Come fare palestra a casa con e senza pesi ed attrezzatura

MEDICINA ONLINE GLUTEI SEDERE SQUAT ESERCIZI HULA HOOP POLE DANCE BALLO DANZA DEL VENTRE ESERCIZI PALESTRA PESI DONNA STRETCHING BODY BUILDING MUSCOLI GINNASTICAVolete tenervi in forma, dimagrire o aumentare la vostra massa muscolare, ma non avete i soldi per iscrivervi in palestra, oppure non avete tempo per andarci? Ecco oggi una pratica guida – rivolta in particolar modo ai principianti – che vi aiuterà per fare esercizio fisico aumentando forza e resistenza, con pesi o apparecchiature ma anche senza acquistare nulla, con esercizi a corpo libero o usando oggetti di facile reperibilità, come una bottiglia piena d’acqua. Cominciamo da una domanda:

Quali sono i benefici di allenarsi a casa?

Comodità
Gli esercizi da fare a casa sono semplici e coinvolgono qualsiasi oggetto e stanza: il divano in sala, il letto in camera, la doccia in bagno e il tavolo in cucina. L’attrezzatura richiesta è quasi sempre assente e nel momento in cui si allena il proprio corpo è proprio il nostro fisico a diventare l’attrezzo e il peso principale. Inoltre l’attrezzatura a casa e sempre a tua disposizione e non devi “aspettare il tuo turno” come spesso accade nelle palestre affollate.

Risparmio
Se preferiste investire i soldi di un abbonamento in palestra per esempio in un viaggio, allora fare fitness a casa è la soluzione che fa al caso vostro! Acquistare alcuni piccoli attrezzi che vi possono aiutare a sforzare maggiormente può essere una valida alternativa che permette sempre di risparmiare e investire sul lungo termine.

Privacy
Intimoriti dagli sguardi altrui provenienti da dietro le spalle mentre cercate di fare esercizi con i pesi? A casa nessuno vi guarda, nessuno vi giudica, nessuno può gardare quello che fate o non fate! Potrete anche allenarvi in pigiama o con una t-shirt sporca… e fare la doccia da soli!

Allenamento migliore
Ammettiamolo: alcuni vanno in palestra per farsi vedere dagli altri, tuttavia questa voglia di esibizionismo può farvi allenare male, magari mettendo un peso eccessivo per “farvi vedere” dalla ragazza o dal ragazzo di turno, col rischio di fare male l’esercizio. Nell’intimità di casa non potete fare il “pavone”: dovrete concentrarvi esclusivamente sul vostro workout anziché su come apparire agli occhi degli altri e questo molto probabilmente vi farà allenare meglio.

Relax
Finiti gli esercizi, si va subito sotto la doccia, si mangia qualcosa e poi a letto (sempre se vi allenate la sera). Niente traffico in auto o lunghe passeggiate sotto la pioggia per tornare a casa!

Salute
Sia che vi alleniate in palestra, all’aperto o in casa, il beneficio più importante e sempre valido è… migliorare la vostra salute ed a casa forse avete un asso in più: stando a casa potete stare in spazi ben arieggiati ed avere tutto l’ossigeno di cui avete bisogno, mentre in palestra – specie se piena di gente – l’aria diventa spesso pesante e colma di anidride carbonica (oltre che carica di cattivi odori!).

Leggi anche: Prima cardio o pesi per dimagrire ed aumentare massa e forza?

Organizziamo gli spazi ed il programma di allenamento

Trova una stanza spaziosa della casa dove tu possa muoverti liberamente. L’allenamento sarà molto più gratificante se lo svolgerai in uno spazio aperto e comodo. Se hai un grande salotto o una cantina spaziosa, prova ad allenarti lì. Potresti anche spostare dei mobili per avere più spazio. Se hai un tappetino da yoga, usalo. Grazie a esso non scivolerai e potrai proteggere le articolazioni con un’imbottitura.

Sviluppa un programma d’allenamento. Il modo migliore per potenziare i muscoli in casa è creare un piano che utilizzi il peso del tuo corpo per prendere di mira i diversi gruppi muscolari. Un programma d’allenamento ti aiuterà anche a elevare la frequenza cardiaca e a bruciare le calorie. Gli allenamenti a intervalli aiutano a bruciare le calorie e a potenziare i muscoli; puoi completarli in 20 minuti se hai poco tempo. Per svolgere un semplice allenamento a intervalli ad alta intensità, completa 6 esercizi di 60 secondi, con 20 secondi di riposo tra l’uno e l’altro. Se sei un principiante e non conosci molti esercizi, puoi iniziare con salti aerobici, salti laterali, twist obliqui in salto, burpees, oscillazioni a pendolo e ginocchia alte.

Fai sempre riscaldamento prima di allenarti. Ad esempio con una corsa leggera sul posto, o saltando la corda. Termina l’allenamento così come l’hai cominciato.

Leggi anche: Per dimagrire meglio pesi o cardio: qual è il metodo migliore?

Esercizi a corpo libero da fare a casa

Esegui un allenamento per tutto il corpo. Gli esercizi completi che sfruttano il peso del corpo sono utilissimi per potenziare i muscoli in casa, perché potrai prendere di mira ogni gruppo muscolare senza dover usare alcuna attrezzatura. Hanno anche il vantaggio di non richiedere molto spazio, per questo potrai svolgerli in stanze piccole.

Completa questi allenamenti a circuito, ovvero ripetili dopo aver finito una serie:

  • Marcia a ponte: sdraiati con la schiena a terra e le ginocchia piegate. Solleva i glutei e assumi la posizione del “ponte”. Alza la gamba sinistra, tenendo le anche sollevate, poi riportala a terra prima di ripetere il movimento con la destra. Esegui 10 ripetizioni per gamba.
  • Piegamenti: puoi svolgere dei piegamenti tradizionali o avanzati per una sfida maggiore. Inizia con 10-15 ripetizioni se sei un principiante, oppure con il numero che preferisci se ti alleni spesso.
  • Squat bulgari: metti il piede anteriore piatto a terra e quello posteriore sul divano o su un tavolino da caffè. Abbassati in posizione di squat, poi torna in piedi. Puoi allargare le braccia per avere più equilibrio, oppure tenerle sui fianchi. Esegui 12 ripetizioni per gamba.
  • Calci da mulo: abbassati carponi e porta una gamba verso l’esterno e verso l’alto, tenendola a 90°. Esegui 12 ripetizioni per gamba.
  • Passaggi da plank a piegamenti: inizia in posizione di plank con le braccia allineate alle spalle e i piedi alla distanza delle anche. Abbassati sulla parte anteriore delle braccia, così da trovarti in posizione di plank sugli avambracci, poi torna in posizione di plank tradizionale. Esegui 12 ripetizioni.
  • Addominali a gambe distese: sdraiati sulla schiena con le gambe completamente dritte, poi solleva le braccia verso il soffitto e completa un addominale. Abbassa le braccia, cerca di toccarti le dita dei piedi, poi torna lentamente a terra. Esegui 10 ripetizioni.
  • Dopo aver completato il primo circuito, ripetilo una seconda volta.

Lavora sui gruppi muscolari più grandi. È il modo migliore per bruciare i grassi e potenziare i muscoli rapidamente. Puoi iniziare dai quadricipiti e dai glutei. Gli squat sono esercizi molto efficaci per far lavorare quelle zone e attivare il core.Per eseguire uno squat, tieni i piedi alla distanza delle anche, la schiena dritta, la testa alta e contrai il core. Metti le mani sulle anche o distendi le braccia davanti a te, come preferisci. Abbassati in posizione di squat, come se stessi per sederti. Ripeti 10 volte per 3 serie. Lo yoga è un’altra attività che permette di allenare i gruppi muscolari più grandi, perché ti aiuta a rinforzarli, allungandoli e usandoli per mantenere l’equilibrio. Per approfondire leggi anche: Glutei sodi: come fare gli squat a casa ed in palestra con e senza pesi

Svolgi gli esercizi 3 volte a settimana. Combina questi allenamenti a casa con attività cardiovascolari, come la corsa, il ciclismo, il nuoto, le passeggiate o qualunque altro sport, per sviluppare al meglio la tua massa muscolare. Assicurati di dedicare un giorno o due della settimana al riposo, così da non sfiancarti. Segui anche una dieta sana. Mangiare sano ti permetterà di avere le energie per affrontare i tuoi allenamenti nel migliore dei modi, di ridurre la massa grassa e di potenziare i muscoli.

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Potenziare i muscoli a casa usando pesi o loro sostituti

Acquista dei pesi. I manubri sono attrezzi utilissimi e versatili che possono aiutarti a potenziare i muscoli. Se non li hai, puoi usare oggetti pesanti che hai in casa come sostituti: due scatole di fagioli, la cassetta degli attrezzi, o delle bottiglie d’acqua di plastica da 2 litri possono ad esempio rimpiazzare efficacemente questi attrezzi, se siete alle prime armi. Altrimenti con prezzi accessibili puoi acquistare un kit di pesi di buona qualità come questo: https://amzn.to/32VYetU

Esegui dei curl con i bicipiti. Sono ottimi esercizi per potenziare i muscoli delle braccia. Tieni i piedi alla distanza delle anche, con le ginocchia leggermente piegate, la schiena dritta e il core contratto. Puoi usare anche sacchi di patate, zucche o angurie per sostituire i kettlebell usati negli squat. Altrimenti eccco degli ottimi kettlebell in ghisa che vi consigliamo: https://amzn.to/32XNBql

Procurati una barra per trazioni. È un ottimo attrezzo da allenamento molto versatile, che puoi usare per svolgere numerosi esercizi per la parte superiore del corpo. Puoi installarlo nel telaio di una porta per eseguire delle trazioni, oppure metterlo a terra per piegamenti e addominali. Metti la barra in alto nel telaio di una porta ed esegui più trazioni possibili. Puoi scegliere fra tre impugnature, che ti permetteranno di sollecitare muscoli diversi. Ad esempio, prova la trazione da scalatore, in cui porti il mento verso una mano, ti abbassi e poi riporti il mento verso l’altra mano. Puoi anche provare la trazione dietro il collo, in cui devi salire con la testa davanti alla sbarra, per far lavorare i dorsali. Installa la barra per trazioni a terra per eseguire meglio i piegamenti. Potrai sfruttarla per sollevare le mani dal suolo e inclinare il corpo, facendo lavorare il core oltre ai muscoli delle braccia e ai pettorali. Ottime barre per trazioni ad un prezzo accessibile, sono questa http://amzn.to/2CIVTR6 e questa http://amzn.to/2CUigXP.

Usa una fascia di resistenza. È un’ottima alternativa ai pesi, perché offre la possibilità di svolgere esercizi a basso impatto, di controllare il livello di resistenza e di prendere di mira muscoli specifici. Completa una serie di esercizi riposando tra l’uno e l’altro per potenziare rapidamente i muscoli.

  • Curl con i bicipiti in affondo: metti la fascia di resistenza sotto un piede e fai un passo indietro con l’altro. Mentre ti abbassi nell’affondo, esegui un curl con il bicipite destro. Esegui 20 ripetizioni, poi ripeti con il braccio e il piede opposti.
  • Squat con spinte sopra la testa: mettiti in posizione di squat con la fascia di resistenza sotto i piedi. Tieni le maniglie della fascia all’altezza delle spalle. Mentre scendi nello squat, spingi le braccia sopra la testa e abbassale lentamente quando torni in piedi. Esegui 20 ripetizioni.
  • Piegamenti con resistenza: avvolgi la fascia intorno alla parte alta della schiena e, mentre assumi la posizione di piegamento, mettine i capi sotto le mani. Esegui 15 ripetizioni.

Le fasce di resistenza sono un ottimo sostituto dei manubri, permettono di eseguire moltissimi esercizi e di allenare molti gruppi muscolari, inoltre sono molto pratici e possono essere posti in valigia per allenarsi anche durante le vacanze! Un ottimo kit con varie fasce di resistenza e vari accessori è questo: http://amzn.to/2FeNBSB

Segui dei video di fitness

Se hai bisogno di aiuto per trovare un programma di allenamento o ti piacerebbe seguire un piano strutturato, puoi andare su YouTube e cercare tra decine di video gratuiti di esercizi che ti aiuteranno a potenziare i muscoli, assicurati solo che i video siano stati prodotti da personal trainer preparati dal momento che la nuova moda dei “Fit YouTubers” ha permesso a troppi incompetenti la possibilità di fare molti danni alla salute di chi li segue. Puoi trovare video che si occupano di tutto il corpo o di muscoli specifici. Se hai poco tempo, cerca video di allenamenti veloci che includono circuiti ed esercizi a intervalli ad alta intensità.

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Acquista apparecchi specifici

Un ottima idea per allestire una minipalestra a casa tua, è quella di acquistare apparecchi specifici come tapis roulant, cyclette, panche, bilancieri, apparecchi all in one o vogatori. Alcuni apparecchi di buona qualità, scelti dal nostro Staff di esperti, ognuno imbattibile nella sua fascia di prezzo, sono :

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Integratori alimentari

Se il tuo obiettivo è l’aumento della forza e della massa muscolare, potresti avere migliori risultati assumendo un integratore di creatina prima di iniziare l’allenamento e di proteine alla fine dell’allenamento. A tal proposito leggi anche:

I migliori integratori

I migliori integratori alimentari scelti, selezionati ed usati dal nostro Staff di esperti, sono:

Avvertenze e consigli

  • Fai degli esercizi di stretching alla fine del programma.
  • Assumi più proteine (sotto forma di carni magre soprattutto bianche, uova o pesce) e meno carboidrati è vantaggioso per lo sviluppo della massa muscolare.
  • Fai esercizi cardiovascolari (corda, corsa su tapis roulant, cyclette…) per bruciare i grassi e potenziare la resistenza dei muscoli.
  • Fai sempre degli esercizi di riscaldamento e defaticamento per evitare infortuni.
  • Se sei infortunato o hai problemi di salute non iniziare alcun programma d’allenamento senza aver prima consultato il tuo medico.
  • Se qualcuno di questi esercizi dovesse causarti dolore alle articolazioni, alla schiena, al collo, ecc., interrompi subito l’allenamento e consulta un medico.

IMPORTANTE: molti degli esercizi qui proposti, se eseguiti ripetutamente con movimenti sbagliati, possono alla lunga determinare danni ad ossa, articolazioni e muscoli o peggiorare una patologia neurologica od ortopedica già in atto. In caso di dubbio chiedi sempre il parere di un medico prima di iniziare qualsiasi attività sportiva ed eventualmente fatti consigliare da un personal trainer sulla corretta esecuzione di un esercizio.

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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine

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Pene curvo o storto: potrebbe essere “induratio penis plastica” (malattia di La Peyronie)

MEDICINA ONLINE Induratio Penis Plastica (IPP)Morbo o Malattia di La Peyronie Peyronie's disease PENE CURVO STORTO DRITTO PENETRAZIONE DOLORE PLACCA CURA TERAPIA INCURVATO.pngCon induratio penis plastica (da cui l’acronimo “IPP“), detta anche morbo di La Peyronie o malattia di La Peyronie o – più semplicemente malattia di Peyronie (in inglese “Peyronie’s disease), in medicina ci si riferisce ad una alterazione del tessuto connettivo che colpisce i corpi cavernosi del pene (i due cilindri che, riempiendosi di sangue, consentono l’erezione) e che determina una progressiva sostituzione della loro naturale struttura di rivestimento, la tunica albuginea, normalmente elastica e resistente, con un tessuto fibroso e rigido, che forma una placca fibrosa la quale deforma il pene, rendendolo lievemente curvo o storto. La malattia prende il suo nome dal chirurgo francese François de La Peyronie, che per primo la descrisse nel 1743 quando era alla Corte di Versailles, anche se la prima segnalazione della malattia fu fatta da Andrea Vesalio nel 1550.

Malattia di Peyronie: quale frequenza ha?

La IPP colpisce circa il 5% degli uomini adulti nel mondo occidentale.

Malattia di Peyronie: quali sintomi e segni comporta?

La fibrosi localizzata della tunica albuginea che riveste i corpi cavernosi del pene, provoca sintomi e segni variabili in base alla gravità della patologia. I sintomi più evidenti e frequenti sono:

  • dolore durante l’erezione;
  • erezione difficoltosa;
  • curvatura anomala del pene di grado variabile;
  • disfunzione erettile (impotenza);
  • rientro penieno (se presente interessamento del setto intercavernoso);
  • difficoltà durante la penetrazione vaginale od anale;
  • diminuzione della circonferenza peniena;
  • diminuzione della lunghezza del pene.

La curvatura può essere lieve o grave, inoltre può presentarsi solo durante l’erezione oppure anche con il pene flaccido. In genere se la curvatura è presente anche con pene flaccido, tende ad enfatizzarsi durante l’erezione.

Sintomi e segni che possono indicare maggiore gravità

Sintomi, segni e patologie concomitanti che potrebbero indicare una maggiore gravità della situazione, sono:

  • fimosi;
  • penetrazione resa impossibile dall’eccessiva curvatura;
  • totale incapacità di raggiungere l’erezione;
  • difficoltà ad urinare a causa della strozzatura dell’uretra;
  • spermatorrea;
  • aneiaculazione;
  • eiaculazione retrograda;
  • priapismo;
  • formazione di noduli;
  • infertilità o sterilità.

Per approfondire:

Cause della curvatura del pene

Nella malattia stabilizzata si forma una placca calcifica, nella parte interessata, che porta a una curvatura del pene più o meno importante. Le cause sono incerte: si ipotizzano quali fattori eziologici i microtraumi che si possono verificare durante i rapporti sessuali o traumi di altra natura. Anche una risposta auto-immunitaria su base ereditaria potrebbe essere alla base della formazione della placca fibrosa sul pene.

Come si riconosce l’inizio della malattia ?

Purtroppo la IPP si sviluppa spesso in maniera subdola e si rende evidente solo quando la malattia è in uno stato più grave. Nelle fasi iniziali può manifestarsi solo una certa iper-sensibilità del pene e non sempre, alla palpazione, è possibile riconoscere un’alterata consistenza. Il dolore può essere presente ma non è una costante (2/3 circa dei pazienti). Solo successivamente, con l’avanzare della malattia, compare la deformazione del pene. In seguito, fasi di quiete si alternano a fasi di accelerazione, fino ad una “stabilizzazione” della malattia, con la formazione della cosiddetta “placca” che, nei casi più gravi, può raggiungere una consistenza ossea. I tempi sono imprevedibili, perché variano da caso a caso: è possibile che si formino nuove placche, in altre zone del pene, con una modificazione continua della curvatura e talvolta anche con un raddrizzamento dell’asta (quando la malattia, diffondendosi, determini delle contro-trazioni). L’interessamento del setto intercavernoso (la “spina dorsale” situata tra i due corpi cavernosi) comporta invece una retrazione diffusa dell’asta, più che un incurvamento o una deformità della stessa.

Leggi anche: Come funziona l’erezione del pene?

Malattia di Peyronie: cosa fare se si sospetta la patologia?

Come spesso avviene in campo medico, quanto prima è effettuata una corretta diagnosi, tanto migliori saranno i risultati che è possibile aspettarsi delle terapie. Lievi curvature insorte da poco tempo sono in genere più facili da correggere rispetto a croniche e/o ampie curvature. Nel caso in cui si notino innaturali curvature nel pene, insorte improvvisamente o gradatamente, occorre in ogni caso rivolgersi al più presto ad un medico andrologo, specie nel caso si riscontrino sintomi e segni concomitanti come dolore in erezione, deficit erettivo, alterata emissione di sperma (spermatorrea, aneiaculazione, eiaculazione retrograda…), priapismo e/o formazione di noduli.

Leggi anche: Com’è fatto il pene al suo interno?

Prevenzione e terapia

L’assunzione di un integratore alimentare che contenga vitamina E è utile nella prevenzione dell’insorgenza di tali forme di sclerosi, oltre a facilitare e rendere efficace la terapia farmacologica indotta con ionoforesi. Va sottolineato che sono rari i casi di completa calcificazione della placca di conseguenza sono buoni i risultati di guarigione con le terapie alternative farmacologiche quali appunto la ionoforesi, la laserterapia e la ultrasuonoterapia. Per quanto riguarda le cure, si utilizzano terapie farmacologiche generali oppure trattamenti locali come la terapia con laser ad ultrasuoni, o l’infiltrazione di farmaci all’interno della placca (cortisonici depot o calcioantagonisti come il verapamil per far regredire la calcificazione), il cui obiettivo è soprattutto quello di ridurre i sintomi ed arginare l’evoluzione della malattia. Inoltre si utilizzano anche meccanismi di trazione per il raddrizzamento del pene. Di recente è stata introdotta la somministrazione locale peniena di farmaci attraverso la laserforesi altrimenti detta “criopass-laser terapia”, tecnica già ampiamente usata in ortopedia, medicina estetica e sportiva. La tecnica è in fase di sperimentazione anche per la cura di metastasi cutanee di patologie tumorali. L’intervento chirurgico è molto delicato e va eseguito da uno specialista particolarmente esperto, dopo averne accertata la necessità secondo della gravità del caso. Per la verità sono stati proposti negli anni una varietà di trattamenti, ma nessuno si è dimostrato efficace al 100% nel risolvere il problema, soprattutto in caso di grave curvatura peniena.

Malattia di Peyronie: conseguenze di gravi curvature del pene

La malattia nei casi più gravi può portare a deficit erettili tali da impedire la penetrazione o erezioni dolorose, in questi casi in genere solo l’intervento chirurgico con l’eventuale applicazione di una protesi peniena o una corporoplastica secondo Nesbit può essere di aiuto.

Integratori alimentari

Integratori alimentari utili per contrastare la curvatura peniena, sono:

Ausili per correggere la curvatura del pene

Un ottimo prodotto che può aiutarvi per correggere la curvatura eccessiva del pene, è questo estensore penieno: https://amzn.to/3WBoG3j

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Dott. Emilio Alessio Loiacono
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Come cambia lo sperma negli anni? Quantità, consistenza ed altre caratteristiche

MEDICINA ONLINE UOMO IMPOTENZA DISFUNZIONE ERETTILE SESSO ANDROPAUSA CRISI DI MEZZA ETA QUANTO DURA SINTOMI DEPRESSIONE COPPIA AMORE MATRIMONIO PENE SESSUALITAUn uomo adulto, sano, con una età compresa tra i 20 ed i 30 anni, ad ogni eiaculazione emette fisiologicamente circa dai 1,5 ml ai 6 ml di sperma (liquido seminale) ed ogni millilitro contiene tra 20 e 200 milioni di spermatozoi circa. Lo sperma emesso è costituito da due parti fondamentali:

  • plasma seminale: è la parte liquida dello sperma e va a costituire fino al 98% di quest’ultimo;
  • spermatozoi: le cellule che “nuotano” nel plasma seminale ed hanno il compito di fecondare l’oocita femminile. Gli spermatozoi rappresentano solo tra il 2 ed il 5% del volume totale dello sperma.

Gli spermatozoi sono prodotti nei testicoli, mentre il plasma seminale ha origine dalla fusione di liquido prostatico (prodotto nella prostata), secrezioni delle vescicole seminali e liquido di Cowper prodotto dalle ghiandole bulbouretrali.

MEDICINA ONLINE TESTICOLI ANATOMIA ANSIA DA PRESTAZIONE SESSO TRISTE SESSUALE PENE EREZIONE IMPOTENZA DISFUNZIONE ERETTILE COPPIA PSICOLOGIA LETTO PENETRAZIONE UOMO DONNA LIBIDO SPERMA PIACERE MALE GENITALIA SEX

Il plasma seminale è ricco di vitamine, sali minerali e molti altri componenti diversi, tra cui: acqua, fruttosio, carnitina, enzimi proteolitici, acido citrico, zinco, bicarbonati,  muco calcio, cloro, colesterolo, creatina, aboutonia, acido lattico, magnesio, azoto, fosforo, potassio, pirimidina, sodio, sorbitolo, spermidina.

Come cambia lo sperma negli anni?

L’invecchiamento fisiologico dell’organismo ha delle ripercussioni ben note sulla sua funzione sessuale dell’uomo, che si riflettono nel calo del testosterone e nelle difficoltà d’eccitazione ed erezione. Alcuni uomini sperimentano anche una notevole difficoltà nel raggiungere l’orgasmo, mentre non di rado subentrano problemi di prostata ingrossata e disturbi della funzione urinaria. Ma non solo: anche lo stesso organo sessuale maschile, il pene per l’appunto, subisce delle trasformazioni più o meno sostanziali, a seconda dei casi anche nell’aspetto. Una delle possibili conseguenze dell’età che avanza è senza dubbio una diminuzione più o meno marcata sia del volume spermatico che della qualità dello stesso, che si caratterizza da un numero più basso di spermatozoi totali ed una percentuale minore di spermatozoi vitali ed esenti da malformazioni, come rilevabile con un semplice spermiogramma. Non è raro che dai 40 anni in poi si assista ad una riduzione di circa 1 ml di sperma per ogni eiaculazione rispetto ai 30 anni di età, con gli spermatozoi che possono diminuire a 10 – 50 milioni per millilitro. Tale diminuzione potrebbe divenire ancora più marcata dopo i 50 anni di età, con riduzione di anche di oltre 2 ml di liquido seminale rispetto ai 30 anni, e soprattutto tra i 70 e gli 80 anni di età e ciò è assolutamente normale. Ovviamente tale riduzione è fortemente correlata alla situazione soggettiva del paziente: ad esempio un 50 enne in salute, in forma, normopeso, che non ha mai assunto droghe e non ha mai avuto patologie, potrebbe avere quantità di sperma maggiori rispetto ad un 40 enne obeso, sedentario e con patologie alla prostata.

Sperma giallastro o verdastro

Con l’età lo sperma potrebbe assumere una colorazione tendente al giallastro (anziché bianco) a cause di varie patologie e condizioni. Ad esempio ciò potrebbe essere causato dalla presenza di tracce di urina nello sperma (determinata da una eiaculazione retrograda parziale che diventa più probabile con l’avanzare dell’età): in questo caso è la stessa urina a dare il colore giallognolo allo sperma e dargli un cattivo odore o sapore. Per approfondire, leggi anche: Liquido seminale (sperma) giallo o giallastro: cause e cure
Una colorazione giallo-verdastra o verde dello sperma, associata suoi a cattivi odori e sapore, può essere anche causata da un’infezione a carico delle gonadi, gli organi preposti alla produzione appunto degli spermatozoi, che nell’uomo sono i testicoli. Anche una infiammazione/infezione della prostata o delle vie genitali può generare il problema. Spesso in questi casi sono associati altri sintomi, come un cattivo odore dello sperma, dolore, prurito, bruciore. È necessario in questo caso rivolgersi prontamente ad un andrologo, che dopo i test di rito individuerà con accuratezza quali sono le problematiche che possono aver portato il nostro sperma ad diventare verdastro. Anche una eiaculazione retrograda può determinare una colorazione del liquido seminale tendente al verde.

Integratori alimentari efficaci nel migliorare quantità di sperma, potenza dell’erezione e libido sia maschile che femminile

Qui di seguito trovate una lista di integratori alimentari acquistabili senza ricetta, potenzialmente in grado di migliorare la prestazione sessuale sia maschile che femminile a qualsiasi età e trarre maggiore soddisfazione dal rapporto:

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Dott. Emilio Alessio Loiacono
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Bronchite: durata, sintomi, cura, rimedi, è contagiosa? Per quanto tempo?

MEDICINA ONLINE POLMONI BRONCHI BRONCHIOLI ALVEOLI POLMONARI ARIA OSSIGENO ANIDRIDE CARBONICA DIRAMAZIONI VIE AEREE ALTE BASSE APPARATO RESPIRATORIO ANATOMIA LUNGS TORACE POLMONITE BRONCHITE ALVEOLITE CRUP INFEZIONE PETTOLa bronchite è una patologia caratterizzata dall’infiammazione della mucosa che riveste i bronchi, le strutture ad albero che conducono l’aria ai polmoni. Il suo sintomo più rilevante è la difficoltà respiratoria, che si manifesta con un respiro sibilante, tosse, fiato corto, disturbi del sonno e senso di oppressione al torace. A volte può coesistere un grado variabile di enfisema polmonare, lento processo di degenerazione del tessuto polmonare. Possono favorirne l’insorgenza alcuni fattori di tipo ambientale, come l’inquinamento atmosferico, il fumo di sigaretta o il freddo intenso o anche alcune condizioni di vita sfavorevoli, come la malnutrizione e l’affaticamento eccessivo. A soffrirne sono 3 italiani su 100. La malattia acuta, nel giro di alcuni giorni, guarisce, a meno che non sopravvengano complicazioni. In un paziente su due la bronchite cronica conduce a un’insufficienza respiratoria.

Bronchite acuta e cronica

La bronchite può essere acuta, solitamente causata da un’infezione virale, o cronica, come risultato di un danno alle vie aeree dovuto a fumo, inquinamento e altre condizioni.
Generalmente nella bronchite acuta l’infiammazione è scatenata da un virus che ha già colpito le prime vie aeree, come laringe e trachea, e si estende ai bronchi: l’infezione può essere provocata da virus comuni, come quelli del raffreddore o dell’influenza, o virus più difficili da trattare come il virus respiratorio sinciziale, l’adenovirus. L’episodio acuto è generalmente di breve durata (pochi giorni), se l’infiammazione si ripete e si protrae nel tempo è definita cronica.
La bronchite cronica è la condizione tipica della Broncopneumopatia cronico ostruttiva (BPCO) ed è, al contrario della bronchite acuta, causato principalmente dal fumo di sigaretta. Inoltre, l’inalazione cronica di inquinanti dell’aria o fumi irritanti o polveri presenti in ambienti occupazionali (miniere di carbone, fabbriche tessili, silos e movimentazione di grano, allevamenti, stampaggio di metalli) può essere un ulteriore fattore di rischio per lo sviluppo di bronchite cronica.

Leggi anche: Broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO): sintomi, diagnosi e cura

Durata della bronchite acuta e cronica

Mentre la bronchite acuta ha una durata limitata ad alcuni giorni, invece la bronchite cronica è invece caratterizzata e definita tale in presenza di una tosse produttiva che dura più di tre mesi all’anno per almeno due anni in assenza di altre patologie.

Quali sono le cause della bronchite?

A causare la bronchite possono essere agenti diversi. Nel caso della bronchite acuta, la causa prevalente è un’infezione di origine virale, ma nel 10% dei casi l’origine è invece batterica. I virus più frequenti sono quelli comuni del raffreddore e dell’influenza (anche il coronavirus Covid 19) e solitamente l’infezione riguarda le prime vie aeree, laringe e trachea, per poi estendersi ai bronchi. In alcuni casi può instaurarsi una sovrainfezione batterica. La bronchite cronica è invece il risultato di una degenerazione graduale delle strutture bronchiali causata dal fumo, dallo smog o dall’inalazione di sostanze tossiche. La bronchite cronica è più pericolosa dell’episodio acuto, perché rappresenta un danno spesso definitivo e difficilmente reversibile.

Leggi anche: Asma bronchiale: spirometria e diagnosi differenziale

Quali sono i sintomi ed i segni della bronchite?

I sintomi e segni della bronchite, acuta o cronica, includono:

  • malessere generale;
  • respiro sibilante;
  • fiato corto;
  • febbre;
  • brividi di freddo;
  • difficoltà a respirare (dispnea);
  • tosse persistente;
  • dolore durante la deglutizione
  • produzione eccessiva di muco, con catarro bianco o giallastro, con piccole perdite di sangue;
  • dolori articolari;
  • faringite;
  • raucedine;
  • oppressione al torace;
  • debolezza;
  • disturbi del sonno.

La bronchite è contagiosa?

La bronchite acuta – poiché nella maggioranza dei casi è determinata da virus o, meno spesso, da batteri – è generalmente contagiosa. La bronchite cronica è contagiosa solo se correlata a microrganismi, tuttavia nella maggioranza dei casi è legata a smog, fumo di sigaretta ed inquinanti: in questi casi non è ovviamente contagiosa, anche se c’è da dire che ci vive vicino ad un fumatore ha un rischio più elevato di sviluppare bronchite rispetto alla popolazione generale, visto che è soggetto al fumo passivo e terziario. Nelle forme virali e batteriche, generalmente la trasmissione del microrganismo avviene per via aerea, cioè principalmente con:

  • tosse;
  • starnuti.

La bronchite acuta si può trasmettere da un individuo ad un altro anche attraverso il contatto diretto, ad esempio si può verificare quando una persona infetta stringe la propria mano, contaminata con le secrezioni infette, a quella di una persona sana. Anche usare oggetti contaminati (vestiti, asciugamani, spazzolino da denti…) può determinare il contagio.

Leggi anche: Differenza tra vie aeree superiori ed inferiori

Quanto dura l’incubazione?

I sintomi e segni di bronchite acuta compaiono dopo un periodo di incubazione variabile in base al tipo di microrganismo, che in genere dura da un paio di giorni fino ad una settimana. In questo periodo i sintomi e segni sono assenti, tuttavia il paziente è capace di infettare le altre persone.

Per quanto tempo è contagiosa la bronchite acuta?

La trasmissione ad altre persone si può verificare – oltre al periodo di incubazione – per tutta la durata dei sintomi ed è comunque possibile anche quando i sintomi sono diminuiti o cessati da pochi giorni.

Quanto dura una bronchite?

E’ impossibile fare una previsione, visto che i tempi di guarigione sono condizionati da numerosi fattori, come il tipo di microrganismo, lo stato di salute generale del paziente ed eventuali farmaci usati. In genere una bronchite acuta può durare da 5 giorni a 2 settimane. La bronchite cronica ha invece durata di mesi o anni.

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Come prevenire la bronchite acuta?

Per prevenire la bronchite acuta, è importante osservare regole di igiene quali lavare bene e con frequenza le mani, seguire un’alimentazione equilibrata e ricca di vitamine e sali minerali, ad esempio ricca di frutta e verdura di stagione. Utile è anche assumere ogni giorno un integratore multivitaminico multiminerale completo, come questo: https://amzn.to/3Xz3PNY

Per prevenire la bronchite, è anche importante idratarsi correttamente, bevendo la giusta quantità d’acqua al giorno. Ovviamente è importante evitare il contatto diretto e ravvicinato con persone che hanno bronchite acuta ed evitare di usare oggetti usati da loro e potenzialmente contaminati, come tovaglioli o asciugamani. Anche evitare ambienti troppo affollati può, statisticamente, diminuire il rischio di bronchite acuta: in questi casi meglio usare una mascherina. Se il soggetto è fumatore, dovrebbe smettere di fumare.

Come prevenire la bronchite cronica?

La prima prevenzione della bronchite cronica si attua non fumando. Il fumo di tabacco, sigaretta, sigari o pipa, irrita le mucose e favorisce l’instaurarsi dei processi infiammatori che portano alla bronchite cronica. Ugualmente bisognerebbe ridurre l’esposizione all’inquinamento e a sostanze tossiche, ad esempio mediante l’uso di mascherine nelle condizioni più a rischio, come alcune professioni che costringono il soggetto ad essere esposto a svariati tipi di sostanze chimiche. È necessario che gli ambienti domestici e lavorativi siano umidificati. Sono validi anche i consigli già visti per la prevenzione della bronchite acuta.

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO CHIRURGO Broncopneumopatia-Cronica-Ostruttiva BPCO Bronchite infiammazione dei bronchi polmoni respiro dispnea muco catarro

Diagnosi di bronchite

La diagnosi di bronchite include diversi tipi di esami:

  • Esami del sangue, per la conta leucocitaria e per la ricerca di stati infettivi;
  • Esami di coltura sull’espettorato, per determinare la presenza di batteri nel muco ed escludere altre infezioni;
  • Radiografia del torace (Rx Torace), per valutare la presenza di segni di infezioni più estese (polmonite);
  • TAC, nei casi in cui sia necessario individuare eventuali anomalie dei polmoni e delle vie aeree in generale;
  • Spirometria, per misurare la quantità di aria che si immette nei polmoni;
  • Test di provocazione bronchiale, per la misura dell’ossido nitrico presente nell’aria emessa (espirata) che indica il livello di infiammazione.

Leggi anche: Differenza tra BPCO ed asma: terapia e sintomi comuni e diversi

Cure della bronchite

Il trattamento della bronchite è diverso a seconda che si tratti di un episodio acuto o sia cronica e ancora che ci sia una sovrapposizione di un’infezione batterica. In tutti i casi la sospensione dal fumo deve essere totale.

Trattamento della bronchite acuta

Il trattamento della bronchite acuta è principalmente sintomatico. La comune Tachipirina (paracetamolo) può abbassare la febbre, soprattutto se supera i 38°. I farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS, come l’ibuprofene contenuto nel Brufen o il ketoprofene contenuto nell’OKI) possono essere utilizzati per mal di gola e dolori generali. Mucolitici e sciroppi per la tosse possono essere utili in alcuni casi. Se la bronchite è causata da batteri, è possibile l’uso di farmaci antibiotici. Si tenga comunque presente che – anche senza alcun trattamento – la maggioranza delle volte la bronchite acuta si risolve rapidamente e spontaneamente. Nella maggior parte dei casi (90% circa) la bronchite acuta è causata da virus: per questo motivo un trattamento antibiotico non può essere raccomandato, in quanto inutile ed inefficace (gli antibiotici agiscono solo contro i batteri), se non addirittura controproducente, poiché ricorrere ad un trattamento antibiotico nei casi di bronchite ad eziologia virale promuove lo sviluppo di resistenza batterica contro gli antibiotici, il che può risultare pericoloso e, potenzialmente, comportare una maggiore morbilità e mortalità sul lungo periodo. Tuttavia, anche nel caso si sospetti una bronchite virale, in alcuni casi selezionati gli antibiotici potrebbero trovare comunque indicazione, in genere al fine di evitare l’insorgenza di possibili sovrainfezioni batteriche che non devono essere escluse. Smettere di fumare può velocizzare il periodo di guarigione.

Trattamento della bronchite cronica

L’evidenza suggerisce che il declino della funzione polmonare osservabile nei soggetti affetti da bronchite cronica può essere per prima cosa rallentata con la cessazione del fumo di sigaretta e dell’esposizione ad inquinanti. Il trattamento della bronchite cronica è sintomatico e può richiedere l’impiego di agenti terapeutici sia farmacologici che non farmacologici. I tipici approcci non farmacologici per la gestione della broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO), e fra questi la bronchite cronica, possono includere: la riabilitazione polmonare, la chirurgica per la riduzione del volume polmonare, e – nei casi più gravi – il trapianto polmonare. L’infiammazione e l’edema dell’epitelio respiratorio possono essere ridotti con i farmaci corticosteroidi per via inalatoria. Il respiro sibilante e la difficoltà respiratoria possono essere trattate riducendo il broncospasmo (cioè lo spasmo, reversibile, che interessa i piccolo bronchi e che è secondario alla costrizione del muscolo liscio). Il broncospasmo viene trattato con broncodilatatori a lunga durata d’azione, per via inalatoria. Questi broncodilatatori sono farmaci agonisti del recettore β2-adrenergico (ad esempio il salmeterolo) oppure farmaci ad azione anticolinergica, assunti sempre per via inalatoria, quali l’ipratropio bromuro od il tiotropio bromuro. I farmaci mucolitici (conosciuti anche come espettoranti) possono avere un piccolo effetto terapeutico sulla riacutizzazione della bronchite cronica. L’ossigenoterapia è utilizzata per trattare l’ipossiemia (una situazione caratterizzata da una bassa ossigenazione del sangue) e ha dimostrato di ridurre la mortalità nei pazienti affetti da bronchite cronica. Si deve tenere presente che l’ossigenoterapia (supplementi di ossigeno per un certo numero di ore nel corso della giornata) può portare alla riduzione dello stimolo respiratorio, con conseguente aumento dei livelli ematici di anidride carbonica (ipercapnia) e acidosi respiratoria secondaria.

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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine

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Sperma verde, giallo, rosso, marrone, nero, blu o color caffè: cause e cure

MEDICINA ONLINE PENE EREZIONE SPERMA LIQUIDO SEMINALE ANATOMIA EIACULAZIONE PENETRAZIONE IMPOTENZA DISFUNZIONE ERETTILE SESSO UOMO RAPPORTO SESSUALE SEX Male Genital and Rectal AnatomyPer affrontare in modo scientificamente corretto le cause di colore particolare dello sperma, è necessario prima capire cos’è il liquido seminale, dove viene prodotto e cosa contiene.

Caratteristiche dello sperma

Un uomo adulto, ad ogni eiaculazione, emette fisiologicamente circa dai 1,5 ml ai 6 ml di sperma (anche chiamato “liquido seminale”) ed ogni millilitro contiene tra 20 e 200 milioni di spermatozoi circa. Lo sperma emesso è costituito da due parti fondamentali:

  • plasma seminale: è la parte liquida dello sperma e va a costituire fino al 98% di quest’ultimo;
  • spermatozoi: le cellule che “nuotano” nel plasma seminale ed hanno il compito di fecondare l’oocita femminile. Gli spermatozoi rappresentano solo tra il 2 ed il 5% del volume totale dello sperma.

Gli spermatozoi sono prodotti nei testicoli, mentre il plasma seminale ha origine dalla fusione di

  • liquido prostatico secreto dalla prostata: circa dal 20 al 30% del volume totale del plasma seminale;
  • secrezioni delle vescicole seminali: circa tra il 60 ed il 70% del volume totale del plasma seminale;
  • liquido di Cowper prodotto dalle ghiandole bulbouretrali: circa tra l’1 ed il 5% del volume totale del plasma seminale.

Il plasma seminale è ricco di vitamine, sali minerali e molti altri componenti diversi, tra cui: acqua, fruttosio, carnitina, enzimi proteolitici, acido citrico, zinco, bicarbonati,  muco calcio, cloro, colesterolo, creatina, aboutonia, acido lattico, magnesio, azoto, fosforo, potassio, pirimidina, sodio, sorbitolo, spermidina,.

L’odore, il colore ed il sapore dello sperma

Lo sperma umano è un liquido iso-osmotico, che possiede un pH leggermente alcalino: 7.2/8. Il suo colore normale è bianco opalescente; ha un sapore variabile anche in relazione alle abitudini alimentari, con sfumature dolci, salate ed amare; infine ha un odore caratteristico dovuto soprattutto alla presenza di particolari sostanze – come la spermina e la spermidina – appartenenti al gruppo delle poliammine, composti organici aventi due o più gruppi amminici, come la putresceina e la cadaverina. Spermina e spermidina concorrono in maniera importante non solo all’odore, ma anche al sapore dello sperma, e sembra che abbiano una azione anti-batterica, anche se alcuni ricercatori gli attribuiscono invece una azione “aromatica sessuale”. Da quanto detto precedentemente è facile comprendere come un eventuale alterazione nel colore dello sperma possa dipendere da una grandissima varietà di condizioni e patologie, che potrebbero ad esempio interessare la prostata, i testicoli, l’uretra, il glande o le vescicole seminali.

Sperma giallastro

Una volta appurato che il cattivo odore deriva proprio dallo sperma e non dai genitali, bisogna capire se la qualità dello sperma è normale o presenta alterazioni macroscopiche. Il colore normale del liquido seminale è bianco opalescente, più o meno trasparente. Ricordiamo che nel caso in cui sia avvenuta più di una eiaculazione nel breve periodo, questo colore può tendere a sfumare, risultando sempre più trasparente e di un bianco sempre meno intenso all’aumentare delle eiaculazioni: ciò è assolutamente normale. Non è invece normale il fatto che lo sperma diventi giallo, rosso, verde, marroncino o di altri colori. Ad esempio lo sperma potrebbe avere un colore tendente al giallastro a causa di varie patologie e condizioni. Ad esempio ciò potrebbe essere causato dalla presenza di tracce di urina nello sperma (determinata da una eiaculazione retrograda parziale): in questo caso è la stessa urina a dare il colore giallognolo allo sperma e dargli un cattivo odore o sapore. Per approfondire, leggi anche: Liquido seminale (sperma) giallo o giallastro: cause e cure

Sperma verdastro

Una colorazione giallo-verdastra o verde dello sperma, associata suoi a cattivi odori e sapore, può essere anche causata da un’infezione a carico delle gonadi, gli organi preposti alla produzione appunto degli spermatozoi, che nell’uomo sono i testicoli. Anche una infiammazione/infezione della prostata o delle vie genitali può generare il problema. Spesso in questi casi sono associati altri sintomi, come un cattivo odore dello sperma, dolore, prurito, bruciore. È necessario in questo caso rivolgersi prontamente ad un andrologo, che dopo i test di rito individuerà con accuratezza quali sono le problematiche che possono aver portato il nostro sperma ad diventare verdastro. Anche una eiaculazione retrograda può determinare una colorazione del liquido seminale tendente al verde.

Sperma marrone, color caffè, nero, bluastro o con sangue (ematospermia)

L’ematospermia (anche detta emospermia) è una condizione pseudo-patologica caratterizzata dalla presenza di sangue nello sperma, visibile in forma di chiazze o striature di sangue color rosso acceso all’interno del liquido seminale o con colore dello sperma tendente al marroncino o addirittura al color caffè, bluastro o nero. Spesso questo tipo si sperma ha un sapore ed un odore considerato “cattivo” dal paziente.
Pur rappresentando un segno clinico fortemente allarmante per il paziente affetto, nella stragrande maggioranza dei casi, il sangue (rosso vivo o marrone se coagulato) nello sperma, clinicamente, non desta preoccupazioni particolari: l’ematospermia viene infatti considerata una condizione benigna ed autolimitata nella maggior parte dei casi. Ad ogni modo, visto che in alcuni casi può essere spia di patologie anche molto gravi, il parere del medico risulta fondamentale, al fine di escludere eventuali patologie nascoste e chiarire ogni dubbio.
La presenza di sangue nello sperma, se si ripresenta varie volte di seguito, va ricondotta ad uretriti (flogosi aspecifiche dell’uretra), prostatiti (infiammazioni della prostata) o, ancora, a vescicolo-deferentiti (infiammazioni a carico delle vescicole seminali). Meno frequentemente, l’ematospermia si verifica in concomitanza di infezioni specifiche (in particolare provocate da citomegalovirus, da platelminti del genere Schistosoma e da Clamidia o Trichomonas, trasmissibili sessualmente), cistiti emorragiche e malattie del sangue (coagulopatie). Sono stati osservati alcuni casi di sangue nello sperma in pazienti recentemente sottoposti a biopsia prostatica o a manovre invasive a carico dell’apparato urogenitale in genere. In altri soggetti, l’ematospermia è causata da calcolosi nel rene, nella vescica e nell’uretere: in simili frangenti, oltre a presentare sangue nello sperma, il paziente lamenta spesso fortissimi dolori e coliche.
In rari casi, il sangue nello sperma è una spia di tumore alla prostata. La terapia dell’ematospermia varia notevolmente in base alla causa che l’ha determinata, a tale proposito leggi: Cure dell’ematospermia: dilatatori uretrali, farmaci e chirurgia

Per approfondire, leggi anche:

Lo smegma

Il colore dello sperma può apparire diverso dal solito anche a causa della presenza di “smegma”, che si “mischia” con il liquido seminale nel momento in cui viene emesso dall’apertura dell’uretra. Lo smegma è un prodotto di secrezione dei genitali cui si associano cellule epiteliali esfoliate provenienti dalle mucose, sebo, sporcizia, residui di sperma dopo una eventuale eiaculazione e materiali umidi, in genere di provenienza urinaria. Lo smegma si viene a raccogliere principalmente sotto il prepuzio, nel solco balano-prepuziale e può essere causa non solo di cattivi odori, ma anche di infezioni del pene e contaminazione dello sperma. Per evitare laccumulo di smegma, raccomandiamo al lettore una corretta e periodica igiene dei genitali – in particolare glande, prepuzio e piega tra scroto e coscia – unita all’uso di biancheria intima pulita e da cambiare ogni giorno. Il miglior prodotto per la pulizia dei genitali maschili e la prevenzione di smegma, infezioni e cattivi odori, selezionato, usato e raccomandato dal nostro Staff di esperti, lo potete trovare qui: http://amzn.to/2juf3pJ, molto efficace grazie agli estratti a base di Eugenia caryophyllus ed Helicrysum italicum, che possiedono una forte azione detergente, antibatterica, antimicotica ed antinfiammatoria.

Per approfondire, leggi anche:

Alterazione del colore dello sperma: rimedi e cure

Le cause di un colore alterato dello sperma sono molte, ma generalmente sono problemi che si risolvono con delle brevi terapie e che non sono segno di alcuna gravissima patologia. È necessario però farsi visitare immediatamente dal proprio andrologo, specie se il problema si ripresenta più volte di seguito. Non esiste una cura che vada bene per tutte le situazioni: il medico effettuerà la diagnosi grazie alla visita e ad eventuali esami (come lo spermiogramma) per individuare il problema (ammesso che esista); solo successivamente prenderà provvedimenti adeguati che aiuteranno a superare il problema, ad esempio con una terapia antibatterica o antivirale in caso di infezione di uretra o prostata. Consigli utili per migliorare il colore dello sperma, li potete trovare in questo articolo: Come avere un’eiaculazione più abbondante e migliorare sapore, odore, colore e densità dello sperma?

Integratori alimentari efficaci nel migliorare quantità di sperma, potenza dell’erezione e libido sia maschile che femminile

Qui di seguito trovate una lista di integratori alimentari acquistabili senza ricetta, potenzialmente in grado di migliorare la prestazione sessuale sia maschile che femminile a qualsiasi età e trarre maggiore soddisfazione dal rapporto:

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Come si fa a capire se un ragazzo è vergine o no? E come si comporta?

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO CHIRURGO PENE UOMO RAGAZZO VERGINITA FILETTO FRENULO GLANDE ASTA RAPPORTO SESSUALE IMENE PENETRAZIONE VAGINA CORONA FIMOSI SOLCOCORONALE MEATO URETRALE SPERMAMentre la verginità femminile è abbastanza evidente, perché correlata (quasi sempre) alla rottura dell’imene e perché la donna si fa spesso “meno problemi” a dire di essere vergine, invece nell’uomo i segni fisici possono essere del tutti assenti e lui, per vergogna o per paura di sembrare ridicolo agli occhi della fidanzata o della ragazza, potrebbe non avere il coraggio di rivelare la sua verginità e dire di non essere vergine mentre in realtà lo è. Come fare allora a “smascherarlo”?

Come capire se lui è “fisicamente” vergine?

Mentre le ragazze hanno l’imene, i ragazzi hanno una struttura anatomica chiamata “frenulo”. Con il primo rapporto il frenulo, che volgarmente viene chiamato “filetto” o – erroneamente – “imene maschile“, in teoria dovrebbe rompersi grazie alla pressione che le pareti vaginali esercitano sulle pareti dell’asta del pene, fatto che spinge la pelle del pene in una direzione, mentre il glande spinge nell’altra: le due forze opposte dovrebbero rompere il frenulo, e tale rottura dovrebbe essere evidente anche per una fuoriuscita di sangue più o meno copiosa ed un dolore più o meno avvertito da parte dell’uomo.

Dove si trova il frenulo del pene?

Potete individuare facilmente il frenulo perché è quel sottile ed evidente filamento che collega la pelle che avvolge il pene al glande (la testa del pene). Guarda l’illustrazione presente in alto in questo articolo: il frenulo è evidenziato in rosso. Per approfondire: Frenulo del pene: cos’è e perché la sua lunghezza è importante?

Il frenulo si rompe sempre col primo rapporto?

No, non sempre. Esattamente come avviene per la rottura dell’imene che può essere integro anche in caso di penetrazione già avvenuta, anche il frenulo può essere talmente elastico da rimanere perfettamente integro dopo la prima penetrazione completa, e non lacerarsi nemmeno nei rapporti successivi, anche se numerosi, vaginali ed anali. Parimenti anche il fatto che il frenulo sia già lacerato non indica necessariamente che il ragazzo abbia già avuto rapporti: il frenulo si può lacerare anche con traumi (ad esempio durante la masturbazione) o con varie patologie. In definitiva: un frenulo integro non indica necessariamente verginità ed un frenulo lacerato non indica necessariamente la mancanza di verginità.

Leggi anche: Rottura del frenulo del pene: cosa fare?

Ragazzo vergine: gli atteggiamenti “spia”

Da quanto detto appare quindi chiaro che, dal punto di vista fisico, è difficile capire se un ragazzo è vergine o no, però ci sono alcuni atteggiamenti che possono farvi intuire la verità. Se, ad esempio, rimanda le occasioni in cui potrebbe rimanere da solo con voi, se ha difficoltà a toccarvi e a lanciarsi in effusioni e coccole, se è un po’ impacciato e non sa proprio da dove cominciare, se glissa il discorso ogni volta che voi provate a parlarne… questi sono tutti segnali del fatto che lui potrebbe essere vergine, anche se ovviamente ciò non è certo, potrebbe anche semplicemente essere inesperto ed aver comunque già avuto almeno un rapporto completo.

Leggi anche: Frenulo corto (breve): sintomi, complicanze e trattamenti

Come chiedere ad un ragazzo se è vergine?

La maggior parte dei ragazzi, nel dover dichiarare la propria verginità, prova moltissima vergogna: la verginità, soprattutto superata una certa età, equivale per l’uomo maschile ad un fallimento, al fatto di essere “in ritardo” rispetto ai sui coetanei e ad apparire come meno virile agli occhi della ragazza. Se dopo aver analizzato i suoi atteggiamenti, dopo aver fatto un paio di ragionamenti sulle sue relazioni precedenti, dopo aver percepito qualcosa dalle sue parole, vi siete rese conto che il vostro fidanzato è vergine, non sta scritto da nessuna parte che dovete dirlo apertamente o che glielo chiediate: non farete altro che metterlo ulteriormente in imbarazzo, cosa che – a maggior ragione se è davvero vergine – non lo aiuterà certo ad affrontare serenamente il suo primo rapporto. Provate, piuttosto, a farlo sentire a suo agio, soprattutto se voi non siete più vergini e lui potrebbe sentirsi a disagio e troppo inesperto per stare con voi. Fategli capire che vi piace, a prescindere dalla sua esperienza sessuale e vedrete che sarà lui a dirvelo, magari con un po’ di imbarazzo che dovrete essere brave voi ad eliminare.

Leggi anche: Come si fa a capire se una ragazza è vergine o no?

Cosa fare se lui è vergine?

Per fare sentire a proprio agio il vostro ragazzo se è vergine, dunque, non abbiate fretta, non fate le “maestre con l’alunno incapace” e non fatelo sentire un inadatto alla situazione. Abbiate la pazienza di aspettare che lui sia pronto, che si lasci andare e se sbaglia qualcosa non guardatelo come per dirgli “sei uno sfigato”, non ridetegli in faccia, ma usate comprensione e tenerezza e tutto sarà più semplice sia per lui che per voi.

Leggi anche: Come distinguere un vero orgasmo femminile da uno “finto”

Verginità: differenza tra ragazzo e ragazza

Bisogna sottolineare anche un altro aspetto della verginità che distingue l’opinione delle ragazze da quella dei ragazzi. Quando un ragazzo conosce una ragazza vergine, per lui è – in genere – un vero pregio: se ne prende cura e la aiuta – almento in teoria – con tutte le accortezze del caso, a vivere la sua prima volta come un momento speciale, romantico, magico (o, almeno, dovrebbe essere così). Quando una ragazza viene a sapere che il ragazzo con cui sta uscendo è vergine, invece, tutto è diverso: alle ragazze dà spesso fastidio sapere che il partner abbia fatto l’amore anche con altre prima di loro, ma le sconvolge ancora di più scoprire che non sia stato ancora con nessuna e che loro saranno le prime: le donne si sentiranno delle cavie, più che delle privilegiate, sottoposte a troppa pressione. Inoltre spesso alla donna non fa piacere l’idea di stare con un totale inesperto, magari vergine in età avanzata perché “scartato” da altre donne. La sua verginità può quindi consciamente o inconsciamente spaventare la donna e portarle, addirittura, a fare un passo indietro. Non c’è nulla di più errato, però, dell’essere prevenuti, soprattutto in questi casi. Per prima cosa, di fronte ad una situazione simile, dovrebbero essere le donne ad avere con i ragazzi la stessa sensibilità che, nella situazione opposta, loro avrebbero (o dovrebbero avere!) con le prime. E poi non è detto che un ragazzo vergine sia un ragazzo “scartato” da altre (magari semplicemente dà un valore all’essere casti) o incapace, non in grado di fare l’amore e di farlo bene; deve solo acquisire un po’ di esperienza e, in questo basta solo un po’ di pazienza. Magari è bravo a fare altro (come i preliminari, ad esempio il sesso orale), magari tra voi ci sarà un trasporto tale che verrà tutto incredibilmente naturale. Dunque, via i pregiudizi, via le regole imposte, via le paure, non ci sarà nulla di più bello dello scoprirvi insieme.

Integratori alimentari consigliati

Qui di seguito trovate una lista di integratori alimentari acquistabili senza ricetta, potenzialmente in grado di migliorare la prestazione sessuale sia maschile che femminile a qualsiasi età e trarre maggiore soddisfazione dal rapporto, aumentando la quantità di sperma disponibile, potenziando l’erezione e procurando un aumento di libido sia nell’uomo che nella donna:

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Prurito a scroto, testicoli e ano: cause e rimedi naturali

MEDICINA ONLINE TESTICULAR TESTICOLI PENE PROSTATA SEX SESSO GLANDE SEMEN SPERMA BIANCO GIALLO ROSSO MARRONE LIQUIDO TRASPARENTE EIACULAZIONE EREZIONE IMPOTENZA DISFUNZIONE ERETTILE VIAGIl prurito allo scroto, spesso che si estende in tutto il perineo fino all’ano o alla base del pene, è un sintomo piuttosto comune ed è la principale Continua a leggere

Quanto tempo impiegano le unghie di mani e piedi a crescere?

MEDICINA ONLINE UNGHIA UNGHIE SMALTO PRODOTTI MANO PIEDE CRESCITA MATERIALE RICRESCONO ONICOFAGIA MANGIARSI LE UNGHIE ASCIUGARE SMALTI LED NAIL ART PENNELLI FRESA ACETONE MANICURE PEDICURE BELLEZZA INTEGRATORI.jpgIl processo di crescita delle unghie delle mani e dei piedi in medicina prende il nome di onicogenesi ed inizia fin da prima della nostra nascita, più precisamente da quando eravamo un embrione di 10 settimane. Da quel momento in poi il processo di crescita delle unghie dura praticamente tutta la vita anche se la velocità di crescita varia in base a fattori individuali – come la presenza di eventuali patologie ed il tipo di alimentazione – ma soprattutto a seconda dell’età, essendo massima nella prima infanzia e diminuendo progressivamente negli anni.

Ritmo di crescita delle unghie delle mani in base all’età

Le unghie delle mani crescono con ritmo diverso in base all’età; le velocità di crescita in una persona sana, è:

  • prima infanzia: circa 4,5 millimetri al mese;
  • pubertà: circa 4 millimetri al mese;
  • giovane adulto: 3,5 millimetri al mese;
  • età adulta: 3 millimetri al mese;
  • terza età: 1,8 millimetri al mese.

Un’unghia umana di mano, di una persona adulta ed in buona salute, cresce in media 3 millimetri al mese, che corrispondono a:

  • 0,1 millimetri al giorno;
  • 0,7 mm alla settimana;
  • 365 millimetri (equivalenti a 3,65 centimetri) all’anno.

In media quindi un’unghia della mano si rinnova totalmente in un periodo che oscilla tra 4 e 6 mesi circa, con tempi che si accorciano nel caso dell’unghia del mignolo e si allungano nel caso dell’unghia del pollice.

Leggi anche: A che velocità crescono i capelli?

Ritmo di crescita delle unghie dei piedi in base all’età

Le unghie deli piedi, come quelle delle mani, crescono con ritmo diverso in base all’età:

  • prima infanzia: circa 1,5 millimetri al mese;
  • pubertà: circa 1,3 millimetri al mese;
  • giovane adulto: 1,1 millimetri al mese;
  • età adulta: 1 millimetro al mese;
  • terza età: 0,6 millimetri al mese.

Un’unghia umana di piede, di una persona adulta ed in buona salute, cresce in media 1 millimetro al mese, che circa corrispondono a:

  • 0,1 millimetri ogni 3 giorni;
  • 0,2 mm alla settimana;
  • 121 millimetri (equivalenti a 1,21 centimetri) all’anno.

Da quanto visto appare chiaro che le unghie dei piedi crescono più lentamente delle unghie delle mani: il loro tempo di crescita è di circa un terzo di quello delle mani. In media quindi un’unghia del piede si rinnova totalmente in un periodo che oscilla tra 12 e 18 mesi circa, con tempi che si accorciano nel caso dell’unghia del minolo (il mignolo del piede) e si allungano nel caso dell’unghia dell’alluce (il pollice del piede).

Leggi anche: Le tue unghie sono fragili? Rinforzale e falle crescere più velocemente con gli integratori giusti

Fattori che influenzano la velocità di ricrescita

Oltre all’età, esistono svariati fattori che influenzano l’onicogenesi, specie in modo negativo. Esempi di patologie e condizioni che rallentano la crescita delle unghie delle mani e dei piedi sono, ad esempio:

  • traumi ripetuti;
  • onicofagia cronica (mangiarsi le unghie);
  • infezioni;
  • carenze nutrizionali (vitamine e sali minerali);
  • fattori di origine congenita/ereditaria.

Leggi anche: L’alimentazione per avere unghie più forti e più belle: mai più unghie spezzate o che si sfaldano

I migliori prodotti per la cura delle unghie

Qui di seguito trovate una lista di prodotti di varie marche per la cura ed il benessere di mani e piedi, in grado di migliorare forza, salute e bellezza delle tue unghie e della tua pelle:

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