa.

Sonno e colazione

Anzitutto, un buon sonno notturno ristoratore è di fondamentale importanza. In caso di carenza di sonno, è difficile contrastare un calo di energia con metodi diversi dalla classica pennichella. Inoltre, per mantenere gli zuccheri nel sangue a un livello adeguato, ricordate di iniziare la giornata con unasana colazione. Molte persone saltano la colazione e questo, di solito, comporta un inevitabile calo di energia a metà mattina. Una ciotola di cereali integrali, frutta e latte parzialmente scremato è un buon modo per fare una colazione sana e veloce. Se proprio non avete tempo di sedervi a tavola, fatevi un frullato oppure optate per una banana o uno yogurt.

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Spuntino sì, ma bilanciato

Uno spuntino equilibrato potrebbe essere ciò di cui avete bisogno per recuperare l’energia persa: è il tipo di spuntino che fa la differenza. Meglio optare per carboidrati e proteine. Alcuni alimenti, come la frutta, sono carboidrati semplici che l’organismo riesce ad assorbire facilmente. Inoltre, il consumo di questo tipo di cibi comporta un rapido aumento degli zuccheri nel sangue e del livello di energia. La frutta apporta altri benefici, in quanto contiene acqua, fibre, vitamine e minerali. Se poi aggiungete anche alcune proteine magre, otterrete uno spuntino in grado di fornirvi un livello costante di energia per diverse ore.

Organizzatevi in anticipo e portate con voi uno o più dei seguenti spuntini energizzanti:

  • mele con burro di arachidi
  • hummus (o un altro tipo di condimento povero di grassi) e verdure
  • un pezzetto di formaggio magro e crackers integrali
  • confezioni da 100 calorie l’una di popcorn, crackers o biscotti semplici
  • cacao non zuccherato con una spruzzata di latte scremato
  • un uovo sodo e un bicchiere di succo di frutta
  • un bicchiere di latte scremato e crackers
  • frullato di frutta
  • barretta ai cereali o muesli poveri di zuccheri
  • ciambelline integrali e formaggio
  • mix di frutta secca

Ovviamente, gli spuntini apportano calorie. Quindi, fate in modo che le porzioni siano ridotte. Così facendo, potrete dare una sferzata di energia alla giornata senza aumentare di peso.

Mangiare prima di praticare attività fisica

Dopo una lunga giornata di lavoro o dopo una notte di riposo, è necessario un carico di energia prima di andare in palestra.

Lo spuntino migliore pre e post allenamento contiene proteine magre e carboidrati.

Le proteine aiutano l’organismo a riparare i tessuti muscolari e i carboidrati forniscono il “carburante” necessario al corpo per praticare attività fisica e ripristinare il glucosio nel sangue a sessione ultimata. Assicuratevi che gli alimenti che consumate prima di praticare esercizio fisico siano facilmente digeribili e fate in modo che lo spuntino sia di porzioni ridotte. Inoltre, non dimenticate di bere molta acqua prima, durante e dopo l’allenamento. Per mantenervi idratati e per un apporto di zuccheri necessario per preservare il livello di energia, potete anche portare con voi un piccolo contenitore di bevanda sportiva.

Ecco alcuni spuntini sani da consumare prima o dopo una sessione di allenamento:

  • yogurt magro e cereali integrali o crackers
  • un piccolo contenitore di succo di mela naturale e una manciata di frutta secca
  • banane, per un rapido apporto energetico e di potassio necessario per i muscoli
  • frutta disidratata e frutta secca
  • frullato di frutta
  • formaggio magro e un frutto
  • pane integrale tostato con burro di noci

Fare movimento

Uno dei motivi per cui al lavoro si verifica il tanto indesiderato calo di energia, può essere il fatto di essere sempre seduti alla scrivania senza muovere un muscolo, ad eccezione delle dita che, per ovvi motivi, siete costretti a utilizzare per scrivere a computer.

Quindi, alzatevi dalla seduta e muovetevi almeno per qualche minuto ogni ora.

Invece di inviare una mail al vostro collega per informarlo di una riunione importante, andate direttamente nel suo ufficio. Pianificate, se possibile, di andare a un incontro di lavoro a piedi. Se il bagno dista due piani dal vostro ufficio, raggiungetelo passando per le scale. Basta trovare un semplice motivo per muoversi ed essere più attivi. E non pensate che sia uno spreco di tempo, in quanto questo movimento extra può aiutarvi a essere più produttivi. Infine, queste mini e poco impegnative sessioni di attività fisica possono essere molto energizzanti e aiutarvi a superare un momento di stallo mentale e a pensare con più chiarezza.

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Ipertensione: cibi consigliati e da evitare per abbassare la pressione sanguigna

MEDICINA ONLINE Dott Emilio Alessio Loiacono Medico Chirurgo Roma ipertensione cibi consigliati da evitare Riabilitazione Nutrizionista Infrarossi Accompagno Commissioni Cavitazione Radiofrequenza Ecografia Pulsata  Macchie Capillari Ano Pene.jpgTutto quello che mangiamo contribuisce, nel bene e nel male alla nostra salute, non è una cosa nuova. Ippocrate di Cos lo disse già 2400 anni fa:

Fa’ che il cibo sia la tua medicina e che la medicina sia il tuo cibo

Ci sono alcuni alimenti in particolare che possono aumentare o diminuire il rischio di ipertensione arteriosa, patologia che è a sua volta fattore di rischio per infarto del miocardio ed ictus cerebrale. Modificando alcune semplici abitudini alimentari, tra cui il conteggio delle calorie e prestando particolare attenzione alle porzioni (per favorire la perdita di peso), è possibile ridurre la pressione arteriosa, specie se si abbina una adeguata attività fisica e si evitano alcol e sigarette. Di seguito vi forniremo tutte le informazioni riguardo un corretto regime alimentare da seguire in caso di ipertensione.

Peso e pressione arteriosa sono correlati?

L’ipertensione è più comune nelle persone in sovrappeso od obese. Gli studi dimostrano che la perdita di peso comporta notevoli benefici, tra cui l’abbassamento della pressione arteriosa elevata. Perdere peso, inoltre, contribuisce a ridurre la quantità di farmaci necessaria per tenere sotto controllo l’ipertensione. Se siete in sovrappeso, rivolgetevi ad una figura professionale che possa aiutarvi ad elaborare un programma di dimagrimento salutare. Il modo migliore per perdere peso è quello di praticare più attività fisica, ovvero bruciare una quantità maggiore di calorie con l’esercizio fisico rispetto a quella assunta. Praticare attività fisica regolarmente (almeno 30 minuti quasi tutti i giorni), contribuisce anche ad abbassare la pressione sanguigna e a rafforzare il cuore. Alcune persone non sono consapevoli della quantità totale di calorie che introducono quotidianamente nell’organismo. Alcuni sottostimano la quantità e la tipologia di alimenti consumati per poi interrogarsi sul motivo per cui faticano a perdere peso. Tenere un diario alimentare è il modo migliore per sapere con certezza cosa si mangia ogni giorno. Annotare gli alimenti che vengono consumati, incluse le porzioni, contribuisce a delineare un quadro realistico delle abitudini alimentari. Questo sarà quindi il punto di partenza da cui iniziare per ridurre le calorie e le porzioni, allo scopo di perdere i chili necessari e tenere sotto controllo peso e pressione arteriosa.

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In che modo la dieta influisce sulla pressione arteriosa?

Sono molti i cibi e i fattori alimentari che influiscono sulla pressione arteriosa. Gli studi mostrano che in alcune persone una dieta ricca di sodio aumenta la pressione sanguigna. In effetti, alcuni studi dimostrano che meno sodio si mangia, maggiore è la possibilità di tenere la pressione arteriosa sotto controllo, anche nel caso in cui si stiano assumendo farmaci atti a trattare l’ipertensione. Le scoperte scientifiche dimostrano che anche il potassio, il magnesio e le fibre alimentari possono influenzare la pressione arteriosa. Frutta e verdura sono ricche di potassio, magnesio, fibre e sono povere di sodio. Inoltre, frutta secca, semi, legumi, carni magre e pollame sono buone fonti di magnesio.

La dieta DASH è efficace per contrastare l’ipertensione?

Il termine DASH (letteralmente “approcci dietetici per contrastare l’ipertensione” dall’inglese “Dietary Approaches to Stop Hypertension) fa riferimento ad uno studio condotto sui diversi modelli alimentari atti a ridurre l’ipertensione. I ricercatori hanno scoperto che i volontari che avevano seguito la dieta DASH, presentavano un significativo abbassamento della pressione arteriosa solo dopo poche settimane. Hanno inoltre scoperto che la dieta iposodica DASH (che prevede una riduzione della quantità giornaliera di sodio a 1.500 milligrammi) ha comportato notevoli ed ulteriori benefici correlati alla riduzione della pressione arteriosa. Il Department of Health and Human Services e il Department of Agriculture raccomandano agli adulti un consumo massimo di sodio pari a 2.300 milligrammi di sodio. Gli ipertesi e le persone di età pari o superiore ai 50 anni, invece, non dovrebbero consumare più di 1.500 milligrammi di sodio al giorno. La ricerca ha infine dimostrato una riduzione del rischio di malattie coronariche e ictus nelle donne che avevano seguito la dieta DASH per diversi anni.

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In cosa consiste il piano alimentare della dieta DASH?

Il piano alimentare della dieta DASH è ricco di frutta, verdura, cereali integrali, pesce, pollame, frutta secca, legumi e latticini poveri di grassi. Questi alimenti sono ricchi di nutrienti chiave come potassio, magnesio, calcio, fibre e proteine. A differenza della tipica dieta di stampo occidentale, la dieta DASH prevede quantità inferiori di sodio (sale), zuccheri, dolci, bevande zuccherate, grassi e carni rosse e/o lavorate. Per iniziare la dieta DASH, è sufficiente attenersi ai gruppi di alimenti e alle porzioni indicati qui di seguito (la dieta è basata su un apporto calorico totale giornaliero pari a 2.000 calorie):

  • Cereali: 7-8 porzioni al giorno (porzioni: 1 fetta di pane, 1/2 tazza di riso/pasta cotti, 28 g di cereali secchi)
  • Verdura: 4-5 porzioni al giorno (porzioni: 1 tazza di verdure crude a foglia verde, 1/2 tazza di verdure cotte)
  • Frutta: 4-5 porzioni al giorno (porzioni: 1 frutto di media grandezza, 1/2 tazza di frutta fresca o surgelata, 1/4 di tazza di frutta secca, 177 ml di succo di frutta)
  • Latticini poveri o privi di grassi: 2-3 porzioni al giorno (porzioni: 237 ml di latte, 1 tazza di yogurt, 42 g di formaggio)
  • Carne magra, pollame e pesce: 1 o 2 porzioni al giorno (porzioni: 85 g di carne, pollame o pesce cotti)
  • Frutta secca, semi e legumi: 4-5 porzioni alla settimana (porzioni: 1/3 di tazza di frutta secca, 2 cucchiai di semi, 1/2 tazza di fagioli o piselli secchi cotti)
  • Grassi e oli: 2-3 porzioni al giorno (porzioni: 1 cucchiaio di olio vegetale o di margarina leggera, 1 cucchiaio di maionese povera di grassi)
  • Dolci: limitarne il consumo a meno di 5 porzioni alla settimana (porzioni: 1 cucchiaio di zucchero o di marmellata)

L’obiettivo è quello di ridurre il consumo giornaliero di sodio a 2.300 milligrammi (1 cucchiaino di sale da tavola). Una volta che l’organismo si sarà abituato a questa dieta iposodica, sarà possibile ridurre ulteriormente il consumo giornaliero di sale a 1.500 milligrammi (circa due terzi di cucchiaino di sale da tavola). Ovviamente, prima di iniziare la dieta DASH è bene rivolgersi al medico o ad un dietologo. Queste figure professionali possono fornire maggiori informazioni circa la scelta ottimale dei cibi e le relative porzioni. Inoltre, anche nel caso della dieta DASH le calorie ricoprono un ruolo importante se si vuole perdere peso. Il medico o il dietologo potranno spiegare in modo esaustivo come contare le calorie e quali porzioni consumare.

Quali frutti e quali verdure sono fonti naturali di potassio, magnesio e fibre?

Per aumentare l’assunzione di potassio, magnesio e fibre in modo naturale, potete scegliere tra:

  • mele
  • albicocche
  • banane
  • barbabietola
  • broccoli
  • carote
  • cavolo
  • fagiolini
  • pompelmo
  • succo di pompelmo
  • uva
  • piselli
  • mango
  • meloni
  • arance
  • pesche
  • ananas
  • patate
  • uva passa
  • spinaci
  • fragole
  • patate dolci
  • mandarini
  • pomodori
  • tonno
  • yogurt (senza grassi)

Come posso ridurre il consumo di sodio all’interno del mio regime alimentare?

  • Annotate la quantità di sodio presente negli alimenti che mangiate. Tenete un diario alimentare dove segnare cibo, porzioni e quantità di sodio.
  • Fissate come obiettivo principale un consumo di sodio giornaliero inferiore a 2.300 milligrammi (1 cucchiaino di sale circa al giorno). Chiedete al medico se è il caso di ridurre ulteriormente a 1.500 milligrammi.
  • Leggete le informazioni nutrizionali riportate sull’etichetta degli alimenti. La quantità di sodio è sempre indicata.
  • Evitate cibi in scatola, lavorati e da fast food.
  • Durante la preparazione dei pasti utilizzate condimenti privi di sale.

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I CIBI CONSIGLIATI E QUELLI DA EVITARE PER PREVENIRE LA PRESSIONE ALTA:

Tra gli alimenti più consigliati in caso di ipertensione vi è la barbabietola rossa, grazie alla sua naturale ricchezza di nitrato. Quest’ultimo viene convertito durante il processo digestivo in monossido di azoto inducendo la vasodilatazione delle arterie e una conseguente riduzione della pressione sanguigna. A supporto di questa tesi i tre nutrizionisti hanno indicato come in un recente studio, che ha visto coinvolti 68 individui adulti. Coloro che avevano ricevuto 250 ml di succo di barbabietola al giorno per quattro settimane (rispetto al gruppo di controllo, che ha consumato un placebo) avevano visto ridursi la pressione “massima” (sistolica) di 7,7 mmHg e la “minima” (diastolica) di 5,2 mmHg. Ottimo anche il supporto fornito dalla vitamina C, presente in alcuni tipi di frutta e verdura. Assumerne 500 mg al giorno per 8 settimane consentirebbe, secondo precedenti studi, la riduzione della pressione sanguigna di 3,84 mmHg (sistolica) e 1,48 mmHg (diastolica). Via libera anche per i fiocchi d’avena, che favorirebbero una riduzione della “minima” di 0,11 mmHg ogni grammo di prodotto consumato (quantitativo consigliato 30 grammi per gli uomini e 25 per le donne). Il sale è ai primi posti per quanto riguarda alimenti e condimenti da evitare secondo i nutrizionisti australiani, seppure si trovi in una posizione tutt’altro che isolata. Da valutare con molta attenzione anche il consumo di caffè, il cui contenuto di caffeina porterebbe all’aumento (con appena una tazza di caffè forte) della sistolica di 8.1 mmHg e della diastolica di 5.7 mmHg (per una durata dell’effetto fino a 3 ore dopo l’assunzione). Negative anche le ripercussioni in caso di ipertensione anche in seguito al consumo di alcol o di liquirizia.

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