Aumenta la tua autostima ed impara ad amarti

MEDICINA ONLINE Dott Emilio Alessio Loiacono Medico Chirurgo Roma AUMENTA AUTOSTIMA IMPARA AD AMARTI  Riabilitazione Nutrizionista Infrarossi Accompagno Commissioni Cavitazione Radiofrequenza Ecografia Pulsata  Macchie Capillari Ano Pene.jpgAvere autostima è uno dei fattori più importanti per vivere una vita felice: quando il livello di autostima è alto, ci sentiamo bene con noi stessi e siamo più capaci di affrontare gli altri e le situazioni difficili. Chi ha una autostima alta non si nasconde dietro ad una maschera fatta di dubbi o insicurezze ed affronta le critiche senza problemi, senza essere sopraffatti dalle emozioni, reagendo alle situazioni stressanti in modo costruttivo.

Noi che guardiamo noi stessi

Prima di continuare nella lettura dell’articolo, ti consiglio di eseguire un rapido e semplice test per misurare i tuoi livelli di autostima. Questo test lo puoi trovare seguendo questo link. L’autostima può essere definita come la visione che abbiamo di noi stessi. Se tale visione è positiva, ci reputiamo persone di valore,  crediamo in noi stessi e ci rispettiamo per quello che siamo. Al contrario, se tale visione è negativa, viviamo nella convinzione di non valere nulla, abbiamo un basso rispetto di noi stessi e la fiducia che riponiamo in noi stessi è pressoché assente.

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Quello che conta è ciò che sentiamo dentro

Le persone con bassa autostima fanno di tutto per sentirsi meglio. Arrivano a spendere una fortuna in abiti firmati o in interventi di chirurgia plastica, si ricoprono di gioielli costosi oppure si truccano in modo eccessivamente vistoso. Accettano i complimenti che vengono fatti loro senza crederci, perché nel loro profondo non credono in loro stesse. Da qui l’importanza di ciò che sentiamo interiormente e di come ci percepiamo.

Le tre facce dell’autostima

Una persona può avere una autostima normale, eccessiva o bassa. Vediamo le caratteristiche ed i pensieri di queste tre tipologie di persona.

Persona con autostima normale:

  • mi piaccio per quello che sono;
  • mi piace piacere, ma sono consapevole del fatto che non posso piacere a tutti;
  • mi accetto per quello che sono: pregi e difetti;
  • ho sbagliato ma non devo sentirmi in difficoltà (critica al comportamento);
  • posso gestire le critiche;
  • mi focalizzo sui miei punti di forza, sui miei pregi;
  • sono una persona positiva quindi penso positivo;
  • sono una persona indipendente.

Persona con autostima eccessiva:

  • sono perfetto;
  • devo piacere a tutti e, se c’è qualcuno a cui non piaccio, quella persona sbaglia e mi giudica male;
  • ho soprattutto pregi;
  • non sbaglio;
  • le critiche che mi vengono mosse sono sbagliate;
  • sono una persona positiva e le cose devono andarmi necessariamente bene;
  • non ho bisogno di nessuno a parte me.

Persona con bassa autostima:

  • non mi piaccio per quello che sono e cerco l’approvazione altrui tentando di compiacere gli altri;
  • ho bisogno di piacere;
  • non mi piace nulla di me;
  • ho sbagliato quindi devo rimproverarmi (critica a sé stessi);
  • le critiche mi distruggono. Le critiche non fanno altro che confermare quanto poco valgo, quanto sono stupido e senza speranza;
  • mi focalizzo solo sui miei punti deboli, sui miei difetti;
  • sono una persona passiva (lascio che gli altri mi calpestino);
  • faccio il prepotente (in questo modo rinforzo la mia bassa autostima);
  • dipendo dagli altri.

Parlando in generale:

  • le persone con autostima normale trattano sé stesse con il giusto livello di autocritica e con gentilezza: questo le fa sentire bene e porta a compiere azioni positive ed al successo;
  • chi ha un eccesso di autostima tende a trattare sé stesso con eccessiva indulgenza e ad abbassare al minimo il livello di autocritica: questo apparentemente lo fa sentire bene, ma lo porta a sovrastimare le proprie capacità ed a deprimersi quando non riesce a raggiungere gli alti risultati che sente di meritare;
  • le persone con bassa autostima tendono a denigrare sé stesse nella convinzione di non essere degne o di non essere mai abbastanza brave per un compito: questo comporta azioni negative, preoccupazione, ansia e circoli viziosi mentali che le porteranno a rendere meno di quanto possano.

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Il legame tra bassa autostima e dialogo interiore

Uno degli scopi principali di questo articolo è quello di far comprendere l’importanza che ricopre il dialogo interiore e dell’influenza che esso ha sugli stati d’animo e sulle azioni compiute. Il dialogo interiore delle persone con bassa autostima abbonda di pensieri negativi quali: “sono assolutamente inutile, senza speranza, stupido, una perdita di tempo”. Questo tipo di dialogo interiore, ovvero negativo, è uno dei maggiori ostacoli per riuscire a vincere la bassa autostima. Le persone con bassa autostima necessitano di interiorizzare nuovi messaggi; messaggi positivi che arricchiscano e nutrano la loro ‘autostima. Acquisire maggiore consapevolezza di sé stessi, sfidando continuamente questo dialogo interiore negativo, è vitale per costruire la propria autostima.

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Autostima e salute

Un basso livello di autostima può essere causa di stress intenso, poiché le persone con scarsa autostima hanno una visione negativa sia di loro stesse che del mondo in cui vivono. Alti livelli di stress possono portare a malattie psichiatriche, come la depressione, ed aumentare il rischio di molte altre patologie, come l’ipertensione arteriosa.

Le radici dell’autostima

Le origini dell’autostima sono da ricercare nell’infanzia. Se si ha la fortuna di avere genitori per i quali il nutrimento dell’autostima è una priorità, il bambino inizia a sviluppare un alto livello di autostima da subito. Al contrario, se il bambino si ritrova a dover crescere  in un ambiente dove i genitori o le persone che si prendono cura di lui non sono in grado di nutrire la sua autostima, egli inizierà a sviluppare una scarsa fiducia in sé stesso . I bambini con un elevato livello di autostima sono amati in modo incondizionato come  individui unici, con i loro pregi e difetti. È in questo modo che sviluppano quelle che potremmo definire le abilità di “auto-nutrimento”. I bambini con bassa autostima tendono ad essere amati in modo condizionato, ovvero solo nel momento in cui fanno qualcosa di buono o quando raggiungono un obbiettivo. Ecco perché non sono in grado di apprendere le abilità di “auto-nutrimento”.

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Le persone con bassa autostima necessitano di approvazione

Le persone la cui stima non è stata debitamente alimentata durante i primi anni dell’infanzia sono bramose di approvazione, desiderose di compiacere, dipendono dalle opinioni altrui e sono vulnerabili alle critiche. Possono arrivare a trascorrere la loro vita tentando di ricevere amore incondizionato facendo qualcosa di buono o raggiungendo obiettivi.

Accrescere la bassa autostima

Accrescere la bassa autostima può sembrare un obbiettivo difficile da raggiungere, poiché esso comporta l’attuazione di un percorso che va a scandagliare e scombussolare il nostro mondo interiore. È necessario ricercare l’origine dei pensieri negativi che abbiamo su noi stessi e sradicarli. Una volta compiuto questo passo è necessario “piantare” pensieri nuovi e salutari che necessitano di essere coltivati per poter diventare solidi e vigorosi. I semi non diventano fiori meravigliosi se non ricevono cure amorevoli e attenzione. Esistono persone che possono indirizzarci verso la giusta direzione, ma spetta a noi piantare semi salutari e coltivarli affinché diventino un mirabile fiore. Accrescere la fiducia in sé stessi aumenta positivamente l’autostima.

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Un diario personale

Potreste provare a tenere un diario dove annotare i vostri sviluppi personali:

  • Annotate le azioni che potete intraprendere per continuare ad implementare la vostra autostima;
  • Fate una lista delle persone con le quali volete complimentarvi. Pianificate cosa dire, ditelo e annotate in che modo il complimento è stato ricevuto;
  • Fate una lista completa di tutte le vostre qualità e ogni giorno di fronte ad uno specchio ditele ad alta voce usando “io” prima di ogni affermazione. Per esempio:
    • “Io sono una persona piacevole”;
    • “Io sono una persona responsabile”;
    • “Faccio bene ad esprimere le mie opinioni”;
    • “Faccio bene ad essere me stesso”;
    • “Io merito di essere felice”;
    • “Io credo in me stesso”;
    • “Io valgo”.

Se credi di avere un problema di bassa autostima ed hai bisogno di supporto, prenota subito la tua visita e, grazie ad una serie di colloqui riservati, ti aiuterò a gestire e superare questa situazione.

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In palestra stai facendo un buon lavoro se anziché contare i kg persi…

MEDICINA ONLINE Dott Emilio Alessio Loiacono Medico Chirurgo Roma STAI FACENDO BUON LAVORO PALESTRA KG   Riabilitazione Nutrizionista Infrarossi Accompagno Commissioni Cavitazione Radiofrequenza Ecografia Pulsata  Macchie Capillari Pene.jpgSe quando ti pesi e vedi che sei aumentato di quasi mezzo kg nell’ultima settimana, esulti come Fabio Grosso dopo aver segnato quell’ultimo rigore nella coppa del mondo di calcio del 2006, questo articolo è dedicato proprio a te. A te che sei veramente euforico mentre i tuoi amici ti guardano come se fossi un pazzo e ti dicono:

“Ma come? Sei ingrassato e sei contento?”

E’ inutile. In un paese dove l’analfabetismo funzionale regna sovrano, dove i bambini sono i più grassi al mondo e dove l’educazione alimentare nelle scuole è un’utopia, le persone “comuni” non riusciranno mai a capirti ed a capire un fatto per te quasi banale: aumentare di peso non è (necessariamente) un male, anzi. Come il fatto che non tutte le diete servono per dimagrire, ad esempio le diete ipercaloriche. Non sapete che difficoltà ho io a spiegare certe volte ai miei pazienti che aumentare di peso non significa per forza ingrassare, come diminuire di peso non significa sempre dimagrire. Aumentare il nostro peso a volte significa che la nostra massa magra è aumentata, il che è la via migliore per avere una salute migliore, più metabolismo basale, più forza e resistenza muscolare ed un fisico più bello. Ma se stai leggendo queste righe, tu questo sicuramente già lo sai. Solo chi è veramente appassionato di sport e palestra (o quantomeno possiede una discreta cultura in campo scientifico) può capirti. La nostra è una società dove conta solo pesare il meno possibile, anche a costo di imbottirsi di diuretici, dimenticandosi spesso che essere sottopeso non è salutare e che essere in sovrappeso non è necessariamente un problema, anzi è un elisir di lunga vita a patto che la percentuale di massa magra sia elevata e che sia bassa la massa grassa. Pesare di più, a volte è un bene: basta vedere le foto contenute in questa galleria, per capirlo!

In palestra stai facendo un buon lavoro se anziché contare i kg persi, conti quelli… guadagnati!

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Aumentare il seno senza chirurgia con i cibi ricchi di fitoestrogeni

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO CHIRURGO PEPE NERO SPEZIE CONDIMENTI POLVERE TRITURATO SAPORE CUCINA CUCINARE (5)Molte donne si lamentano per lo scarso volume del loro seno, ma hanno paura di attuare sistemi invasivi per aumentarne le dimensioni. In questi casi quello che può essere proposto è una sorta di “dieta dell’ingrandimento del seno” che sicuramente non avrà gli stessi straordinari effetti di una mastoplastica additiva, ma che può comunque migliorare la situazione di partenza. Il segreto sta tutto nel prediligere – sotto stretto controllo calorico e nutrizionale – alimenti che contengono fitoestrogeni, sostanze naturali che si trovano nelle piante e che possono imitare la funzione degli estrogeni nel corpo. In dosi più o meno rilevanti, moltissimi cibi riportano quantità di fitoestrogeni: ecco una lista che va tenuta in grande considerazione e osservata in ogni punto. Non soltanto si tratta di cibi comuni e facili da reperire, ma sono anche la base per pasti gustosi e piacevoli: e allora perché non provare questo rimedio a costo zero e che al contempo consente di mangiare soddisfacendo anche il palato?

Prima di iniziare la lista dei cibi ricchi di fitoestrogeni, vi ricordiamo che questi ultimi possono essere assunti anche grazie ad un integratore alimentare. Il miglio prodotto, selezionato, usato e raccomandato dal nostro Staff di esperte, lo potete trovare qui: https://amzn.to/3ahKjSx

Cibi ricchi di fitoestrogeni

Di seguito riporto una lista di cibi ricchi di fitoestronegi:

  1. Soia: contiene naturalmente fitoestrogeni e può essere consumata in tutte le sue innumerevoli versioni. I prodotti della soia, soprattutto il tofu, migliorano i livelli di estrogeno. La soia contiene molti isoflavonoidi, un fitoestrogeno. Puoi trovare il latte di soia e i cibi derivati dalla soia nella sezione dei latticini al supermercato. Puoi integrare nella tua dieta anche i seguenti derivati della soia: edemame, miso, noci di soia, tempeh, prodotti preparati con farina di soia; leggi anche: Soia: dose, proprietà e controindicazioni nel tumore al seno
  2. Latte e derivati: un’altra fonte naturale di fitoestrogeni che può essere consumata quotidianamente in ogni pasto. Latte, yogurt, burro e tanti altri prodotti contengono il latte e con esso anche i fitoestrogeni.
  3. Semi: oltre a contenere fitoestrogeni, i semi sono consigliati come coadiuvante generico per la nostra salute date le proprietà benefiche che contengono. Tra questi i più utili per questa specifica situazione sono quelli di lino, di zucca, di anice e di girasole. I semi di lino in particolare sono ricchi di acidi grassi omega-3, e potrebbero ridurre i rischi di malattie cardiache, tumori, infarti e diabete. Inoltre, i semi di lino sono ricchi di lignani (contengono 75-800 volte più ligani degli altre verdure). Consumare 60g al giorno di semi di lino al giorno non aumenterà i tuoi livelli di estrogeno, ma il lino farà da sostituto nel caso il tuo organismo non produca abbastanza estrogeno. Relativamente agli omega-3 prima citati, leggi anche: La classifica dei dieci alimenti che contengono più omega 3
  4. Fagioli e piselli: sono da mangiare con regolarità come contorno per i nostri secondi piatti oppure in minestroni e zuppe. Non vi sono particolari differenze date dalle specifiche tipologie: l’importante è che questi legumi siano utilizzati con frequenza.
  5. Spezie ed erbe: questi preziosi amici della buona tavola, in grado di aggiungere un tocco di sapore ai nostri piatti, possono anche dare una mano alle donne che vogliono migliorare il proprio decollété. Ecco un elenco di spezie ed erbe particolarmente indicate: zenzero, chiodi di garofano, timo, curcuma, origano, peperoncino; per approfondire leggi anche: Aumentare il seno in modo naturale con queste 6 piante
  6. Vitamine: Non mancano mai! Che fanno bene lo sapevate già, quello che ancora non sapevate è che fanno bene al vostro seno: la vitamina C, il carotene, il complesso delle vitamine B, e i cereali integrali possono essere infatti utili per migliorare i livelli di estrogeno. I cibi più ricchi di vitamina C sono kiwi, pomodori, arance, pompelmi, cantalupo, cedri, pesche, banane, asparagi, carciofi, carote, cavolfiore, mais, e fagioli lima. Cibi ricchi di carotene: peperoni, cavolo, spinaci, carote, bietole, foglie di dente di leone, foglie di rapa, cardi, basilico, zucca. Cibi ricchi del complesso di vitamine B: Fegato, manzo, tonno, avena, tacchino, noci brasiliane, banane, patate, avocado, legumi e kefir; per approfondire leggi anche: Ecco come il nostro corpo ci segnala la carenza di vitamine
  7. Cereali: anche i cereali ci rivelano un’interessante e insospettato alleato in questa battaglia. Sono consigliati principalmente avena, riso integrale e orzo, io personalmente vado pazzo per le gallette di farro. Consiglio importante: invece della farina bianca, scegli la farina integrale! Consuma pasta integrale o riso integrale ad esempio, i vantaggi sono moltissimi (tra cui un diminuito rischio di cancro al colon); a tal proposito potrebbe interessarti questa mia buonissima ricetta: Panini integrali morbidi: ricetta facile, gustosa e veloce
  8. Frutta e verdura: sono consigliate perché i loro effetti benefici sono estremamente ampi. Anche però in questa casistica così originale, possono dare una mano. Mele, carote, olive, papaia, zucca, patate, melograno, cetrioli e zucca sono soltanto alcuni degli alimenti che possono tranquillamente essere ingeriti per aumentare la tonicità del seno; leggi anche: Proprietà delle mele: un tesoro di vitamine, fibre e sali minerali
  9. Grassi salutari: non tutti i tipi di grasso hanno gli stessi effetti negativi per il nostro organismo: ovviamente non bisogna esagerare, ma è bene avere sempre presente che alcuni cibi con una concentrazione lipidica molto sostenuta possono ugualmente risultare preziosi e ricchi per la nostra salute. Sono da privilegiare i grassi nobili come quelli derivanti dall’olio d’oliva, avocado ed estratto d’olio d’avocado, olio di semi di lino, frutta secca e sesamo; leggi anche: Differenza tra omega 3, omega 6 ed omega 9
  10. Birra: la birra ed il lievito possono aiutare ad accrescere il seno rendendolo più abbondante e generoso soprattutto in termini di massa.
  11. Caffè: le donne che bevono più di due tazze di caffè al giorno hanno livelli di estrogeni più alti di chi non lo fa (FONTE). Anche se il caffè può migliorare i livelli di estrogeno, purtroppo aumenterà anche il rischio di endometriosi e dolori al seno. Il mio consiglio è quello di bere possibilmente caffè organico: la maggior parte del caffè è prodotto con un intenso uso di agenti chimici, perciò consumando caffè organico limiterai la tua esposizione a erbicidi, pesticidi e fertilizzanti. Inoltre usa filtri non sbiancati: molti filtri per il caffè bianchi contengono candeggina, che potrebbe passare nel prodotto finito. La regola rimane sempre la stessa, non esagerare, specie durante la gravidanza: una donna incinta non dovrebbe consumare più di 200 mg di caffeina al giorno, un consumo più elevato aumenta il rischio di aborti e nascite premature; per approfondire leggi anche: Quanti caffè posso assumere ogni giorno? E se sono iperteso o prendo farmaci? E durante la gravidanza e l’allattamento?
  12. Infusi, tisane e integratori alimentari: per aumentare il tuo seno puoi aiutarti con integratori, infusi e tisane; a tal proposito leggi: Integratori e tisane per aumentare estrogeni e grandezza del seno

Livelli normali di estrogeno ed altri consigli importanti

1) Chiedi aiuto al tuo medico. Determina il tuo livello di estrogeno.
PRIMA di intraprendere una dieta particolarmente ricca di fitoestrogeni, chiedi al tuo medico gli effetti degli estrogeni sull’organismo.

IMPORTANTE: Anche se un’insufficienza di estrogeni può determinare molti problemi, un livello troppo alto può essere correlato a disturbi mestruali, cisti ovariche e CANCRO AL SENO. Insomma: troppi fitoestrogeni potrebbero causare danni al nostro organismo, quindi chiedete SEMPRE – E SENZA ECCEZIONI – consiglio al vostro medico prima di eccedere con fagioli, spezie e cereali!  

Il medico può prescriverti un esame del sangue per assicurarsi del tuo livello di estrogeno. Ricordo che il livello di estrogeno normale per una donna prima della menopausa varia tra 50 pg\ml e 400 pg\ml. Se il tuo livello di estrogeno è sotto i 100 pg\ml, potresti soffrire dei sintomi della menopausa, come le vampate di calore; se i livelli di estrogeno sono elevati consulta il medico prima di iniziare una dieta basata sui cibi prima elencati.

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2) Vita sana.
Il tuo sistemo endocrino (clicca qui per sapere cos’è un sistema endocrino) necessita di un corpo sano per funzionare correttamente e produrre livelli normali di estrogeno. Mangia molti cibi freschi e organici per permettere al tuo organismo di produrlo, mangia con pochissimo sale e pochi grassi, non bere alcolici, non fumare e fai tanta attività sportiva all’aria aperta, ma senza esagerare (vedi il punto successivo).

3) Allenati, ma senza esagerare.
L’allenamento eccessivo è controindicato: è stato infatti collegato a bassi livelli di estrogeno. Il caso tipico è quello delle atlete, esse potrebbero notare una diminuzione dei livelli di estrogeno, ciò accade perché perché le donne con bassi livelli di grasso corporeo hanno problemi nella produzione di estrogeno. Se sei un’atleta o sei molto magra, visita il tuo medico e chiedi se è necessario prendere delle misure per ristabilire i normali livelli di estrogeni.

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Tiroide, tumori in crescita a causa dell’inquinamento

Dott. Loiacono Emilio Alessio Medico Chirurgo Medicina Chirurgia Estetica Plastica Cavitazione Pressoterapia  Massaggio Linfodrenante Dietologo Roma Cellulite Amore Sessuologia Sesso PSA Pene Ecografia TUMORI TIROIDE CRESCITA INQUINAMENTOI tumori della tiroide sono aumentati negli ultimi 20 anni di quasi tre volte, e fra le cause di questo boom ci sono anche quelle ambientali. Lo hanno affermato gli esperti dell’Associazione Italiana tiroide (Ait) durante il loro congresso annuale in corso a Roma.
Secondo gli ultimi dati disponibili in Italia ci sono circa 14mila nuovi casi di tumori che coinvolgono la ghiandola tiroidea l’anno, di cui poco solo più di 3mila riguardano gli uomini. ”Quello della tiroide, i cui casi sono quasi triplicati in 20 anni, rappresenta il 2 per cento di tutte le diagnosi tumorali che si fanno in Italia” ha spiegato Paolo Vitti, segretario Ait . “L’aumento è considerevole, e dipende sia da un miglioramento delle capacità di diagnosi, sia da fattori tossici ambientali, come l’esposizione a sostanze tossiche o la carenza di iodio. Per fortuna con i mezzi attuali è possibile fare una diagnosi precoce e curare in tempo questi tumori. Non a caso anche se l’incidenza è aumentata la mortalita è rimasta costante”.

I fattori di rischio

Uno studio italiano fatto in Sicilia ha confermato che vivere in zone vulcaniche aumenta il rischio, mentre il legame tra inquinanti e questi tipi di cancro non ha ancora prove definitive. ”I rifiuti tossici sono fortemente sospettati, ma ancora non c’è una prova definitiva” afferma Vitti “anche perché mancano i registri dei tumori per poter trarre conclusioni”.
Tra le cause accertate di aumento del rischio c’è l’esposizione a radiazioni, comprese quelle derivanti da alcuni test diagnostici. ”Per alcuni esami come la Tac, un piccolo aumento c’è, e bisogna tenerne conto ad esempio se i pazienti sono bambini, ma non bisogna fare allarmismi” ha spiegato massimo Salvatori dell’università Cattolica di Roma durante la sessione del congresso dedicata a questo tema.
Per un certo periodo è finita sotto accusa anche la mammografia, mentre poi è emerso che l’aumento del rischio è così piccolo che ci vogliono un miliardo di donne che fanno il test per avere 56 casi in più”.

I problemi dei pazienti

Liste d’attesa troppo lunghe, differenze nelle comunicazioni da parte dei dottori, e l’arrivo di un farmaco generico su cui però ci sono forti dubbi sull’effettiva equivalenza con l’originale. Queste sono le principali preoccupazioni delle persone con malattie della tiroide. ”Le liste d’attesa sono in alcune zone insopportabili” ha spiegato Anna Maria Biancifiori, presidente del Comitato delle Associazioni dei Pazienti Endocrini “per una ecografia ad esempio si possono aspettare fino a 20 mesi nelle strutture pubbliche, oppure si è costretti ad andare a pagamento, ma questo vale anche per molti altri esami e per le stesse terapie radiologiche”.
Un altro problema emerso è la differenza tra le indicazioni dei medici su terapie, necessità di ricovero, protezione dalle radiazioni. ”Da una indagine fatta sui social media sono emerse notevoli differenze – ha sottolineato Paola Polano dell’Associazione Atta Lazio. “Mancano indicazioni precise e univoche persino su cosa fare dei vestiti usati mentre si segue la terapia con i radiofarmaci. Questo sconcerta i pazienti, che poi si rivolgono a noi con delle domande a cui forse dovrebbero rispondere gli esperti. Inoltre anche sulle esenzioni abbiamo registrato diverse disparità”.

L’equivalente della tiroxina

Preoccupazione inoltre è stata espressa per l’arrivo dell’equivalente (quello che prima veniva chiamato “farmaco generico”) della tiroxina, il farmaco usato per l’ipotiroidismo da almeno 6 milioni di italiani, che secondo diverse associazioni di endocrinologi del mondo potrebbe dare problemi. ”Effettivamente non ci sono ancora prove scientifiche dell’equivalenza, e in queste condizioni è meglio aspettare prima di cambiare farmaco” afferma Biancifiori. “Si tratta di una terapia che ha un costo molto basso, ci sono altri modi per risparmiare. Inoltre le prime segnalazioni dei pazienti sul generico che abbiamo avuto non sono positive”.

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Lo sapevi che sei 11 cm più alto del tuo bisnonno?

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO MARE RELAX DONNA LEGGE LIBRO CURIOSITA RIVISTA STORIAL’Europa è nel pieno di una bufera economica di cui parleranno i libri di scuola dei nostri nipoti e di cui siamo malvolentieri gli attori principali. Lungi dal cauto ottimismo che mostrano i nostri governanti negli ultimi giorni, io penso che purtroppo l’economia italiana non navigherà in buone acque per ancora molto tempo. Perdonate il pessimismo. L’Europa intera economicamente cresce poco ma, almeno dal punto di vista dell’altezza media dei maschi, la crescita è invece elevatissima.

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Tanti centimetri in più per gli europei

Gli uomini del Vecchio Continente infatti hanno guadagnato circa 11 centimetri sui propri bisnonni in poco meno di un secolo, probabilmente grazie alle migliori condizioni economiche e di salute di cui può godere. Lo rivela uno studio pubblicato sulla rivista Oxford Economic Papers e coordinata da Timothy Hatton, docente di Economia presso la University of Essex.
Il paragone è stato fatto sugli uomini di ventun’anni, mentre le donne non sono considerate nella ricerca perché non esistevano per loro dati raccolti invece per il servizio militare maschile.

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La ricerca

Gli studiosi hanno analizzato le informazioni raccolte tra il 1970 e il 1980 suragazzi di 21 anni provenienti da 15 diversi Stati europei: Danimarca, Finlandia, Paesi Bassi, Norvegia e Svezia, raggruppati nel Nord; Austria, Belgio, Germania, Gran Bretagna e Irlanda, il Centro, e Francia, Italia, Grecia, Portogallo e Spagna, il Sud. In tutte e tre le regioni considerate è stata osservato l’aumento dell’altezza media di circa un centimetro ogni decennio, in maniera diversa ma sempre superiore alle variazioni registrate in Africa, America Latina e Asia nello stesso periodo.

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L’Italia in ritardo

Nel Nord e nel Centro dell’Europa la statura è aumentata molto più rapidamente nel periodo tra le due guerre mondiali e la Grande Depressione del 1929, mentre nel Sud Europa (che include la nostra Italia) l’aumento è stato sostenuto dopo la Seconda Guerra Mondiale. La differenza sarebbe causata dagli eventi con cui un bambino si trova ad avere a che fare nei primi due anni di vita: nei Paesi del Nord, l’aumento dei redditi e le misure sociali sono arrivate qualche decennio prima rispetto al Sud e questo spiegherebbe il ritardo con cui, anche nel nostro Paese, gli uomini sono diventati più alti.

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La pillola anticoncezionale aumenta o diminuisce il desiderio sessuale femminile?

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO SESSO SESSUALITA RAPPORTO SESSUALE ATTRAZIONE DONNA UOMO ORGASMO ECCITAZIONE AMORE COPPIAVorrei darvi una risposta netta e definitiva, ed invece la risposta che vi darò è: forse l’aumenta, o forse la diminuisce, o forse non cambia nulla!

La questione è tuttora piuttosto controversa visto che, statistiche alla mano, circa l’ 80% delle donne che assumono regolarmente la pillola afferma di non notare alcun calo di desiderio, il 10% pensa di aver ottenuto un miglioramento della vita sessuale, mentre il rimanente 10% sostiene di aver perso interesse per il sesso. Gli specialisti ritengono che un eventuale calo del desiderio sessuale conseguente all’assunzione della pillola sia dovuto agli estrogeni che essa contiene, sia pure in minima quantità. Gli estrogeni hanno infatti la caratteristica di agire direttamente sulla libido attenuandola. D’altra parte, è un dato di fatto che il numero di estrogeni contenuto è talmente basso da risultare pressoché ininfluente.

Pare quindi che i problemi sessuali legati all’uso della pillola siano più che altro di natura psicologica: alcune donne infatti hanno così paura degli effetti di questo contraccettivo sulla sessualità da concretizzarli; altre invece, pur assumendo la pillola per propria scelta, paradossalmente non riescono più a provare piacere vivendo un rapporto sessuale non più a rischio di gravidanza. Si pensa infatti che , nella maggior parte dei casi, la pillola abbia un’influenza negativa sulla sessualità nel momento in cui nasce nella donna il conflitto tra la volontà, tradotta in pratica, di usare la pillola e il desiderio inconscio di concepire un bambino. Viceversa, per molte altre donne il fatto di non dover più preoccuparsi di una gravidanza indesiderata aumenta il desiderio e la risposta sessuale. A questo proposito pare anche che alcune donne siano riuscite a raggiungere l’orgasmo per la prima volta solo dopo aver iniziato a fare uso della pillola.

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La pillola contraccettiva già qualche anno fa venne salutata come il primo contraccettivo orale che non faceva ingrassare, se non addirittura dimagrire. In occasione del congresso mondiale di ginecologia psicosomatica (Venezia, ottobre 2010) giornali, blog e siti web l’hanno ulteriormente celebrata come la pillola che “riaccende il desiderio” e stimola la libido femminile. Il segreto? Una molecola sintetica, il drospirenone, interessata dal travagliato brevetto di un colosso dell’industria farmaceutica. Ora, a smorzare gli entusiasmi, ci pensa una ricerca italiana pubblicata da The Journal of Sexual Medicine, che mette in discussione le proprietà “afrodisiache” della super-pillola.

Il drospirenone è pur sempre un anti-androgeno e, anche nella donna, gli ormoni androgeni sono associati alla regolazione del desiderio sessuale. I ricercatori hanno sottoposto le donne ad un questionario su comportamento e soddisfazione sessuale, e hanno analizzato per la prima volta gli effetti della pillola sulla morfologia e la funzionalità dei genitali femminili.
I risultati sono apparsi chiari. Dopo tre mesi di assunzione della pillola la frequenza dei rapporti sessuali si è ridotta del 42 per cento, la frequenza dell’orgasmo del 26 per cento, la comparsa di dolore durante i rapporti è aumentata di oltre il 50 per cento, mentre lo spessore delle piccole labbra della vulva e l’ampiezza dell’apertura vaginale, due aspetti legati, secondo gli studiosi, alla “risposta sessuale”, sono diminuiti rispettivamente del 13 e 22 per cento.

A cosa si deve quindi la fama di stimolante del desiderio sessuale della pillola al drospirenone? La risposta è un precedente studio dell’Università di Catania, che aveva prodotto risultati opposti a quelli di Bologna. La ricerca siciliana si era però limitata a sottoporre le donne ad un questionario, senza analizzare i cambiamenti ormonali, e quelli morfologici e funzionali a livello genitale. L’ultimo studio, d’altro canto, sebbene più approfondito, è stato completato su un minor numero di donne: 21, contro le 67 di Catania.
Nonostante i dubbi sulle virtù afrodisiache della nuova pillola, sembrano invece fuori discussione le proprietà contraccettive e i beneficî per la linea, di cui pure Battaglia si mostra persuaso. Pur con i suoi limiti la pillola contraccettiva al drospirenone resta una delle migliori opzioni per il controllo delle nascite tra le giovani donne.

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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine

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Tutte le tecniche per aumentare lunghezza e circonferenza del pene

MEDICINA ONLINE SESSO AMORE COPPIA RAPPORTO SESSUALE ATTRAZIONEQui di seguito elencherò una lista di alcune tecniche chirurgiche, che possono essere usate singolarmente o insieme tra loro, mirate all’aumento delle dimensioni (sia lunghezza che circonferenza) del pene maschile:

  • sezione laser del legamento sospensore del pene ed (eventuale) inserimento di distanziatore pubo-cavernoso;
  • vibroliposcultura sovrapubica;
  • lipopenoscultura con metodica di Colemann (per l’ingrossamento del pene);
  • laser-plastica cutanea sovrapubica;
  • laser-plastica cutanea peno-scrotale.

Per approfondire le singole tecniche, continua la lettura con: http://www.chirurgiasessuale.it/cs/lui/procedure.asp

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La carne rossa fa male al cuore e accorcia la nostra vita

MEDICINA ONLINE MANGIARE DIETA CIBO DIMAGRIRE PROTEINE CARNE SALUMIPer tutti gli appassionati di carni rosse (bue, vacca, toro, pecora, cavallo, montone, bufalo e maiale), questo articolo sarà difficile da… digerire, vediamo perchè. Da anni si discute su una possibile correlazione tra il consumo di carne rossa e lo sviluppo di patologie cardiache. In realtà, la maggior parte delle ricerche sui grassi saturi pubblicate negli anni novanta si sono rivelate inesatte e questo ha portato alla nascita di regimi dietetici come quello proposto da Atkins che impongono un consumo di carne piuttosto sostenuto. Eppure, l’ipotetico legame tra la carne rossa e le cardiopatie è un tarlo che continua a disturbare i consumatori di mezzo mondo. Secondo la corrispondente del Daily Beast Megan McArdle si tratterebbe di una “moda” alimentare diffusa tra le classi più abbienti che, di volta in volta, considerano questo o quell’alimento come un elisir di lunga vita o come puro veleno. Ma, nel caso della carne rossa, la questione potrebbe essere molto diversa.

CARNITINA

La McArdle spiega come un gruppo di scienziati di Cleveland sia riuscito a isolare un meccanismo che dimostrerebbe i danni prodotti dalla carne rossa sul funzionamento del cuore umano: la carne rossa contiene la carnitina e chi ne consuma in grandi quantità trasforma la carnitina in un composto chimico chiamato TMAO (Trimethylamine N-oxide), che a sua volta sarebbe responsabile di un innalzamento del rischio di subire un attacco cardiaco. Questo processo di trasformazione della carnitina in TMAO sembrerebbe riguardare soltanto coloro che consumano frequentemente carne rossa, perché gli enzimi della digestione sarebbero stati modificati, non riuscendo più ad assorbire la carnitina. Ad essere dannosi per l’organismo, quindi, non sarebbero tanto i grassi saturi e il colesterolo contenuti nella carne rossa, ma piuttosto questa sostanza elaborata all’interno del nostro stesso organismo. Secondo i test condotti da Stanley Hazen, leader dello studio della Cleveland Clinic, il sangue dei vegani non vedrebbe tracce di TMAO, nemmeno dopo aver mangiato una bistecca. Si tratterebbe quindi di un particolare processo chimico che accade solo a chi consuma molta carne rossa e che sembrerebbe portare allo sviluppo di patologie cardiache.

E GLI INTEGRATORI DI CARNITINA? 

Hazen ha sottolineato anche un altro aspetto particolarmente preoccupante: la carnitina, una sostanza che si trova naturalmente nella carne, viene spesso sintetizzata e usata come integratore alimentare dagli atleti: anche in questo caso è dannosa? “Questi prodotti sono potenzialmente pericolosi – ha spiegato Hazen – specialmente se ad assumerli sono bambini e ragazzi”. Lo scienziato ha anche raccomandato di non eliminare la carne rossa, ma piuttosto di farne un consumo moderato al massimo una volta ogni due settimane e non più di 170 grammi alla volta.

MA LE BRUTTE NOTIZIE NON SONO FINITE

C’è un ulteriore studio condotto dai ricercatori della Harvard University su un campione di 110.000 persone con più di 28 anni d’età. Il risultato, per gli appassionati di carne rossa, è agghiacciante: aggiungere alla dieta 85 grammi al giorno di carne rossa cruda (immaginate una bistecchina grande quanto un mazzo di carte) accresce le probabilità di morire del 13%, mentre la carne rossa processata comeil salame o la pancetta aumentano questa percentuale al 20%.
Gli scienziati hanno anche trovato che sostituire le bistecche con del pesce, pollame, noci, legumi, cereali integrali o latticini light ha un impatto significativo sulla salute, da un 7 a un 19% di decremento nella probabilità di morire durante il periodo di follow-up. Insomma, ciò che includiamo nella dieta è altrettanto importante di quanto escludiamo dalla dieta e se sostituiamo la carne rossa con altre cose, il guadagno è doppio.
Ma la carne rossa è proprio tanto male? Ovviamente c’è carne e carne. Ma le mucche che mangiano erba sono più sane e meno grasse, e così le loro carni (senza contare che cibarle d’erba fa anche consumare meno energia), mentre quelle che vengono cibate con il mais sono ovviamente meno sane, più grasse e le loro carni più pericolose per la salute umana.
Insomma, se la mucca non viene alimentata secondo natura, anche la sua carne sarà “malata” e farà ammalare anche noi. Rispettare le esigenze e la salute degli animali è in fin dei conti rispettare anche la nostra.

Ricordatevi sempre questo consiglio: meglio le carni bianche!

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