La dieta per dormire bene, combattere l’insonnia e svegliarsi la mattina riposati

MEDICINA ONLINE DORMIRE SONNO SONNOLENZA INSONNIA DONNA DIVANO FIORI POMERIGGIO GIORNO LUCE MELATONINA SONNELLINO POMERIDIANO RIPOSO STANCHEZZA ESAURIMENTO MENTALE TRISTE NEVRASTENIA PSICHIATRIA ANSIA DEPRESSIONE.COSA SI INTENDE PER INSONNIA?

Per insonnia si intende: “la difficoltà a prendere sonno” o “un sonno non ristoratore”; si tratta di un disturbo prevalentemente cronico e molto frequente, che nei paesi industriali raggiunge una prevalenza media del 35% sulla popolazione generale. Altri studi più dettagliati hanno dimostrato una prevalenza dell’insonnia inferiore, valutata intorno all’11% della popolazione spagnola e circa il 21% di quella francese e giapponese. La durata dell’insonnia varia da 7 a 14 anni, ma pare che la maggior parte delle persone che ne soffrono NON affronti l’argomento nemmeno con il proprio medico curante.

Caratteristiche dell’insonnia

L’insonnia si caratterizza per diversi aspetti  i quali si ripercuotono INESORABILMENTE sulla qualità della vita. Tali aspetti sono:
1) Difficoltà ad addormentarsi – latenza del sonno oltre i 30 minuti
2) Insufficiente durata del sonno notturno – tempo totale inferiore a 5,5 o 6 ore
3) Ripetuti o protratti risvegli notturni e/o risveglio precoce mattutino
4) Scarsa qualità del sonno

Classificazione dell’insonnia

L’insonnia può essere classificata in diversi modi, ma per comodità, di seguito verrà utilizzato un criterio temporale:
1) Insonnia transitoria o occasionale; in genere causata da stress emozionali ansiogeni, patologie transitorie, uso sporadico di sostanze stimolanti
2) Insonnia di media durata: fino a tre settimane; spesso sostenuta da eventi emozionali riguardanti il lavoro, la famiglia, una malattia acuta, la sospensione farmacologica di ansiolitici.
3) Insonnia di lunga durata: superiore a tre settimane; causata da un grave evento di stress o ad eziologia mista, che comprende: depressione, ansia generalizzata, sintomi dolorosi cronici, assunzione abituale di farmaci, abuso cronico di alcol, Parkinson, bronco pneumopatie croniche ostruttive, sindrome delle gambe senza riposo, prurito ecc.

Terapia per l’insonnia

La terapia per l’insonnia dovrebbe essere rivolta ad estinguere l’agente eziologico, tuttavia, spesso la cura esclusivamente sintomatologica (farmaci) è essenziale al mantenimento di una minima qualità di vita. La cura NON farmacologica comprende alcune modifiche comportamentali, psicoterapia e training autogeno; tra gli accorgimenti riguardanti lo stile di vita, la dieta svolge un ruolo fondamentale.

DIETA PER L’INSONNIA

L’alimentazione è una componente spesso trascurata quando si tratta di curare l’insonnia, mentre invece è un elemento da tenere in grande considerazione!

Ripartizione energetica nell’insonnia

Innanzitutto, la dieta per l’insonne DEVE prevedere una ripartizione energetica dei pasti adeguata alle esigenze ed allo stile di vita del soggetto. Considerando che l’insonnia si manifesta spesso come una difficoltà ad addormentarsi, frequentemente peggiorata dalla cattiva digestione, o come un ripetuto protrarsi dei risvegli notturni a volte causati dal russare o dalle apnee notturne, è possibile affermare che il pasto serale incida significativamente sull’eziologia dell’insonnia. In definitiva, si consiglia di suddividere i pasti giornalieri nella maniera più equilibrata possibile; ovvero: 15% dell’energia a colazione, il 5% a metà mattina, il 40% a pranzo, il 5% a metà pomeriggio ed il 35% a cena.
Quello serale rappresenta uno dei due pasti principali della giornata ma la sua importanza nutrizionale non dovrebbe mai superare il pranzo. La digestione è un processo attivo che impegna (a volte in maniera decisiva) l’organismo umano, ne deriva che la sollecitazione eccessiva dell’apparato digerente si ripercuote sulla qualità del sonno incrementando il metabolismo basale, le pulsazioni cardiache, la pressione sistolica, la ventilazione e la termogenesi indotta dalla dieta; per questo motivo, oltre a prediligere una ripartizione dei pasti che alleggerisca la cena, è fondamentale alimentarsi circa tre ore prima del sonno con prodotti sufficientemente digeribili. Ovviamente sarebbe necessario non commettere l’errore opposto: la fame indotta dall’ipoglicemia rappresenta una potenziale causa per l’insonnia.

Nutrienti che aiutano il sonno e combattono l’insonnia

Dal punto di vista neuro-endocrino, il sonno è facilitato dalla secrezione di due ormoni: melatonina e serotonina; al contrario, è penalizzato significativamente da: adrenalina, noradrenalina e dopamina. Questi mediatori chimici vengono sintetizzati dall’organismo sulla base di: feedback e feedback inversi, crono-biologia e ritmi circadiani, e concentrazione di substrati nutrizionali. In particolar modo, gli ormoni del sonno (serotonina e melatonina) necessitano di un apporto sufficiente di:
1) Triptofano: un amminoacido essenziale che funge da precursore ormonale ed è contenuto nella maggior parte degli alimenti di origine animale; la carenza, in condizioni di equilibrio nutrizionale, è inverosimile, pertanto NON rappresenta un problema
2) Carboidrati complessi: che tramite lo stimolo dell’insulina favoriscono la disponibilità del triptofano
3) Vitamine B1 e B6: che intervengono nella sintesi ormonale
4) Calcio e magnesio: la cui carenza si manifesta con disturbi del sonno

Molecole che invece rendono difficoltoso il sonno

1) Nervini e farmaci anoressizzanti: caffeina e teina (da consumare non meno di 6 ore prima di dormirne), alcol, anfetamine ecc., che compromettono i meccanismi neuroendocrini favorendo l’insonnia
2) Eccesso di carboidrati semplici: che riducono la biodisponibilità della vitamina B6 (Piridossina)

Rimedi naturali contro l’insonnia

Esistono anche alcuni rimedi naturali come l’infusione o la decozione di erbe officinali; si tratta di pratiche DI SOLITO innocue che svolgono una funzione più o meno favorevole anche in base alla reazione PSICOSOMATICA di chi le utilizza (effetto placebo). Le più diffuse sono: Melissa, Escolzia, Biancospino, Camomilla, Melatonina, Tiglio e Luppolo.
La dieta per l’insonnia non rappresenta una vera e propria guida alla cura del disturbo ma piuttosto un’insieme di indicazioni utili a prevenirne l’insorgenza. Una delle mie soluzioni preferite per combattere l’insonnia è la Melatonina.

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Le cinque regole d’oro per dormire bene

MEDICINA ONLINE DORMIRE SONNO SONNOLENZA INSONNIA DONNA DIVANO FIORI POMERIGGIO GIORNO LUCE MELATONINA SONNELLINO POMERIDIANO RIPOSO STANCHEZZA ESAURIMENTO MENTALE TRISTE NEVRASTENIA PSICHIATRIA ANSIA DEPRESSIONE.Trascorrere la notte in maniera riposante e dormire le ore necessarie, rende la vita quotidiana molto più serena. Chi ha costantemente il sonno disturbato non può far altro che rivolgersi agli specialisti ma a chi, invece, capita di tanto in tanto di non dormire come al solito, vogliamo suggerire le cinque regole d’oro per facilitare il sonno e il riposo.

1) Attività fisica: muoversi e fare sport durante il giorno è fondamentale, ma è meglio evitare un’attività fisica di una certa intensità prima di andare a letto poiché l’adrenalina prodotta rende difficile addormentarsi.

2) Sveglia regolare: compatibilmente con i propri impegni, è consigliabile svegliarsi sempre alla stessa ora. Spostare frequentemente l’ora del risveglio (anche nel week-end) genera il peggioramento del sonno. Lo stesso dicasi per l’ora in cui si decide di andare a letto.

3) Alimentazione leggera: prima di andare a dormire è preferibile evitare cibi troppo pesanti, troppo conditi o ad alto contenuto di zuccheri. Nel caso in cui la cena fosse stata troppo abbondante, è meglio fare una passeggiata prima di coricarsi.

4) Stanza da letto confortevole: l’ambiente in cui si dorme, anche se molti sottovalutano il problema, deve essere confortevole e, possibilmente, al buio. E’ consigliabile eliminare certe fonti di luce come TV, spie stand-by, computer o sveglie elettroniche. Inoltre la temperatura della stanza non dovrebbe superare i 18° C.

5) Relax: per dormire meglio si dovrebbe liberare un po’ la mente dai pensieri, dalle preoccupazioni, dagli impegni e dalle angosce. Suggeriamo una tecnica di rilassamento: chiudere gli occhi, respirare profondamente e visualizzare mentalmente un’immagine gradevole e tranquillizzante.

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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
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Qual è l’orario migliore per bere il caffè?

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO CAFFE CAFFEINA TAZZINA COLAZIONE“Drogati di caffeina” a parte, forse oggi abbiamo una risposta più precisa grazie alle ricerche di Steven Miller, neuroscienziato della Uniformed Services University of the Health Sciences, nel Maryland. L’orario ideale per bere il caffè sarebbe tra le 9,30 e le 11,30, comunque un paio d’ore dopo essersi svegliati. Secondo l’esperto, infatti, sarebbe quello il momento per godere a pieno dei benefici della caffeina, perché nell’organismo si abbassano i livelli di cortisolo (meglio noto come l’ormone dello stress) rispetto a quando si è appena svegli. Al momento del risveglio, spiega il neuroscienziato sul suo blog, c’è un picco di questo ormone nel sangue, che dovrebbe farci sentire più svegli vanificando sostanzialmente gli effetti della caffeina o ancora peggio creando assuefazione e facendoci sentire di volta in volta la necessità di berlo sempre più forte per ottenere degli effetti sull’organismo. Lo stesso accade all’ora di pranzo e tra le 17,30 e le 18,30, tutti orari non indicati per bere il caffè. I livelli di cortisolo variano però da persona a persona, conclude Miller, per questo gli orari indicati potrebbero non essere validi proprio per tutti.

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Katherine Jenkins: la cantante fotomodella che dorme con gli occhi aperti

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO DONNA BELLA OCCHI VERDI TRUCCO COSMETICA CAPELLI BELLEZZA ESTETICA GIOCO DI SGUARDILa modella Katherine Jenkins è la soprano più famosa del Regno Unito, il suo primo Cd ha battuto tutti i record per le vendite di musica lirica e come se non bastasse i tabloid non perdono occasione di sbatterla in prima pagina per il suo look da fotomodella. Ce ne sarebbe abbastanza, scrive oggi il Daily Mail, per fare sì che Katherine Jenkins dorma un sonno profondo e felice tutte le notti. Eppure, rivela il quotidiano londinese, la 33enne cantante inglese praticamente non ha mai chiuso occhio in vita sua: dorme infatti con gli occhi parzialmente aperti, a causa di una rara malattia che l’ha colpita sin da quando era bambina.

Continua la lettura su https://www.repubblica.it/salute/2013/10/30/news/dormire_occhi_aperti-69844198/

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Sbadigliamo per sonno o per noia? Entrambe le risposte sono sbagliate

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO SBADIGLIO NOIA SONNO DORMIRESbadigliamo per sonno o per noia? Entrambe le risposte sono sbagliate. E allora perché lo facciamo? Continuate con la lettura per scoprirlo! La prossima volta che sbadigliate dopo aver visto qualcuno sbadigliare, non lo fate perché avete sonno ma per partecipare ad un antico rituale programmato che si perde nella notte dei tempi, che potrebbe evolversi per aiutare i gruppi a rimanere in allarme per rilevare il pericolo. Questa è la conclusione di uno studio ormai datato, ma mai smentito da successivi studi, dei ricercatori Andrew C. Gallup e Gordon G. Gallup, Jr. dell’Università di Albany, riportata nel “Evolutionary Psychology” (Volume 5.1., edizione, maggio 2007).

Questione di calore

Gli psicologi, dopo aver studiato lo sbadiglio degli allievi universitari, sono arrivati alla conclusione che le persone non sbadigliano perché hanno necessità di più ossigeno – come prima si pensava – lo sbadiglio funge invece da meccanismo di raffreddamento del cervello . Questa la scoperta fatta dagli psicologi dell’Università di Albany, dopo aver escluso, con esperimenti, altri fattori. Il cervello brucia fino ad un terzo delle calorie che consumiamo, di conseguenza genera calore. Secondo Andrew C. Gallup e Gordon G., i nostri cervelli – non diversi dai computer – funzionano efficientemente quando sono più freddi e sbadigliare raffredda il cervello. Per dimostrare la teoria della nuova ricerca, gli psicologi hanno prodotto il filmato recuperato dalla videocamera di sorveglianza. Nel filmato sono stati presi in esame gli sbadigli normali degli allievi e quelli contagiosi. Per realizzare l’esperimento, la metà delle persone cui è stato chiesto di respirare normalmente o attraverso la bocca, ha sbadigliato mentre osservava altri che sbadigliavano; quelli cui è stato chiesto di respirare solo con il naso, non hanno per nulla sbadigliato.

Impacco freddo sulla fronte

In un altro esperimento è emerso che lo sbadiglio contagioso non ha influenzato le persone che hanno tenuto un impacco freddo sulla loro fronte, comportandosi similmente a coloro che hanno respirato attraverso il naso. Contrariamente quelle persone che hanno tenuto sulla loro fronte oggetti un po’ caldi o alla temperatura ambiente, hanno sbadigliato, contagiati da quelli che sbadigliavano.
L’esperimento, ha indicato che non si sbadiglia quando il sangue – che affluisce al cervello -, è raffreddato con la respirazione nasale o con il raffreddamento della fronte.

Sclerosi a placche

E’ interessante notare che esperimenti recenti hanno collegato la sclerosi a placche, una malattia degenerante del sistema nervoso, ad una disfunzione termoregolatoria. Sbadigliare eccessivamente è un sintomo comune della sclerosi a placche, rilevata dai rapporti emersi su un certo numero di pazienti colpiti dalla malattia.
In conclusione, secondo la ricerca, lo sbadiglio serve per raffreddare il cervello quando la sua temperatura aumenta, ottimizzando i livelli di efficienza mentale. Di conseguenza, a detta dei ricercatori, quando l’elaborazione mentale ritarda e qualcuno sbadiglia, la tendenza contagiosa di altri a sbadigliare, potrebbe evolversi per promuovere uno stato d’attenzione collettivo, per rilevare un possibile pericolo.

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In futuro sarai grasso? Ecco come scoprirlo

MEDICINA ONLINE DIETA UOMO PANCIA GRASSO DIMAGRANTE GRASSI CALORIE ATTIVITA FISICA SPORT DIMAGRIRE PERDERE PESOIl nostro corpo manda segnali continuamente, alcuni di essi, se ben interpretati, possono farci capire se in futuro avremo una alta probabilità di essere grassi oppure no.

Respiro

Si può capire molto dal respiro di una persona: quanto aglio ha mangiato, quante birre ha bevuto, e anche, se sarà in sovrappeso. Secondo un recente studio pubblicato sul “Journal of Clinical Endocrinology & Metabolism”, il miscuglio chimico del respiro delle persone può essere un segnale precoce di obesità. “Le persone che hanno sia l’idrogeno che il metano presenti nella loro respirazione tendono ad avere un più alto indice di massa corporea, così come una più alta percentuale di grasso corporeo”, spiega l’autore dello studio, il dottor Ruchi Mathur del Cedars-Sinai Medical Center.

Perché? La presenza di metano è associato ad un microrganismo chiamato Methanobrevibacter smithii, che aiuta il processo di trasformazione del cibo in energia. Tuttavia, una sovrabbondanza di M. smithii può portare ad uno squilibrio nel microbioma intestinale che può causare un aumento di peso.

La ricerca del dott. Mathur suggerisce che alcuni casi di obesità sono legati a uno squilibrio dei microrganismi nell’intestino, e che possono prevedere una predisposizione alla pesantezza. Il test della respirazione da anni si effettua con successo, ma ci sono anche altri modi in cui il medico può stabilire si è inclini a mettere su chili di troppo. Non tutti questi fattori sono spesso valutati adeguatamente, quindi se si nota che il peso aumenta, anche se non si mangia troppo, bisogna chiedere al proprio medico almeno una di questa quattro cose:

Tiroide 

Le prove di laboratorio TSH e T4 libero chiariscono il medico quanto bene questo organo funzioni. “Una tiroide poco attiva o pigra, rende il metabolismo anche pigro- dice la dott. Elisabetta DeRobertis, della Scarsdale Medical Nutrition and Diabetes Center- Anche se i risultati sono per la fascia alta del range di normalità, si potrebbe prendere in considerazione la terapia con farmaci per prevenire l’aumento di peso”.

Insulina

Questo ormone non è solo coinvolto nel diabete: chiunque abbia più insulina circolante avrà più difficoltà a gestire il proprio peso. Se il livello è troppo alto potrebbe essere necessario mangiare meno calorie, soprattutto carboidrati, in quanto l’insulina in eccesso li trasforma rapidamente in grasso.

Le tue vecchie foto di famiglia 

Il medico di famiglia potrebbe non aver bisogno di prove fotografiche, ma circa la metà degli adulti grassi erano bambini in sovrappeso, secondo un recente articolo nel Journal of Clinical Nutrition. Anche se non sei pesante ora, il passato può dare delle utili indicazioni. “Se tu eri in sovrappeso nell’infanzia e avevi genitori sovrappeso- sottolinea la dottoressa- dovrai lavorare di più per mantenere il peso sotto controllo. Non c’è medicina che può cambiare i geni, quindi la chiave è osservare una buona dieta e mantenere l’abitudine all’esercizio fisico”.

Le abitudini di sonno

La mancanza di sonno interferisce con gli ormoni leptina e grelina. “La leptina ti dice quando sei pieno e la grelina ti dice quando hai fame- spiega dice il Dott. Tanvir Hussain, cardiologo a Los Angeles- Una certa insonnia, o anche una scarsa qualità del sonno, provoca livelli di leptina in calo e di grelina livelli in aumento”. Gli studi dimostrano che si deve dormire dalle sei alle sette ore a notte, e anche un paio di notti di cattivo sonno possono portare a chili di troppo.

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Vi insegno le 12 regole d’oro per battere l’insonnia ed avere un sonno perfetto

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Come si può battere l’insonnia? Purtroppo questa è una condizione che conosco fin troppo bene avendone sofferto io stesso a lungo, quindi posso darti dei consigli che con me hanno realmente funzionato ed altri che sono risultati utili da uno studio effettuato dai ricercatori giapponesi dell’Università della Città di Nagoya. Alcuni potrebbero risultarvi ovvi, altri forse un po’ meno. Nel caso in cui non dovessero funzionare, forse è meglio far visita ad un buon neurologo!

Leggi anche: La morte per mancanza di sonno è davvero possibile? Per quanto tempo si può restare svegli?

1) Sigarette
La prima cosa che ti consiglio di fare, anche in base alla mia personale esperienza di ex fumatore,  è quella di evitare le sigarette dopo cena. La nicotina ha l’effetto di eccitare il nostro cervello e di certo ciò non concilia il sonno.

2) Bevande
Ovviamente da evitare sono anche caffè, the, coca cola, alcolici e red bull. Se proprio non potete fare a meno di fare un salto in caffetteria dopo cena prendete il caffè decaffeinato o il the deteinato, oppure, meglio ancora, passate al caffè d’orzo e alle tisane. Se proprio amate la coca cola e non potete farne a meno a cena meglio prendere la coca cola “caffeine free”.

3) Cibo 
Evitare cene abbondanti e ricche di grassi non solo vi salverà da attacchi di panico sopra la bilancia, vi permetterà anche di addormentarvi prima. Meglio ancora se l’orario di cena è sempre lo stesso: evitate di cenare un giorno alle 8 e il giorno dopo alle 10 e mezza!

4) Sport 
Fare attività fisica subito prima di addormentarsi non fa bene, ma farlo un paio di ore prima fa benissimo perchè tale attività determina la liberazione di serotonina, un neurotrasmettitore che regola la funzione della melatonina (l’ormone che favorisce il sonno). In alternativa si consiglia una passeggiata lenta, specie se si soffre di ritenzione idrica in quanto, avere le gambe gonfie non aiuta ad addormentarsi.

5)Bagno caldo
Per allontanare lo stress è utile un bagno caldo con alcune gocce di olio essenziale, o se non si ha troppo tempo, una doccia di acqua tiepida.

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6) Movimento del pendolo 
Si tratta di un movimento rilassante che facilita il sonno: da sdraiati, mettetevi a pancia in su e portate le ginocchia al petto; circondatele con le braccia e dondolatevi lentamente, con movimenti leggeri verso destra e verso sinistra; immaginate di trovarvi su una nuvola. In questo modo il cervello concentra la sua energia solo per rilassare il corpo.

7) Scrivere 
Se non si riesce a staccare dai problemi che preoccupano è utile scrivere le proprie inquietudini sulla carta per ordinare le idee, sfogarsi e “voltare pagina”. Questo è valido soprattutto per le persone molto metodiche.

8) Automassaggio
E’ bene approfittare degli ultimi minuti della giornata per applicare creme idratanti su tutto il corpo con movimenti circolari. Meglio evitare le lozioni che contengono prodotti eccitanti come la caffeina. Utile anche lo stretching per distendere i muscoli.

9) Orari
Andare a dormire e svegliarsi sempre più o meno alla stessa ora regola il ciclo circadiano. E’ bene quindi rispettare gli orari e fare attenzione nel fine settimana.

10) Film coinvolgenti
Cercate di evitare film o telefilm d’azione, horror, thriller e tutti quei film che “tengono incollati di fronte allo schermo”, meglio invece film tranquilli e, possibilmente NOIOSI! Lo stesso vale per i libri e… per la musica (meglio i Notturni di Fryderyk Chopin rispetto a Enter Sandman dei Metallica).

11) Spegnere le luci
Lasciare accese le luci fino a tardi è una delle cose migliori che potete fare se volete addormentarvi alle 3 di notte, se invece volete dormire presto meglio spegnere l’abat-jour che tenete sul vostro comodino!

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12) Affrontare i problemi
Se prima di addormentarvi i vostri problemi giornalieri vi affollano la mente, il sonno arriverà sicuramente con molto ritardo! Meglio affrontare questi problemi magari parlandone con un amico comprensivo o, nei casi più difficili, con uno psicologo o con uno psichiatra.

Chiudo ricordandovi che ci sono anche terapie farmacologiche che comprendono la Melatonina, gli ansiolitici e gli antidepressivi.

Melatonina: il migliore integratore selezionato per voi
Per dormire bene, è utile assumere 1 mg di melatonina circa mezz’ora prima di mettersi a letto. Il miglior integratore di melatonina, selezionato, usato e raccomandato dal nostro Staff di esperti, lo potete trovare qui: http://amzn.to/2yax2CB Questo prodotto è veramente molto efficace anche perché oltre alla melatonina, contiene melissa, tiglio, valeriana, passiflora e papavero californiano, piante le cui proprietà sono perfette per farci addormentare e riposare bene.

Rimedi pratici per smettere di russare e riposare meglio
Chi russa può risolvere il problema con dei dispositivi che migliorano il flusso d’aria e consentono di riposare meglio, come:

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Diventare più belli? basta dormirci su, ti spiego come!

MEDICINA ONLINE SONNO DORMIRE RIPOSARE RIPOSINO PISOLINO RUSSARE CUSCINO LETTO NOTTE POMERIGGIOChi dorme magari non piglia pesci, ma sicuramente sarà più attraente. È l’interessante risultato di una ricerca condotta da un team di studiosi svedesi su un campione di 23 persone tra i 18 e i 31 anni, che ha dimostrato come uno stesso volto possa peggiorare in caso di scarsità di sonno.

Il motivo? Quando dormiamo il nostro sudore idrata naturalmente la nostra pelle, e la posizione supina aumenta il flusso del sangue al viso, con un’evidente ossigenazione dei tessuti e un notevole beneficio sulle rughe. In più, durante la fase di sonno profonda, il nostro corpo secerne l’ormone della crescita che contribuisce a regalarci un aspetto sano e rilassato.

Infine, ecco 10 utili consigli per conciliare il sonno e ottenere il meglio dal riposo notturno:

1) Meglio evitare l’attività fisica a tarda sera.
2) Una mancanza di ferro può incidere negativamente sulla qualità del riposo. Per bilanciarla, punta sui cibi ricchi di ferro come carne e  legumi.
3) Rendi il tuo letto confortevole. Aggiungi cuscini e una coperta morbida. Scegli i colori che ti piacciono.
4) Meglio non andare a letto subito dopo una cena “pesante” ma concedersi prima una tisana rilassante.
5) Il rimedio più vecchio del mondo è anche tra i più efficaci: quello di bere un bicchiere di latte caldo prima di andare a letto.
6) Ansia per gli impegni del giorno dopo? Annota su carta le cose da fare: è un modo terapeutico per visualizzare gli obiettivi e fare ordine  mentale.
7) Lascia che la stanza da letto sia solo la stanza del relax: meglio evitare di lavorare a letto o guardare la Tv.
8) La luce del giorno diminuisce la produzione di melatonina, regolando le ore di sonno: per questo è importante avere un ambiente buio  quando si dorme.
9) Voglia di un pisolino pomeridiano? Meglio resistere, e lasciare il riposo alle ore notturne.
10) Infine, evita alcool e fumo: alcuni studi hanno dimostrato che la quantità di sonno profondo e sonno onirico diminuiscono se il sangue contiene nicotina o alcol.

FONTE

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