Dormire col climatizzatore o il ventilatore fa male? Gli errori da non commettere

MEDICINA ONLINE AIR CONDITIONING ARIA CONDIZIONATA CALDO FREDDO CLIMATIZZATORE CLIMA VENTILATORE FLUSSO ARIA NOTTE GIORNO ESTATE TEMPERATURA SUMMER COLD HOT AIR ROOM BEDROOM BED NIGHT.jpgSe il caldo tormenta il sonno e non ci lascia riposare tranquilli, vogliamo subito trovare una soluzione e riprendere a sognare con la testa poggiata sull’amato cuscino, ma come fare? Dormire col ventilatore o col climatizzatore ad esempio, fa male? Più che giusto porsi questa domanda, non solo per i bambini ma anche per gli adulti, soprattutto se vi è già capitato di risvegliarvi con un leggero torcicollo oppure con il mal di schiena, e vi siete chiesti se non fosse tutta colpa del ventilatore. La questione, comunque, non è tanto se dormire o meno con questo apparecchio, ma il come bisogna farlo: ventilatore e climatizzatore sono in grado di rinfrescare la stanza in cui si dorme, questo è fuori discussione, però bisogna utilizzarli con cautela e con le dovute accortezze.

Nell’opuscolo Estate sicura, Vincere il caldo diffuso dal Ministero della Salute viene spiegato che il getto d’aria non va mai indirizzato sul nostro corpo: occorre fare attenzione a non indirizzare il flusso d’aria direttamente sul corpo delle persone, specialmente se costrette a stare a letto, perché potrebbero andare incontro a disidratazione.

Da queste parole possiamo dedurre che dormire col ventilatore o climatizzatore puntato addosso fa male, ma possiamo ugualmente tenerlo acceso seguendo questi consigli:

  • tenete il ventilatore a distanza di qualche metro dal letto,
  • non tenete il ventilatore a direzione fissa ma fatelo roteare,
  • puntate il ventilatore verso il soffitto.
  • impostate il timer di climatizzatore e ventilatore, in modo da tenerlo acceso per un paio d’ore per potervi addormentare tranquillamente, poi si spegnerà da solo mentre voi starete già dormendo.

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Flirt estivo o vero amore? Ecco come capirlo

MEDICINA ONLINE SESSO ANALE ANO RETTO LUBRIFICANTE FECI PAURA CLISTERE COUPLE AMORE DONNA PENE EREZIONE IMPOTENZA DISFUNZIONE ERETTILE VAGINA SESSULITA SESSO COPPIA JEALOUS LOVE COUPLE FAvete conosciuto carino al mare o in vacanza e volete sapere se è un flirt estivo oppure amore? La cosa più logica sarebbe parlarne con lui e capire che ne pensa e cosa vuole in questo momento della sua vita, ma se non volete sembrare assillanti o esagerate potete capirlo da sole. Ogni storia inizia come un flirt, ci si incontra, si sta bene insieme e nasce qualcosa che può durare, così’ come può esaurirsi nell’arco di una notte, di un weekend o di una settimana. Per capire se si tratta solo di un flirt dovete innanzitutto analizzare i suoi comportamenti e quello che fa, se le smancerie sono sincere o se sono solo un modo efficace per fare sesso.

Potrebbe stare ore solo a baciarvi o fare il bagno al mare o se vuole sempre andare subito al sodo? La passione ci sta ed è bellissimo essere travolti, ma sono certa che se vi concentrate un pochino riuscirete a cogliere qualche differenza tra i due comportamenti. Un’altra cosa a cui prestare attenzione è se vi da appuntamenti giorno per giorno o se pianifica per i giorni successivi, se di impegna il pomeriggio per la sera, magari si sta guardando intorno, se invece fa programmi gli piacete voi perché siete voi.

I flirt vanno inquadrati come flirt solo così sono divertenti e piacevoli, perché se uno pensa già a tutto quello che verrà dopo, alle vacanze di Natale e ai weekend da qui all’eternità è la fine, si vive tutto male e ci si rovina anche quello che di bello potrebbe esserci. Non pensate che siano solo gli uomini a cercare dei flirt, anche le donne sono così, si divertono con i tipi da spiaggia e poi magari hanno il fidanzato con giacca e cravatta che le aspetta a casa.

Cogliete i segnali, provare a buttare giù qualche proposta per il mese o le settimane successive, se il partner diventa bianco, accampa scuse e cambia argomento alla velocità della luce, è un flirt e nient’altro, valutate voi se è quello che volete o no.

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Cistite in estate: come diminuire le recidive nei mesi caldi?

MEDICINA ONLINE SOLE MARE COPPIA AMORE UOMO DONNA USTIONE SOLARE RADIAZIONE ABBRONZATURA PISCINA ACQUA NUOTO NUOTARE SPIAGGIA NUVOLEPer evitare che la cistite possa recidivare nei mesi caldi estivi, cioè ripresentarsi vari volte anche Continua a leggere

Diabete: 5 regole per gestire la glicemia durante le vacanze estive

MEDICINA ONLINE SOLE MARE COPPIA AMORE UOMO DONNA USTIONE SOLARE RADIAZIONE ABBRONZATURA PISCINA ACQUA NUOTO NUOTARE SPIAGGIA NUVOLEIl diabete non va in vacanza. Anzi, in estate, le temperature più elevate, i cambiamenti negli abitudinari stili di vita, la mancata aderenza alla terapia vissuta come un peso da ricordare anche nei luoghi di villeggiatura e la sottovalutazione di alcune possibili condizioni climatiche o ambientali, sono tutti fattori che possono scompensare il diabete, avverte Francesco Giorgino, professore ordinario di endocrinologia e malattie metaboliche all’Università di Bari Aldo Moro, ricordando che “oltrepassare le soglie di guardia significa incorrere in pericoli invece evitabili”.

Il diabete non è una ‘controindicazione’ o un limite per una buona vacanza – spiega l’esperto – Tuttavia è importante mantenere comportamenti corretti anche in estate, senza cioè dimenticare la malattia, che va monitorata e curata con l’adeguata terapia per tutto il periodo della villeggiatura”.

“Un atteggiamento responsabile verso il diabete – prosegue – consente di concedersi un soggiorno senza rischi, beneficiando di tutti i vantaggi che la vacanza apporta all’organismo e anche alla malattia stessa”.

Per l’esperto, “bastano cinque facili regole comportamentali per tenere sotto controllo diabete e glicemia” in vacanza. Eccole:

Disidratazione, un rischio dietro l’angolo. Caldo, aumento della sudorazione e perdita di liquidi ‘prosciugano’ il fisico di chiunque, ma soprattutto di anziani e diabetici. Questi ultimi sono più esposti a tale rischio anche per l’uso di farmaci che possono aumentare la perdita di liquidi: i diuretici, utili a controllare la pressione alta, oppure le gliflozine, terapie di ultima generazione che controllano la glicemia favorendo l’eliminazione di glucosio con le urine. Fondamentale è monitorare con maggiore frequenza la pressione arteriosa, facendo attenzione ai primi campanelli di allarme di una possibile disidratazione: bocca asciutta, pelle secca o prurito, sensazione di mancamento e testa vuota, stanchezza. Il rimedio per prevenire la disidratazione è bere molta acqua, anche oltre due litri al giorno, mentre va limitata l’assunzione di altre bevande che, apparentemente prive di zucchero, possono contenere sostanze zuccherine con impatto negativo sulla glicemia.

Fedeltà alla tavola. Significa attenersi anche in vacanza al proprio stile alimentare, senza trasgredire, soprattutto quando si frequentano alberghi e ristoranti. Alimenti nuovi, esotici o non assunti abitualmente possono dare adito a una ‘reazione’ glicemica imprevista o provocare anche ipoglicemie; dunque se si mangiano cibi insoliti o strani, la raccomandazione è effettuare un autocontrollo più frequente della glicemia. Occorre però anche fare attenzione agli orari dei pasti: variazioni importanti potrebbero avere implicazioni sulla terapia farmacologica. Per esempio, chi assume insulina prandiale, cioè prima dei pasti, deve osservare un corretto intervallo temporale fra la colazione e il pranzo e fra questo e la cena per non incorrere in problemi di sovrapposizione di dosi di insulina.

Sport sì, ma con saggezza. L’estate e l’aria aperta inducono a fare maggiore esercizio fisico. Attenzione, però, a non lasciarsi tentare da sport estremi o da un impegno fisico troppo intenso, che possono favorire l’aumento eccessivo della glicemia. Con il diabete è bene privilegiare attività moderate, di tipo aerobico, che di norma contribuiscono a ridurre la glicemia. E’ consigliato comunque monitorare sempre la glicemia per prevenire picchi o cali glicemici, alimentarsi prima con degli snack e bere più frequentemente (ogni 20-30 minuti), anche durante l’allenamento.

Farmaci e dispositivi da conservare al fresco. Le più alte temperature, tipiche dell’estate, possono alterare le caratteristiche dei farmaci, riducendone l’efficacia: l’insulina, ma anche terapie orali come capsule e compresse o iniettive come gli analoghi del Glp-1, devono essere di norma conservati in frigorifero e non esposti al sole. Stessa raccomandazione vale anche per i device, sia i glucometri ma soprattutto le strisce reattive che contengono l’enzima per determinare il valore della glicemia.

Mai a piedi scalzi. Il diabete, specie in persone che ne sono affette da molti anni, può comportare problemi di neuropatia, con perdita della sensibilità tattile, dolorifica e termica. Camminare a piedi nudi non è una buona pratica perché può esporre il diabetico a traumi, microferite, contusioni, ustioni senza avvertire dolore. Queste lesioni, a lungo andare, possono innescare una serie di complicanze fino al piede diabetico. La raccomandazione è, quindi, di indossare ciabatte o altre calzature comode per proteggere il piede.

“Non basta solo attenersi a queste cinque raccomandazioni – afferma Giorgino – Occorre soprattutto non dimenticarsi delle terapie, la cui aderenza è spesso messa a repentaglio proprio dalla vacanza, ma che vanno seguite con attenzione e regolarità anche in estate”.

“Oggi, per le persone con diabete di tipo 2, sono disponibili farmaci, come alcuni analoghi del GLP-1 – spiega – che possono favorire proprio l’aderenza alla terapia, perché si somministrano soltanto una volta alla settimana e facilmente”, come il dulaglutide. Indipendentemente dalla terapia seguita, la raccomandazione che lo specialista vuole rivolgere a tutte le persone con diabete è “di non lasciare la ‘cura’ in valigia, a garanzia di una vacanza rilassante e in salute”.

Per approfondire, leggi anche:

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Buone vacanze e buon ferragosto a tutti!

Dott Emilio Alessio Loiacono Medico Chirurgo Roma BUON FERRAGOSTO VACANZE Medicina Estetica Riabilitazione Nutrizionista Dieta Grasso Cavitazione Radiofrequenza Ecografia Seno Luce Pulsata  Macchie Cutanee Pene Pressoterapia Massaggio Seno.jpgUn augurio di buone vacanze e buon ferragosto a tutti i lettori del blog!

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Ghiaccioli all’anguria: ricetta facile e gustosa

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO CHIRURGO ANGURIA MELONE COCOMERO FRUTTA (5)Questi ghiaccioli all’anguria sono davvero gustosi e dissetanti e con questo caldo di sicuro non guastano. Sono facili da fare, necessitano tra 5 e 10 minuti, costano poco e non serve alcuna cottura.

Ingredienti per 12 persone: 4 grosse fette di anguria; 150 gr di zucchero; succo di 1 limone.

Per prima cosa serve tagliare a tocchetti l’anguria senza buccia. Poi inserire i tocchetti e lo zucchero in una ciotola. Frullare il tutto con un mixer ad immersione. Passare il risultato tramite colino per eliminare i semi. Preparare 12 bicchierini di plastica (da caffè), inserire il risultato nei bicchieri ed inserite una stecca di legno (tipo quelli da ghiacciolo) in ogni bicchierino. Mettere in congelatore i bicchierini per 3 o 4 ore.

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Pelle arrossata ed irritata a causa del sudore: come curare l’irritazione cutanea?

MEDICINA ONLINE PELLE ARROSSATA IRRITATA CAUSA SUDORE RIMEDI CURE CURARE IRRITAZIONE CUTANEA CUTE BRUCIORE FASTIDIO DANNO FARMACI.jpgLa nostra pelle è davvero straordinaria: è una linea di difesa contro le aggressioni esterne, ha importantissime funzioni relative alla sensibilità, regola la temperatura dell’organismo, ha capacità di assorbire varie sostanze… Addirittura la pelle viene definita “il terzo rene del corpo” in riferimento alla sua capacità di eliminare le tossine e le sostanze di rifiuto prodotte dal metabolismo. A volte però la pelle in risposta a uno stimolo nocivo può irritarsi, specialmente durante i mesi più caldi quando il sudore è abbondante. L’irritazione cutanea da sudore si manifesta soprattutto in primavera/estate e colpisce petto, incavo del braccio, incavo del ginocchio e ascelle.

Se l’irritazione interessa in particolare il seno e la piega sottomammaria, leggi questo articolo: Rossore ed irritazione della pelle sotto e tra il seno: cause e rimedi

Quali sono i sintomi di irritazione cutanea da sudore?
L’irritazione da sudore è causata principalmente dal sudore stesso e dall’atto del grattarsi ripetutamente, e porta principalmente a uno o più dei seguenti sintomi:

  • Arrossamento: è il sintomo più comune di irritazione cutanea ed è causato dalla dilatazione dei vasi sanguigni della pelle, che quindi risulterà arrossata, in seguito ad un fenomeno infiammatorio locale.
  • Bruciore: il bruciore è un sintomo di irritazione della pelle frequentemente associato all’arrossamento cutaneo. Può capitare però che vi sia bruciore della pelle al tatto senza arrossamento nei casi di ipersensibilità. La causa del bruciore è da ricondursi alla stimolazione delle terminazioni nervose della cute; per approfondire: Bruciore della pelle al tatto con e senza arrossamento: cause e cure
  • Macchie, bolle e vescicole: sono delle eruzioni cutanee che possono essere del tipo eritematoso (macchie non sporgenti) o ponfo eritematoso (formazione di bolle o vescicole). Sono spesso correlate a infezioni virali o ad allergie e portano prurito. Caratteristiche sono le macchioline presenti sulla pelle dei bambini in corso di malattia esantematica. Per approfondire leggi: Differenza tra macula, papula, pustola, vescicola, bolla, flittene e pomfo
  • Secchezza: è causata da un’eccessiva disidratazione dell’epidermide e spesso si associa a desquamazione.
  • Gonfiore: viene chiamato anche angioedema e non ha una causa ben definita. Si può associare a prurito.
  • Dolore: una irritazione intensa della pelle può determinare addirittura dolore acuto.

Cosa fare per prevenire e per curare l’irritazione cutanea da sudore?

  1. usa abiti comodi, non stretti, e in materiali naturali, senza poliestere: scegliete cotone 100. Cambia spesso gli abiti;
  2. usa l’amido di riso: per rinfrescarvi e lavarvi, usate acqua in cui avrete sciolto dell’amido di riso, che lenisce il rossore cutaneo e rende morbida la pelle;
  3. lavati accuratamente con acqua fresca mattino e sera, utilizzando prodotti neutri che non contengano alcool, agenti chimici derivati dal petrolio, profumazioni eccessive;
  4. usa dei fazzoletti di cotone 100% per separare la cute dagli abiti più stretti: per esempio sotto la pancia, o sotto il seno, o sotto la chiusura del reggiseno;
  5. nelle ore più calde della giornata, previeni gli arrossamenti con una crema solare: cercane una che blocchi i raggi UVA e UVB, a tal proposito forse può interessarti: Posso usare la crema solare rimasta dall’estate scorsa?
  6. lavati solo con saponi non profumati e organici. Evita i saponi profumati e colorati che possono provocare secchezza e irritazione. Invece, scegli saponi di buona qualità composti da karitè e burro di cacao;
  7. se l’irritazione si verifica nelle zone inguinali, preferite boxer o culotte ai classici slip;
  8. idrata la pelle con olio di mandorla ed i capelli con olio di ricino, a tal proposito leggi: Olio di mandorla per prevenire le smagliature, rigenerare i capelli, combattere rughe e cellulite: i dieci usi che ancora non conosci
  9. evita il borotalco e tutte le sostanze a base di talco liquido o oli vari, che ostruiscono i pori della pelle inibendo una corretta sudorazione;
  10. evita il contatto con le sostanze chimiche. Se la pelle già irritata dal sudore viene esposta ad agenti chimici quali candeggina, tinture per capelli e altri solventi, l’irritazione cutanea può subire peggioramenti;
  11. bevi molta acqua minerale a temperatura ambiente (almeno un litro e mezzo al giorno e mai troppo fredda!). Puoi reintegrare i sali minerali persi – e rendere più gustosa la tua acqua – aggiungendo alla vostra bottiglia delle fettine di limone o degli insaporitori d’acqua. Per approfondire: Incinta, sportivi, ipertesi, anemici, stitici… Scopri quale acqua fa per te!
  12. bevi anche tisane lenitive, a base di salvia o camomilla, che aiutano anche dall’interno a combattere l’irritazione;
  13. non lesionare eventuali bolle o bollicine che dovessero formarsi, ma lascia che si riassorbano naturalmente. Evita il più possibile di grattarti: se il prurito è intenso lavati la zona interessata con semplice acqua;
  14. stai al fresco: preferite ambienti ben areati ed – ovviamente – l’ombra, a tal proposito leggi anche: Dormire col climatizzatore o il ventilatore fa male? Gli errori da non commettere

Bagno o doccia?
In caso di pelle irritata a causa del sudore, cosa preferire: un bagno o una doccia? E quali gel e creme idratanti scegliere? Leggi questo articolo: Pelle irritata dal sudore: bagno, doccia, gel o crema idratante?

Prodotti per la cura della pelle irritata
Ecco una lista di prodotti, selezionati e testati dal nostro Staff di esperti, per detergere, idratare e calmare la pelle irritata:

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Cos’è la radiazione solare? Cosa sono i raggi ultravioletti? Che danni possono provocare alla nostra pelle?

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Diversi tipi di raggi ultravioletti: la profondità di penetrazione dipende dalla loro lunghezza d’onda

Quale miglior occasione di prendere un po’ di abbronzatura, se non in questi bei giorni di sole? Eppure tutti noi sappiamo che prendere il sole nasconde anche dei pericoli per la nostra pelle, ma davvero conosciamo tutta la verità sulla radiazione solare e sui danni che possono provocare i raggi ultravioletti sul nostro organismo? Scopriamo oggi insieme tutti i segreti della luce solare e gli effetti che provoca nel nostro corpo! Cominciamo come al solito dal principio, facendoci una domanda apparentemente banale:

Che cos’è la luce del sole?

La vita sulla terra viene sostenuta da essa, è la luce solare, generata a partire dalle reazioni termonucleari che avvengono appunto nel sole. La radiazione solare è energia che, a partire dal sole, giunge sulla terra, sotto forma di radiazioni elettromagnetiche a vare frequenze o lunghezze d’onda. Nell’avvicinarsi a noi, la radiazione solare viene in gran parte assorbita dall’atmosfera terrestre che agisce da vero e proprio filtro. Le radiazioni che riescono a oltrepassare questa barriera protettiva naturale sono composte da tre diversi tipi di luce:

  1. luce visibile ad occhio nudo;
  2. luce infrarossa, invisibile e responsabile del senso di calore;
  3. luce ultravioletta, che con le sue diverse lunghezze d’onda è causa della tanto ambita abbronzatura.

Gli effetti di questi tipi di luce sull’organismo sono variabili, così come diversa è la modalità di assorbimento.

Luce visibile (circa 38% della luce solare totale): non è pericolosa per la salute e non aggredisce la cute ma può talvolta provocare fastidiosi bagliori agli occhi. La luce è molto importante per la regolazione di alcune attività corporee come il ciclo sonno veglia e l’andamento circadiano degli ormoni. E’ inoltre in grado di stimolare la produzione di serotonina, un importante neurotrasmettitore, responsabile, tra l’altro, del senso di euforia.

I raggi infrarossi (60%): per gli effetti termici che determinano, vengono riprodotti artificialmente e usati a scopo terapeutico. La loro caratteristica più importante è la trasmissione di calore allo strato superficiale della pelle (strato corneo). Pertanto un eccessivo assorbimento può danneggiare la pelle per ipertermia e provocare sintomi che vanno dalla vasodilatazione alla disidratazione cutanea.

I raggi ultravioletti (circa 2%): gran parte dei raggi U.V vengono riflessi dallo strato corneo superficiale e solo una piccola quota arriva negli strati più profondi dell’epidermide. A seconda della lunghezza d’onda, si suddividono in Uv-A, Uv-B e Uv-C. La loro caratteristica più importante è la lunghezza d’onda che ne determina la profondità di penetrazione cutanea.

Leggi anche: Prendere il sole ed abbronzarsi fa bene o fa male alla pelle ed alla salute?

Come sono classificati i raggi ultravioletti?

I raggi UV sono distinti in :

  • UVA (98%) : lunghezza d’onda: 320 – 400 nm. Gli U.V-A, hanno effetti ottimi sull’abbronzatura (anche se inferiori agli U.V-B) e moderati sul danneggiamento cutaneo. Vista la loro elevata lunghezza d’onda sono tuttavia in grado di penetrare in profondità nel derma distruggendo capillari, collagene ed elastina, provocando eritemi e danneggiando la pelle.
  • UVB (2%): lunghezza d’onda: 280 – 320 nm. I raggi U.V-B, hanno una capacità di penetrazione inferiore e non riescono a superare le strutture più superficiali della pelle. Gli effetti deleteri sono comunque importanti poiché i raggi U.V-B sono in grado di alterare il materiale genetico contenuto nel DNA aumentando il rischio di comparsa di tumori cutanei. La radiazione UV-B è molto più efficace della radiazione UV-A nel provocare l’eritema.
  • UVC: lunghezza d’onda: 100 – 280 nm. I raggi UV-C sono particolarmente dannosi per la salute ma vengono trattenuti dalla fascia di ozono e per questo non hanno effetti particolari sulla pelle. Il rischio di esposizione a questi raggi aumenta in alta quota.

Leggi anche: La giornata ideale per avere un’abbronzatura perfetta

Quali sono gli effetti dei raggi ultravioletti sul nostro corpo?

I raggi ultravioletti hanno vari effetti sul nostro organismo, tra questi i più importanti sono quattro:

  • favoriscono la pigmentazione della cute stimolando la produzione di melanina;
  • favoriscono il trofismo e l’accrescimento osseo stimolando la sintesi della vitamina D;
  • svolgono un’azione disinfettante a livello della cute, favoriscono la circolazione e stimolano di conseguenza l’attività dei globuli bianchi;
  • accelerano la proliferazione pilifera.

Radiazioni ultraviolette, pelle, melanina, abbronzatura

Le radiazioni ultraviolette aumentano il numero di melanociti attivi (i melanociti sono cellule molto presenti nell’epidermide – quasi duemila per mm2 – che contengono melanina, un pigmento nero/bruno), stimolando la neomelanogenesi, cioè la produzione di melanina, ). Questa sostanza (presente anche nei  capelli e in alcune parti dell’occhio) è responsabile dell’abbronzatura a breve e a lungo termine. La melanina ci garantisce un colorito più scuro e protegge la nostra pelle dagli effetti negativi delle radiazioni solari agendo come un vero e proprio filtro: essa ostacola la penetrazione dei raggi ultravioletti negli strati più profondi della cute. I raggi ultravioletti (in particolar modo i raggi U-V-B) determinano inoltre un ispessimento della nostra cute: un maggiore spessore cutaneo impedisce infatti ai raggi ultravioletti di penetrare in profondità e danneggiare le cellule.

Quali danni determina la sovraesposizione al sole?

Il nostro corpo, insomma, si difende bene dall’assalto dei raggi solari (fotodanneggiamento), tuttavia ci sono situazioni in cui perfino questi meccanismi di difesa sono costretti a capitolare, ed è allora che si possono verificare danni al nostro organismo.

1) Eritema

L’eritema è un arrossamento cutaneo, responsabile di sintomi come calore e bolle. A seconda della gravità del danno inflitto al DNA, la cellula può anche andare incontro a morte prematura. Ecco perché l’ustione grave è particolarmente dolorosa e si accompagna quasi sempre a vesciche e a vistose spellature (esfoliazione cutanea) . La scottatura si attenua e regredisce gradualmente nel giro di pochi giorni. L’entità dell’eritema, che a sua volta dipende dal fototipo e dalla dose di raggi U-V assorbiti, è proporzionale al tempo di guarigione.

Leggi anche: Come “funziona” l’abbronzatura e quali danni provoca il sole?

2) Discromie

La mancanza di un’adeguata protezione cutanea durante l’esposizione solare può causare la comparsa di spiacevoli inestetismi come le discromie o macchie cutanee. Sebbene in molti casi il sole non è il diretto responsabile, può diventarlo in particolari circostanze. E’ il caso, per esempio, delle lentigo senili, che compaiono solitamente in tarda età adulta a causa di prolungate esposizioni ai raggi ultravioletti solari o artificiali (lampade abbronzanti).

Leggi anche: Mangiare cioccolato fa bene all’abbronzatura

3) Tumori benigni e maligni della pelle

Anche la cute può essere colpita da tumori; è il caso, per esempio del carcinoma squamoso e del cancro melanomabasocellulare, (spesso definiti “tumori cutanei non melanoma” ) non mortali in quanto non creano metastasi. Anche nei e verruche sono esempi di tumori cutanei, benigni e non mortali. Il melanoma maligno della pelle, pur essendo meno frequente dei precedenti, può essere letale. Un’esposizione prolungata al sole, specie per i soggetti maggiormente fotosensibili aumenta il rischio di sviluppare questo tipo di patologia. In particolare è bene valutare anche il tempo di esposizione totale durante il corso dell’anno e della vita (specie durante l’infanzia) poiché, come abbiamo detto, il rischio di cancro alla pelle aumenta con l’aumentare del tempo e dell’intensità di esposizione. A prova di ciò c’è il fatto che i tumori della pelle si sviluppano soprattutto a livello delle parti del corpo più esposte al sole come viso, orecchie, collo, braccia, spalle e dorso.

Leggi anche: Come nasce un cancro? Cosa sono i cancerogeni e come avviene la cancerogenesi?

4) Rughe

Un’abbronzatura eccessiva causa la rottura del collagene e delle altre strutture cellulari cutanee con conseguente cedimento strutturale e comparsa di rughe più o meno accentuate. Secchezza e ruvidezza, disidratazione, riduzione dell’elasticità e della sensibilità cutanea sono altre conseguenze di un invecchiamento precoce del derma che deve pertanto essere adeguatamente protetto durante l’esposizione solare.

5) Effetti sugli occhi

Forse l’effetto meno noto, ma ugualmente nocivo. Le radiazioni ultraviolette possono causare importanti danni alla cornea, alla retina e al cristallino con sintomi quali dolore corneale, fotosensibilizzazione, lacrimazione e spasmo delle palpebre. L’uso di occhiali protettivi non deve quindi diventare un semplice optional: occhiali a lenti scure devono essere sempre presenti in caso di esposizione prolungata, specie nelle ore più calde del giorno. Anche una montatura avvolgente è importante per impedire alle radiazioni di raggiungere i nostri occhi. Le lenti colorate sfumate o chiare, in molti casi non sono in grado di proteggere sufficientemente l’occhio. Per tutelare il consumatore, i produttori di occhiali da sole sono obbligati a riportare sui loro prodotti il potere filtrante che può andare da 0 (protezione quasi nulla) a 4 (protezione massima, utile in condizioni estreme, come in alta quota). E’ bene infine ricordare che la semplice chiusura delle palpebre non è da sola in grado di proteggere l’occhio dagli effetti dannosi della luce solare.

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Dott. Emilio Alessio Loiacono
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