Mandibola GH, ormone della crescita e doping nello sport

MEDICINA ONLINE Dott Emilio Alessio Loiacono Medico Chirurgo Roma MANDIBOLA GH ORMONE DELLA CRESCITA DOPING Riabilitazione Nutrizionista Infrarossi Accompagno Commissioni Cavitazione Radiofrequenza Ecografia Pulsata  Macchie Capillari An Pene.jpgL’uso dell’ormone della crescita (in inglese “growth hormone”, da cui l’acronimo “GH”) nel doping sportivo, può determinare – tra gli altri effetti collaterali –  anche un tipico ingrandimento e rimodellamento delle ossa della faccia per apposizione di nuova matrice, con lineamenti del viso che possono cambiare anche profondamente.

Le parti che più cambiano a causa del GH, sono:

  • le ossa del naso, che si appiattiscono;
  • la fronte, che diventa più prominente;
  • gli zigomi, che diventano più pronunciati;
  • la mandibola, che si ingrandisce in modo caratteristico, tanto che in ambito sportivo prende il nome appunto di “mandibola GH” (da alcuni erroneamente denominata “mascella GH“).

Tali cambiamenti simulano un’acromegalia. Inoltre il viso, a causa del forte dimagrimento, perde il grasso della bolla di Bichat. La mandibola GH può presentarsi sia negli uomini che nelle donne. Mentre nell’uomo una mandibola più marcata e volitiva potrebbe essere considerata esteticamente piacevole, in genere nelle donne tale effetto collaterale è abbastanza temuto, visto che conferisce al volto un aspetto poco femminile.

L’uso del GH, a livello addominale, può inoltre determinare un anomalo ingrossamento degli organi interni che porta ad un rigonfiamento dell’addome chiamato anche “bubble gut“. A tal proposito leggi: Bubble gut: l’addome innaturalmente rigonfio dei bodybuilder

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Ormone della crescita (GH): effetti avversi nel body building e nello sport

MEDICINA ONLINE Dott Emilio Alessio Loiacono Medico Chirurgo Roma ORMONE CRESCITA GH EFFETTI AVVERSI Riabilitazione Nutrizionista Infrarossi Accompagno Commissioni Cavitazione Radiofrequenza Ecografia Pulsata  Macchie Capillari Ano Pene.jpgIn tutti gli studi effettuati sul GH sono stati riscontrati gravi effetti avversi. Gli effetti avversi tipici del GH alle dosi indicate per la terapia sostitutiva sono riportati nella tabella e si osservano in percentuali che variano dal 15 al 44% dei soggetti. Gli effetti avversi sono soggetti ad una notevole variabilità individuale, sono dose, durata ed età dipendenti; infatti, negli anziani sono più frequenti gli effetti collaterali anche a basse dosi.

Effetti avversi dell’uso di GH nello sport
Ritenzione di fluidi e di sodio, edemi
Parestesie
Sindrome del tunnel carpale
Rigidità articolare, dolori articolari, artrite
Dolori muscolari
Ipertensione
Diabete
Resistenza all’insulina
Intolleranza ai carboidrati
Ginecomastia (aumento delle ghiandole mammarie)
Mandibola GH (leggi anche: Mandibola GH, ormone della crescita e doping nello sport)

Altri effetti collaterali sono: ipoglicemia, inadeguata funzionalità tiroidea, acromegalia, deformazione (spesso asimmetrica) delle ossa, ingrossamento del cuore, ingrossamento degli organi interni (addome innaturalmente rigonfio), aumentato rischio di leucemia e tumore al pancreas, nausea, vomito, cefalee, alterazioni nella sfera sessuale, disturbi della vista, morbo della ‘mucca pazza’ (se assunto GH umano di persone contaminate).

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Acromegalia

Attualmente il miglior modello disponibile per ipotizzare gli effetti  della somministrazione di alte dosi di GH per lungo tempo è l’acromegalia. L’acromegalia è una malattia insidiosa con un tempo di latenza di 7-10 anni; ha un’alta mortalità ed esiste una correlazione diretta tra i livelli di GH e il rischio di morte prematura. E’ una malattia che interessa molti tessuti, organi e funzioni critiche per le performance fisiche (articolazioni, cuore, muscoli scheletrici tessuto connettivo). Nei pazienti con acromegalia conclamata l’attività fisica è chiaramente compromessa per un gran numero di ragioni metaboliche e fisiche; perciò, è possibile predire che un trattamento con alte dosi di GH per un lungo periodo certamente non migliora le prestazioni a lungo termine né giova alla salute degli atleti.

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Educazione degli atleti e degli operatori sportivi

Atleti e allenatori dovrebbero essere informati e consapevoli degli effetti avversi cui possono incorrere a breve e lungo termine in seguito al consumo di alte dosi di GH. Sono dunque scarse le prove scientifiche a dimostrazione degli effetti ergogenici, mentre molti sono i dati che dimostrano la potenziale gravità degli effetti avversi sulla salute di individui sani.
La potenziale ergogenicità del GH si basa sul riscontro nei soggetti trattati di effetti anabolici e di effetti lipolitici. Tuttavia, mentre innumerevoli studi hanno ben documentato gli effetti del GH su massa e architettura muscolare in vitro e non ci sono dubbi sugli effetti anabolici del GH nel contesto di una carenza di produzione ormonale, il quadro è molto meno chiaro in individui sani. Inoltre non esiste una diretta proporzionalità tra la massa, la funzione muscolare e la prestazione fisica. Studi sperimentali non hanno confermato in modo inequivocabile gli effetti ergogenici di dosi soprafisiologiche di GH, anche se molto può dipendere dal fatto che, per motivi etici, non è possibile saggiare in studi clinici sperimentali dosi elevate come quelle usate dagli atleti a scopo dopante.
Ci sono poi alcune testimonianze aneddotiche di alcuni giocatori di baseball che hanno ammesso di aver fatto uso di GH e hanno dichiarato che non ne hanno tratto beneficio. In conclusione il doping mediante GH oltre ad essere un comportamento scorretto è in molti casi inefficace e sicuramente pericoloso per la salute.

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Ormone della crescita (GH): body building e doping in palestra

MEDICINA ONLINE Dott Emilio Alessio Loiacono Medico Chirurgo Roma ORMONE CRESCITA GH DOPING PALESTRA Riabilitazione Nutrizionista Infrarossi Accompagno Commissioni Cavitazione Radiofrequenza Ecografia Pulsata  Macchie Capillari Ano Pene.jpgIl GH è considerato dagli atleti la molecola ideale per aumentare la massa muscolare e le performance, data la sua nota e dimostrata azione di stimolo sulla sintesi proteica nelle cellule muscolari e sulla crescita fisica. Inoltre, la sua azione lipolitica aiuta a diminuire la massa grassa riducendo il tessuto adiposo e contribuendo, così, alla liberazione di calorie e di acidi grassi nel sangue utilizzati per sviluppare energia. Il GH viene considerato capace di migliorare le prestazioni sportive ed è una sostanza classificata come proibita nella lista della agenzia mondiale dell’anti-doping, la World Anti-Doping Agency (WADA). Il GH ricombinante è difficilmente rilevabile dai controlli anti-doping, principalmente per il breve tempo di permanenza nel circolo sanguigno e per le piccolissime quantità eliminate nelle urine.

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Il GH viene utilizzato nello sport, nel body building, come agente anti-invecchiamento e per migliorare l’aspetto fisico. Nonostante tutti i presupposti scientifici che dimostrano la sua azione anabolizzante e lipolitica, la capacità del GH di migliorare le performance nello sport è ancora materia di ampio dibattito, essendo difficilmente dimostrabile in studi sperimentali controllati con dosi eticamente accettabili che escludano altri fattori. Sia una carenza che un eccesso di produzione di GH da parte del nostro organismo hanno effetti deleteri sulla salute e sull’organismo. Quando viene prodotto in modo insufficiente il GH ha effetti terapeutici. Non sono, invece, chiari i benefici del GH in individui adulti sani quando tale ormone viene assunto impropriamente [1-3]. Alcuni studi su individui sani indicano che la somministrazione di GH a dosi equivalenti a quelle utilizzate nella terapia sostitutiva (necessaria in pazienti con malattie che provocano carenza di GH) porta ad un cambiamento significativo nella composizione corporea (rapporto massa magra/massa grassa), ma non aumenta la forza né migliora la capacità a svolgere esercizi fisici [4]. Tuttavia, è da sottolineare che le dosi di GH utilizzate per migliorare le prestazioni sportive o nel body-building sono molto più elevate di quelle utilizzate nella terapia sostituiva. Gli effetti di dosi così alte di ormone non possono essere valutati in studi sperimentali controllati su persone sane per motivi etici; tra l’altro questi studi dovrebbero includere soggetti allenati e non allenati per periodi lunghi anni. Non ci sono chiare dimostrazioni che il GH migliori le prestazioni sportive, mentre sono provati gli effetti avversi.

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Poiché molti degli effetti del GH sono mediati attraverso l’azione dell’IGF-1, anche l’IGF-1 è in commercio per alcune indicazioni mediche quali la resistenza genetica al GH o nel deficit primario di produzione di IGF-1. Per tale motivo, non è sorprendente che anche l’IGF-1 venga utilizzato dagli atleti per migliorare le prestazioni. Lo spettro di attività di GH e IGF-1 è abbastanza, sovrapponibile, ma non del tutto. La principale differenza è che l’IGF-1 non ha effetti lipolitici. L’IGF-1 ha, al pari del GH, azione anabolizzante su diversi tessuti, compreso quello muscolare, ed è un importante mediatore di altre azioni del GH sui muscoli. Analogamente al GH, non ci sono chiare evidenze che la somministrazione dell’IGF-1 migliori le prestazioni sportive. Inoltre, non ci sono ancora metodi per individuare l’abuso di IGF-1 da parte degli atleti. Sostanze analoghe all’IGF-1 sono presenti in alcuni integratori in commercio su internet o sul mercato nero.

Quali sono gli effetti avversi di un uso prolungato di ormone della crescita?

A tal proposito vi invito a leggere: Ormone della crescita (GH): effetti avversi nel body building e nello sport

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Come riconoscere un atleta “natural” da un dopato in palestra

MEDICINA ONLINE Dott Emilio Alessio Loiacono Medico Chirurgo Roma RICONOSCERE ATLETA DOPATO NATURAL PALESTRA Riabilitazione Nutrizionista Infrarossi Accompagno Commissioni Cavitazione Radiofrequenza Ecografia Pulsata  Macchie Capillari A Pene.jpgE’ possibile distinguere in palestra un atleta “natural” (cioè che non usa farmaci per aumentare la propria massa Continua a leggere

Io dico NO al doping in palestra, sempre e comunque

MEDICINA ONLINE Dott Emilio Alessio Loiacono Medico Chirurgo Roma IO DICO NO AL DOPING IN PALESTRA SEMPRE Riabilitazione Nutrizionista Infrarossi Accompagno Commissioni Cavitazione Radiofrequenza Ecografia Pulsata  Macchie Capillari Ano Pene.jpgLettori del sito, amici e frequentatori della mia palestra, mi chiedono spesso cosa ne penso del doping usato per aumentare la massa muscolare a livello dei bodybuilder professionisti. Sto parlando di farmaci e non certo di integratori di creatina o aminoacidi (che assume anche il sottoscritto e sono cose assolutamente diverse dal doping, cosa non sempre molto chiara ai non addetti ai lavori).
La mia opinione, in sintesi, è scritta nel titolo ed è anche la mia risposta quando qualcuno che conosco mi chiede aiuto per ottenere alcuni farmaci “particolari”: sono assolutamente contrario, in QUALSIASI caso e senza alcuna eccezione.

Pur senza arrivare ai livelli grotteschi e del tutto anti-fisiologici visibili della foto in alto, uno o più cicli farmacologici sono sempre estremamente pericolosi per la salute – oltre che illegali! – e portano cronicamente il corpo a soffrire di patologie anche estremamente gravi. Usare alcune sostanze con la speranza che gli effetti collaterali peggiori tocchino ad altri, è come giocare con la roulette russa pensando che “tanto a me non può succedere”. Inoltre – dove non arriva la malattia organica – la dipendenza psicologica da alcune sostanze, può portare un “atleta” (le virgolette non sono messe a caso: chi è dopato per me non si può fregiare del titolo di “atleta”) a dei veri e propri circoli viziosi da cui è estremamente difficile uscire, specie se il soggetto è giovane, e non parlo per sentito dire ma per ripetute esperienze professionali mie e di molti colleghi medici e psicologi. Al termine dell’assunzione dei farmaci, pur continuando a nutrirsi ed allenarsi adeguatamente, una buona parte dei risultati (cioè i muscoli eccezionalmente ipertrofici) tende a svanire, mentre ciò che non svanisce per anni è:

  • il disagio psicologico di non vedersi più “grossi” come una volta;
  • un aumentato rischio di soffrire di patologie anche gravi ed irreversibili, specie a livello cardiovascolare, endocrino e riproduttivo.

Ne vale davvero la pena? Davvero volete buttare via la vostra salute per due soldi, qualche integratore gratis, la foto da “rimorchioni” in spiaggia da vantare su Instagram scrivendo grottesche definizioni, stile “natural riso e pollo con ottima genetica”? NO. Non ne vale la pena.

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MEDICINA ONLINE DOPING BODYDUILDING VASCOLARIZZAZIONE IMMAGINE (14)

Il problema è poi in rapida espansione tra i giovanissimi dal momento che, grazie ad internet, diventa sempre più facile per un minorenne – che crede di poter diventare grosso in un mese – trovare farmaci ed assumerli con schemi “fai da te”, facendo un doppio errore anche perché – contrariamente a quello che molti pensano – il doping non è assolutamente una bacchetta magica che ti trasforma senza sforzi in Arnold Schwarzenegger. Senza considerare l’effetto distruttivo a livello psico-fisico che certe sostanze possono determinare in un soggetto molto giovane, con un quadro ormonale ancora in via di assestamento.

Ogni volta che mi esprimo in questo modo, trovo sempre qualcuno che ribatte con un:

Ognuno col suo corpo ci fa quello che vuole

Certo, ognuno ha la libertà di trattare il proprio corpo come lo desidera. Ma se vedeste per strada una persona, magari un ragazzino, che sta cercando di tagliarsi un braccio con un coltello, non cerchereste di fermarlo? Allo stesso modo dovreste cercare di impedire ad una persona di doparsi, specie se giovane. Pensate che siano cose così diverse? Entrambe sono condotte che portano ad un danno irreversibile per l’organismo: nel doping questo danno – pur se apparentemente inesistente o al massimo sottostimato – è reale ed è solo posticipato. Se ribattette con un “di qualcosa bisognerà pur morire“, beh… questa è una affermazione talmente stupida che non vale neanche la pena di rispondervi.

Ognuno col suo fisico ci fa quello che vuole, è vero, però bisogna inoltre ricordare che il doping porta a patologie che hanno un costo sociale (penso alle famiglie dei soggetti che si dopano) e soprattutto ad un costo economico per la sanità e quindi per le tasche di tutti che la sostengono con le tasse (per lo stesso motivo dovreste auspicare – ad esempio – che tutti smettano di fumare e bere alcolici all’istante). Ah a proposito chi vi parla non beve, non fuma e non assume droghe, quindi non ribattete col solito “dici a me di non doparmi e poi sei il primo che si fuma mille sigarette“, perché, oltre ad essere una argomentazione basata su una fallacia logica, con me non funziona.

Infine legittimare sui social network ed invogliare l’uso di sostanze illegali per le competizioni, oltre ad essere un reato ed essere antisportivo, è altamente diseducativo: è far credere ad un giovane che esiste una scorciatoia per raggiungere un obiettivo o – peggio – è come invogliare una ragazza ad essere anoressica per essere più bella e raggiungere l’insalubre bellezza di alcune modelle. Il doping inoltre spinge più in alto l’asticella del canone di “bellezza muscolosa”: molti giovanissimi “naturali”, vedendo che con gli integratori ed il duro lavoro non riescono comunque a raggiungere i livelli dei loro idoli, saranno portati a:

  1. se “ingenui”: deprimersi, pensando di avere una cattiva genetica o di stare sbagliando tutto quando invece magari hanno ottima genetica e si allenano benissimo;
  2. se “non ingenui”: usare alcuni farmaci “per mettersi almeno in pari con gli altri” (frase che mi ha detto un 17enne che voleva da me consigli su come doparsi!).

E’ questa l’educazione che vogliamo dare ai giovani? E’ questo il modello di vita che vogliamo dare ai nostri figli?

E quando sto sui gruppi Facebook, non posso neanche ribellarmi quando vedo foto di “atleti” che hanno più in farmaci in corpo della farmacia sotto casa mia, perché mi si chiede “che ci stai a fare su un gruppo di palestra se vedi un dopato e non lo apprezzi?“. Ma perché, non posso essere appassionato di palestra e di fitness ed odiare contemporaneamente certi soggetti dopati fino ai capelli? No, evidentemente non si può. Proprio per questo motivo ho fondato un gruppo chiamato “Malati di di fitness e di palestra, non di doping“, perché si, si può amare la palestra e trovare rivoltante il doping e le due cose per me non solo sono compatibili, ma anche assolutamente correlate logicamente: amo la palestra perché amo la mia salute e se amo la mia salute non posso che trovare rivoltante il doping. Io mi alleno in palestra da quando avevo 12 anni ed ora ne ho 40: ho sempre amato la palestra e il doping mi ha sempre fatto schifo.

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Io, al contrario di altri individui “guru” su You Tube, con lauree finte in omeopatia, che dicono “doparsi fa male ma vi diciamo qual è la maniera migliore per doparvi perché, se proprio lo volete fare, almeno fatelo nel modo corretto” non vi darò alcuno schema perché non esiste nessuna maniera corretta per evitare i danni distruttivi a livello della vostra mente e della vostra salute. Sarebbe come dirvi qual è la maniera migliore per farvi una iniezione di eroina. Da medico, una cosa del genere, non la farò mai.

La mia opinione – da persona di buon senso prima ancora che da medico – è:

Amo la palestra alla follia e proprio perché la amo io dico NO al doping, sempre e comunque.

PS Chi difende il doping, con frasi tipo “Doparsi poco non fa male; si fa male solo chi si dopa male o troppo; se ti fai seguire da un esperto preparatore rischi poco; basta fare il ciclo giusto e la salute non ne risente minimamente; gli effetti collaterali sono solo leggende”, compie un grosso e pericolosissimo errore: il doping è SBAGLIATO SEMPRE E COMUNQUE e non esiste un doping “buono” o che “non faccia male”, neanche se il preparatore è esperto, tanto che muoiono “atleti” di 20 anni anche con preparatori esperti. Dire frasi come quelle di prima non fanno altro che minimizzare il problema ed invogliare un inesperto a iniziare a doparsi, cosa che porta spesso in un circolo vizioso da cui è difficile uscire.

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Perché vengono i crampi? Cosa sono, come prevenirli e come farli passare?

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO CHIRURGO SPORT CORSA PALESTRA GINNASTICA ALLENAMENTO PESI MUSCOLI RUNNER JOGGING CORRIDORE ATLETA SPORTIVO (3)Tutti ne abbiamo sofferto almeno una volta nella vita, soprattutto se siamo molto pigri (e all’improvviso vogliamo “strafare” in palestra) ma anche all’opposto, se facciamo molta attività fisica. E’ un dolore considerato quasi banale, eppure è intensissimo, tende ad aumentare se non si interviene e ci obbliga ad interrompere quello che stiamo facendo per trovare sollievo; ciò può essere particolarmente pericoloso se il crampo ci colpisce agli arti inferiori mentre stiamo nuotando. Ma vi siete mai chiesti cos’è realmente un crampo? Per crampo si intende uno spasmo involontario della muscolatura striata, che insorge in modo repentino e doloroso presentandosi come una fitta acuta. E’ fondamentalmente una “potente contrazione involontaria della muscolatura volontaria”.

Perché vengono i crampi?

L’insorgenza dei crampi è dovuta a varie cause non ancora del tutto chiarite. Durante il crampo la membrana della fibra muscolare conduce dei potenziali d’azione a frequenze altissime in assenza di stimoli nervosi. Questo fenomeno sembra essere causato da una variazione della permeabilità di membrana, a sua volta probabilmente legata a modificazioni della concentrazione ionica dei liquidi tissutali. Ecco perché la sudorazione può provocare i crampi: perdere sudore determina disidratazione e perdita di sali minerali. Variazioni locali del pH possono avere lo stesso effetto. Anche problemi di circolazione possono portare ad un aumentato rischio di crampi.

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Crampi ed acido lattico: qual è il rapporto?

Di fatto i crampi possono insorgere indipendentemente dall’esercizio fisico intenso caratterizzato da accumulo di acido lattico nel torrente ematico, come conseguenza di un danno fisico o chimico a carico del sarcolemma, di stimoli irritativi sul motoneurone, o dell’azione di diversi farmaci. II ruolo dell’acido lattico nel produrre il crampo rimane tuttora non bene chiarito.

Quando vengono i crampi?

Generalmente i crampi insorgono durante l’attività sportiva particolarmente intensa o in condizioni climatiche caldo-umide.

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Chi viene colpito di più dai crampi?

La comparsa dei crampi può verificarsi in atleti professionisti durante sforzo prolungato (come succede ad esempio nei tempi supplementari delle partite di calcio) anche se è molto più frequente nei soggetti meno allenati o comunque meno predisposti a impegni muscolari molto intensi. Nei più pigri i crampi possono insorgere anche a riposo. I soggetti maggiormente a “rischio” di crampi improvvisi, sono quelli in soprappeso e le persone poco allenate che “improvvisano” programmi di allenamento senza andare per gradi e sottoponendosi a sforzi eccessivi. Convivono con i crampi specie quei soggetti che – per problemi di circolazione, o per un respiro molto frequente (ventilazione inadeguata) – determinano nel proprio corpo un impoverimento di ossigeno a livello dei tessuti.

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Quali sono le cause dei crampi?

1) Sudorazione. Come prima accennato l’eccessiva sudorazione provoca un’alterazione che fa contrarre il muscolo in modo anomalo;

2) Circolazione. Una scarsa circolazione sanguigna fa sì che si verifichino durante la notte, quando la temperatura del corpo si abbassa; anche le condizioni climatiche possono “contribuire” a questa situazione perché il freddo (specie di notte) è un vasocostrittore e agisce sulla circolazione del sangue, rallentandola;

3) Posizione. Quando si assume una posizione non naturale, la circolazione è ostacolata e possono insorgere contrazioni muscolari anomale;

4) Farmaci. I diuretici possono contribuire alla comparsa dei crampi e questo fenomeno rientra negli effetti collaterali del farmaco assunto; anche gli agonisti beta-2 (salmeterolo e salbutamolo) usati per il trattamento dell’asma possono aumentare le possibilità di insorgenza di crampi;

5) Fatica. Gli atleti e tutti coloro che praticano discipline sportive, durante i loro allenamenti, sono “soggetti” alla fatica e quando questa risulta esagerata rispetto al grado di allenamento personale (ciò riguarda soprattutto gli amatori), si creano alterazioni biochimiche e di conseguenza spasmi e contrazioni;

6) Patologie neurovegetative.

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Come prevenire i crampi?

Se possibile praticare attività fisica in ambienti freschi e asciutti dove il normale processo fisiologico della sudorazione non è accelerato dal fattore clima. Abbinare alla pratica sportiva, ma anche alla vita di tutti i giorni, un adeguato reintegro di liquidi e sali minerali, con cibi e bevande che contengano le giuste quantità di sodio, magnesio, calcio e potassio. Evitare di praticare attività fisica subito dopo aver mangiato. La digestione utilizza grandi quantitativi di sangue in circolo sottraendolo, nel momento dell’attività fisica, al tessuto muscolare.

Cosa fare per far passare il dolore quando insorge il crampo?

Se il crampo ha colpito il piede occorrerà tirare con delicatezza l’alluce verso il corpo, piegando contemporaneamente il piede in avanti e indietro. Se invece è il polpaccio a soffrire, l’unico rimedio è mettersi in piedi e poggiare con tutto il peso del corpo sulla zona non “colpita”. Infine, se il crampo riguarda l’atteggiamento più corretto è quello di sdraiarsi massaggiando vigorosamente tutta la zona dolente. È importante massaggiare la parte dolente, riscaldandola (non utilizzare il ghiaccio, molto indicato invece per le contratture). Dopo aver massaggiato la parte colpita, si dovrà immergerla in acqua calda. Se il dolore persiste è utile anche l’applicazione locale di pomate antinfiammatorie.

Leggi anche: Io dico NO al doping in palestra, sempre e comunque

Come riconoscere un crampo da una contrattura?

Come abbiamo appena visto, è importante capire subito se il dolore è causato da un crampo o da una contrattura, visto che nel primo caso è importante riscaldare la parte, mentre nel secondo raffreddarla con ghiaccio. La diagnosi esatta viene fatta in base al dolore: nel caso di contrattura il soggetto a riposo non avverte dolore, al massimo un leggero fastidio, mentre nel caso di crampo, anche se si interrompe immediatamente l’attività sportiva che sta svolgendo, il dolore rimane molto intenso e, se non si interviene, tende addirittura ad aumentare.

Leggi anche: Differenza tra ipertrofia muscolare sarcolplasmatica e miofibrillare

Si possono “curare” definitivamente i crampi?

In soggetti sani non esistono cure contro i crampi che si manifestano generalmente con una certa regolarità in occasione di sforzi fisici prolungati. Il fatto che questo fenomeno tenda a ripetersi, indica che la causa non è da ricercare nello squilibrio chimico legato alla sudorazione perché in genere il fenomeno si verifica anche in condizioni climatiche normali. Non è utile assumere sali minerali in maniera esagerata, nella speranza di “evitare” il crampo, occorre piuttosto “modulare” il tipo di allenamento in base alla competizione che si vuole affrontare, perché, come detto sopra, questa patologia, colpisce in maggior misura, coloro che “vantano” uno scarso allenamento.

Quali sono i cibi e le bevande consigliate per prevenire e “curare” i crampi?

Alcuni cibi possono ridurre il rischio di crampi, in virtù dell’alto contenuto di sali minerali e vitamine: verdure a foglia verde scura, banane, latte, formaggio, yogurt, pesce, broccoli, sesamo, uova, fegato.

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Correre non fa dimagrire

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO DONNA CHE CORRE SPORT ALLENAMENTO RUNNER MARATONETA CORREREOvviamente il titolo dell’articolo è volutamente provocatorio: un titolo più politically correct potrebbe essere “correre non fa sempre dimagrire”. Ma cominciamo con una domanda (apparentemente) facile: chi ha meno percentuale di grasso corporeo, uno sprinter professionista che corre i 100 metri o un maratoneta professionista che in gara corre per 42 km e 195 metri?

Sprinter o maratoneta?

La risposta che ricevo sempre é “un maratoneta”. Si puó capire perché le persone, a cui é stato ripetutamente detto che per ridurre il tessuto adiposo é necessario allenamento aerobico continuativo, pensino in questo modo. La loro risposta è sbagliata. Gli sprinter fanno ben poco allenamento aerobico continuativo, eppure hanno meno percentuale di grasso corporeo rispetto ad un maratoneta e questa non è una mia opinione ma un dato assolutamente oggettivo.

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Come è possibile ciò?

La ragione di questa apparente stranezza è da riconoscersi nella natura stessa dell’allenamento. Più alta è l’intensità (con intensità si intende la capacità di Massime Pulsazioni del Cuore), più calorie si consumano al minuto. Il maratoneta si sottopone a escursioni lunghe e frequenti nella zona aerobica e ciò provoca, per adattamento specifico, la perdita di tessuto muscolare importantissimo per tenere alto il metabolismo basale dell’organismo. Perché il corpo del maratoneta “sacrifica” la massa muscolare? La risposta è una domanda: vi siete mai chiesti perché i nuotatori professionisti sono “muscolosi ma non troppo”? Perché il muscolo è un tessuto molto pesante ed, estremizzando, un culturista quasi non riuscirebbe a stare a galla! Dato che il muscolo pesa più del grasso, è il tessuto da cannibalizzare preferito dal corpo per cercare di alleggerire il carico da trasportare, quando l’attività che svolge è portata più alla resistenza che alla forza esplosiva.

Correre sul tapis roulant non fa dimagrire

Tra i miei pazienti, quelli che vogliono dimagrire, è diffusa la falsa convinzione che per perdere adipe basti “corricchiare” il più a lungo possibile sul tapis roulant, magari un paio di volte a settimana. Poi doccia e a casa. Grande errore! Ovviamente non voglio dire che correre (in palestra, in pista o al parco sotto casa) non faccia perdere una certa quantità di massa grassa, né che sia una cosa buona per il nostro organismo – anzi fa benissimo a cuore, circolazione, polmoni e psiche – voglio invece affermare che un programma di allenamento volto al dimagrimento – incentrato quasi totalmente sull’attività aerobica e che tralascia l’attività anaerobica – non porta ai risultati sperati, ma al contrario produce una diminuzione della percentuale di massa magra presente nel corpo e ciò provoca una diminuzione del metabolismo del nostro corpo, cosa che non certo ci aiuta nel perdere peso!

Con la corsa perdi soprattutto acqua

Durante l’allenamento aerobico tipico della maggior parte delle persone che vogliono dimagrire, avviene una notevole perdita d’acqua e una combustione di acidi grassi e zuccheri. A differenza di quanto si possa pensare, i grassi persi dopo aver svolto attività aerobica prolungata sono di solito solo poche decine di grammi. Quindi è assolutamente inutile avviarsi frettolosamente verso la bilancia presente in palestra a controllare i kg persi dopo una bella corsa, in quanto l’abbassamento del valore indicato sulla bilancia è principalmente dovuto alla copiosa perdita di acqua mediante la sudorazione e non alla (esigua) perdita di grassi. Lo sapevate che un maratoneta perde tranquillamente 6 litri di acqua (non di grasso) durante un gara e che un calciatore durante un incontro ne può perdere anche due o più? Inoltre, se correte in palestra, sono quasi sicuro che non avete mai tenuto conto di un fattore quasi banale: per chi corre sul tapis roulant viene a mancare il tipico “effetto vento” che si ha correndo all’aria aperta, ciò determina – per chi corre in palestra – un innalzamento della temperatura maggiore e maggior perdita d’acqua, rispetto a chi corre al parco. In definitiva, dopo un’ora di corsa specie al chiuso, se pesate 1 kg di meno e siete felici, vi basterebbe sottoporvi ad una rapida bioimpedenziometria per farvi passare l’entusiasmo: avete sudato tanto, perso molta acqua ma poco grasso e, cosa peggiore, il vostro metabolismo basale è rimasto praticamente invariato. Triste ma è così!

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Correre ti fa mangiare di più

Moltissimi miei pazienti subiscono inoltre quello che io chiamo “effetto corro e mangio“: tornati a casa dopo un’ora di corsa in palestra, si mettono a tavola con l’idea che – avendo fatto quell’ora di attività fisica – possono permettersi di poter mangiare un “dolcetto” in più. Il risultato è che, al netto delle entrate e delle uscite, il soggetto in questione avrà paradossalmente assunto molte più calorie rispetto a quante ne avrebbe assunto se non avesse fatto quell’ora di corsa e non avesse assunto il dolcetto. Addirittura alcuni fanno la “corsa preventiva“: il giorno prima di un evento in cui prevedono di mangiare molto (come un matrimonio), fanno la loro corsetta di un’ora al parco pensando di poter mangiare chissà quanto il giorno dopo. Inutile dire che al matrimonio mangeranno ben più delle poche centinaia di calorie perse con quella corsetta. Paradossale, vero? Senza contare che, chi si comporta in questo modo, affronterà quella corsa una tantum senza fare stretching e, probabilmente, correndo come dei forsennati e quindi in modo sbagliato: ciò può arrecare molti danni alla loro salute! Correre BENE è una scienza, non ci si improvvisa corridori!

L’eccesso di attività aerobica può addirittura determinare dei danni:

1) Peggiora la relazione testosterone/cortisolo che impedisce l’abilità di aumentare la massa muscolare (quella che determina il nostro metabolismo e quindi la nostra capacità di dimagrire).

2) Aumenta lo stress delle ghiandole adrenali che PUÓ avere come conseguenza il SOVRAPPESO e produrre altre conseguenze indesiderabili per la salute.
Secondo il Dr. James Wilson (autore di Fatica Adrenale – La Sindrome di Stress del 21 Secolo), “le ghiandole adrenali hanno la funzione di produrre ogni minuto, una quantità precisa e bilanciata di ormoni”. Quando una persona fa troppo esercizio di tipo aerobico continuativo, le ghiandole adrenali possono alterarsi e possono avere come conseguenza la fatica adrenale. La fatica adrenale é associata a sintomi come: stanchezza, senso di paura, allergia, indebolimento del sistema immunitario, artrite, ansia, depressione, fatica cronica, perdita di memoria, difficoltà di concentrazione, insonnia e piú importante in relazione a questo articolo, la inabilità di perdere peso.

3) Aumenta lo stress ossidativo che accelera i processi di invecchiamento.
Secondo l’endocrinologa Dr. Diana Schwarzbein (autrice del Secondo Principio Schwarzbein), “l’ossidazione” é un processo che favorisce la formazione di radicali liberi nel corpo. Normalmente il corpo neutralizza i radicali liberi con sostanze conosciute come antiossidanti. Solo in presenza di una eccessiva produzione di radicali liberi, il corpo non é in grado di neutralizzare tutti i radicali liberi. Questo ha come conseguenza ALTERAZIONI nel metabolismo che rende più difficile perdere peso ed accelera i processi di invecchiamento.

4) Secondo alcune teorie, la corsa prolungata causerebbe addirittura danni irreversibili alle articolazioni.

5) Altera l’equilibrio degli ormoni sessuali femminili.

Ma allora correre fa male?

Come già precedentemente affermato, lungi da me affermare che l’allenamento aerobico ben eseguito sia inutile o dannoso. Tutto il contrario: è importantissimo (il piede è addirittura considerato il secondo cuore del corpo: camminando/correndo, la pressione col terreno, spinge il sangue che ristagna alle estremità degli arti inferiori, verso il cuore, impedendo le famose “gambe gonfie”) ma deve essere svolto nella maniera corretta e accostato all’allenamento anaerobico (oltre ad una corretta alimentazione!). Esso apporta poi notevoli benefici, non solo per quanto riguarda l’aspetto fisico, ma anche quello mentale, liberando endorfine nell’organismo che ci faranno provare una sensazione di benessere generale notevole.

Allenarsi in maniera corretta

Cosa fare allora? Continuare imperterriti a macinare km su km incuranti della perdita di massa muscolare, oppure cercare di combinare i benefici dell’allenamento aerobico con i risultati di quello anaerobico? La seconda che hai detto. Bisogna semplicemente mixare il tutto in un’unica soluzione per ottenere i risultati sperati. Allenamento aerobico (non eccessivo) per aumentare la sudorazione, capacità polmonare e battito cardiaco, in associazione ad un buon allenamento anaerobico per mantenere e migliorare la muscolatura che è il vero motore del nostro metabolismo e della nostra perdita di grasso. I due tipi di allenamento: insieme per vincere!

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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine

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Aumenta la massa muscolare con i cibi iperproteici: i 14 alimenti più ricchi di proteine

MEDICINA ONLINE Dott Emilio Alessio Loiacono Medico Chirurgo Roma AUMENTA MASSA MUSCOLI CIBI PROTEINE Riabilitazione Nutrizionista Medicina Estetica Cavitazione Radiofrequenza Ecografia Pulsata  Macchie Capillari Linfodrenaggio Pene Vagina.jpgI cibi ricchi di proteine sono davvero fondamentali per la nostra dieta, perché le proteine sono dei veri e propri mattoni su cui il nostro corpo si “costruisce”, anche se le loro funzioni non si limitano soltanto a questo. L’importanza delle proteine è nota da tempo, ma è soprattutto in giovane età, per non parlare dell’infanzia, che non possono mancare nell’alimentazione quotidiana. Dal momento che i cibi proteici servono ai muscoli per mantenersi tonici, anche gli sportivi hanno bisogno di introdurli in quantità superiore alla media ogni giorno, anche perché le proteine aiutano a… dimagrire! Questo accade perché diversamente dalle altre sostanze nutritive contenute negli alimenti, le proteine hanno la caratteristica di farci spendere più energie per poter essere metabolizzate, di conseguenza, al di là del loro contenuto calorico, ci aiutano a perdere peso perché stimolano il metabolismo. A tale proposito ti consiglio di leggere: Vuoi dimagrire? Non ci riuscirai mai se non conosci il concetto di “termogenesi indotta dalla dieta”. Scoprilo ora! Ecco perché una lista dei cibi proteici ci serve se stiamo seguendo una dieta dimagrante, possibilmente che siano cibi proteici magri. Nell’assumere proteine animali, ricordatevi sempre di accompagnarle a delle verdure. Non dimenticate poi di alternare le proteine di origine animale alle proteine di origine vegetale.Vediamo ora una lista di cibi proteici, sia vegan che “animal”.

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1) Uova
Alla domanda “quali sono i cibi più proteici“, la risposta naturale che ci viene è: le uova, e avremmo ben ragione a rispondere così. L’uovo è un alimento completo, composto da due parti distinte: il tuorlo, la parte gialla interna, e l’albume. Dato che il tuorlo, pur contenendo tante ottime sostanze nutritive, è anche ricco di colesterolo, noi vi suggeriamo, per una dieta dimagrante, di consumare anche solo gli albumi, che contengono tantissime proteine ma sono molto più magri.L’albume d’uovo, difatti, si compone in prevalenza di proteine e acqua, unitamente a preziosi sali minerali come sodio, magnesio, potassio, vitamina B e glucosio. Anche una semplice frittata di albumi, ad esempio, può costituire un secondo piatto gustoso, energetico e leggero. Magari conservate i tuorli per preparare una golosa crema per la merenda dei bambini.

Valori nutrizionali per 100 g di uovo bollito
Calorie 155
Grassi 11 g
Acidi grassi saturi 3,3 g
Acidi grassi polinsaturi 1,4 g
Acidi grassi monoinsaturi 4,1 g
Colesterolo 373 mg
Sodio 124 mg
Potassio 126 mg
Carboidrati 1,1 g
Fibra alimentare 0 g
Zucchero 1,1 g
Proteine 13 g

2) Soia
La soia è un legume ricchissimo di proteine di origine vegetale, peraltro di ottima qualità, per questo si tratta di un tipo di alimento che insieme ai suoi vari derivati, come ad esempio il tofu, anche detto formaggio di soia, è fondamentale nella dieta dei vegetariani e dei vegani. Cibo versatile, è anche ideale per tutti coloro che soffrono di intolleranza al lattosio e alle proteine del latte vaccino, perché la bevanda che se ne estrae funge proprio da ottimo sostituto del latte, e può essere egregiamente utilizzato anche per la preparazione di dolci.

Valori nutrizionali per 100 g di semi di soia
Calorie 446
Grassi 20 g
Acidi grassi saturi 2,9 g
Acidi grassi polinsaturi 11 g
Acidi grassi monoinsaturi 4,4 g
Colesterolo 0 mg
Sodio 2 mg
Potassio 1.797 mg
Carboidrati 30 g
Fibra alimentare 9 g
Zucchero 7 g
Proteine 36 g

3) Formaggio tipo grana
Il formaggio tipo grana è una fonte favolosa di proteine di qualità eccellente. E’ un alimento digeribile, adatto ai bambini, inclusi quelli che soffrono di intolleranza al lattosio (unico tra i formaggi), che contiene il 33% di proteine. Magari non è da annoverarsi tra i cibi proteici economici, ma risparmiando su “pasticcetti” ci si può concedere del grana fresco soprattutto quando alla nostra tavola ci sono anche bambini in crescita.

Valori nutrizionali per 100 g di formaggio tipo grana
Calorie 392
Grassi 29 g
Acidi grassi saturi 17 g
Acidi grassi polinsaturi 1.2 g
Acidi grassi monoinsaturi 8 g
Colesterolo 88 mg
Sodio 1529 mg
Potassio 125 mg
Carboidrati 2 g
Fibra alimentare 0 g
Zucchero 0.9 g
Proteine 33 g

4) Petto di pollo
Il petto di pollo è un alimento che a volte tendiamo (ingiustamente) e relegare tra i cibi “da ospedale”. In realtà, cucinato ai ferri e mangiato con una ricca insalata, con il suo buon contenuto di proteine di ottima qualità (intorno al 27%), la sua digeribilità e tutte le virtù della carne magra bianca, è un secondo piatto ideale per tutti.

Valori nutrizionali per 100 g di pollo
Calorie 239
Grassi 14 g
Acidi grassi saturi 3,8 g
Acidi grassi polinsaturi 3 g
Acidi grassi monoinsaturi 5 g
Colesterolo 88 mg
Sodio 82 mg
Potassio 223 mg
Carboidrati 0 g
Fibra alimentare 0 g
Zucchero 0 g
Proteine 27 g

5) Manzo biologico
Il manzo cresciuto senza antibiotici e ormoni, ha molte più proteine, meno colesterolo e meno calorie del manzo normalmente in commercio. E’ il cibo più ricco di creatina in assoluto, ovvero una sostanza che funge da carburante per i nostri muscoli dandoci energia per le contrazioni muscolari. Quello da macelleria, è da evitare poiché troppo grasso.

Valori nutrizionali per 100 g di manzo
Calorie 250
Grassi 15 g
Acidi grassi saturi 6 g
Acidi grassi polinsaturi 0,5 g
Acidi grassi monoinsaturi 7 g
Acidi grassi trans 1,1 g
Colesterolo 90 mg
Sodio 72 mg
Potassio 318 mg
Carboidrati 0 g
Fibra alimentare 0 g
Zucchero 0 g
Proteine 26 g

6) Lenticchie
Le lenticchie sono un legume, e come tutti i legumi contengono molte proteine di origine vegetale che abbinate ai carboidrati – ad esempio in zuppe o crocchette – costituiscono una fonte energetica straordinaria, e non eccessivamente calorica. Le lenticchie sono più digeribili rispetto ai fagioli, e si cuociono in tempi più brevi, per questo noi consigliamo sempre di consumare quelle fresche (e secche naturalmente), piuttosto che quelle precotte in barattolo, che peraltro contengono molto sale “nascosto”.

Valori nutrizionali per 100 g di lenticchie
Calorie 116
Grassi 0,4 g
Acidi grassi saturi 0,1 g
Acidi grassi polinsaturi 0,2 g
Acidi grassi monoinsaturi 0,1 g
Colesterolo 0 mg
Sodio 2 mg
Potassio 369 mg
Carboidrati 20 g
Fibra alimentare 8 g
Zucchero 1,8 g
Proteine 9 g

7) Fiocchi di latte
I fiocchi di latte non hanno un sapore gradevole per tutti ma sono l’alimento ideale per l’assunzione di proteine prima di andare a dormire, questo perché i fiocchi di latte contengono le caseine, che sono proteine a lento rilascio: perfette per la notte. La quantità di proteine è di 13 grammi ogni 100 e la versione light contiene circa solo il 4% di grassi.

Valori nutrizionali per 100 g di fiocchi di latte light
Calorie 98
Grassi 4,3 g
Acidi grassi saturi 1,7 g
Acidi grassi polinsaturi 0,1 g
Acidi grassi monoinsaturi 0,8 g
Colesterolo 17 mg
Sodio 364 mg
Potassio 104 mg
Carboidrati 3,4 g
Fibra alimentare 0 g
Zucchero 2,7 g
Proteine 13 g

8) Salmone
Il pesce, come la carne, contiene molte proteine nobili, che si assimilano facilmente e soprattutto che, a differenza della carne (soprattutto rossa), non si abbinano a grassi nocivi. Il salmone, ad esempio, è davvero un alimento perfetto anche per una dieta dimagrante, nonostante sia un pesce grasso. Ricco di Omega 3, aiuta a ripulire le arterie e con le sue ottime proteine e ci aiuta a mantenerci in piena forma. Da considerare che i grassi contenuti nel salmone preservano anche la fertilità femminile.

Valori nutrizionali per 100 g di salmone
Calorie 208
Grassi 13 g
Acidi grassi saturi 3,1 g
Acidi grassi polinsaturi 3,9 g
Acidi grassi monoinsaturi 3,8 g
Colesterolo 55 mg
Sodio 59 mg
Potassio 363 mg
Carboidrati 0 g
Fibra alimentare 0 g
Proteine 20 g

9) Carne di cavallo
Escludendo il pollo, la carne di cavallo è la meno calorica in circolazione (solo 175 calorie ogni 100 grammi) con soli 6 grammi di grassi a fronte di ben 28 grammi di proteine. Insomma poche calorie e tante proteine.

Valori nutrizionali per 100 g di carne di cavallo
Calorie 175
Grassi 6 g
Acidi grassi saturi 1,9 g
Acidi grassi polinsaturi 0,9 g
Acidi grassi monoinsaturi 2,1 g
Colesterolo 68 mg
Sodio 55 mg
Potassio 379 mg
Carboidrati 0 g
Fibra alimentare 0 g
Proteine 28 g

10) Agnello
Con 25 grammi di proteine per 100 grammi, l’agnello è ottimo alimento iperproteico.

Valori nutrizionali per 100 g di carne di agnello
Calorie 294
Grassi 21 g
Acidi grassi saturi 9 g
Acidi grassi polinsaturi 1.5 g
Acidi grassi monoinsaturi 9 g
Colesterolo 97 mg
Sodio 72 mg
Potassio 310 mg
Carboidrati 0 g
Fibra alimentare 0 g
Zucchero 0 g
Proteine 25 g

11) Sardine
Cibi proteici economici? Beh… le sardine! Delizioso, saporito pesce azzurro dei nostri mari, lo troviamo in pescheria a prezzi accessibili e con il suo alto contenuto proteico costituisce una fonte di proteine notevole (25 g ogni 100 g), un alimento sano e gustoso, adatto a tutti. Possiamo anche scegliere le sardine sott’olio e abbinarle a tanta ottima verdura per avere un secondo piatto facile, veloce, completo e low cost.

Valori nutrizionali per 100 g di carne di sardine
Calorie 208
Grassi 11 g
Acidi grassi saturi 1.5 g
Acidi grassi polinsaturi 5 g
Acidi grassi monoinsaturi 3.9 g
Colesterolo 142 mg
Sodio 505 mg
Potassio 397 mg
Carboidrati 0 g
Fibra alimentare 0 g
Zucchero 0 g
Proteine 25 g

12) Fagioli rossi
I fagioli rossi possiedono 24 g di proteine per 100 g, con neanche un grammo di grasso, quindi sono perfetti per le diete proteiche, senza contare che integrati col riso costituiscono un pranzo completo. Riso e fagioli, infatti, è un piatto di semplice realizzazione, che consente di avere la giusta dose di carboidrati e proteine. Un piatto di riso con fagioli rossi consente di aumentare la massa muscolare e avere la giusta energia per affrontare la giornata. Fibre, minerali, vitamine, proteine e carboidrati in un sol colpo.

Valori nutrizionali per 100 g di fagioli rossi
Calorie 333
Grassi 0,8 g
Acidi grassi saturi 0,1 g
Acidi grassi polinsaturi 0,5 g
Acidi grassi monoinsaturi 0,1 g
Colesterolo 0 mg
Sodio 24 mg
Potassio 1.406 mg
Carboidrati 60 g
Fibra alimentare 25 g
Zucchero 2,2 g
Proteine 24 g

13) Pinoli
I pinoli, ingrediente di tante ottime ricette salate o dolci (non ultimo il pesto alla genovese), è una buona fonte proteica. Naturalmente è difficile mangiare grandi quantità di pinoli tutti in una volta, anche a causa dell’alto contenuto calorico. Possiamo tostarli e aggiungerli alla nostra insalata o ad una gustosa pasta alle verdure, ridurli in farina e usarli per impasti di dolci o per croccanti e inedite impanature… insomma, non c’è limite alla fantasia.

Valori nutrizionali per 100 g di pinoli
Calorie 673
Grassi 68 g
Acidi grassi saturi 4,9 g
Acidi grassi polinsaturi 34 g
Acidi grassi monoinsaturi 19 g
Colesterolo 0 mg
Sodio 2 mg
Potassio 597 mg
Carboidrati 13 g
Fibra alimentare 3,7 g
Zucchero 3,6 g
Proteine 17 g

14) Tonno fresco
Il tonno fresco contiene un notevole quantitativo di proteine (fino a 29 g di proteine per 100 g) ad alto valore biologico e di grassi essenziali omega ‰3 tipo EPA e DHA (utili nella lotta ai trigliceridi e al colesterolo in eccesso nel sangue); è anche ricco di vitamine idrosolubili e liposolubili quali: tiamina, riboflavina, niacina e retinolo. Tra i sali minerali spicca soprattutto il ferro.

Valori nutrizionali per 100 g di tonno pinna gialla
Calorie 130
Grassi 0,6 g
Acidi grassi saturi 0,2 g
Acidi grassi polinsaturi 0,2 g
Acidi grassi monoinsaturi 0,1 g
Acidi grassi trans 0 g
Colesterolo 47 mg
Sodio 54 mg
Potassio 527 mg
Carboidrati 0 g
Fibra alimentare 0 g
Zucchero 0 g
Proteine 29 g

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Medico Chirurgo
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