Pillole “al cioccolato”: la medicina per il cuore

MEDICINA ONLINE CIOCCOLATO DOLCIPillole “al cioccolato” in sperimentazione per difendere la salute del nostro cuore cuore e dei nostri vasi sanguigni, sempre più minacciati da fumo di sigaretta, poca attività fisica, stress e cattiva alimentazione.
Lo studio in questione è coordinato da JoAnn Manson, del Brigham and Women’s Hospital di Boston, insieme a ricercatori del Fred Hutchinson Cancer Research Center di Seattle: da oggi in poi decine di migliaia di americani prenderanno per i prossimi quattro anni una compressa contenente i principi attivi del cioccolato, per verificare se grazie ad essi si può ricavare un beneficio preventivo per la salute cardiovascolare

I preziosi flavonoidi

Il cioccolato – specie quello fondente – è divenuto negli ultimi anni protagonista di non pochi studi scientifici che ne attestavano le sue virtù preventive contro infarto e ipertensione arteriosa. Per questo un’istituzione prestigiosa come l’ospedale di Boston ha deciso di studiare il fenomeno con metodo scientifico, quello con cui si sperimenta l’efficacia di qualsiasi potenziale farmaco. Poiché i ricercatori sospettano che le virtù del cioccolato si annidino negli antiossidanti del cacao, chiamati flavonoidi, gli esperti hanno creato una compressa contenente dosi concentrate di queste sostanze. Gli esperti coinvolgeranno in tutto 18 mila individui di entrambi i sessi e daranno loro due pillole di cioccolata al giorno, confrontando a lungo termine l’efficacia di queste pasticche con quella di pillole placebo non contenenti alcun principio attivo. I primi risultati, dicono gli esperti, saranno disponibili da qui a tre anni. Ma lo studio sarà finanziato in buona parte da un produttore di cioccolato e, afferma Beatrice Golomb della University of California San Diego in un commento sul Boston Globe, gli studi finanziati da industrie danno con maggiore probabilità risultati favorevoli. Chissà come mai!

Leggi anche:

Lo staff di Medicina OnLine

Se ti è piaciuto questo articolo e vuoi essere aggiornato sui nostri nuovi post, metti like alla nostra pagina Facebook o seguici su Twitter, su Instagram o su Pinterest, grazie!

Nella corrida io tifo sempre per il toro

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO CHIRURGO TORO ANIMALE NATURA CORNANella corrida, dalla parte del toro. Sempre e comunque.

Torero, eres la vergüenza de una nación
torero, eres la violencia en televisión
torero, eres asesino por vocación
torero, me produce asco tu profesión

Llamar cultura al sadismo organizado, a la violencia, a la muerte o al dolor
es un insulto a la propia inteligencia, al desarrollo de nuestra evolución.
tu indiferencia les hace poderosos, manifiesta tu repulsa a la fiesta criminal
no colabores con un juego de dementes, taurinos al código penal

Festejo criminal, vergüenza

Leggi anche:

Lo staff di Medicina OnLine

Se ti è piaciuto questo articolo e vuoi essere aggiornato sui nostri nuovi post, metti like alla nostra pagina Facebook o seguici su Twitter, su Instagram o su Pinterest, grazie!

Arrabbiarsi fa male alla salute del cuore: aumenta il rischio di infarto ed ictus

Dott Emilio Alessio Loiacono Medico Chirurgo ARRABBIARSI MALE SALUTE CUORE INFARTO ICTUS Dieta Chirurgia Estetica Roma Cavitazione Pressoterapia Grasso Massaggio Linfodrenante Dietologo Cellulite Calorie Peso Sessuologia Pene HD Filler Rughe BotulinoArrabbiarsi ed essere sempre irascibili fa male alla salute: potrebbe sembrare una classica frase fatta, e invece la ricerca scientifica ha scoperto che davvero l’ira è nemica del nostro corpo, oltre che della nostra mente. Da una ricerca statunitense è risultato che arrabbiarsi aumenta di cinque volte il rischio di avere un infarto e di tre volte il rischio di avere un ictus nelle due ore successive all’arrabbiatura e più ti arrabbi più rischi. Le persone che più di tutte dovrebbero evitare di arrabbiarsi sono i soggetti già ad alto rischio cardiovascolare, come i pazienti che soffrono di ipertensione arteriosa. A rivelarlo è lo studio pubblicato sulla rivista European Heart Journal e condotto da esperti della rinomata Harvard University di Boston, secondo il pericolo aumenta perché il rischio è cumulativo: per cui a rischiare di più infarto e ictus sono le persone inclini al nervosismo e che si arrabbiano facilmente. Gli esperti hanno calcolato che cinque arrabbiature al giorno portano ogni anno a circa 158 infarti in più ogni 10.000 persone a basso rischio cardiovascolare, e a 657 infarti extra per 10.000 persone se consideriamo solo i soggetti già ad alto rischio cardiovascolare, spiega Elizabeth Mostofsky che ha coordinato lo studio. È possibile che le arrabbiature facciano male perché provocano nell’organismo una serie di reazioni fisiologiche negative come l’aumento della pressione arteriosa.

Leggi anche:

Lo staff di Medicina OnLine

Se ti è piaciuto questo articolo e vuoi essere aggiornato sui nostri nuovi post, metti like alla nostra pagina Facebook o seguici su Twitter, su Instagram o su Pinterest, grazie!

Vuoi conoscere la data della tua morte?

MEDICINA ONLINE UOMO TRISTE DOLORE MAL DI TESTA PENSIERI DEPRESSIONE STANCHEZZA STANCO BRUTTOIo, sinceramente, no; la vita perderebbe il suo lato più terrorizzante ma che è anche il lato più bello: l’imprevedibilità! E voi che ne pensate? Viene chiamato il “test della morte“, ed è un esame del sangue che permetterebbe di predire le possibilità che una persona, anche apparentemente non malata, possa morire per qualche problema di salute entro i prossimi cinque anni. A metterlo a punto è stato un gruppo di scienziati estoni e finlandesi: intervistati dal quotidiano inglese Telegraph, hanno dichiarato che si tratta di una scoperta eccezionale perché un semplice esame del sangue può prevedere future possibilità di morte.

Leggi anche: Che cosa succede e che fare se il nostro ascensore precipita?

I BIOMAKER ESAMINATI

Lo studio, pubblicato dalla rivista Plos Medica, si è concentrato su quattro biomarker, molecole biologiche che si possono trovare nel sangue o nei liquidi corporei e che possono essere spie della presenza di qualche processo anomalo. Se presenti in contemporanea e in elevate quantità nel corpo umano, indicano un certo livello di fragilità: sono l’albumina, l’alfa 1 glicoproteina acida, il citrato e le lipoproteine, particelle legate a disfunzioni di fegato e reni, nonché a infiammazioni, infezioni, metabolismo e salute vascolare.

Leggi anche: Come moriremmo se un mega asteroide colpisse la Terra?

I RISULTATI DEI TEST

Degli oltre 17 mila soggetti studiati in cinque anni per un totale di oltre 100 biomarkers analizzati, 684 persone sono morte per le più svariate malattie: tutti coloro che hanno perso la vita però avevano in corpo le stesse quattro molecole biologiche in simili livelli. Un partecipante su cinque è deceduto nel primo anno di ricerca ed era tra coloro che presentavano il più alto punteggio di albumina, alfa 1 glicoproteina acida, citrato e lipoproteine.

AMPIA PLATEA DI SPERIMENTAZIONE

I primi ricercatori ad arrivare a individuare i quattro biomarkers sono stati gli estoni testando 9.842 soggetti, ma i risultati sono stati ritenuti così sorprendenti che gli scienziati hanno chiesto aiuto ai colleghi finlandesi per ulteriori test su 7.503 persone. Essendo associati a condizioni specifiche, non è stato ancora scoperto un biomarker in grado di predire con esattezza il rischio di malattia o di morte, ma lo studio finlandese ha verificato che le combinazioni delle quattro molecole analizzate dagli estoni erano corrette, arrivando a risultati identici. I ricercatori hanno dichiarato che in futuro questo particolare esame del sangue potrà individuare ogni rischio di salute individuale, anche se i soggetti studiati hanno sofferto di così tante malattie diverse che non è ancora stato possibile stabilire l’effettivo collegamento che c’è tra i quattro biomarkers. Tranne, appunto, la morte.

Leggi anche:

Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine

Se ti è piaciuto questo articolo e vuoi essere aggiornato sui nostri nuovi post, metti like alla nostra pagina Facebook o unisciti al nostro gruppo Facebook o ancora seguici su Twitter, su Instagram, su YouTube, su LinkedIn, su Tumblr e su Pinterest, grazie!

Proprietà dell’aglio: antibiotico, antitumorale, afrodisiaco, abbassa la pressione ed il colesterolo

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO CHIRURGO AGLIO VEGETALI (2)Non sarà l’alimento che ci rende più desiderabili in una serata galante, tuttavia l’aglio è uno di quei cibi con proprietà meravigliose che la natura ci mette a disposizione per darci la possibilità di mantenerci in salute. Ad esempio questa pianta – appartenente alla famiglia delle Liliaceae – ha azione chelante, cioè favorisce l’aggregazione delle molecole di alcuni metalli pesanti come mercurio e cadmi (tanto diffusi nel nostro ambiente industrializzato ed inquinato) favorendone così l’espulsione da parte dell’organismo e confermandosi, come vedremo continuando la lettura, un fattore protettivo nei confronti nei tumori. Utile anche contro le allergie; è un antinfiammatorio e un antibatterico ed antimicotico naturale; è poi un vero tesoro di antiossidanti e contrasta il processo di invecchiamento a carico dei tessuti rendendoci anche più giovani e belli. Ha notevole attività antispastica, utile per prevenire spasmi muscolari e dolori addominali; aiuta a prevenire ed alleviare la claudicazione intermittente (dolore nelle gambe provocato dall’arteriosclerosi); incrementa leggermente il livello di serotonina nel cervello aiutando a combattere lo stress e la depressione; se hai smesso di fumare ti aiuta a non ingrassare e ripulisce il circolo dalle scorie della sigaretta. L’aglio era anche usato dagli antichi Greci e Romani per aumentare la virilità maschile e la libido: grazie alla sua azione vasodilatatrice, l’aglio ha in effetti la proprietà di favorire l’afflusso sanguigno ai genitali, permettendo una più facile erezione del pene e contrastando la disfunzione erettile.

Leggi anche:

Lo staff di Medicina OnLine

Se ti è piaciuto questo articolo e vuoi essere aggiornato sui nostri nuovi post, metti like alla nostra pagina Facebook o seguici su Twitter, su Instagram o su Pinterest, grazie!

Ho dimenticato di assumere l’anticoagulante, cosa fare?

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO OSPEDALE ANAMNESI ESAME OBIETTIVO SEMEIOTICA FONENDOSCOPIO ESAME (3)E’ una domanda che mi sento rivolgere abbastanza spesso dai miei pazienti, che mi chiamano disperati in orari sempre più inusuali, dicendo di essersi dimenticati di prendere la dose di Coumadin. La prima cosa da fare è stare calmi, il problema – come vedremo tra poco – può essere risolto. Ma per cominciare mi sembra giusto spiegare cos’è un anticoagulante orale e quando è necessario assumerlo.

Cos’è il trattamento anticoagulante orale?

I farmaci anticoagulanti orali attualmente disponibili in Italia sono il COUMADIN 5mg (warfarin) ed il SINTROM 4mg ed 1mg (acenocumarolo). Questi anticoagulanti riducono la normale capacità del sangue di coagulare e non possono essere somministrati a dosi fisse come invece avviene per altri farmaci. La terapia deve essere individualizzata, cioè ogni paziente richiede una dose diversa di farmaco per raggiungere il livello di anticoagulazione adeguato. Per controllare l’effetto della T.A.O. (acronimo di “Terapia Anticoagulante Orale“) occorre misurare l’INR su un campione di sangue. E’ indispensabile ripetere periodicamente il controllo dell’INR poiché, anche nella stessa persona, può essere necessario cambiare la dose di farmaco anticoagulante per mantenere un livello adeguato di anticoagulazione (range terapeutico).

Leggi anche: Coumadin: quando si usa, dosaggio ed effetti collaterali (foglio illustrativo)

Cos’è l’INR?

Il test di laboratorio che misura il livello di coagulazione del sangue si chiama “Tempo di Protrombina” (PT). Per le persone in T.A.O., il Pt viene espresso dall’INR (acronimo di “International Normalized Ratio”, che significa “Rapporto Internazionale Normalizzato”) che permette un’espressione uniforme dei risultati indipendentemente dal tipo di reagente usato nel laboratorio: in questo modo i valori di INR determinati in diversi laboratori sono paragonabili tra loro. Questo consente al paziente di poter controllare il proprio trattamento anticoagulante anche se si trova lontano dal Centro di Sorveglianza a cui abitualmente fa riferimento.

Leggi anche: Test della coagulazione PT, INR PTT, aPTT, TT: valori e significato

Dosi ed orari di assunzione

Occorre seguire scrupolosamente le prescrizioni nell’assunzione della dose giornaliera di anticoagulante orale e presentarsi puntualmente al controllo dell’INR. La dose di anticoagulante prescritta dovrebbe essere assunta sempre alla stessa ora (possibilmente di pomeriggio, tra le 17:00 e le 18:00), scegliendo un orario in cui sia più facile ricordarselo. Non occorre il digiuno.

Leggi anche: Cardioaspirin 100mg: effetti indesiderati, a cosa serve, dosaggi (foglio illustrativo)

Ho dimenticato di assumere l’anticoagulante: cosa fare?

Eccoci finalmente alla domanda presente nel titolo di questo articolo. Nella stessa giornata, la dose di anticoagulante può essere assunta anche più tardi (fino alla mezzanotte); oltre questo termine – salvo diversa indicazione medico – in genere si salta la dose dimenticata avendo cura di segnalare la mancata assunzione sulla propria scheda terapeutica. Si evita in questa maniera di assumere due dosi di anticoagulante nella stessa giornata. Non assumere l’anticoagulante è un errore, ma è molto peggio assumerlo due volte. Il giorno dopo si assume l’anticoagulante alla stessa ora, come al solito.

IMPORTANTE: chiedere comunque al proprio medico prima di saltare la dose di anticoagulante.

Cosa posso mangiare?

Non esiste una dieta specifica per il paziente in trattamento anticoagulante orale. L’indicazione è di seguire un regime alimentare equilibrato, mantenendo costante nel tempo l’apporto di frutta e vegetali, soprattutto quelli a foglia verde (spinaci, broccoli, cavoli, lattuga, ecc…) più ricchi di Vitamina K (che riduce l’effetto degli anticoagulanti orali). Se il paziente assume abitualmente verdure, non c’è nessun problema e quindi nessun motivo di eliminare dalla dieta le stesse. Bisogna fare attenzione qualora il paziente sia un assuntore occasionale o abbia propensione verso verdure stagionali. In questo caso si possono creare situazioni di scompenso. Tisane ed infusi potrebbero avere effetti sul livello di anticoagulazione. Gli alcolici, se assunti in quantità eccessiva, influenzano il livello di coagulazione. No alle diete fai da te! E’ bene mantenere le stesse abitudini alimentari in vacanza.

Leggi anche: Differenza tra trombosi arteriosa e venosa profonda e superficiale

Se devo assumere altri farmaci, cosa succede?

Molti farmaci interferiscono aumentando o diminuendo l’effetto della T.A.O.: non bisogna assumere nuove medicine se non prescritti dal medico. Tutto il personale sanitario con cui entrate in contatto deve essere informato che siete in T.A.O. In caso di assoluta necessità, qualunque farmaco può essere usato sotto stretta sorveglianza medica e con l’obbligo di effettuare controlli dell’INR più frequenti se è nota l’interferenza con la TAO. Le iniezioni intramuscolari possono provocare ematomi; è bene limitarle il più possibile avendo cura di applicare del ghiaccio sulla zona prima e dopo l’iniezione. Non esistono particolari controindicazioni per le vaccinazioni, compresa quella antinfluenzale. I prodotti di erboristeria che contengono sostanze ad effetto farmacologico possono influenzare la T.A.O. in modo imprevedibile ed importante; per tale motivo se ne sconsiglia l’suo. Avvertire il Centro di Sorveglianza T.A.O. dell’intenzione di avere una gravidanza o immediatamente dopo un test di gravidanza positivo.

Posso praticare sport?

E’ ammessa attività fisica in rapporto alle proprie condizioni generali. Sono sconsigliate attività sportive che possano procurare traumi o ferite.

Leggi anche: Qual è la differenza tra arteria e vena?

Cosa comunicare al medico?

Ricordarsi di comunicare tempestivamente al Centro di Sorveglianza:

  • Errori nell’assunzione della dose di anticoagulante.
  • Inizio di una dieta o notevoli variazioni al regime alimentare precedente: il digiuno potenzia l’effetto degli anticoagulanti.
  • Assunzione di nuovi farmaci e durata prevista del trattamento.
  • Sospensione di farmaci.
  • Comparsa di lividi senza trauma accertato.
  • Problemi emorragici: avendo cura di quantificare il grado di emorragia (quanto sangue si è perso), la sede dell’emorragia (da dove esce il sangue) e la frequenza del sintomo (quante volte è successo).
  • Aumento importante del flusso mestruale.
  • Traumi importanti anche senza danno apparente, soprattutto se alla testa e/o alla schiena.
  • Appuntamenti per esami endoscopici e/o invasivi.
  • Appuntamenti per estrazioni dentarie o interventi odontoiatrici.
  • Segnalare al Centro di Sorveglianza T.A.O. eventuali cambiamenti di indirizzo e numero telefonico.
  • In caso di ricovero portare una lettera di dimissione dell’Ospedale.

Nota: abbi cura di portare sempre con te uno scritto che informi che sei in trattamento anticoagulante e la motivazione dello stesso (Ad esempio: “Mi chiamo Rossi Ugo, nato il …e sono in trattamento anticoagulante orale perché sono portatore di protesi valvolare meccanica dal…”).

FONTE DI QUESTO ARTICOLO: http://www.diagnosticaconte.it/?pagina=interno&id=25

Leggi anche:

Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine

Se ti è piaciuto questo articolo e vuoi essere aggiornato sui nostri nuovi post, metti like alla nostra pagina Facebook o unisciti al nostro gruppo Facebook o ancora seguici su Twitter, su Instagram, su YouTube, su LinkedIn e su Pinterest, grazie!

La dieta del gruppo sanguigno: gli alimenti consigliati e quelli sconsigliati per ogni gruppo

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO PRELIEVO SANGUE LABORATORIO ANALISI DEL SANGUE ANEMIASicuramente avrete sentito parlare della dieta del gruppo sanguigno, un regime alimentare dietetico ideato da un naturopata americano che si basa sulla convinzione che il gruppo sanguigno d’appartenenza sia fondamentale per elaborare una dieta corretta.

Dieta e gruppo sanguigno

La dieta del gruppo sanguigno è stata ideata dal naturopata americano di origini italiane Peter D’Adamo, il quale ha elaborato un modello alimentare basato sul gruppo sanguigno d’appartenenza, che sarebbe fondamentale per l’impostazione di una dieta corretta ed efficace.

La dieta del gruppo sanguigno funziona davvero?

Nonostante il dott. D’Adamo proclami al mondo l’infallibilità della sua dieta, diversi esperti, sostengono che non c’è alcuna prova scientifica del fatto che prediligere alcuni alimenti sulla base del gruppo sanguigno sia utile per dimagrire o per la salute, ad essere del tutto onesto neanche io sono del tutto certo che funzioni questo tipo di dieta, ma, visto che molti pazienti mi hanno chiesto delle informazioni a riguardo ecco quelli che sono, in base alle teorie del dott. D’Adamo, i cibi consigliati e quelli sconsigliati a seconda del vostro gruppo sanguigno.

La dieta del gruppo sanguigno 0

Come vi avevamo già detto, il gruppo sanguigno 0 è quello del cacciatore, formatosi quando la caccia era il principale mezzo di sostentamento degli uomini. Gli appartenenti a questo gruppo sanguigno si caratterizzano per un sistema immunitario attivo e per un apparato digerente robusto, mentre lo stomaco e le articolazioni sono i loro punti deboli.

I cibi permessi per il gruppo sanguigno 0

Prodotti biologici, quinoa e amaranto, germogli di fieno greco, lenticchie e ceci, olio extravergine d’oliva estratto a freddo, crostacei, tofu, pane di soia, pane di riso, pane di segale, fagioli azuki, fagioli dall’occhio, alghe marine, aglio, bietole, broccoli, carciofi, cavolo rapa, cavolo verde, cipolle gialle e rosse, lattuga romana, peperoni rossi, porro, rafano, rape, scarola, spinaci, tarassaco, topinambur, verza, zucca, fichi freschi e secchi, noci, prugne, semi di zucca, sale marino integrale, tè verde.

I cibi vietati per il gruppo sanguigno 0

Salumi, insaccati e affettati in genere, carne suina, latte intero e scremato, parmigiano, provolone, ricotta, yogurt, uova, dolci a base di mais, gelato, couscous, melanzane, fragole, mandarini, mirtilli, funghi coltivati, patate dolci, olive greche e nere, arachidi, noce di cocco e noci brasiliane, pistacchi aceto di vino, condimenti speziati, bibite a base di cola e frizzanti, caffè, sottaceti, cacao e cioccolato.

La dieta del gruppo sanguigno A

Il gruppo sanguigno A è quello degli agricoltori e a differenza del gruppo sanguigno 0, quello A deve incentrare la propria alimentazione su verdura, frutta, cereali e soia, mentre è da evitare quasi completamente la carne.

I cibi permessi per il gruppo sanguigno A

Cereali integrali, fagioli azuki, fagioli neri, fagioli verdi, fagioli dall’occhio, lenticchie, aglio, bietole, broccoli, carciofi, carote, cavolo rapa, cavolo verde, cicoria, cipolle gialle, cipolle rosse, lattuga romana, rape, spinaci, tarassaco, topinambur, verza, zucca, albicocche, ananas, arachidi, ciliegie, fichi freschi e secchi, limoni, pompelmo, prugne, semi di zucca, olio extravergine d’oliva e di lino, frutti di bosco (mirtilli e more), latte di soia, pane di germe di grano, pane di soia, grano saraceno, tofu, tempeh, latte di soia, semi e frutta fresca, germogli in abbondanza, ricotta, uovo intero, formaggi a pasta dura e molle di ogni tipo, yogurt, malto d’orzo, melassa, caffè, alghe marine, zenzero.

I cibi vietati per il gruppo sanguigno A

Carne, salumi, insaccati, affettati, precotti, burro, latte intero e scremato, parmigiano, gelati, carni insaccate, in scatola e affumicate, farine di frumento, ceci, fagioli bianchi, fagioli rossi, fagioli lima, fagioli di spagna, crusca, cavolo bianco, cavolo rosso, melanzane, olive greche e nere, patate, peperoni gialli, rossi e verdi, pomodori, banane, mango, papaia, noce di cocco, noci brasiliane, olio di arachidi, olio di mais, aceto di vino.

La dieta del gruppo sanguigno B

Il gruppo sanguigno B è il gruppo dei nomadi, e rappresenta il momento di passaggio dall’agricoltura alla pastorizia. Gli appartenenti a questo gruppo sanguigno si caratterizzano per un apparato digerente forte, per essere molto adattabili e per avere un sistema immunitario attivo; possono seguire una dieta bilanciata e molto varia.

I cibi permessi per il gruppo sanguigno B

Ortaggi a foglia verde, broccoli, carote cavolini di Buxelles, cavolo bianco, cavolo rosso, cavolo verde, melanzane, patate dolci, peperoni gialli, rossi, verdi, verza, frutta fresca, ananas, banane papaia, prugne, uva, latte e latticini, ricotta, fiocchi di latte magro, formaggi di capra, uova, pane di miglio e riso, farro, fagioli bianchi, fagioli di lima e di Spagna, miele, zucchero di canna, dolci di riso, curry, zenzero, ginseng, olio extravergine di oliva, prezzemolo, rosmarino.

I cibi vietati per il gruppo sanguigno B

Salumi, carni di maiale, gorgonzola, gelato, dolci a base di mais, salatini, pane di frumento, fichi d’India, nocciole, pistacchi, semi di zucca, noce di cocco, arachidi, avocado, olio di mais, sesamo, olive, mais, tofu, crusca, frumento, couscous, farina d’orzo, germe di grano, grano saraceno, polenta, ceci, fagioli, lenticchie, carciofi, pomodori, rapanelli, topinambur, zucca.

La dieta del gruppo sanguigno AB

Il gruppo sanguigno AB è chiamato l’enigmatico, perché si è formato recentemente dalla mescolanza del gruppo sanguigno A e di quello B; questo gruppo sanguigno è quello che può mangiare di tutto, possiede un sistema immunitario molto adattabile, anche se può soffrire di anemia e patologie cardiocircolatorie.

I cibi permessi per il gruppo sanguigno AB

Riso, farro, fiocchi di latte magro, formaggio di capra, formaggio fresco magro, mozzarella, ricotta, uova, ortaggi (in particolare i pomodori, anche succo), uva nera (anche succo), olio extravergine d’oliva, tè verde, fiocchi formaggio di soia, pane di segale, pane di soia, pane e dolci a base di riso, fagioli bianchi e fagioli rossi, aglio, broccoli, cavolfiore, cavolo verde, cetrioli, melanzane, sedano, tarassaco, verza, ananas, arachidi, castagne, ciliegie, fichi freschi e secchi, kiwi, limoni, noci, pompelmo, prugne, uva, olio extravergine d’oliva.

I cibi vietati per il gruppo sanguigno AB

Carne, carni insaccate, in scatola e affumicate, burro, gorgonzola, parmigiano, provolone, dolci a base di mais, farina di mais, grano saraceno, ceci, fagioli azuki, fagioli di lima, fagioli di spagna, fagioli neri, fagioli dall’occhio, fave, carciofi, peperoni gialli, rossi e verdi, rapanelli, arance, banane, cachi, fichi d’india, mango, melagrana, nocciole, noce di cocco, semi di zucca, aceto di vino, sottaceti, cibi in salamoia.

Dieta del gruppo sanguigno: il mio personale parere

Nonostante molte persone che hanno seguito la dieta del gruppo sanguigno sostengano di essere dimagrite e di aver migliorato la propria salute, io – come dicevo anche all’inizio dell’articolo – NON sono particolarmente a favore di questa dieta visto che allo stato attuale non esiste nessuna prova scientifica del fatto che le lectine assunte con gli alimenti possano provocare delle reazioni di agglutinazione con gli antigeni, pertanto scegliere determinati alimenti in base al gruppo sanguigno di appartenenza non assicurerebbe né la perdita di peso né specifiche cure contro disturbi legati all’alimentazione o contro eventuali intolleranze alimentari. Prima di avventurarvi in questo tipo di dieta parlatene col vostro medico di fiducia!

FONTE: http://www.terranuova.it

Leggi anche:

Lo staff di Medicina OnLine

Se ti è piaciuto questo articolo e vuoi essere aggiornato sui nostri nuovi post, metti like alla nostra pagina Facebook o seguici su Twitter, su Instagram o su Pinterest, grazie!

Controllare il colesterolo con la fotocamera dell’iPhone

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO SMARTPHONE SOCIAL TECNOLOGIA TABLET CELLULARE TELEFONINO TELEFONO (2)Dovete tenere il colesterolo sotto controllo? In un futuro non lontano il vostro più fedele alleato potrebbe essere l’iPhone. Un nuovo dispositivo messo a punto da un team della Cornell University si collega allo smartphone e consente di scattare un selfie che per una volta non è un vuoto esercizio di vanità: serve a rilevare il livello di colesterolo presente nel sangue e per farlo impiega circa un minuto.

La Smartphone Cholesterol Application for Rapid Diagnostics, o “smartCARD”, è un’applicazione per la diagnostica rapida che utilizza la fotocamera del telefono per leggere il livello di colesterolo in una goccia di sangue depositata sulla striscia del dispositivo. L’accessorio è in grado di rilevare otticamente i biomarcatori presenti in una goccia di sangue, sudore o saliva. La nuova applicazione interpreta poi i risultati utilizzando l’analisi colorimetrica.

Il dispositivo si aggancia sulla fotocamera dell’iPhone, il cui flash incorporato fornisce una luce uniforme e diffusa che illumina la striscia inserita nel lettore di smartCard. L’applicazione abbinata al dispositivo calibra la saturazione dei colori dell’immagine sulla striscia del test, su cui è stato posto il campione da esaminare e i risultati vengono visualizzati sul telefono.

Attualmente il test misura il colesterolo totale, ma il laboratorio di David Erickson, professore associato di ingegneria meccanica della Cornell e autore anziano dello studio, sta lavorando per estrapolare anche i valori del colesterolo LDL (colesterolo “cattivo”), dell’HDL (colesterolo “buono”) e dei trigliceridi, ed è allo studio anche un metodo per la rilevazione dei livelli di vitamina D.

“Entro il 2016 ci saranno circa 260 milioni di smartphone in uso negli Stati Uniti. Sono ovunque”, ha dichiarato Erickson, che si dice convinto di riuscire a potenziare ulteriormente le capacità del dispositivo di sua invenzione nel giro di appena un altro anno. “Le applicazioni mobili per la salute stanno aumentando a una velocità incredibile”, ha concluso. “Sono the next big thing”, ovvero la grande promessa di domani.

Leggi anche:

Lo staff di Medicina OnLine

Se ti è piaciuto questo articolo e vuoi essere aggiornato sui nostri nuovi post, metti like alla nostra pagina Facebook o seguici su Twitter, su Instagram o su Pinterest, grazie!