I diabetici possono mangiare i kiwi?

MEDICINA ONLINE KIWI FRUTTA PROPRIETA CALORIE ZUCCHERI GRASSO DIMAGRIRE DIABETE INSULINA SANGUE GLICEMIAIl kiwi contiene mediamente 61 calorie per 100 grammi e circa 15 grammi di carboidrati. Il kiwii è un tipo di frutta che può essere assunta dal paziente diabetico, in dosi moderate, lontano dai pasti principali e dopo parere positivo del medico.

Importante: in caso di dubbio, il paziente diabetico può – sotto controllo medico – monitorare la propria risposta glicemica all’assunzione di certi alimenti, annotando i valori su un taccuino e raffrontando le relative glicemie.

Leggi anche:

Lo staff di Medicina OnLine

Se ti è piaciuto questo articolo e vuoi essere aggiornato sui nostri nuovi post, metti like alla nostra pagina Facebook o seguici su Twitter, su Instagram o su Pinterest, grazie!

Il cioccolato fondente protegge il cuore e previene il diabete

MEDICINA ONLINE CIOCCOLATO CACAO CIBO DIABETE INSULINA DOLCI DOLCE GRASSI ZUCCHERO CARBOIDRATI CUORE PANCREAS DIGESTIONE.jpgNé al latte, né bianco. Solo il cioccolato nero fa bene alla salute. Mangiarne un pezzetto al giorno può infatti prevenire le malattie cardiache e aiutare chi soffre di diabete, riducendo i livelli di zucchero nel sangue e di insulina. Lo hanno scoperto gli scienziati del Centre for Global Cardiometabolic Health della Brown University (Usa), che hanno pubblicato uno studio sulla rivista ‘Journal of Nutrition’, finanziato dall’American Heart Association, dal National Heart, Lung and Blood Institute e da un’azienda di dolciumi, mettendo anche in evidenza che il cacao aumenta i livelli di colesterolo ‘buono’ quando se ne consumano tra i 200 e i 600 milligrammi al giorno.

Nell’indagine, gli esperti hanno esaminato la salute cardiometabolica di 1.139 volontari che hanno consumato flavanoli del cacao in 119 diversi trial. L’autore senior Simin Liu spiega: “La nostra meta-analisi evidenzia come i flavanoli del cacao influiscano sui biomarcatori cardiometabolici, fornendo una guida nella progettazione di futuri grandi studi per la prevenzione del diabete e delle malattie cardiovascolari“, sfruttando le qualità del cioccolato.

Xiaochen Lin, che ha lavorato con Liu nello studio, ha aggiunto: “Abbiamo scoperto che l’assunzione di flavanoli del cacao può ridurre la dislipidemia, la resistenza all’insulina e l’infiammazione sistemica, che sono i principali fattori di rischio per le malattie subcliniche cardiometaboliche”.

Lin però avverte: “I gruppi inclusi nella nostra meta-analisi erano composti principalmente da consumatori di cioccolato scuro. Di conseguenza i risultati non dovrebbero essere generalizzati per i diversi tipi di questo alimento, il contenuto di additivi e zucchero potrebbe essere sensibilmente superiore a quello del cioccolato fondente. Ora è tempo di organizzare grandi studi randomizzati a lungo termine, in grado di migliorare la nostra comprensione di come i benefici a breve termine dell’assunzione di cacao possano essere tradotti nella pratica clinica”.

Per approfondire, leggi anche:

Articoli sul prediabete:

Lo staff di Medicina OnLine

Se ti è piaciuto questo articolo e vuoi essere aggiornato sui nostri nuovi post, metti like alla nostra pagina Facebook o seguici su Twitter, su Instagram o su Pinterest, grazie!

Differenza tra reazione allergica, anafilassi e shock anafilattico

MEDICINA ONLINE APE BEE WASP VESPA MOSCA ZANZARA MOSQUITO INSETTO PUNTURA SHOCK ANAFILATTICO ADRENALINA MORTE MORIRE DIE VITA LIFE DOLORE PELLE CUTE ADRENALINA FIORE POLLINEOgni reazione allergica è un evento potenzialmente pericoloso, quindi da non sottovalutare. Non tutte le reazioni allergiche però hanno lo stesso significato e comportano gli stessi rischi. Nel parlare comune, spesso i termini reazione allergica e shock anafilattico vengono scambiati, causando confusione e fraintendimenti sia per i pazienti che per gli operatori sanitari. Ci possono poi essere altri termini, come anafilassi, che contribuiscono a complicare ulteriormente il quadro. Questi termini indicano manifestazioni ben differenti e con risvolti ben differenti per il paziente:

Con reazione allergica (o allergia) si intende qualsiasi reazione dovuta all’attivazione del sistema immunitario nei confronti di un allergene (alimento, polline, polvere, veleno di insetto, farmaco o altra sostanza), solitamente questa reazione si esplica attraverso un meccanismo in cui partecipano le immunoglobuine E (IgE) e che ha tempi molto rapidi (secondi o minuti). Si può manifestare, dal punto di vista clinico, in vari modi: rinite, congiuntivite, asma, orticaria o dermatite, prurito al cavo orale (sindrome orale allergica), sintomi gastro-intestinali (nausea, vomito, coliche addominali, diarrea), fino allo shock anafilattico (vedi oltre).

Con il termine anafilassi (o reazione anafilattica) si intende una reazione allergica grave, con un quadro clinico complesso nel quale solitamente si ha coinvolgimento dell’apparato respiratorio e/o cardio-circolatorio. Il termine anafilassi deriva dal greco ana- (sopra) e ϕύλαξις (difesa) ad indicare un eccesso delle reazioni di difesa del sistema immunitario.

Con li termine shock anafilattico si intende una reazione anafilattica che ha comportato un grave coinvolgimento del sistema cardio-circolatorio, con brusca riduzione della pressione arteriosa (shock), ed le conseguenti manifestazioni. Lo shock anafilattico è un quadro clinico molto grave che necessita di un intervento di emergenza rapido ed appropriato. Il farmaco di prima scelta, in queste situazioni, è l’adrenalina.

Per approfondire, leggi anche:

Leggi anche:

Lo Staff di Medicina OnLine

Se ti è piaciuto questo articolo e vuoi essere aggiornato sui nostri nuovi post, metti like alla nostra pagina Facebook o unisciti al nostro gruppo Facebook o ancora seguici su Twitter, su Instagram o su Pinterest, grazie!

Da cosa sono attratte api e vespe?

MEDICINA ONLINE APE BEE WASP VESPA MOSCA ZANZARA MOSQUITO INSETTO PUNTURA SHOCK ANAFILATTICO ADRENALINA MORTE MORIRE DIE VITA LIFE DOLORE PELLE CUTE ADRENALINA FIORE POLLINEDa cosa sono attratte api e vespe? Saperlo vi eviterà di essere le vittime predilette dei loro pungiglioni, che provocano dolore, è vero, ma è passeggero e verrà sostituito da un gonfiore che sparirà dopo un massimo di ventiquattr’ore; ma ci sono persone allergiche al veleno di vespe e api e devono per forza evitare di essere attaccate e stare quindi lontane da questi insetti, adottando tutte le strategie di difesa possibili, come quella di evitare le sostanze che attirano una gran quantità di aculeati (apivespe e calabroni) o di indossare vestiti di un colore ben preciso. Ovviamente, non dovete vivere con l’ansia di essere punti: prima di tutto perché è un episodio abbastanza raro, se non si entra direttamente in contatto con questi insetti; secondo, perché comunque ci sono dei rimedi che riescono a far passare in men che non si dica dolorerossore e gonfiore.

Vespe e api sono attratte da alcuni prodotti che utilizziamo abitualmente e cercano di appropriarsene, il più delle volte, silenziosamente. Cosa fare, allora? Seguire questi utili consigli, che vi faranno passare un’estate senza spiacevoli ricordi:

  • Evitate profumicreme e protezione solare dall’odore forte (anche al mare): potete essere scambiati per un fiore invitante;
  • Non usate un abbigliamento dai colori sgargianti, soprattutto se passate delle giornate in campagna: api e vespe – ma anche zanzare e moscerini – sono attratti soprattutto dall’arancione e dal giallo. Il bianco vi salva;
  • Se praticate attività fisica all’aperto, fate attenzione quando passate accanto a un alveare: gli aculeati sono attratti dall’odore di sudore. Per evitare l’eccessiva sudorazione (iperidrosi), dovete limitare i cibi che consentono questo fenomeno;
  • Fate attenzione ogni volta che lasciate aperta una bottiglia o lattina di una qualunque bevanda zuccherina: potreste trovare una spiacevole sorpresa all’interno;
  • Quando mangiate la frutta, dovete controllare se un’ape o una vespa sta cercando di banchettare col vostro cibo.

Leggi anche:

Lo staff di Medicina OnLine

Se ti è piaciuto questo articolo e vuoi essere aggiornato sui nostri nuovi post, metti like alla nostra pagina Facebook o seguici su Twitter, su Instagram o su Pinterest, grazie!

E’ vero che il gemello partorito per primo è quello minore?

MEDICINA ONLINE GEMELLI SIAMESI OMOZIGOTI DIZIGOTI ETEROZIGOTI BIZIGOTI DIFFERENZE SIAMESES PHOTO IMMAGINI PICTURES HI RES WALLPAPERNon c’è un “più grande” o un “più vecchio” in una coppia di gemelli. Da un punto di vista anagrafico, in Italia, nei certificati di assistenza al parto (CedAP) nelle nascite gemellari risulta l’ordine di nascita, quindi in un parto gemellare c’è un primo nato, un secondo nato, un terzo anato, ecc..

Se ci si riferisce alle dimensioni del nato, nella letteratura scientifica è stato più volte riportato che, in media, il primo nato è anche quello con il maggior peso alla nascita. Se ci si chiede invece chi dei gemelli è stato concepito per primo, non c’è modo di rispondere. Per prima cosa, se si parla di gemelli omozigoti, essi per definizione sono concepiti contemporaneamente e quindi non esiste un gemello concepito prima dell’altro.

Nel caso invece di gemelli eterozigoti, essi derivano da due distinte cellule uovo che possono essere state fecondate in momenti leggermente diversi da due spermatozoi ma, qualora accada, non c’è modo di stabilire quale delle due sia stata fecondata prima e chi dopo.

La credenza popolare per cui il gemello che esce per primo dall’utero materno è anagraficamente più vecchio, ma presenta in realtà un’età biologica minore o è stato concepito prima/dopo l’altro, è semplicemente sbagliata.

Leggi anche:

Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine

Se ti è piaciuto questo articolo e vuoi essere aggiornato sui nostri nuovi post, metti like alla nostra pagina Facebook o unisciti al nostro gruppo Facebook o ancora seguici su Twitter, su Instagram, su Mastodon, su YouTube, su LinkedIn, su Tumblr e su Pinterest, grazie!

Differenza tra zuccheri e carboidrati: sono la stessa cosa?

MEDICINA ONLINE MANGIARE DOLCI CIOCCOLATO FRUTTA MAGRA DIABETE CALORIE GLICEMIA GASSATA OLIGOMINARALE RICETTA INGRASSARE DIMAGRIRE INSULINA GLICATA COCA COLA ARANCIATA THE BERE ALCOL DIELe parole “zuccheri” e “carboidrati” sono sinonimi? No. Per compredere bene l’argomento partiamo dalle nozioni basilari: in base alla loro struttura chimica i carboidrati vengono classificati in semplici e complessi. Continua a leggere

Differenza tra ciglia e flagelli con esempi

MEDICINA ONLINE CELLULA CIGLIA MICROVILLI FLAGELLI STEREOCIGLIA RIPRODUZIONE GAMETI CELL WALLPAPER PICS IMAGE PICTURE PIC HI RESOLITION HI RES TESSUTO LINFOCITI T B MACROFAGI IMMUNITA AUTOIMMUNITARIE.jpgLe ciglia ed i flagelli
Le ciglia e i flagelli sono appendici locomotorie che sporgono da alcune cellule. Le piccole e numerose appendici che permettono il movimento di protisti come Paramecium sono dette ciglia; altri protisti possiedono, invece, i flagelli, appendici più lunghe delle ciglia e generalmente meno numerose (solo uno o pochi per cellula). I flagelli sono presenti anche nelle cellule spermatiche di molti animali pluricellulari e di alcune piante. Le cellule dotate di flagelli si spostano spinte dal movimento ondulatorio di questi ultimi, simile a quello di una frusta, mentre le ciglia agiscono più come remi azionati contemporaneamente da un equipaggio di canottieri. Oltre a essere utili per la locomozione, ciglia e flagelli possono svolgere funzioni particolari all’interno di organi specializzati. Le cellule della trachea umana, per esempio, hanno ciglia che si muovono per allontanare dai polmoni il muco contenente particelle estranee.

La struttura ed il movimento di ciglia e flagelli
Le ciglia e i flagelli hanno una struttura e un meccanismo di movimento molto simili. Entrambi sono costituiti da microtubuli avvolti da una estroflessione della membrana plasmatica; nove coppie di microtubuli sono disposte ad anello intorno a una coppia centrale in una configurazione, chiamata 9 + 2, comune a quasi tutti i flagelli e alle ciglia degli eucarioti. Nel citoplasma, il complesso di microtubuli si prolunga in una struttura di ancoraggio chiamata corpo basale, con una configurazione caratteristica comprendente nove triplette di microtubuli disposte ad anello. Quando un ciglio o un flagello incomincia a crescere, il corpo basale agisce da punto di partenza per l’assemblaggio dei microtubuli mediante la progressiva aggiunta di unità di tubulina. I corpi basali hanno una struttura molto simile a quella dei centrioli del centrosoma delle cellule animali. Il movimento di ciglia e flagelli dipende dall’azione di una proteina motrice, la dineina, che forma strutture dette braccia attaccate a ciascuna coppia di microtubuli esterni. Utilizzando l’energia proveniente dall’ATP, le braccia di dineina di una coppia di microtubuli si agganciano a quelle di una coppia adiacente ed esercitano una forza di trazione. Le coppie di microtubuli sono tenute insieme da ponti trasversali di natura proteica e da raggi diretti verso i microtubuli centrali. Se le coppie non fossero tenute saldamente in posizione, l’azione delle braccia di dineina le farebbe scivolare l’una sull’altra. Tale azione, invece, fa flettere i microtubuli, determinando in questo modo il movimento di ciglia e flagelli.

Leggi anche:

Lo staff di Medicina OnLine

Se ti è piaciuto questo articolo e vuoi essere aggiornato sui nostri nuovi post, metti like alla nostra pagina Facebook o seguici su Twitter, su Instagram o su Pinterest, grazie!

Plasmaferesi e donazione di sangue

MEDICINA ONLINE SANGUE BLOOD LABORATORY VES FORMULA LEUCOCITARIA PLASMA FERESI SIERO FIBRINA FIBRINOGENO COAGULAZIONE GLOBULI ROSSI BIANCHI PIASTRINE WALLPAPER HI RES PIC PICTURE PHOTOLa maggior parte delle persone conosce la donazione di sangue intero, una procedura indolore che dura solo una decina di minuti (oltre al tempo necessario alla preparazione e al recupero). Ma è anche possibile donare solo il plasma tramite una procedura chiamata plasmaferesi. Durante la plasmaferesi, il sangue viene prelevato, il plasma viene separato, mentre i globuli rossi e le e le piastrine vengono re-infusi al donatore. Solitamente il processo richiede circa 45 minuti e il plasma si rigenera rapidamente. La frequenza delle donazioni e il loro volume, in genere tra i 650 ml e gli 880 ml, sono regolate normativamente da ciascun Paese.

Leggi anche:

Lo staff di Medicina OnLine

Se ti è piaciuto questo articolo e vuoi essere aggiornato sui nostri nuovi post, metti like alla nostra pagina Facebook o seguici su Twitter, su Instagram o su Pinterest, grazie!